Cultura

La drammatica rappresentazione della Deposizione mostra caratteri di scioltezza pittorica e velocità d'esecuzione più prossime alla pittura ad olio che a quella ad affresco. La caduta dei colori stesi a secco mostra con evidenza la sommaria definizione del disegno preparatorio. L'opera è pervenuta nella sede municipale a seguito di un restauro del 1967 che ne ha suggerito lo stacco dall'antico sito esposto all'aperto della Porta della Croce. Essa costituisce una delle entrate principali dell'antico circuito murario di Serra de' Conti, menzionata sin dal 1342 come Porta di S. Stefano e dal 1431 come Porta del Pozzo, epoca nella quale era stata ricostruita per volontà dei Malatasta. Si trattava di una costruzione complessa, a più sbarramenti, munita di ponte levatoio. Come si ricava dall'iscrizione dell'affresco, nel 1658 la lunetta dell'arco interno della porta fu decorata con la Deposizione, dalla quale derivò la nuova denominazione di Porta della Croce, riscontrabile per la prima volta nel catasto del 1722 (G. Volpe, 1990). Recentemente la stessa lunetta è stata dipinta con analoga rappresentazione dal pittore Bruno d'Arcevia.