Cultura

Acquasantiera pensile con targa, sagomata a forma di edicola, costituita da un supporto ligneo interamente impiallacciato in madreperla; conca a pozzetto dal perimetro esagonale. La conca, impiallacciata in tessere di madreperla incisa a motivi vegetali stilizzati, aderisce con uno dei lati alla parte inferiore della mostra, sagomata a forma di pinnacolo rovesciato e incisa con motivi a voluta. L'incisione delle tessere di madreperla che rivestono la parte centrale e superiore della mostra riproduce bidimensionalmente la struttura di un'edicola architettonica con arco a tutto sesto e con profilo mosso da volute. Al centro della mostra è un'immagine, graffita sulla madreperla e dipinta in nero, raffigurante San Francesco genuflesso che riceve le stimmate. Nel coronamento della mostra, foggiato a semicerchio, è incisa l'immagine di una colomba raggiata con il becco dipinto di rosso.

L'acquasantiera, assieme ad altri oggetti della collezione Mosca realizzati in madreperla intagliata, incisa o intarsiata, tra cui croci stazionali e una serie di quadretti di simile formato, può essere messa in relazione ad un gruppo di manufatti, conservati nel Museo degli Argenti di Firenze e a S.Nicolò di Carpi, già catalogati come artigianato palestinese ad opera di monaci francescani. La realizzazione di manufatti devozionali con queste tecniche e materiali era infatti tipica dei conventi francescani ed è forse possibile circoscrivere la provenienza dell'oggetto in esame a quella produzione conventuale di cui è nota una certa diffusione in Umbria fra '700 e '800. La pace è caratterizzata da un'esecuzione tecnica di un certo pregio, benchè, come molti oggetti di questa tipologia, presenti un linguaggio arcaizzante e di accento popolare.