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SENOGALLIA. VILLE DE L'ETAT DE L'EGLISE

Tipo scheda
Stampe (S)

Tipo
stampa

Descrizione

`Nel corso del XV secolo, dopo un periodo di decadenza e spopolamento, la città di Senigallia, passata sotto l'influenza dei Malatesta, era stata ri costruita e fortificata, ma già nella seconda metà del secolo i continui p assaggi di proprietà signorile (dai della Rovere al Valentino, e poi di nu ovo sotto l'influenza dei duchi di Urbino, tranne brevi periodi) devono av ere impedito un organico progetto di sistemazione della città, nonostante la sua importante funzione commerciale e strategica. Sarà nella terza deca de del Cinquecento, sotto i Della Rovere, che Senigallia acquisterà la sua fisionomia moderna, sviluppando la funzione portuale verso l'Adriatico, m a anche quella di "porta terrestre" verso i territori ducali al confine co n la Marca di Ancona papale.La città malatestiana assume ora la classica f orma pentagonale delle città fortificate del XVI e XVII secolo, ristruttur a la cinta muraria, i servizi portuali e pubblica nel 1537 i nuovi statuti , acquistando l'assetto che continuerà ad avere fino all'ampliamento urban o della metà del Settecento.E' forse per questo motivo che non troviamo Se nigallia nelle raccolte e negli atlanti di città che vengono pubblicati da lla seconda metà del XVI secolo, i Braun Hogenberg, i Ballino, i Bertelli, i Valegio, i Lauro e dobbiamo attendere il 1626 per trovare una veduta de lla città costiera a tempera, di Giuseppe Mingucci, pittore pesarese del s ecolo XVII, autore del Stati, domini, città, terre, e castella dei Serenis simi Duchi e Prencipi Della Rovere tratti al naturale (Ms Barb. Lat. 4434, Biblioteca Apostolica Vaticana), album di centoquarantadue vedute di citt à con alcune carte dei territori ducali, probabilmente redatto per prepara re la devoluzione del Ducato di Urbino allo Stato Pontificio avvenuta alla morte dell'ultimo duca Francesco Maria II, nel 1631. Ben più vicina all e piante di fortezze e di città fortificate è invece la prima carta a stam pa che troviamo nel Theatrum civitatum et admirandorum Italiae di Joan Bla eu (Amsterdam 1663), che resta identica nelle successive edizioni e riediz ioni Blaeu-Mortier, probabilmente eseguita sulla base di altre fonti più t ecniche. Qui la forma fortificata del pentagono urbano, dominato dalla roc ca armata di cannoni, riduce di molto anche la tradizionale obliquità dell a veduta a volo d'uccello avvicinandola alla pianta ortogonale, come era t radizione delle piante di fortificazione, pur conservandosi la leggibilità e la "narratività" dell'alzato dei palazzi storici e dei quatieri urbani, tra i quali spiccano il Palazzo Ducale e quello Comunale con le relative piazze. La legenda, affiancata da un soldato armato di picca sottolinea il gusto estetico-militare della carta. Non ci sono variazioni, a parte la s comparsa della legenda e della figura, nella veduta di Senigallia edita ne Lo stato presente di tutti i paesi e popoli del mondo di Thomas Salmon (v ol. XXI, Venezia, Albrizzi, 1757).' (Mangani G.)

Soggetto
veduta di Senigallia

Datazione
sec. XVIII 1704 1704Motivo della datazione: bibliografia

Materia e tecnica
acquaforte

Misure
Altezza=432; Lunghezza=520; MIFA=533; MIFL=629;

Localizzazione
(AN) Serra San Quirico

Collocazione
Convento di Santa Lucia - via Marcellini - Cartoteca Storica delle Marche

Identificatore
11 - 00141567

Proprietà
proprietà Ente pubblico territoriale