Descrizione
Al centro della croce vi è il Cristo con perizoma bianco e ferite sulle ginocchia e sul costato, ha i piedi fissati con due chiodi, le braccia tese in linea, gli occhi sono aperti, i capelli lunghi sulle spalle e la barba e i baffi marroni. Sul capo ha l'aureola in rilievo, sopra la quale vi è, in obliquo, il cartiglio con la scritta INRI. Ai lati, su due tavolette aggiunte, vi sono San Giovanni a destra e la Madonna a sinistra. In alto, sul braccio verticale della croce, vi è Dio Padre benedicente seduto in trono, a destra del quale è il busto della Madonna vicino ad un inginocchiatoio, e a sinistra l'angelo dell'annunciazione.
La croce apparteneva ad un antico monastero benedettino, situato nella valle Fabiana nei pressi di Colleluce ed era esposto, per il culto, nell'attigua chiesa di S. Mariano già prima che il monastero venisse incendiato, nel 1241, dalle truppe di Federico II. I monaci ricostruirono il monastero, ma il crocifisso rimase comunque nella chiesa. Il crocifisso è stato da sempre molto venerato dalla popolazione locale, tanto che è tradizione degli abitanti di Colleluce, ogni volta che avveniva qualche calamità naturale, correre ai piedi del Cristo a pregare, ed è anche tradizione che le loro suppliche siano state sempre esaudite. La festa del Crocifisso di San Mariano veniva celebrata ogni tre anni e per tre giorni durante la Pentecoste, portandolo in processione. L'ultima festa è stata celebrata nel 1974. La croce appartiene alla tipologia con il Cristo trionfante, vivo, con gli occhi aperti e non sofferente, ma al di sopra della morte. E' un crocifisso bizantineggiante che alcuni hanno attribuito alla scuola del Berlinghieri di Lucca e del duecento toscano, giunto a San Mariano attraverso l'abbazia di farfa. Altri lo attribuiscono alla scuola pittorica marchigiana della seconda metà del XIII secolo, seguace della corrente stilistica umbro-spoletina.