Cultura

Tabernacolo ligneo interamente dorato intagliato a forma di tempietto con pianta quadrata ad angoli smussati; zoccolo a due ordini: l'inferiore a scanalature verticali ondulate, il superiore inciso a bulino con iscrizione centrale; prospetto anteriore e facce laterali del tempio definite da due colonnine tortili con capitello corinzio sostenenti un architrave timpanato coronato da due elementi vasiformi; sportellino anteriore bulinato a motivi vegetali stilizzati inquadrato da porticina lunettata; tamburo poligonale su cui si innalza la cupola intagliata a squame con lanternino sormontato da crocetta apicale.

Il tabernacolo è databile con certezza al 1671 per via della data incisa a bulino sul prospetto anteriore. Il complesso decorativo dell'altar maggiore della chiesa fu realizzato nella seconda metà del XVII secolo in più fasi: la consacrazione della mensa d'altare avvenne nel 1644, ma l'esecuzione del paliotto in marmi policromi si colloca intorno al 1677, quando Lorenzo Honorati donò al convento il corpo di Santa Vittoria Martire. Infine la ricca cornice decorativa della tela di Ernst van Schayck del 1617 fu ultimata solo nel 1697.