Enti Locali e Pubblica Amministrazione



Cooperazione decentrata e relazione con gli enti locali

Il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha istituito il Fondo per la progettazione degli enti locali, con una dotazione di 30 milioni di euro nel triennio, ai sensi dell'art. 1, commi 1079 e seguenti, legge 27/12/2017, n. 205, per cofinanziare progetti di fattibilità e progetti definitivi degli enti locali per opere di messa in sicurezza di edifici e strutture pubbliche.

Le modalità di assegnazione e di rendicontazione dei cofinanziamenti, con decreto ministeriale, sono in corso di approvazione.

I Comuni e le Province possono cogliere le opportunità di finanziamento seguendo il processo di approvazione del decreto Ministeriale ed approntando una programmazione delle opere pubbliche che consenta di accedere ai benefici.

 

Il modello del decentramento amministrativo prevede il conferimento, da parte dello Stato e della regione, di funzioni agli enti locali, come avvenuto con legge 59/97, con il d.lgs. 112/98, e la l.r. 10/99.

Il federalismo prevede ulteriore autonomia per gli enti locali e la possibilità di trattenere nel territorio una maggiore parte delle entrate tributarie, garantendo agli enti locali con minore capacità fiscale il finanziamento dei livelli essenziali delle prestazioni. 



 

La classificazione dei Comuni montani, in attuazione dell’art.44 della Costituzione, è stata operata con la legge 991/1952, ai sensi della quale le Commissioni censuarie provinciali e la Commissione censuaria nazionale hanno classificato i territori principalmente su due parametri: uno altimetrico e l’altro economico legato al reddito imponibile medio per ettaro. Tale classificazione è stata recepita nella legge 1102/1971.

L’art.29, comma, 1, lettera a) legge n. 142/1990 del 1990 ha abrogato le disposizioni della legge 991/1952 concernenti la classificazione dei territori montani, aprendo di fatto un vuoto normativo.

La legge 97/1994 ha riconosciuto la classificazione abrogata all’art. 1, comma 3, che prevede “Quando non diversamente specificate, le disposizioni della presente legge si applicano ai territori delle comunità montane ridelimitate ai sensi dell’art. 28 della legge 8 giugno 1990, n. 142. Ai fini della presente legge, per ‘comuni montani’ si intendono ‘comuni facenti parte di comunità montane’ ovvero ‘comuni interamente montani classificati tali ai sensi della legge 3 dicembre 1971, n. 1102, e successive modificazioni’ in mancanza della ridelimitazione”. Pertanto, le risorse nazionali destinate alla montagna si riferiscono esclusivamente ai territori classificati montani ai sensi della legge n. 991 del 1952.

L’art. 28 del decreto legislativo 267/2000 prevede che: “Gli interventi finanziari disposti dalle Comunità montane e da altri soggetti pubblici a favore della montagna sono destinati esclusivamente ai territori classificati montani”.

La legge 97/1994 prevede benefici fiscali e in termini di semplificazione delle attività economiche nei comuni classificati come montani.

L’art. 2, comma 187, della legge 191/2009 stabilisce che “a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, lo Stato cessa di concorrere al finanziamento delle comunità montane previsto dall'articolo 34 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504 e dalle altre disposizioni di legge relative alle comunità montane. Nelle more dell'attuazione della legge n. 5 maggio 2009, n. 42, il 30 cento delle risorse finanziarie, di cui al citato articolo 34 del decreto legislativo n. 504 del 1992 e citate disposizioni di legge relative alle comunità montane, è assegnato ai comuni montani e ripartito tra gli stessi con decreto del Ministero dell’interno. Ai fini di cui al secondo periodo sono considerati comuni montani i comuni in cui almeno il 75 per cento del territorio si trovi al di sopra dei 600 metri sopra il livello del mare”.

Le aree interne sono diversamente classificate ai fini della Strategia per le aree interne ricompresa nel Piano nazionale di Riforma dell’Italia rilevante ai fini del riparto dei fondi FESR.

Ai fini dell’applicazione della normativa regionale in materia di zone montane, l’art. 3 della L.R. 18/2008 individua criteri specifici, in attuazione dei quali sono stati individuati gli ambiti territoriali montani di cui all’Allegato A alla predetta legge regionale.

FUNZIONI CONFERITE UNIONI MONTANE

(Nota: per tutte le funzioni, esercitate negli ambiti territoriali di cui all'Allegato A alla L.R. 18/2008, ai sensi dell'art. 5, commi 7 e 11, L.R. 35/2013, sono finanziati e realizzati progetti o programmi in base alle risorse disponibili a livello regionale, comunale e nei Programmi Leader, PSR, FESR, fondi ministeriali per il dissesto idrogeologico, Patti territoriali, ecc..Oltre alle funzioni conferite con legge, le Unioni montane esercitano funzioni di ambito territoriale sociale ed altre funzioni conferite dai Comuni). 


FORESTAZIONE

 

FUNZIONI CONFERITE CON LEGGE REGIONALE

Progettazione ed affidamento dei lavori da realizzare nel demanio forestale regionale (art.6 comma 1 lett. a, l.r. 18/08; art.16 comma 1 della l.r. 6/2005; PSR Regione Marche);

Rendicontazione alla Regione dei lavori finanziati e realizzati nel demanio forestale regionale (art.6 comma 1 lett. a, l.r. 18/08; art.16 comma 1 della l.r. 6/2005; PSR Regione Marche);

Autorizzazioni ai tagli boschivi in aree soggette al vincolo idrogeologico (art.10 comma 2 l.r. 6/2005; art.6 comma 1 lett. b l.r. 24/98);

Rilascio del parere ai fini della riduzione di superfici boscate (art.12 comma 1 l.r. 6/2005);

Autorizzazione all’abbattimento degli alberi ad alto fusto (art.21 l.r. 6/2005);

Autorizzazione all’estirpazione delle siepi (art.24 comma 2 l.r. 6/2005);

Autorizzazione all’abbattimento o all’esecuzione di interventi sulle formazioni vegetali monumentali (art.26 comma 2 l.r. 6/2005);

Proposizione di progetti per l’eco - certificazione forestale (art.5 comma 5 l.r. 6/2005);

Accertamento ed irrogazione delle sanzioni amministrative per violazione delle leggi in materia di tagli boschivi (art. 31 l.r. 6/2005);

Progettazione ed affidamento dei lavori per il miglioramento forestale, interventi selvicolturali di prevenzione degli incendi boschivi, ricostituzione dei boschi degradati, prevenzione e cura dei dissesti sulle superfici forestali e le cure colturali ai boschi esistenti (art.6 comma 1 lettera d, punto 1 l.r. 18/08);

Progettazione ed affidamento dei lavori per la realizzazione e attrezzatura di sentieri e punti di osservazione a scopo ricreativo, didattico e culturale, compresi percorsi e punti attrezzati per disabili (art.6 comma 1 lettera d, punto 2 l.r. 18/08);


Progettazione ed affidamento dei lavori per la manutenzione della viabilità di servizio forestale, compresi i sentieri e le mulattiere (art.6 comma 1 lettera d, punto 3; l.r. 18/08);

Progettazione ed affidamento dei lavori di sistemazione idraulico-forestale, con particolare riguardo ai terreni in frana e al consolidamento delle pendici (art.6 comma 1 lettera d, punto 4 l.r. 18/08);

Progettazione ed affidamento dei lavori di rinaturalizzazione dei corsi d’acqua principali e secondari tramite costituzione di boschetti di ripa, sistemazione naturalistica delle rive, demolizione di opere sistematorie dannose o inutili, realizzazione di interventi che favoriscono l’ittiofauna (art.6 comma 1 lettera d, punto 5 l.r. 18/08);

FUNZIONI CONFERITE CON LEGGE STATALE

Approvazione delle proposte di costituzione di consorzi forestali e di convenzioni fra privati per la gestione del patrimonio forestale non demaniale mediante convenzioni (art.9 legge 97/94).

