Cultura

L'affresco si trova nel vano di accesso della scaletta che conduce alla cantoria. Visibile attraverso un oculo praticato nel pilastro angolare sinistro della controfacciata, esso fu risparmiato dalla ristrutturazione interna della chiesa della metà del Settecento. L'immagine è tradizionalmente conosciuta come "Vergine del Parto" per la protezione che in Arcevia doveva elargire alle donne partorienti. Segnalato dall'Ansemi (1892) come opera di artista giottesco, oggi la letteratura propende per un'attribuzione generica alla scuola umbro-marchigiana (P. Santini, 1984; A. Mencucci, 1994). In particolare, come segnala la Barsanti in una precedente campagna di catalogazione, diversi elementi stilistici riconducono all'ambito fabrianese di Allegretto Nuzi e di Francescuccio di Cecco Ghissi, reinterpretati dall'anonimo pittore trecentesco in toni più semplificati ed arcaicizzanti.