Cultura

Cassapanca sagomata con fronte ondulato intarsiata con motivi floreali; apertura a ribalta nel piano superiore.

All'interno della tipologia di arredi della collezione Mosca costituita da cassettoni, comodini, inginocchiatoi e vetrine, la cassapanca in esame si distingue per la particolare fattura e la qualità di esecuzione riferibile ad un tipo di artigianato di alto livello che nelle Marche fu molto sviluppato durante il Settecento e che probabilmente si voleva riproporre alle giovani generazioni di mobilieri pesaresi che frequentavano la locale scuola artistico industriale. Probabilmente ab origine un mobile di maggiori dimensioni poi montato come cassapanca, presenta una lavorazione ad intarsio d'avorio (E. Colle, 1995) ed analogie con quei cassettoni che basavano originariamente la loro decorazione a intarsio sui severi contrasti cromatici tra il nero dell'ebano e il nitore dell'avorio e dell'osso e che potevano avere una struttura architettonica arricchita dall'inserimento di colonnine e intagli dorati, tipologia d'arredo che fu in seguito variata con l'introduzione di tarsie in legni colorati, limitando l'uso dell'avorio e della madreperla alla sola figura umana o, al massimo, ad alcuni particolari decorativi. (E. Colle, 2000). Relativamente all'acquisizione del pezzo da parte dei Musei Civici di Pesaro si è scelto di indicare genericamente come terminus post quem l'anno di morte della marchesa Vittoria Toschi Mosca (1885), anche se si segnala che fin dal 1877 l'illustre cittadina stilò un testamento in cui lasciava alla città il Palazzo Mazzolari da lei acquistato per collocarvi la propria collezione artistica con l'obbligo espresso di stabilirvi subito un pubblico museo rivolto alla studiosa gioventù (Barletta C.-Marchetti A., 1994).