 

AGRICOLTURA

FUNZIONI CONFERITE CON LEGGE REGIONALE

Rilascio tesserini ed abilitazioni per la raccolta, la produzione, la lavorazione e la commercializzazione di funghi e tartufi (art.6 comma 1 lett.a, l.r. 24/98; art.6 comma 1 lett.b, della l.r.18/08; l.r. 34/87 e l.r. 17/01);

Realizzazione di corsi di formazione ai fini della abilitazione alla raccolta, alla produzione, alla lavorazione e alla commercializzazione di funghi e tartufi (art.6 comma 1 lett.a, l.r. 24/98; art.6 comma 1 lett.b, della l.r.18/08; l.r. 34/87 e l.r. 17/01);

Concessione di contributi per mostre micologiche (art.6 comma 1 lett.a, l.r. 24/98; art.6 comma 1 lett.b, della l.r.18/08; e l.r. 17/01);

Concessione di contributi per mostre ed attività di valorizzazione del tartufo (art.6 comma 1 lett.a, l.r. 24/98; art.6 comma 1 lett.b, della l.r.18/08; l.r. 34/87);

Approvazione e realizzazione di progetti per la promozione e per la valorizzazione dei funghi e dei tartufi (art.6 comma 1 lett.a, l.r. 24/98; art.6 comma 1 lett.b, della l.r.18/08; l.r. 34/87 e l.r. 17/01);

Concessioni sui terreni agricoli demaniali regionali per utilizzazione dei beni agro silvo pastorali della Regione (art.6 comma 1 lett. c, l.r. 24/98);

Acquisto e affitto di terreni allo scopo di costituire idonee entità agro – silvo  pastorali, anche con confinanti proprietà pubbliche o delle organizzazioni montane di cui all’articolo 18 della l.r. 6/2005 (art.6 comma 1 lettera d, punto 6 l.r. 18/08; art.9 legge 1102/71);

Approvazione di progetti per la valorizzazione della zootecnia montana, apicoltura, miglioramento, gestione e utilizzo sostenibile dei pascoli e dei prati pascoli (art.6 comma 1 lettera d, punto 7 l.r. 18/08);

Approvazione di misure a favore dell’agricoltura di montagna e di zone svantaggiate (art.6 comma 1 lettera d, punto 8 l.r. 18/08).

 

USI CIVICI

FUNZIONI CONFERITE CON LEGGE REGIONALE

Autorizzazioni agli organismi che amministrano usi civici e domini collettivi ai fini della modifica delle destinazioni agrarie delle terre d’uso civico, delle concessioni a terzi di aree; di accertamento e di liquidazione (art.6, comma 1, lett. c l.r. 18/08; art.6 comma 1 lett. d, l.r. 24/98; art.12 legge 97/94; art.66 DPR 616/77; art.1 legge 1766/1927; R.D. 332/1928);

Approvazione dei bilanci preventivi, dei i conti consuntivi, degli statuti, dei regolamenti e delle dotazioni organiche del personale degli organismi che amministrano usi civici e domini collettivi (art.7 comma 1 l.r. 13/2004);

Ispezioni per accertare il regolare funzionamento degli organismi che amministrano usi civici e domini collettivi con eventuale nomina, previa diffida, di un commissario per l'adozione degli atti obbligatori per disposizioni di legge o di regolamento, quando gli amministratori ne rifiutino o ritardino il concepimento (art.7 comma 3 l.r. 13/2004);

Rimozione degli organi di amministrazione degli enti che amministrano usi civici e domini collettivi per gravi violazioni di legge o di regolamento (art.7 comma 3 l.r. 13/2004).

 

INTERVENTI PER LA MONTAGNA

FUNZIONI CONFERITE CON LEGGE REGIONALE

Affidamento del servizio di prevenzione e spegnimento degli incendi boschivi (art.6 comma 1 lett. d l.r. 18/08; art.3 comma 4; 4 comma 5; 8 comma 3, legge 353/2000; );

Concessione di contributi per l’incentivazione delle attività di protezione, conservazione e valorizzazione dello spazio naturale, per lo sviluppo di colture alternative, il recupero e la valorizzazione delle produzioni tipiche montane, dei beni storici e culturali in circuiti sovra comunali (art.6 comma 1 lettera d, punto 9 l.r. 18/08);

Promozione di interventi volti allo sviluppo delle fonti energetiche alternative (art.6, comma 1 lettera d punto 10; art.10 legge 97/94);

Concessione di aiuti alle iniziative di natura economica, in particolare di quelle cooperativistiche, idonee alla valorizzazione delle risorse montane (art.6 comma 1 lettera e l.r. 18/08);

Concessione di contributi per l’acquisto o la manutenzione di immobili ai fini dell’incentivazione all’insediamento ed alla permanenza nelle zone montane (art.8 l.r. 18/08; art.19 legge 97/94);

FUNZIONI CONFERITE CON LEGGE STATALE

Concessione di di contributi per spese di allacciamento elettrico e telefonico a carico degli operatori agricoli al fine di consentire migliori condizioni di abitabilità dei territori montani isolati (art. 2 comma 2 lettera a) della legge n. 1102/71);

Concessione di contributi ai privati per piccole  opere  ed  attività di manutenzione ambientale concernenti proprietà' agro – silvo – pastorali (art.7 comma 3 legge 97/1994).

 

TUTELA AMBIENTALE

FUNZIONI CONFERITE CON LEGGE REGIONALE

Valutazione d’incidenza dei progetti nei siti della Rete Natura 2000 ai sensi dell’articolo 24 della l.r. 6/2007;

Concessione di contributi per piccole opere di manutenzione ambientale (art.7 l.r. 18/08);

 

SVILUPPO ECONOMICO

FUNZIONI CONFERITE CON LEGGE STATALE

Approvazione del piano generale di sviluppo e dei piani annuali di intervento delle Comunità montane (art.6 legge 1102/71);

 

CACCIA E PESCA

FUNZIONI CONFERITE CON LEGGE STATALE

Rilascio del parere obbligatorio ai fini della costituzione e sulla regolamentazione delle aziende faunistico venatorie (art.8 legge 97/94).

