Cultura

Come si apprende dallo storico locale Anselmo Anselmi (1890), la statua in stucco, assieme alle altre sette che decorano le nicchie delle pareti laterali dell'aula della chiesa, fu realizzata alla metà del Settecento dall'architetto e plasticatore romano Lorenzo Bossi. L'artista nel 1750 decorò anche la sala principale del Palazzo dei Priori della città "coll'immagini rilevate delle principali virtù" (G. Crocioni, 1909). Tuttavia dello stuccatore non abbiamo altre notizie, tanto che nei dizionari più recenti (S. Partsch, 1996) il suo nome si lega alla sola impresa decorativa della chiesa arceviese. In essa le figure di santi fuoriescono dinamicamente dalle nicchie, animando plasticamente le pareti e conferendo all'insieme dell'aula un gradevole sapore rococò, sottolineato dai toni tenui delle tinteggiature recentemente ripristinate. L'iscrizione sul cartiglio alla base della nicchia identifica la figura con Gregorio X, pontefice dal 1272 al 1276 per intercessione di Bonaventura da Bagnoregio. Egli si battè per la liberazione della Terrasanta attraverso la convocazione di un concilio a Lione per la riunificazione tra cristiani d'Oriente e d'Occidente. Fu riconosciuto beato nel 1713 da papa Clemente XI. Come ricorda l'iscrizione, egli concesse la chiesa di Arcevia ai francescani nel quarto anno del suo pontificato.