Cultura

Portale archivoltato impostato su stipiti composti da conci di marmo squadrati che accolgono una semicolonna; basi sporgenti in cui è incisa una mano; arco con intradosso ad ogiva meno accentuata dell'estradosso; ghiera profilata da doppia cornice: quella interna in cotto decorata ad alveoli con motivi di fiori a sei petali entro cerchi, quella esterna in pietra arenaria in rilievo.

Il portale della facciata della Chiesa di S. Michele Arcangelo è databile intorno al 1290 per affinità stilistica con la decorazione dell'archivolto del portale laterale, che sulla chiave di volta reca incisa la data (V. Villani, 1995). A tale anno gli storici fanno risalire la costruzione della chiesa, avvenuta sopra i resti di un edificio precedente, forse un oratorio intitolato a S. Nicolò (V. Villani, 1990). Essa dipendeva dall'abbazia di S. Maria di Sitria, curata dai benedettini camaldolesi. La chiesa mostra i caratteri tipici dell'architettura gotica: costruita con blocchetti di pietra squadrata e, nella parte superiore dei muri perimetrali, in laterizio a vista, affida alla decorazione lapidea dei due portali archiacuti la grazia e la semplicità delle sue linee. Il portale principale, più volte riprodotto nelle pubblicazioni su Serra de' Conti e dettagliatamente descritto da Alvise Cherubini (2001), si distingue per l'originale inserto delle mani incise sul concio alla base degli stipiti che, secondo Mencucci (1994), allude al diritto di asilo all'interno del tempio.