COMPETENZE REGIONALI IN MATERIA DI ORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALI E DELLE GESTIONI ASSOCIATE

Sono attribuite alla Regione le seguenti potestà legislative ed amministrative in materia di enti locali:

- modifica delle circoscrizioni e denominazioni comunali, fusioni di comuni e relativi referendum consultivi (art. 133, comma 2, Costituzione);

- riordino territoriale, gestioni associate fra Comuni, limite demografico minimo ed ambiti territoriali per l'esercizio delle funzioni conferite (art. 14, commi 26 - 30, decreto-legge 78/2010, convertito in legge 122/2010);

- politiche per la montagna e per le aree interne (art. 117, Cost., legge 97/1994);

- riordino degli enti di area vasta e delle funzioni delle Province (legge 56/2014);

- organizzazione dei bacini e delle reti dei servizi pubblici locali e definizione dei livelli di qualità dei servizi, in attuazione della normativa nazionale;

- organizzazione e funzioni della polizia locale (articolo 117, secondo comma, lettera h), della Costituzione);

- decentramento di funzioni e federalismo (art. 118, Costituzione),

 

FEDERALISMO
 

Con le politiche per il federalismo fiscale, è perseguito l'obiettivo dell'autonomia finanziaria degli enti locali, in modo che possano disporre di risorse economiche certe e derivanti da tributi propri o da compartecipazioni al gettito di tributi erariali, al fine di esercitare al meglio le funzioni proprie e quelle conferite. Il federalismo supera la logica dei trasferimenti di risorse economiche dallo Stato centrale alle Autonomie locali, sulla base della spesa storica, per responsabilizzare i centri di spesa. Le funzioni fondamentali sono gestite dagli enti locali con le risorse economiche fiscali prodotte nei rispettivi territori, mentre la garanzia dei livelli essenziali dei servizi pubblici nei territori con minore capacità contributiva avviene mediante fondi perequativi, finanziati con una quota delle entrate tributarie, per compensare gli squilibri tra le entrate e le spese ai fini della gestione delle funzioni obbligatorie. La copertura del fabbisogno è garantita solo per i servizi essenziali. Il fondo perequativo finanzia i maggiori costi oggettivi sostenuti per le funzioni essenziali degli enti locali.
Il federalismo fiscale mira a dare attuazione all'art. 119 della Costituzione che sancisce I'autonomia finanziaria di entrata e di spesa per i Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni. L'attuazione dell'art. 119 completa iI processo di revisione costituzionale contenuto nella legge costituzionale n. 3 del 18 ottobre 2001 (riforma del Titolo V della Costituzione) che ha dato un nuovo assetto al sistema delle autonomie territoriali, collocando gli enti territoriali al fianco dello Stato, come elementi costitutivi della Repubblica, ai sensi dell'art. 114 della Costituzione. L'attuazione della riforma del Titolo V della Costituzione è contenuta nella legge n. 131 del 2003 mentre le linee procedurali sono state definite dall'accordo interistituzionale del 20/6/2002. A seguito della legge 5 maggio 2009, n. 42 "Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell’articolo 119 della Costituzione" (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 103 del 6 maggio 2010) sono stati approvati i seguenti decreti attuativi.

 
NORMATIVA
APPROFONDIMENTI

Portale Federalismo fiscale (Gov.it)
Progetto open civitas (MEF e Sose)

https://opendata.sose.it/fabbisognistandard/
Deliberazione 17 febbraio 2015 della Corte dei Conti (linee di indirizzo per il passaggio alla nuova contabilità delle Regioni e degli Enti locali - d. lgs. n. 118/2011, integrato e corretto dal d. lgs. n. 126/2014). 
Progetto semplifisco per la gestione integrata degli accertamenti fiscali (Anci, Ifel, Funzione pubblica)

Csfederalismo
 
Federalismi
Banca dati sul federalismo (Dipartimento per gli affari regionali del Governo)
Dossier sul federalismo fiscale dell’Assemblea legislativa regionale 
Regione Emilia Romagna - federalismo 
Federalismo nel mondo - ISSIRFA CNR
Riforme dei poteri locali nel Regno Unito
Relazione sull'esperienza del federalismo in Svizzera
Dossier federalismo fiscale - Conferenza delle Regioni
Documento di Valutazioni sullo stato di attuazione della legge 42/2009 (Federalismi)
Riforme Costituzionali: Senato e Regioni
Gruppo di Lavoro sulle riforme istituzionali (relazione)
Commissione tecnica paritetica per l'attuazione del federalismo fiscale 
Commissione per le riforme costituzionali (relazione finale)

 

 

DECENTRAMENTO E CONSULENZA

 

 

Il conferimento di funzioni agli enti locali avviene nell'ambito di forme di coordinamento, di assistenza tecnica e di consulenza della Regione agli enti locali, nel rispetto dei principi contenuti nel Titolo V° della Costituzione, nella legge 59/97, nel d.lgs. 112/98, e nella l.r. 10/99.
La concertazione con gli enti locali è svolta nell'ambito di incontri istituzionali, tecnici e delle Giunte regionali itineranti nel territorio, che promuovono la risoluzione di bisogni territoriali attraverso un approccio di governance multilivello.  
La Regione, inoltre, garantisce agli enti locali le funzioni di coordinamento e di consultazione, mediante il Consiglio delle Autonomie locali (l.r. 4/2007), il Comitato d'intesa (l.r. 20/95) e il Gruppo di lavoro Regione - enti locali (costituito con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 80/Pres. del 04/04/2011).
La Regione esercita  funzioni di assistenza, indirizzo e consulenza, per favorire l'esercizio associato di funzioni e di servizi ed il corretto esercizio delle funzioni di interesse regionale e di quelle decentrate. La consulenza giuridica si svolge mediante atti di indirizzo interpretativo delle disposizioni di interesse regionale e con il rilascio di pareri scritti, o attraverso consultazioni finalizzate alla ricerca di possibili soluzioni a problemi operativi mediante richiesta di informazioni. La consulenza mediante pareri si svolge senza riferimenti a casi specifici, esclusivamente attraverso l'interpretazione delle norme giuridiche, e senza procedere ad un autonomo accertamento delle situazioni di fatto, trattando la fattispecie così come delineata nei quesiti.
Ai sensi dell'articolo 2, comma 3, della legge regionale 7/2003, l'attività di consulenza può essere richiesta con quesiti firmati dai Sindaci, dai Presidenti delle Province, dagli Assessori comunali o provinciali, ovvero dai Presidenti dei Consigli comunali o provinciali, o dai Consiglieri, nella misura di almeno un quinto dei componenti dei rispettivi organi collegiali. La richiesta di consulenza deve contenere in merito alla questione oggetto del quesito l'orientamento del segretario dell'ente locale o comunque della struttura comunale competente. In base alla delibera di Giunta regionale n.769 del 27/6/2006, i quesiti debbono essere inoltrati ai Servizi regionali competenti per materia, i quali forniscono la richiesta consulenza avvalendosi, nei casi di particolare complessità, della collaborazione della struttura regionale competente in materia di attività istituzionali, legislative e legali, la quale, a sua volta, in presenza di questioni che rendano opportuna l'adozione di atti rivolti alla generalità degli enti locali, può predisporre specifici atti di indirizzo da sottoporre all'approvazione della Giunta regionale, ai sensi dell'art.28, lettera i), dello Statuto regionale

 

RELAZIONI ANNUALI SULL'ATTIVITA' DELLE CAMERE DI COMMERCIO

Relazioni delle Camere di commercio e di Unioncamere sull'attività svolta nel 2009
Relazioni delle Camere di commercio e di Unioncamere sull'attività svolta nel 2010
Relazioni delle Camere di commercio e di Unioncamere sull'attività svolta nel 2011
Relazioni delle Camere di commercio e di Unioncamere sull'attività svolta nel 2012
Relazioni delle Camere di commercio e di Unioncamere sull'attività svolta nel 2013
Relazioni delle Camere di commercio e di Unioncamere sull'attività svolta nel 2014

Link

Agenzia del territorio - Decentramento ai Comuni delle funzioni catastali
Camere di Commercio
Centro studi sul federalismo - CNR 
Accademia per l'autonomia
Pareri regionali in materia urbanistica (da www.ambiente.marche.it)
Pareri della sezione regionale della Corte dei Conti (da www.assemblea.marche.it - CAL Marche)
Supporto giuridico in materia di contratti pubblici (da www.operepubbliche.marche.it)
Regione Friuli Venezia Giulia - il portale per le Autonomie locali 
Regione Piemonte - osservatorio riforma 
Regione Piemonte - consulenza agli enti locali
Regione Veneto - consulenza agli enti locali 
Riforme istituzionali - Presidenza del Consiglio dei Ministri
Studi e ricerche del Ministero dell'Interno
Regione Friuli Venezia Giulia - Consulenza agli enti locali
Regione Veneto - Consulenza agli enti locali
Provincia di Lecce - Consulenza agli enti locali
Atti del Convegno 'La razionalizzazione del sistema locale in Italia e in Europa'

 

NUMERO DI CONSIGLIERI E DI ASSESSORI COMUNALI

Comuni/popolazione/Consiglieri

Normativa di riferimento: art.16, comma 17, decreto-legge 138/2011 convertito in legge 148/2011; art.37, D.Lgs 267/2000, modificato con l’art.2, commi 184 e 185, della legge 191/2009, e con l’art.1 della legge 42/2010; art.1, comma 135, legge 56/2014.

