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CHIESA DI S. FILIPPO

Autore
Contini Giambattista progetto

Tipo
chiesa conventuale

Descrizione

area di sedime, Nel 1624 Fulvio Clarignani vendette alla Congregazione dell`Oratorio, presente a Macerata fin dal 1611, il proprio negozio con accanto un pezzo di terra che si trovava quasi a metà dell'attuale corso. I religiosi adattarono l'edificio acquisito a centro religioso e lo considerarono `la prima chiesa dedicata in tutto il mondo a S. Filippo Neri`. Le acquisizioni dei lotti lungo il corso si susseguirono per tutto il secolo. Nel 1683 Giuseppe Marconi, un ricco mercante, lasciò un'enorme eredità ai filippini che accelerò l'acquisto dell'area.

intero bene, Intorno al 1689 gli oratoriani affidarono l`incarico di progettare la nuova chiesa a Giambattista Contini. Il progetto doveva essere troppo impegnativo e i religiosi lo accantonarono.

intero bene, I religiosi sottoposero il progetto del Contini al parere della Congregazione di Fermo che li invitò a iniziare i lavori. Si rivolsero ad un capomastro di San Severino, un certo Paoli, che si rifiutò di eseguire i disegni del Contini e predispose un suo progetto che nel 1697 fu mandato a Roma per l'approvazione.

intero bene, Bocciato il progetto del Paoli, i religiosi chiamarono da Roma Ludovico Gregorini che realizzò il terzo progetto di cui resta traccia in una moneta coniata in occasione della posa della prima pietra e conservata nella Pinacoteca comunale di Macerata.

intero bene, Nel mese di dicembre del 1697 si pose la prima pietra della chiesa. Nel 1698 il Gregorini era a Macerata a misurare l'area della chiesa. I due capomastri, il milanese Catenacci e Canelli di Macerata, dopo aver gettato le fondamenta abbandonarono i lavori per motivi tecnici e il cantiere si fermò.

intero bene, Nel 1705 venne richiamato il Contini che, abbandonato il progetto del Gregorini, mise mano al quarto progetto.

intero bene, I lavori di costruzione della chiesa ripresero nel 1705 sotto la direzione dell'architetto Francesco Pucciarini che nel 1717 va a Roma per consultare il Contini.

oratorio, Contemporaneamente alla chiesa venne fabbricato l`Oratorio terminato ed aperto il 27 maggio 1718.

intero bene, I lavori di costruzione della chiesa terminarono nel 1730.

lanterna, La progettazione e la costruzione della lanterna fu affidata il 16 aprile 1732 a Francesco Pucciarini.

sacrestia, I lavori di costruzione della sacrestia, fu inaugurata nel 1785, iniziarono nel 1774. I lavori di ebanisteria furono eseguiti dal maceratese Silvestro Fioravanti, mentre la decorazione a grottesche delle volte è attribuita a Giuliano Alberti.

organo, Intorno al 1790 fu posto in opera un organo costruito da Gaetano Callido che successivamente, durante la chiusura della chiesa, il demanio napoleonico concesse alla collegiata di Urbisaglia. Nel 1829 fu collocato un organo più piccolo costruito dal Gennari di Rovigo

interno, Nel 1796 fu realizzata da decorazione a finto marmo, mentre i lavori in pietra degli altari e delle cappelle furono eseguiti dal marmoraro Giovanni Rodolini di Sant'Ippolito. Il dossale dell'altare maggiore è attribuito a Giuseppe Bonessi di Treviso.

intero bene, Il 15 agosto 1798, nella prima soppressione napoleonica, i religiosi furono trasferiti presso la chiesa di S. Maria delle Vergini e nella chiesa venne trasferita la parrocchia di S. Maria della Porta.

intero bene, Nel 1800 i religiosi rientrarono in possesso della chiesa.

intero bene, Il 4 giugno 1810 i religiosi furono di nuovo espulsi e la chiesa restò chiusa al culto e destinata a magazzini militare fino al 30 gennaio 1814. La grande sala dell'oratorio venne dimezzata in altezza e al piano terra si ricavarono nuovi ambienti per negozi.

