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CHIESA DI S. GIOVANNI

Autore
Rosati Rosato progetto

Tipo
chiesa conventuale (gesuiti)

Descrizione

edificio precedente, Sul luogo dell`attuale chiesa vi era l`Ospedale dei Cavalieri di Rodi con una chiesa chiamata 'dei Gerosolimitani' risalente al sec. XIII. Nel 1562 il complesso passò ai padri gesuiti e Giovanni Tristano, direttore delle fabbriche dell'ordine, consegnò entro il mese di novembre un progetto di adattamento della chiesa preesistente. I lavori furono realizzati sotto la direzione del luganese Leone dè Leoni. Nel 1565 si pose mano al rinnovo del tetto e i lavori di adattamento poterono dirsi conclusi nel 1569.

intero bene, Nell`estate del 1580 si iniziò a parlare dell`ampliamento della chiesa preesistente. Nel 1597 il gesuita Giovanni De Rosis fornì i disegni della nuova chiesa che furono approvati dai superiori dell'ordine. Un secondo progetto fu comunque redatto nel 1598.

intero bene, Il 12 marzo 1600 il Legato cardinal Ottavio Bandini pose la prima pietra della chiesa. Nell'occasione si coniò una medaglia commemorativa. I lavori proseguirono molto lentamente per la mancanza di fondi e per le difficoltà incontrate nello spostare verso nord la `strada piana` (attuale via Crescimbeni) a causa dell'ampliamento del progetto originario. Poco dopo il 1602 i lavori furono interrotti.

intero bene, Nel dicembre del 1609 il nobile maceratese Rosato Rosati (insieme ad altri) elargì trecento scudi per la fabbrica della chiesa fornendo anche tre nuovi disegni di cui uno a pianta ovale. Il progetto del 1597 venne quindi abbandonato e si adottò uno dei tre proposti dal Rosati. Il 9 maggio 1622, con testamento consegnato al notaio folignate Crisante Roscioli, il Rosati istituì erede universale dei suoi beni il Collegio gesuitico di Macerata.

intero bene, I lavori di costruzione ripresero, secondo il nuovo progetto, sotto la direzione del capomastro Pietro di Venanzio da Camerino. Nel 1620 il cantiere fu affidato al muratore gesuita Francesco Perugino e quindi al suo confratello Bernardo Smick. I lavori terminarono nel 1625 sotto la direzione di Antonio Sasso e il 28 ottobre dello stesso anno la chiesa, sebbene incompleta, fu consacrata dal Vicario generale della diocesi.

volta, Nel 1625 Giambattista Foschi di Ancona dipinse tre tele per la volta della chiesa. Le tele sono firmate `JO.BAP.TA FOSCHI 1625`

cappella Razzanti, Il 30 aprile 1626 fu inaugurata la cappella Razzanti (terza a sinistra). La pala d'altare, rappresentante il Transito della Vergine, fu realizzata da Giovanni Lanfranco, mentre le due tele laterali con la Natività della Vergine e l'Assunta sono attribuite a Domenico Cresti (detto `il Passignano`).

interno, La prima decorazione plastica della chiesa è forse opera di Giovan Maria Bacarelli. Secondo Cruciani Fabozzi gli stucchi del piedicroce si devono a Pietro Castello. In una seconda fase, intorno al 1680, intervenne il maceratese Giuliano Fanelli e probabilmente un non meglio identificato Giambattista.

transetto e campanile provvisorio, I lavori ripresero presumibilmente nel 1637 con l`acquisto di un lotto di terreno e di materiali da costruzione. Nel 1638 i Gesuiti stipularono una convenzione per la cessione di una parte dell'orto per la sistemazione di un tratto di via Crescimbeni in vista di edificare il transetto destro e il campanile. Tra il 1637 il 1660 furono quindi costruiti il transetto, un campanile a vela provvisorio e la cappella di S. Francesco Saverio (o dei Ciccolini).

cupola, I lavori di costruzione della cupola iniziarono nel 1676, ma furono interrotti nel 1680 per il crollo della volta dell'Oratorio posto sopra la sacrestia.

campanile, Fra il 1678 e il 1682 venne eretto l`attuale campanile sotto la direzione dei capomastri Vincenzo Cavalli e Francesco Carlini.

altari transetto, I dossali dei due altari del transetto, probabilmente opera del pittore maceratese Sforza Compagnoni, furono posti in opera tra la fine del XVII e l'inizio del sec. XVIII. Lo stesso pittore realizzò per la chiesa una tela con `Santi gesuiti` successivamente trasferita in casa Compagnoni.

cappella Ciccolini, Il 23 agosto 1680 il pittore anconetano Pier Simone Fanelli firmava un contratto con i Ciccolini per la decorazione della volta della cappella gentilizia (terza a destra) e l'esecuzione dei due quadri laterali con le storie di S. Francesco Saverio (forse sono sue anche le altre due tele).