 

 

Classi demografiche dei Comuni

(Escluso il Sindaco)

Consiglieri

(Escluso il Sindaco)

Assessori

Comuni fino a 3000 abitanti

10

2

Comuni da 3001 a 10000 abitanti

12

4

Comuni da 10001 a 30000 abitanti

16

5

Comuni da 30001 a 100000 abitanti

24

7

Comuni da 100001 a 250000 abitanti

32

9

AREE INTERNE

Le potenzialità delle aree interne e montane, se adeguatamente valorizzate, possono permettere uno sviluppo eco sostenibile dell'economia dei nuovi turismi, delle produzioni di qualità, della difesa del suolo, e della produzione di energia verde.

Con il 
progetto APE (Appennino Parco d'Europa) sono stati programmati e realizzati investimenti specifici per lo sviluppo del turismo, per il riequilibrio del livello dei servizi pubblici minimi necessari tra la fascia appenninica e quella costiera, e per la valorizzazione ambientale, con le risorse economiche disponibili.

Da tale esperienza scaturisce il metodo della programmazione unitaria degli interventi, inseriti nel FESR Aree interne, nel Progetto Appennino, nel FOSMIT ed articolato in iniziative in grado di attirare investimenti, in modo da vedere protagonisti gli abitanti dell'entroterra, come indicato nella
Carta di Fonte Avellana

 

UNIONI MONTANE (monitoraggio attuazione L.R. 35/2013)

 

In attuazione della L.R. 35/2013, con decorrenza 1/1/2015 sono state soppresse le Comunità montane, con il subentro di Unioni montane più snelle ed economicamente più sostenibili, per associare più funzioni e servizi comunali e promuovere progetti per lo sviluppo socioeconomico delle aree interne (FESR, Fondi statali di riequilibrio, Fondi comunitari diretti), in linea con le disposizioni per la spending review (art.14, commi 25 e seguenti, del decreto - legge 78/2010), ai sensi delle quali nei Comuni montani con meno di 3000 abitanti l'esercizio associato obbligatorio di funzioni fondamentali deve svolgersi esclusivamente mediante convenzione o Unione. 
Nelle Marche ben 72 Comuni sui 98 appartenuti alle 9 Comunità montane, fino al 2014, hanno meno di 3000 abitanti e sono quindi soggetti alla normativa statale relativa agli obblighi di associare le funzioni fondamentali. 
Le Unioni montane gestiscono funzioni conferite dai Comuni, ai fini dell'esercizio associato, e funzioni regionali già conferite alle Comunità montane (v. art.6, l.r. 18/2008; art.1, legge 97/1994), nel territorio di tutti i Comuni appartenuti alle Comunità montane stesse (art.5, commi 7 e 11, l.r.35/2013), compresi i Comuni non aderenti all'Unione. Per quanto non previsto dalla L.R. 35/2013, le Unioni montane sono soggette alle disposizioni sulle Unioni di Comuni (v. art.32, d.lgs 267/2000; art.2, comma 2, L.R. 35/2013).

A differenza degli altri enti, agenzie ed autorità operanti in ambiti intercomunali per l'esercizio di singole funzioni, le Unioni montane sono state istituite per la gestione della generalità delle funzioni comunali e delle funzioni regionali conferite per la tutela e per la valorizzazione dei territori montani attribuite in attuazione dell’articolo 44, secondo comma, della Costituzione e della legislazione in favore dei territori montani.
Tale versatilità operativa rende le Unioni montane strumenti utilizzabili per la razionalizzazione e per la riduzione della frammentazione organizzativa, per il coordinamento dei processi di riorganizzazione territoriale del sistema dei Comuni e per la programmazione unitaria dello sviluppo sociale ed economico delle aree interne, in modo da fronteggiare la scarsità di risorse attraverso l'utilizzo delle Unioni montane per offrire ai Comuni nuovi servizi trasversali di supporto (es. sistema informativo territoriale, gestione associata tributi, riscossione, servizi catastali, informatica, europrogettazione, marketing territoriale...).
In tale logica, risulteranno convenienti, per progetti dedicati alle aree interne, le previste maggiori sinergie fra le Unioni ed i Comuni. 
Il passaggio dalle Comunità montane alle Unioni montane ha agevolato l'integrazione funzionale degli uffici dei Comuni con quelli delle soppresse Comunità montane, confluiti negli uffici delle Unioni montane.
Ai fini del raggiungimento degli equilibri di bilancio, in un contesto di risorse finanziarie decrescenti e di crescente domanda di servizi, le Unioni montane stanno gradualmente riducendo il numero di dipendenti a tempo indeterminato, mediante pensionamenti e prepensionamenti, attivando nuove collaborazioni con i dipendenti dei Comuni ai fini della sostituzione delle unità lavorative cessate. 

 

Dati organizzativi 

Unità lavorative a tempo indeterminato nelle Comunità montane/Unioni montane:
 

 ANNO  dipendenti a tempo indeterminato  

2009:

141

 

2011:

120

 

2014:

  79

 

2015:

  71

 
2016:   77  
2017:   75   
2018:   68  
2019   71  
2020   76  
2021   86  
2022   95  
2023   108  
2024  108  

(Esclusi dal computo i dipendenti esterni a convenzione, i tempi determinati e gli assegnati all'Ambito sociale)

PERSONALE A TEMPO INDETERMINATO PER UNIONE MONTANA

(sulla base dei dati relativi alla ricognizione del personale da Amministrazione trasparente)
 

Ambito

Cat.B

Cat.C

Cat.D

Dirigenti

Tot.dip.

Montefeltro 

Ambito 1

4

3

7

1

15

Alto Metauro Ambito 2/A

1

17

11

1

30

Catria e Nerone Ambito 2/B

0

6

7

0

13

Esino Frasassi 3

0

9

8

0

17

Potenza Esino Musone 4

0

3

9

1

13

Marca di Camerino Ambito 5

0

0

4

0

4

MontiAzzurri 6

0

5

7

0

12

Sibillini 7

0

0

1

1

2

Tronto e Valfluvione 8

0

0

2

0

2

 

 

Principali funzioni comunali gestite dalle Unioni montane 

ELENCO FUNZIONI COMUNALI ASSOCIATE CON CODICI MINISTERIALI DI RIFERIMENTO 

(DATI IN CORSO DI AGGIORNAMENTO)

Unione montana del Montefeltro - Ambito 1: Ambito territoriale sociale, Catasto, protezione civile, statistica, Nucleo di valutazione, SUAP, Sportello unico commercio, Commissione vigilanza locali pubblico spettacolo, gestione complesso sportivo palestra - piscina, servizio pubblico di macellazione, Sportello rilascio titoli di viaggio per TPL su gomma; Commissione ERP; Centrale unica di committenza, funzioni agricolo forestali.

