Cultura

Cornice cuspidata con battuta modanata e dorata; gola rampante dipinta in azzurro e decorata ad intervalli regolari da motivo gigliato inciso e dorato; profilo esterno arrotondato e dorato.

La bella cornice denota, nelle forme "a gola" e nel colore celestino, chiare ascendenze settecentesche. La sua realizzazione in ambito marchigiano, dove si diffuse la pratica della policromia e marmorizzazione delle cornici, ad imitazione degli altari delle chiese, si può far cadere allo stesso anno 1752 iscritto sul retro della tela al suo interno. Il formato archiacuto della cornice, che corrisponde a quello del telaio del dipinto, dimostra la contemporaneità delle due parti. Tale forma arcaica ricorda altresì che la tela andò a sovrapporsi al dipinto murale cinquecentesco dell'altar maggiore che si presentava fortemente deteriorato e lacunoso. Committente della tela, e quindi della cornice, fu il cardinale Gianfrancesco Albani, abate commendatario dell'abbazia camaldolese di Sitria, da cui dipendeva sin dalle origini duecentesche la chiesa di S. Michele Arcangelo. Le informazioni inedite relative all'iscrizione della tale sono state tratte dalla relazione della dott.ssa Mariotti sulle opere della chiesa in deposito presso il municipio di Serra de' Conti.