Cultura

Mensa d'altare addossata al muro realizzata in muratura; essa si compone di uno zoccolo a parallelepipedo, di cornici orizzontali modanate, di tre facce ricurve strombate verso l'alto e di una semplice piana rettangolare dai bordi arrotondati sormontata da un gradino d'altare; le superfici sono modellate in gesso e dipinte a finti marmi colorati; il prospetto anteriore è decorato da riquadro incassato campito di verde, con al centro oculo giallo recante crocetta a terminazioni lobate.

Dalle diverse visite pastorali settecentesche della Chiesa di S. Michele Arcangelo, menzionate dal Manoni (1994), emerge che l'aula possedeva, come oggi, tre altari; quello della parete sinistra era dedicato al Santissimo Crocifisso. Da esse si apprende inoltre che nel 1752, con il consenso del vescovo di Senigallia e del cardinale Gianfrancesco Albani che teneva la commenda dell'abbazia di Sitria e di Barbara, l'altare fu dotato di un quadro, purtroppo oggi disperso, con la "Madonna del Soccorso" venerata dalla confraternita omonima. La mensa d'altare dipinta a finiti marmi policromi potrebbe risalire a questi anni, come denunciano le forme svasate e il gioco articolato delle cornici modanate. Essa andò con ogni probabilità a sostituire un altare più antico, forse da riferire al XV secolo come il tabernacolo che la sovrasta.