Unione montana Alto Metauro - Ambito 2/A:  Centro socio educativo disabili; servizi socio assistenziali per soggetti con disagio mentale; Polizia locale associata; S.u.a.p.; S.u.e.; Autorizzazione paesaggistica; Autorizzazione taglio piante protette; Cultura e sistema bibliotecario comprensoriale; Commissione vigilanza locali pubblico spettacolo; Canile comprensoriale, mattatoio; Sportello catastale; Sportello Europa; Sportello immigrati; ufficio commercio e attività economiche; Sistema informativo territoriale; Commissione Erp; Piano energetico intercomunale; Servizio controllo interno; nucleo di valutazione; gestione associata trattamento dati personali.

Unione montana del Catria e del Nerone - Ambito 2B: Gestione ambito territoriale sociale n. 3, interventi per la disabilità, per gli anziani, per le famiglie, per i soggetti a rischio di esclusione sociale, per l'infanzia e i minori compresi i nidi, Sportello e funzioni Catastali; Sistema informativo territoriale (SIT); servizi di coordinamento informatico per protocollo e conservazione atti; rete wireless; servizi di formazione con gestione diretta di corsi; Sistema bibliotecario; Servizi Culturali; servizi per il turismo; SUAP; SUE (Sportello unico per l'Edilizia); Commissione Vigilanza Locali Pubblico Spettacolo, Ufficio territoriale adozione piani di gestione forestale; gestione lavori e interventi nel settore idraulico e forestale; Difesa del suolo; Deleghe in materia di gestione amministrativa del patrimonio agrario e forestale; Nucleo Valutazione; Ufficio intercomunale procedimenti disciplinari; Ufficio Unico Commercio e attività economiche; servizi di trasporto comunale per la parte non gestita dagli altri enti territoriali; Raccolta e trasporto rifiuti.

Unione montana Esino Frasassi - Ambito 3: Ambito territoriale sociale; Servizio Segreteria e servizio finanziario, prevenzione incendi, servizi agricoli e forestali, politiche giovanili, attività culturali, servizi bibliotecari, promozione turistica, educazione ambientale, pratiche amministrative in materia urbanistica ed ambientale, servizi per interventi su infrastrutture comunali; funzioni in materia forestale (l.r. 6/2005); gestione area protetta (Parco), trattamento dati personali.

Unione montana Potenza Esino Musone - Ambito 4: Ambito territoriale sociale inclusa assistenza scolastica alunni disabili, polizia locale, Centrale unica di committenza, gestione Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito, servizi informatici, gestione reti wireless, servizi per lo sviluppo economico; servizi culturali, servizi turistici, sportello unico attività produttive, servizio associato accertamento e riscossione tributi, servizio finanziario, pratiche amministrative in materia urbanistica e ambientale, gestione beni demaniali, gestione aree Natura 2000, autorizzazione taglio piante protette, deleghe forestali comuni, nucleo di valutazione, gestione procedimenti assegnazione case popolari, svolgimento associato di concorsi e selezioni pubbliche, ufficio associato procedimenti disciplinari.

Unione montana Marca di Camerino - Ambito 5:  Servizi sociali - ambito sociale, Centro socio educativo, Centro helzheimer, taxi sociale, SUAP, autorizzazioni forestali, taglio piante protette, commissioni per il paesaggio ed autorizzazioni paesaggistiche, acquedotto comunitario acquasanta, capofila FESR Aree interne Alto Maceratese; protezione civile e piani di emergenza; investimenti per Parco eolico; indagini statistiche, progetti di interesse comunitario, nazionale, regionale e di area vasta.

Unione montana dei Monti Azzurri - Ambito 6: servizi sociali, SUAP, assistenza rete wireless, servizio Erap, Servizi per la rete museale, servizi culturali, gestione area ammassamento ed eliporto per protezione civile, gestione servizi per verde urbano, gestione servizi per gas metano, gestione mattatoio, gestione rifugio cani, polizia locale, piste ciclabili, sport nautici, S.U.A., marketing e turismo, gestione asili nido.

Unione montana del Sibillini - Ambito 7: gestione integrata del ciclo dei rifiuti, servizi informatici, ambito territoriale sociale, servizi socio assistenziali e sanitari, servizio integrazione scolastica, educativa, domiciliare e domestica per soggetti disabili, servizi per l'infanzia, per l'adolescenza e per il sostegno genitoriale, servizio civile, servizio sollievo, servizio trasporto disabili presso Centro diurno, borse lavoro socio assistenziali per disabili, assegno di cura a valere sul fondo per la non autosufficienza, servizi sociali per immigrati, sostegno linguistico per alunni stranieri, prevenzione delle dipendenze patologiche, politiche giovanili.

Unione montana del Tronto e Valfluvione - Ambito 8: ufficio tecnico; raccolta, trasporto, smaltimento R.S.U.; sviluppo economico; funzioni comunali per la forestazione; Commissione locale per il paesaggio; Partecipazione al progetto e-government; Pianificazione di Protezione civile in ambito comunale e coordinamento dei primi soccorsi; Servizio per la sicurezza sul luogo del lavoro; Servizi in materia di statistica; progetti comunitari e nazionali per conto dei comuni.

Link: informazioni sulla partecipazione dei Comuni al procedimento di costituzione delle Unioni montane

PRECEDENTE RIORDINO (2008) 

Con L.R. 18/2008 era stato promosso un riordino delle Comunità montane ai sensi dell’articolo 2, comma 18, lettera a), della legge 24 dicembre 2007, n. 244, che ha portato alla riduzione da 12 a 9 delle Comunità montane, con la definitiva soppressione delle Comunità montane del Catria e del Cesano e del Metauro e con incorporazione della Comunità montana del San Vicino nella Comunità montana delle Alte Valli del Potenza e dell’Esino.

Documentazione relativa al riordino:

Disciplina dei rapporti successori a seguito della soppressione della Comunità montana del Catria e del Cesano

Disciplina dei rapporti successori a seguito della soppressione della Comunità montana del Metauro (art. 33, L.R. 16/2010)

DGR 315/2010: LR 18/2008 - Articoli 19 e 23, commi 7 e 8 - Indirizzi per il riparto delle risorse finanziarie tra le Comunità montane e gli enti subentranti alle Comunità montane soppresse e non ricostituite.

DGR 2201/2009: Art. 4 LR 18/2008 - Costituzione delle Comunità Montane.

Cronoprogramma del riordino delle Comunità montane (L.R. 18/2008).

FOSMIT Fondo nazionale per lo sviluppo delle montagne italiane (legge 31 dicembre 2021 n. 234, art. 1, commi 593 e ss.)

Annualità 2023 - Programma di interventi DGR 1697 del 20/11/2023

decreto di accertamento di entrate e di impegno di spesa n. 36/SGP del 13/03/2024

Annualità 2022 - Programma di interventi DGR 1324/2022 - DGR 1643/2022

decreto accertamento entrata 125/SGP del 30/12/2023

decreti di impegno di spesa n.27/SGP del 14/2/2023 e n.125/SGP del 30/12/2022

decreti di liquidazione n. 26/SGP del 14/02/2024

     

 

FONDO NAZIONALE INTEGRATIVO PER I COMUNI MONTANI

L’articolo 1, comma 319, della legge 228/2012 istituisce il fondo nazionale integrativo destinato ai Comuni classificati come totalmente montani. Con decreto del Ministero per gli Affari regionali sono individuati e finanziati annualmente i progetti di sviluppo socio – economico, anche pluriennali, di carattere straordinario, nel rispetto dei criteri e delle modalità indicate nel Decreto del Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie del 16 gennaio 2014.

