Lavoro e Formazione Professionale

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venerdì 10 dicembre 2021  14:59 

Si passa da 409 esuberi ipotizzati all’inizio a nessun licenziamento, sebbene siano stati comunque individuati 150 esuberi da gestire in questa fase delicata ma solo con il criterio della volontarietà all’uscita. E’ questo l’esito favorevole, salutato con soddisfazione dall’assessore regionale al Lavoro, Stefano Aguzzi, della vertenza Elica e che è emerso ieri al Tavolo delle trattative al Mise a Roma.

Tutti hanno condiviso che dopo mesi di trattative anche aspre, alla fine si sia raggiunto un buon accordo che garantisce sia l’occupazione sia la permanenza in Italia e nel distretto fabrianese in particolare di un’azienda che, pur con le sue attuali difficoltà, è leader nel settore cappe e fortemente innovativa ed ha dimostrato con i fatti l’attaccamento alla nostra Regione.

E l'assessore Stefano Aguzzi, esprimendo la sua soddisfazione per l'accordo raggiunto tra le parti sindacali e la proprietà del gruppo Elica, ha ricordato che “la Regione Marche, con il mio assessorato, ha seguito fin dall'inizio e non ha mai smesso di tenere alta l'attenzione sulla vertenza Elica, una delle più importanti che si siano delineate nel panorama regionale negli ultimi tempi – spiega Aguzzi -. Abbiamo organizzato tavoli e incontri con i sindacati e con l'azienda per poter favorire un accordo che scongiurasse il licenziamento di centinaia di dipendenti. Abbiamo sempre seguito le trattative che si sono svolte presso il Ministero dello Sviluppo Economico e mi sento di ringraziare tutte le parti coinvolte che non si sono mai risparmiate in un lavoro di mediazione incessante. Di fronte al risultato raggiunto oggi, esprimo la mia soddisfazione e ribadisco che la Regione sarà sempre disponibile a proseguire la collaborazione con le parti per favorire lo sviluppo e la garanzia del lavoro”.

Ecco i principali punti dell’accordo che prevede innanzitutto l’attivazione del contratto di solidarietà con mantenimento di tutti i lavoratori. Dal marzo 2022 l’avvio della cassa integrazione a rotazione fino ad un massimo di 36 mesi e incentivi all’esodo volontario. E’ stato stabilito anche un supporto alla ricollocazione dei lavoratori presso i fornitori e l’attivazione di servizi di outplacement, cioè una consulenza specializzata per ricollocare in una nuova attività il personale in esubero di un'azienda.  

Per quanto riguarda la componente “motori” di Castelfidardo che ha segnato in questi anni buoni risultati, in futuro potrebbe anche riassorbire una parte del personale in eccedenza dagli altri stabilimenti (in particolare Mergo e Cerreto). E’ stata anche ipotizzata la possibilità che qualche lavorazione (di gamma più alta) potrebbe tornare in Italia dalla Polonia con un processo inverso rispetto alla paventata delocalizzazione. Ora per l’operatività dell’accordo non manca che il vaglio del referendum dei lavoratori Elica per la ratifica ufficiale.