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martedì 14 maggio 2024  11:26 
La Regione Marche istituisce la Rete Odontoiatrica Regionale, che si prefigge l’obiettivo di migliorare la presa in carico globale e dei pazienti fragili (con facilitazione dei percorsi logistici ed organizzativi), garantire l’uniformità di accesso e di trattamento in tutto il territorio regionale attraverso l'integrazione ospedale-territorio e specifici PDTA (percorsi diagnostico terapeutici assistenziali), omogeneizzare le procedure cliniche e amministrative, condividere linee guida e/o protocolli operativi (da parte del Coordinamento Regionale, per supportare le competenze professionali e incrementare la qualità assistenziale e il piano di cura complessivo).
La delibera della giunta regionale, approvata nella consueta seduta settimanale, rientra tra gli obiettivi delineati nel Piano Socio Sanitario Regionale 2023-2025. La Rete Odontoiatrica Regionale, che prevede l’integrazione tra ospedali territoriali di primo livello ed ambulatori distrettuali e del terzo settore, garantirà prestazioni che spaziano dall’odontoiatria convenzionale fino all’assistenza odontoiatrica e di chirurgia orale svolta con l’ausilio della sala operatoria ed eventualmente della rianimazione.
L’assessorato regionale alla Sanità sottolinea l’importanza dell’istituzione della Rete, che favorisce l’accessibilità alle cure odontoiatriche nell’età evolutiva (0-14 anni) e nell’età adulta delle persone in condizioni di difficoltà economiche e che si propone di colmare la carenza di offerta pubblica rispetto al bisogno di salute. Il 50% dei cittadini, infatti, non ha disponibilità economiche adeguate a rivolgersi all’odontoiatria privata.
Previste prestazioni per la tutela della salute odontoiatrica in età evolutiva, l’assistenza odontoiatrica e protesica a determinate categorie in condizioni di vulnerabilità sanitaria e sociale, il trattamento urgenze odontostomatologiche, le visite odontoiatriche anche per diagnosi precoce di patologie neoplastiche del cavo orale. I nodi della rete, sia ambulatoriali che ospedalieri, erogano prestazioni, anche quelle a carattere di urgenza, con orari e modalità organizzative proprie di ogni singola struttura da pubblicare nelle carte dei servizi/ siti internet degli Enti.
A queste si aggiungono il trattamento di gravi manifestazioni orali (tipo sanguinamento o infezioni) in pazienti immunodepressi, con malattia neoplastica (in trattamento chemioterapico o/e radiante), con cardiopatie (in trattamento con anti aggreganti o anti coagulanti), con diabete scompensato, grave insufficienza renale ed epatica, portatori di disabilità psichica o fisica. L’offerta assistenziale potrà essere implementata con altre prestazioni extra-LEA, proposte ed autorizzate in seno al Coordinamento Regionale, unicamente a seguito dell’individuazione di specifici finanziamenti.
Le patologie più diffuse nella popolazione sono le malattie parodontali, che causano la perdita di elementi dentali in età adulta avanzata (prevalenza del 60% per le forme di lieve/media entità e del 15% nelle forme gravi) e la carie (prevalenza del 31% nei bambini di 4 anni). La Rete Odontoiatrica Regionale, favorendo l’accesso alle cure, si propone anche di individuare più precocemente il carcinoma orale, una patologia a minore incidenza ma con conseguenze drammatiche in caso di diagnosi tardiva (68% di diagnosi per gli stadi III-IV e 32% di diagnosi per gli stadi I-II).
Il modello organizzativo individuato per la Rete in un’ottica di integrazione ospedale-territorio consentirà di consolidare i percorsi assistenziali in ambito ospedaliero, a garanzia di continuità assistenziale, equità, sicurezza ed appropriatezza delle cure. Due i livelli di governance: il Coordinamento Regionale e il Comitato Locale, che si occuperanno della verifica, dell’attuazione, delle modalità di funzionamento e dei risultati raggiunti. La Rete è organizzata in nodi a complessità assistenziale crescente (Hub&Spoke): Tre i Centri HUB individuati: l’AOU delle Marche, l’AST di Ancona e l’INRCA di Ancona; 5 i Centri SPOKE ospedalieri: AST di Ancona, Pesaro Urbino, Macerata, Ascoli Piceno e Fermo. Gli HUB gestiscono i casi di vulnerabilità sanitaria e di alta complessità clinica, mentre gli SPOKE ospedalieri/territoriali sono deputati all’attività di base e di monitoraggio. Tutti i centri afferenti alla rete dovranno provvedere alla programmazione, prescrizione e prenotazione di tutte le attività diagnostiche e terapeutiche necessarie a garantire una reale presa in carico globale del paziente per tutto il percorso assistenziale (es. follow-up, approfondimenti diagnostici, etc.).