Cultura

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PIETÀ

Autore
Olivuccio di Ciccarello notizie 1388/ 1439

Tipo scheda
Beni Artistici (OA)

Tipo
dipinto

Descrizione

Attribuito dal Boccanera a Giovanni Antonio da Pesaro, è stato ricondotto da A. de Marchi nel 1987 a Carlo da Camerino. Si tratta al momento di una rara opera dell'artista camerte, presente nel territorio: alla sua mano o come sembra più probabile alla sua bottega, vanno ricondotti alcuni angeli, pesantemente ritoccati, affrescati nell'abside della piccola chiesetta (proprietà privata) di Mergnano S. Savino, in comune di Camerino, segnalati e attribuiti da A.A. Bittarelli (1986). Il nome di Carlo da Camerino venne alla ribalta nel 1935, quando fu trasportata a Rimini per essere esposta alla mostra dei pittori riminesi del Trecento organizzata da Cesare Brandi, una croce dipinta proveniente dalla chiesa di S. Michele Arcangelo Macerata Feltria (PS). Una volta esaminata e restaurata infatti la croce rivelò la firma dell'artista (Carolus da Camerino pinxit) e il 1396 come data di esecuzione (Hoc opus factum fuit anno Domini MCCCLXXXXVI).Fu necessario tuttavia attendere il 1948 perché l'artista acquistasse una fisionomia più precisa: il merito fu di Federico Zeri che riunì sotto la paternità dell'artista camerinese diverse opere tra cui l' Annunciazione (Urbino, Palazzo Ducale). Nel saggio inoltre il compianto Federico Zeri tracciava le coordinate storiche e stilistiche di Carlo da Camerino ovvero la forte attenzione dell'artista alla pittura dei fratelli Lorenzetti e allo spiccato goticismo di marca bolognese, con riferimento in particolare a Andrea da Bologna. Dopo gli ampi studi dedicati all'artista in particolare da G. Vitalini Sacconi, la fisionomia di Carlo da Camerino e la sua radicata presenza ad Ancona e sulla costa adriatica, sono state indagate dalla mostra realizzata presso la Pinacoteca Comunale di Ancona nel 1989. In quella occasione furono confrontate le due ipotesi principali relative alla cronologia dell'artista con riferimento al ciclo, tutt'ora poco conosciuto, di Recanati: l'una propende a collocare la Croce di Macerata Feltria (1396) come una delle ultime opere dell'artista e pertanto anche il ciclo agostiniano di Recanati sarebbe stato eseguito alla fine del sec. XIV, in concomitanza del rinnovamento del coro del presbiterio (1395); l'altra ipotesi invece colloca l'attività di Carlo da Camerino fin quasi alla fine del primo quarto del XV secolo, con evidenti riferimenti anche alla sua attività di artista cerniera tra goticismo trecentesco e la grande stagione del Gotico Internazionale. In base a quest'ultima ipotesi il ciclo di Recanati dovrebbe essere stato eseguito agli inizi del sec. XV. Ad alcuni elementi di questo ciclo, in parte staccati e conservati nella pinacoteca di Recanati, come uno dei tre Angeli di Mambre, De Marchi riconduce somiglianze e aderenze stilistiche con la Pietà di Camerino. Negli ultimi anni il corpus di opere dell'artista si è arricchito della tavola raffigurante il Beato Filippo da Fermo (Ancona, museo diocesano), attribuita da Pietro Zampetti, confortato dal parere positivo di Federico Zeri (1996 e 2000); anche De Marchi è di questo parere (2000a, p. 51 nota 4 e 2001, p. 79, nota 157) anche se non cita le pubblicazioni dello Zampetti.

Soggetto
Pietà

Datazione
sec. XV 1400 1424 Motivo della datazione: bibliografia

Materia e tecnica
intonaco/ pittura a fresco

Localizzazione
(MC) Camerino

Collocazione
Convento di S. Domenico, ex - Complesso: Complesso di S. Domenico - p.zza Costanti - Pinacoteca Civica e Museo Archeologico

Identificatore
11 - 00273970

Proprietà
proprietà Ente pubblico territoriale