I bandi sono gestiti dal Dipartimento per gli Affari regionali con la collaborazione delle Regioni.

Il ruolo della Regione è circoscritto alla ricezione delle domande di finanziamento, alla relativa istruttoria e alla trasmissione della proposta di graduatoria dei progetti ammissibili al Ministero per l’approvazione.
Con Intesa del 18/12/2014, rep. 155/CU è stata approvata una griglia di criteri per la valutazione dei progetti ammissibili al finanziamento e la previsione che i Comuni siano suddivisi in classi di svantaggio.  Con successiva Intesa del 6/4/2017, la Conferenza Unificata ha condiviso la griglia di criteri di valutazione dei progetti e i tetti di spesa da utilizzare per la formazione delle graduatorie relative al Bando per le annualità 2014 - 2017.
La selezione dei progetti avviene all’interno della classe più svantaggiata dei Comuni.  Le classi di svantaggio sono annualmente aggiornate in modo da favorire la partecipazione di tutti i Comuni mediante rotazione, inserendo i Comuni beneficiari dei fondi statali in questione nell’anno precedente nella classe di minor svantaggio. I Comuni sono invitati a presentare progetti, nel rispetto delle disposizioni previste nel bando statale. 
 

Il procedimento di soppressione delle Comunità montane è avvenuto in attuazione della L.R. 35/2013, con l'adesione dei Comuni alle Unioni montane e con la contestuale soppressione delle Comunità montane.

Di seguito è pubblicato il resoconto analitico di tale procedimento.

 

COMUNITA' MONTANA DEL MONTEFELTRO (AMBITO 1)
Con nota prot. 4310 del 5/8/2014, la Comunità montana del Montefeltro ha trasmesso la proposta di statuto dell'Unione montana ai Comuni interessati, ai sensi dell'art.5, comma 1, della L.R. 35/2013, per consentire ai Comuni stessi di formulare eventuali osservazioni e proposte entro il termine del 10/9/2014. In data 30/7/2014 si è tenuto presso il Comune di Piandimeleto un incontro pubblico con rappresentanti dell'UNCEM Marche, dei Comuni e della Regione, per approfondimenti della normativa e per l'analisi delle prospettive. Con nota prot.5631 del 17/10/2014, la Comunità montana ha trasmesso la proposta di statuto dell'Unione montana del Montefeltro ai Comuni interessati. Con delibera consiliare n. 45 del 25/10/2014, il Comune di Monte Cerignone ha aderito all' Unione montana del Montefeltro. Con delibera n. 53 del 30/10/2014 il Comune di Carpegna ha aderito all'Unione. Con deliberazione n. 33 del 29/10/2014 il Comune di Mercatino Conca ha aderito all'Unione. Con nota prot. 2583 del 12/11/2014 il Comune di Tavoleto ha comunicato la non adesione all'Unione. Con deliberazione consiliare n. 47 del 24/11/2014, il Comune di Frontino ha aderito all'Unione montana. Con delibera consiliare n. 48 del 24/11/2014, il Comune di Lunano ha aderito all'Unione montana. Con delibera consiliare n. 55 del 27/11/2014 il Comune di Monte Grimano Terme ha aderito all'Unione montana. Il Comune di Belforte all'Isauro, con deliberazione consiliare n. 41 del 21/11/2014 ha aderito all'Unione montana. Con delibera consiliare n. 45 del 25/11/2014 ha aderito all'Unione montana il Comune di Sassocorvaro.

COMUNITA' MONTANA DELL'ALTO E MEDIO METAURO (AMBITO 2/A)
Con nota prot. 5068/2.6 del 27/5/2014 la Comunità montana dell'Alto e medio Metauro ha convocato per il giorno 10/6/2014 la Conferenza dei Sindaci dei Comuni appartenenti all'Ambito 2/A (per il Comune di Sant'Angelo in Vado è stato invitato a partecipare il Commissario Prefettizio), al fine di costituire l'Unione montana ed implementare la gestione associata. Una seconda riunione è stata convocata, a tal fine, per il giorno 23/6/2014, con nota prot.5924/7.9.
Con nota prot.4655 del 5/11/2013, il Comune di Piobbico, appartenente alla confinante Comunità montana dell'ambito 2/B, ha richiesto di poter conferire le funzioni fondamentali alla Comunità montana dell'Alto e medio Metauro ai fini dell'esercizio associato obbligatorio. In riscontro a tale richiesta, la Comunità montana dell'Alto e medio Metauro, con nota prot. 9351/1.4 del 3/12/2013, evidenziando che la L.R. 35/2013 prevede una particolare tempistica per l'adesione dei Comuni all'Unione montana, ha comunicato che la richiesta del Comune di Piobbico può essere valutata nel periodo che intercorre dal 31/5/2014 al 31/10/2014, come è previsto dall'art.5 della legge regionale citata. In data 16/9/2014 incontro fra Amministratori per approfondimenti ed analisi prospettive. Con nota prot. 4278 del 26/9/2014, il Comune di Piobbico ha promosso una conferenza di servizi con le Comunità montane interessate per acquisire le intese necessarie al fine di aderire a Unione montana del territorio confinante con quello della Comunità montana di appartenenza ex art.5, comma 5, L.R. 35/2013.
Lo schema di statuto dell' Unione montana dell'Alta valle del Metauro è stato inviato ai Comuni interessati per l'approvazione in data 30/9/2014 ed è pervenuto in data 6/10/2014. Con delibera consiliare n. 56 del 30/10/2014 il Comune di Fermignano ha aderito all'Unione. Con delibera n. 49 del 29/10/2014 il Comune di Borgo Pace ha aderito all'Unione. Con deliberazione del Commissario n. 58 del 30/10/2014 il Comune di Sant'Angelo in Vado ha aderito all'Unione. Con deliberazione consiliare n. 59 del 31/10/2014 il Comune di Mercatello sul Metauro ha aderito all'Unione. Con delibera consiliare n. 38 del 31/10/2014 il Comune di Peglio ha aderito all'Unione. Con deliberazione consiliare n. 84 del 31/10/2014, il Comune di Urbino ha aderito all'Unione montana. Con deliberazione consiliare n. 74 del 30/10/2014, il Comune di Urbania ha aderito all'Unione montana. 

COMUNITA' MONTANA DEL CATRIA E DEL NERONE DI CAGLI (AMBITO 2/B)
Con nota prot. 2656 del 18/7/2014, la Comunità montana del Catria e del Nerone, in esecuzione della propria delibera n. 3 del 27/6/2014 concernente gli indirizzi del Comitato dei Sindaci, ha trasmesso la proposta di statuto dell'Unione montana ai Comuni interessati, ai sensi dell'art.5, comma 1, della L.R. 35/2013, per consentire ai Comuni stessi di formulare eventuali osservazioni entro il termine del 10/9/2014.  Con nota prot. 3108 del 1/9/2014, la Comunità montana ha richiesto a Comuni confinanti con il proprio ambito di formalizzare l'eventuale adesione all'Unione ai sensi dell'art.5, comma 4, della L.R. 35/2013. In data 11/9/2014 si è svolto un incontro con gli Amministratori per approfondimenti ed analisi delle prospettive. Con nota prot. 2656 del 18/7/2014 la proposta di statuto dell' Unione montana del Catria e del Nerone è stata trasmessa ai Comuni per l'approvazione, con le modifiche apportate nella proposta trasmessa con nota prot.4092 del 27/10/2014. Con delibera consiliare n. 62 del 29/10/2014 il Comune di Serra Sant'Abbondio ha aderito all'Unione montana. Con deliberazione n. 65 del 30/10/2014, il Comune di Apecchio ha aderito all'Unione montana.Con deliberazione consiliare n. 54 del 30/10/2014, il Comune di Cagli ha aderito all'Unione montana. Con deliberazione consiliare n. 62 del 30/10/2014, il Comune di Frontone ha aderito all'Unione montana. Con nota prot. 4972 del 8/11/2014, il Comune di Piobbico ha comunicato di non aderire all'Unione montana del Catria e del Nerone e che sono in corso le procedure per l'adesione all'Unione montana confinante dell'ambito n. 2/A.Con deliberazione consiliare n. 52 del 30/10/2014, il Comune diAcqualagna ha aderito all'Unione. Con deliberazione consiliare n. 41 del 31/10/2014, il Comune di Cantiano ha aderito all'Unione.

