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LA CITTÀ DI SINIGAGLIA NEL DUCATO D'URBINO DELLO STATO ECCLESIASTICO

Autore
Salmon Thomas 1679/ 1767

Tipo scheda
Stampe (S)

Tipo
stampa

Descrizione

`Nel corso del XV secolo, dopo un periodo di decadenza e spopolamento, la città di Senigallia, passata sotto l'influenza dei Malatesta, era stata ri costruita e fortificata, ma già nella seconda metà del secolo i continui p assaggi di proprietà signorile (dai della Rovere al Valentino, e poi di nu ovo sotto l'influenza dei duchi di Urbino, tranne brevi periodi) devono av ere impedito un organico progetto di sistemazione della città, nonostante la sua importante funzione commerciale e strategica. Sarà nella terza deca de del Cinquecento, sotto i Della Rovere, che Senigallia acquisterà la sua fisionomia moderna, sviluppando la funzione portuale verso l'Adriatico, m a anche quella di "porta terrestre" verso i territori ducali al confine co n la Marca di Ancona papale.La città malatestiana assume ora la classica f orma pentagonale delle città fortificate del XVI e XVII secolo, ristruttur a la cinta muraria, i servizi portuali e pubblica nel 1537 i nuovi statuti , acquistando l'assetto che continuerà ad avere fino all'ampliamento urban o della metà del Settecento. E' forse per questo motivo che non troviamo S enigallia nelle raccolte e negli atlanti di città che vengono pubblicati d alla seconda metà del XVI secolo, i Braun Hogenberg, i Ballino, i Bertelli , i Valegio, i Lauro e dobbiamo attendere il 1626 per trovare una veduta d ella città costiera a tempera, di Giuseppe Mingucci, pittore pesarese del secolo XVII, autore del Stati, domini, città, terre, e castella dei Sereni ssimi Duchi e Prencipi Della Rovere tratti al naturale (Ms Barb. Lat. 4434 , Biblioteca Apostolica Vaticana), album di centoquarantadue vedute di cit tà con alcune carte dei territori ducali, probabilmente redatto per prepar are la devoluzione del Ducato di Urbino allo Stato Pontificio avvenuta all a morte dell'ultimo duca Francesco Maria II, nel 1631. Ben più vicina alle piante di fortezze e di città fortificate è invece la prima carta a stamp a che troviamo nel Theatrum civitatum et admirandorum Italiae di Joan Blae u (Amsterdam 1663), che resta identica nelle successive edizioni e riedizi oni Blaeu-Mortier, probabilmente eseguita sulla base di altre fonti più te cniche. Qui la forma fortificata del pentagono urbano, dominato dalla rocc a armata di cannoni, riduce di molto anche la tradizionale obliquità della veduta a volo d'uccello avvicinandola alla pianta ortogonale, come era tr adizione delle piante di fortificazione, pur conservandosi la leggibilità e la "narratività" dell'alzato dei palazzi storici e dei quatieri urbani, tra i quali spiccano il Palazzo Ducale e quello Comunale con le relative p iazze. La legenda, affiancata da un soldato armato di picca sottolinea il gusto estetico-militare della carta. Non ci sono variazioni, a parte la sc omparsa della legenda e della figura, nella veduta di Senigallia edita ne Lo stato presente di tutti i paesi e popoli del mondo di Thomas Salmon (vo l. XXI, Venezia, Albrizzi, 1757).' (Mangani G.)

Soggetto
veduta di Senigallia

Datazione
sec. XVIII 1757 1757Motivo della datazione: bibliografia

Materia e tecnica
acquaforte

Misure
Altezza=87; Lunghezza=146; MIFA=100; MIFL=179;

Localizzazione
(AN) Serra San Quirico

Collocazione
Convento di Santa Lucia - via Marcellini - Cartoteca Storica delle Marche

Identificatore
11 - 00141587

Proprietà
proprietà Ente pubblico territoriale