abside, Sopra l`altare maggiore c`era un`apertura che probabilmente venne chiusa quando nel 1808 si pensò alla trasformazione della chiesa in teatro. Il lavoro dovrebbe essere stato eseguito tra il 1810 e il 1814.

intero bene, I religiosi ritornarono nella loro residenza il 17 novembre 1817.

altare maggiore, Dopo il 1817 fu sostituita "la gloria" che sovrastava l`altare con uno stucco realizzato da Antonio Piani che rappresenta il `Padreterno creatore`.

intero bene, Il 1° dicembre 1847 il vescovo di Macerata, mons. Luigi Clementi, ottenne un decreto papale con cui la comunità filippina fu soppressa. Tutti i loro beni passarono ai padri Barnabiti che presero possesso della chiesa il 3 novembre 1848.

altare della Madonna del Soccorso, I barnabiti, subentrati ai filippini, posero il loro stemma sulla sommità interna del cupolino e trasformarono l'atrio a destra della bussola in altarino per la Madonna del Soccorso.

prospetto principale, I barnabiti affidarono l`incarico di progettare una nuova facciata al bolognese Gaetano Ferri che insegnava nella locale scuola di Belle Arti.

prospetto principale, Nel 1852 iniziarono i lavori del nuovo prospetto. Venne realizzato l`attuale rivestimento delle basi delle due torri e della porta d'ingresso, sopra la quale, nel 1856, fu posta in opera una lapide. I lavori si fermarono e non furono più ripresi.

intero bene, Nel 1861 i padri barnabiti furono espulsi e la chiesa, il 7 dicembre 1866, venne data in permuta, con la chiesa di S. Caterina, alla Confraternita delle Stimmate di S. Francesco.

prospetto principale, Intorno al 1876 venne chiuso il finestrone sul prospetto principale perché all'interno venne collocato l'organo della soppressa chiesa di S. Lorenzo che sostituì quello del 1829.

intero bene, Durante la Prima guerra mondiale e fino al 1922 la chiesa fu utilizzata come magazzino di derrate.

intero bene, Nel 1931 la Confraternita delle Stimmate fece realizzare alcuni lavori di restauro. Si cinse con una intelaiatura di ferro la cupola, si sistemò l'abitazione del sacrestano.

cappella dell'Immacolata, Nel 1931, su disegno di Giuseppe Felici, si realizzò, nel passaggio fra il corso e la chiesa, la cappella dell'Immacolata. In tale occasione furono chiusi i grandi lunettoni che davano luce alle `glorie` sovrastanti le cappelle del Crocifisso e di S. Anna.

interno, Nel 1949 don Otello Gentili, primicerio della Confraternita delle Stimmate, fece eseguire alcuni lavori di restauro. Vennero ridipinti i coretti, le cantorie, i bussolini, gli arconi del presbiterio e la cupola

intero bene, Nel 1957 la chiesa venne data in uso ai padri Passionisti che tuttora vi risiedono.

cappella di S. Vincenzo Maria Strambi, La cappella, già di patronato dei Ricci Pedrocchini, venne modificata dai passionisti per sistemarvi le spoglie di S. Vincenzo Maria Strambi, vescovo di Macerata all'inizio del XIX sec.. Lo scultore Sesto Amerigo Luchetti realizzò la balaustra in bronzo e modificò l'altare.

pavimento e plinti colonne, Tra il 1967 e il 1968 vennero restaurati il pavimento e i plinti delle colonne.

cupolini dei campanili, Nel 1965 vennero restaurati i cupolini dei campanili.

intero bene, La chiesa è danneggiata dal terremoto del 26.9.1997.

Datazione
XVII - XVII

Localizzazione
(MC) Macerata

Identificatore
11 - 00007663

Proprietà
CDGG=proprietà Ente ecclesiastico; CDGS=Confraternita delle Sacre Stigmate;