COMUNITA' MONTANA DELL'ESINO FRASASSI (AMBITO 3)
Con nota prot.2609/I del 29/5/2014, la Comunità montana ha contattato i Sindaci dei Comuni interessati per avere un primo incontro al fine di provvedere agli adempimenti previsti dalla L.R. 35/2013. Con nota prot. 3214/I del 4/7/2014, la Comunità montana ha convocato i Sindaci dei Comuni per una riunione in cui sono stati definite le procedure per assolvere a tali adempimenti. In data 3/10/2014 riunione fra i Segretari dei Comuni ed il Segretario della Comunità montana. Con nota prot. 3322 del 31/7/2014, il Comune di Rosora ha comunicato di non aderire alla costituenda Unione montana, conformemente a quanto deliberato dal Consiglio Comunale con atto n. 46 del 25/10/2012. La proposta di statuto dell' Unione montana dell'Esino Frasassi è stata inviata ai Comuni per l'approvazione ed è pervenuta in data 6/10/2014. Con deliberazione consiliare n. 45 del 30/10/2014 il Comune di Staffolo ha approvato una dichiarazione di intenti di adesione all'Unione montana. Con deliberazione del Commissario Prefettizio n. 23 del 20/11/2014, il Comune di Cerreto d'Esi ha aderito all'Unione montana. Con deliberazione consiliare n. 57 del 30/11/2014, il Comune di Sassoferrato ha aderito all'Unione. Con deliberazione consiliare n. 194 del 27/11/2014, il Comune di Fabriano ha aderito all'Unione. Con deliberazione consiliare i cui estremi non sono pervenuti, il Comune di Serra San Quirico risulta aver aderito all'Unione montana. Con delibera di C.C. n. 63 del 29.11.2014 avente ad oggetto: L.R. 35/2013 e successive modifiche ed integrazioni: costituzione Unione Montana Esino Frasassi- Approvazione schema statuto: provvedimenti conseguenti, il Consiglio Comunale del Comune di Genga non ha approvato la proposta di statuto dell’Unione Montana ai sensi art. 5 comma 1 L.R. citata. Con nota prot. 7405 del 5/12/2014, il Sindaco del Comune di Arcevia ha comunicato la non adesione, in questa fase, del Comune.

COMUNITA' MONTANA DELLE ALTE VALLI DEL POTENZA E DELL'ESINO (AMB. 4)
Con nota prot. 2336/2.2 del 14/7/2014, la Comunità montana delle Alte valli del Potenza e dell'Esino ha richiesto ai Comuni appartenenti alla Comunità montana una dichiarazione preliminare di adesione alla costituenda Unione montana, con eventuali indicazioni di cui tenere conto ai fini della redazione della proposta di statuto. Incontro con i Sindaci il 25/8/2014. Con Delibera del Commissario di Consiglio n. 1 del 12/09/2014 è stata approvata la bozza di Statuto dell' Unione Montana Alte Valli del Potenza e dell’Esino, che è stata inviata ai Comuni per l'approvazione. Delibere comunali di adesione: Comune di San Severino Marche: delibera di consiglio n. 70 del 31/10/2014, Comune di Poggio San Vicino: delibera di consiglio n. 26 del 27/10/2014, Comune di Treia: delibera di consiglio n. 32 del 29/10/2014, Comune di Matelica: delibera di consiglio n. 72 del 29/10/2014, Comune di Castelraimondo: delibera di consiglio n. 37 del 27/10/2014, Comune diEsanatoglia: delibera di consiglio n. 33 del 29/10/2014, Comune di Sefro: delibera di consiglio n. 30 del 30/10/2014, Comune di Fiuminata: delibera di consiglio n. 41 del 25/10/2014, Comune di Gagliole: delibera di consiglio n. 23 del 30/10/2014, Comune di Pioraco: delibera di consiglio n. 38 del 27/10/2014, Comune di Apiro: delibera di consiglio n. 57 del 30/10/2014, Comune di Cingoli delibera di consiglio n. 69 del 24/10/2014.

COMUNITA' MONTANA MARCA DI CAMERINO (AMBITO 5)
Con nota prot.2264/1.4 del 2/7/2014, il Commissario della Comunità montana ha rappresentato ai Comuni ed alla Regione i possibili effetti della mancata costituzione dell'Unione montana. 
In date 24/7/2014, 5/8/2014, 9/9/2014 e 30/9/2014 si sono tenuti incontri fra i Sindaci ed il Commissario della Comunità montana, con la partecipazione di rappresentanti della Regione, per approfondimenti della normativa, della situazione organizzativa dell'Ente e per l'analisi delle prospettive. Collegamento alla Proposta di statuto per l' Unione montana Marca di Camerino, pubblicata in rete ed inviata ai Comuni per l'approvazione. Con deliberazione consiliare n. 18 del 29/10/2014 il Comune di Muccia ha aderito all'Unione montana. Il Comune di Pieve Torina ha aderito all'Unione montana con deliberazione consiliare n. 26 del 30/10/2014. Il Comune di Fiastra ha aderito all'Unione montana con deliberazione consiliare n. 43 del 31/10/2014. Con deliberazione consiliare n. 36 del 31/10/2014, il Comune di Serravalle di Chienti ha aderito all'Unione montana. Con deliberazione consiliare del 30/10/2014 (numero da acquisire), il Comune diCamerino ha aderito all'Unione montana. Con deliberazione consiliare n. 34 del 28/10/2014, il Comune di Acquacanina ha aderito all'Unione montana.