transetto e tribuna, Nel 1680 il pittore anconetano Pier Simone Fanelli ricevette anche l`incarico di dipingere i riquadri delle volte del transetto e della tribuna con le storie dei Ss. Giovanni Evangelista e Battista e i pennacchi della cupola con profeti e dottori della Chiesa.

sacrestia, Il 19 aprile 1694 padre Domenico De Antoniis commissionò all`ebanista maceratese Amico Pappelli gli armadi della sacrestia. Essi furono realizzati su disegno di Guglielmo (o Wilhelm) Hagemann, gesuita fiammingo. L'opera fu portata a termine nel 1702.

cappella Ciccolini, Nel 1697 Domenico Guidi, seguace dell`Algardi, realizzò il busto di Marzio Nicola Ciccolini collocato sulla parete destra nell'omonima cappella.

prospetto principale, Nel 1712 con una lettera del Padre generale furono fissati in tre anni i termini per il compimento della facciata che fu quindi ultimata entro il 1715.

intero bene, Il 17 agosto 1721 la chiesa, pur essendo ancora sprovvista della cupola e dell'altare maggiore, fu solennemente consacrata.

cappella Ciccolini, Nel 1724 Giambattista Albertini e Carlo Scandoli, marmorari anconetani, progettarono ed eseguirono il dossale nella cappella Ciccolini.

cupola, I lavori di costruzione della cupola (sospesi nel 1680) ripresero, con un disegno diverso, nel 1764 e furono conclusi nel 1769 sotto la sorveglianza di padre Casarini. La spesa fu di circa 7480 scudi romani. Non si hanno notizie dell'autore del progetto che sostituì il disegno originario del Rosati.

altare maggiore, Nel 1771 Cosimo Morelli disegnò il grandioso dossale per l`altare maggiore, realizzato entro il 1776 (o 1775) da Benedetto e Antonio Rodoloni, marmorari di Fossombrone.

intero bene, Nel 1773, soppressi i Gesuiti, la chiesa passò al Comune.

altare maggiore, Nel 1775 giunse da Roma la pala dell`altare maggiore, opera di Gaetano Sottino (detto anche Sciottino o Sortino).

cupola, Nel 1777 la cupola venne decorata con stucchi da Bernardino Consalvi.

presbiterio, Nel 1778 i resti di Rosato Rosati, riesumati dalla Chiesa del Gesù di Roma, furono trasferiti nella chiesa S. Giovanni e sepolti nel presbiterio.

intero bene, Il Capitolo Collegiale di S. Salvatore, trasferitosi nella chiesa di S. Giovanni fin dal 1798, ottenne da papa Pio VII la proprietà di tutto il complesso nel 1809.

organo, Nel 1812 l`organo della chiesa di S. Francesco dei Minori Conventuali fu trasportato in S. Giovanni e collocato nel presbiterio. Lo strumento era stato costruito verosimilmente nel 1792 da Gaetano Callido.

prima cappella di destra, Lo scultore Fedele Bianchini realizzò nel 1824 il cenotafio del padre Saverio, col busto del defunto ed un bassorilievo raffigurante la Geometria e l'Agricoltura.

intero bene, Nel 1835 venne trasferita nella chiesa la Confraternita di S. Giuseppe degli Agonizzanti che prese cura della cappella omonima. Intorno al 1835 la chiesa venne completamente restaurata.

cantoria, Nel 1836 il bolognese Gaetano Ferri progettò la cantoria della chiesa dove fu trasferito l'organo che si trovava nel presbiterio. Al Ferri viene attribuita anche la tenda dell'organo con 'David che suona la cetra'.

prospetto principale, Dopo il 1875 lo scultore Angelo Lana di Ferrara realizzò due statue per la facciata della chiesa che furono rimosse dopo poco tempo.

intero bene, Il giorno 26 settembre 1997 ha inizio una serie di scosse sismiche che provoca nell'edificio i seguenti danni: rototraslazione della cupola e della lanterna per torsione relativa dei maschi murari con lesioni sub-verticali alla base del tamburo e della lanterna

intero bene, Subito dopo il terremoto furono realizzati dei lavori di restauro limitati al consolidamento della facciata e dei muri perimetrali.

intero bene, Nella seconda metà 2002 è approvato dalla Conferenza Servizi il progetto di riparazione che in prevede in particolare: posa in opera di un telaio in acciaio alla sommità delle pareti

Datazione
XIII - XVI

Localizzazione
(MC) Macerata

Identificatore
11 - 00007665

Proprietà
CDGG=proprietà Ente ecclesiastico; CDGS=Parrocchia di S. Giovanni;