Sociale

martedì 29 novembre 2022  15:07 

“Il Rapporto annuale sulla violenza di genere rappresenta uno strumento necessario dal quale partire per affrontare un fenomeno sempre più complesso. I numeri sono il primo strumento per comprendere la portata di un fenomeno che, purtroppo, non accenna a rallentare. “Così il presidente Francesco Acquaroli ha sottolineato la valenza del Report annuale sulla violenza di genere nelle Marche per il 2021 e che è stato illustrato oggi nel corso della seduta aperta del Consiglio regionale.

Dopo aver espresso la sua vicinanza e “il cordoglio per le quattro vittime che, nel corso del 2022, hanno perso efferatamente la vita nelle Marche”, il presidente Acquaroli ha ricordato che “l’ultimo tragico episodio risale a 48 ore fa e si aggiunge al bilancio già drammatico registrato nell’anno in corso in Italia. Sono 104 le vittime nel 2022. Numeri spaventosi di vite spezzate, che coinvolgono anche il presente e il futuro di centinaia di minori. In due anni, si contano infatti 169 orfani per femminicidio, un terzo dei quali rimasto orfano anche del padre". 

Un fenomeno, ha sottolineato il governatore, che non accenna a rallentare e che si manifesta "sotto moltissime forme, di cui l’omicidio resta la più ingiustificabile e orrenda punta dell’iceberg. Violenza fisica, violenza psicologica, violenza sessuale, violenza economica, molestie e stalking, revenge porn, fino ad arrivare alle violenze legate a tratta e sfruttamento, stupro di guerra, mutilazioni". 

Infine il presidente ha citato due dati essenziali: l’anno scorso, nelle Marche, si sono rivolte ai Centri Anti-Violenza 663 utenti. Ben 180 in più dell’anno precedente. Nel 2020 infatti erano 483. Nel 2019 erano 471. Un aumento significativo di richieste d’aiuto registrato nel 2021, il 91% delle quali risulta essere un nuovo accesso.

“Dobbiamo leggere questi numeri – ha evidenziato - con assoluta preoccupazione e profonda consapevolezza. Ma anche con la speranza che l’aumento del numero di richieste di aiuto corrisponda all’aumento delle donne che decidono di denunciare. Per questo l’attenzione delle istituzioni deve essere sempre maggiore, per isolare un dramma che ancora troppo spesso condiziona le vite di tante persone e l’intera società. Le istituzioni devono continuare ad investire in questa direzione, indagarne le cause, implementare le norme e gli strumenti di prevenzione, proteggere e sostenere le donne che denunciano, sensibilizzare profondamente, affinché mai più nessuna donna possa subire alcuna forma di violenza, di discriminazione, di ricatto.”

Infine Acquaroli ha voluto concludere il suo intervento citando le parole del Presidente del Senato, Ignazio La Russa, che in occasione della giornata del 25 novembre con un gesto simbolico compiuto a Fano, ha voluto esprimere il profondo rifiuto nei confronti di qualsiasi violenza compiuta nei confronti di una donna: “Per arginare questo fenomeno serve un atto culturale. La società veramente pretende che il rispetto di una donna non abbia eccezioni. Un reato commesso nei confronti di una donna, perché ella è una donna, è un abominio nel senso vero del termine. Non bisogna offrire alibi, non bisogna mai offrire vie di fuga. Quando si uccide una donna, bisogna dire è stata uccisa senza ragione una donna, cominciamo a dire questo e avremo fatto un passo avanti”.