COMUNITA' MONTANA DEI MONTI AZZURRI DI SAN GINESIO (AMBITO 6)
Con nota prot.3031 del 23/5/2014, la Comunità montana dei Monti Azzurri ha richiesto ai Comuni interessati di formulare una preliminare dichiarazione di adesione alla costituenda Unione montana, corredata da eventuali indicazioni di cui tenere conto nella redazione della proposta di statuto. Con nota prot. 2489 del 12/6/2014 del Comune di Penna San Giovanni, con nota prot. 5651 del 17/6/2014 del Comune di San Ginesio, con nota prot.1754 del 17/6/2014 del Comune di Monte San Martino sono state formulate dichiarazioni preliminari favorevoli. Con nota prot. 4188 del 16/7/2014, la Comunità montana ha trasmesso ai Comuni la bozza di statuto per avere osservazioni. Con nota prot.5427 del 18/9/2014, la Comunità montana ha trasmesso ai Comuni la proposta di statuto dell' Unione montana dei Monti Azzurri per l'approvazione. Con delibera consiliare n. 31 del 30/9/2014 il Comune di Gualdo ha aderito all'Unione montana. Con delibera consiliare n.29 del 25/10/2014 il Comune di Cessapalombo ha aderito all'Unione montana. Con deliberazione consiliare n. 44 del 22/10/2014 il Comune di Ripe San Ginesio ha aderito all'Unione montana. Con deliberazione consiliare n. 34 del 28/10/2014, il Comune di Caldarola ha aderito all'Unione montana. Con delibera consiliare n. 25 del 29/9/2014 il Comune di Sant'Angelo in Pontano ha aderito all'Unione montana. Con delibera n. 32 del 29/10/2014 il Comune di Camporotondo di Fiastroneha aderito all'Unione montana. Con delibera consiliare n. 18 del 27/10/2014 il Comune di Penna San Giovanni ha aderito all'Unione montana. Il Comune di San Ginesio ha aderito all'Unione montana con deliberazione del Consiglio Comunale n.32 del 27.10.2014. Con deliberazione n. 32 del 29/10/2014 il Comune di Colmurano ha aderito all'Unione. Con deliberazione n. 42 del 30/10/2014, il Comune di Sarnano ha aderito all'Unione. Con delibera consiliare n. 57 del 30/10/2014 il Comune di Tolentino ha aderito all'Unione montana.Il Comune di Monte San Martino ha aderito all'Unione montana con deliberazione consiliare n. 40 del 29/10/2014. Con deliberazione consiliare n. 37 del 29/10/2014, il Comune diLoro Piceno ha aderito all'Unione montana. Con deliberazione consiliare n. 41 del 28/10/2014, il Comune di Serrapetronaha aderito all'Unione. Con deliberazione consiliare n. 43 del 30/10/2014, il Comune di Belforte del Chienti ha aderito all'Unione montana.

COMUNITA' MONTANA DEI SIBILLINI (AMBITO 7)
Con note prot.1591 del 20/6/2014 e prot.1724 del 10/7/2014, la Comunità montana ha convocato i Comuni interessati per due riunioni di approfondimento, in data 25/6 e 16/7. Il 29/7/2014 si è tenuto un ulteriore incontro istituzionale presso il Comune di Rotella con la partecipazione di rappresentanti della Regione e di alcuni Comuni. Hanno sottoscritto la preadesione tutti i Sindaci dell'Ambito. Nell' incontro del 13/8, è stata sottoposta ai Sindaci la bozza di statuto della costituenda Unione Montana dei Sibillini, affinchè formulino eventuali osservazioni ed integrazioni da discutere in un successivo incontro. Sono seguite altre riunioni; il Commissario straordinario ha approvato la proposta di statuto e la ha trasmessa ai Comuni interessati e alla Regione il 15/10/2014. Con deliberazione consiliare n. 26 del 28/10/2014, il Comune di Force ha aderito all'Unione montana. Con deliberazione consiliare n. 38 del 29/10/2014, il Comune di Montefalcone Appennino ha aderito all'Unione montana. Con deliberazione n. 42 del 30/10/2014, il Comune di Montefortino ha aderito all'Unione montana. Con deliberazione n. 23 del 30/10/2014 il Comune di Montelparo ha aderito all'Unione montana. Con deliberazione consiliare n. 46 del 29/10/2014, il Comune di Comunanza ha aderito all'Unione montana. Con deliberazione consiliare n. 41 del 29/10/2014 il Comune di Amandola ha aderito all'Unione. Con delibera consiliare n. 39 del 29/10/2014, il Comune di Santa Vittoria in Matenano ha aderito all'Unione. Con deliberazione consiliare n. 39 del 29/10/2014, il Comune di Montemonaco ha aderito all'Unione. Con delibera consiliare n. 61 del 28/11/2014 il Comune di Montedinove ha aderito all'Unione. Il Comune di Rotella ha aderito all'Unione con delibera consiliare n. 43 del 26/11/2014. Il Comune diSmerillo ha aderito all'Unione con delibera consiliare n. 31 del 27/11/2014.

COMUNITA' MONTANA DEL TRONTO (AMBITO 8)
Con nota prot.1757 del 27/5/2014, la Comunità montana del Tronto ha richiesto ai Comuni interessati di formulare una preliminare dichiarazione di adesione alla costituenda Unione montana, corredata da eventuali indicazioni di cui tenere conto nella redazione della proposta di statuto, che è stato trasmesso ai Comuni con nota prot. 2178 del 17/7/2014. Con nota prot. 396 del 5/6/2014 del Comune di Venarotta, con nota del 1/7/2014 del Comune di Montegallo, con nota del 13/6/2014 del Comune di Castignano e con nota del 2/7/2014 del Comune di Palmiano sono state formulate dichiarazioni preliminari favorevoli riguardo alla possibile adesione. Con nota prot. 1931 del 19/6/2014 il Comune di Acquasanta Terme ha manifestato l'indirizzo di valutare la proposta di adesione all'Unione montana. Con nota prot.2801 del 24/10/2014, la Comunità montana del Tronto ha trasmesso, per l'approvazione, ai Comuni, la proposta di statuto dell' Unione montana del Tronto e Valfluvione. Con delibera consiliare n. 27 del 16/10/2014 ha aderito all'Unione montana il Comune diMontegallo. Il Comune di Arquata del Tronto ha aderito all'Unione con deliberazione consiliare del 16/10/2014, n.28. Il Comune di Castignano ha aderito all'Unione montana con delibera consiliare n.33 del 23/10/2014. Il Comune di Palmianoha aderito all'Unione montana con deliberazione consiliare n. 33 del 29/10/2014. Con delibera n. 36 del 28/10/2014 il Comune di Venarotta ha aderito all'Unione montana. Con deliberazione n. 26 del 21/10/2014 il Comune di Appignano del Tronto ha aderito all'Unione. Con deliberazione consiliare n. 42 del 28/10/2014, il Comune di Roccafluvione ha aderito all'Unione. Con deliberazione consiliare n. 31 dell'11/11/2014, il Comune di Acquasanta Terme ha aderito all'Unione.

Modifiche normative:

Con DGR n. 374 del 1/4/2014 è stata adottata la delibera inerente le disposizioni attuative della legge regionale, ai sensi dell’articolo 7 comma 9 della L.R. 35/2013. Con l.r. 5/2014 sono state introdotte modifiche alla l.r. 35/2013, per il commissariamento delle Comunità montane. Con l.r. 28/2014 è stata disposta la proroga dal 31 ottobre 2014 al 30 novembre 2014 del termine per l’adesione dei Comuni alle Unioni montane e per l'approvazione dei relativi statuti (cfr. art.5, commi 1 e 4, L.R. 35/2013), ferma restando la decorrenza del 1/1/2015 per la costituzione delle Unioni.
Con l'art.36 della l.r. 33/2014 è stato eliminato il termine del 30 novembre 2014, per l'adesione dei Comuni all'Unione, ed è stata approvata una disposizione che consente la costituzione delle Unioni montane che abbiano avuto almeno l'adesione del 40% dei Comuni dell'ambito di cui all'allegato A alla l.r. 18/2008, per una popolazione che sia almeno pari al 50% di quella residente nel predetto ambito territoriale. Inoltre, ai sensi del predetto art.36, i Comuni appartenuti a Comunità montane, di cui alla L.R. 18/2008 e a L.R. precedenti, possono aderire alle Unioni montane costituitesi, anche se non confinanti.

Elezione dei Presidenti delle Unioni montane
Entro il 31/12/2014, sono stati eletti i Presidenti delle Unioni montane che pertanto sono state costituite con decorrenza 1/1/2015, negli ambiti territoriali di cui all'allegato A alla l.r. 18/2008, ai sensi dell'art.5, comma 9, della l.r. 35/2013.