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31/07/2023

PROGETTO “SERVIZI DI SOLLIEVO”, LA GIUNTA REGIONALE APPROVA IL RIPARTO DELLE RISORSE DESTINATE AGLI AMBITI TERRITORIALI SOCIALI, CON UNA RIDUZIONE DEL COFINANZIAMENTO CHIESTO AGLI ENTI LOCALI. SALTAMARTINI: “A FIANCO DELLE FAMIGLIE”

La Giunta regionale ha approvato il riparto delle risorse destinate agli Ambiti territoriali sociali per finanziare il progetto “Servizi di sollievo” nelle annualità 2023 e 2024. Le iniziative sono rivolte alle persone con problemi di salute mentale e alle loro famiglie. La novità del biennio prevede una riduzione di 480 mila euro della compartecipazione chiesta agli enti locali, che scende dall’80 al 60 per cento, con l’integrazione della somma a carico del bilancio regionale. Complessivamente verranno investiti 4,3 milioni nei due anni di durata del progetto: 2,8 a carico della Regione, la rimanente quota coperta dagli altri soggetti coinvolti.“Nonostante, dopo vent’anni, il sollievo sia ancora un progetto, il nostro impegno è quello di trasformarlo in un servizio strutturato, regolamentato da una legge che realizzi adeguatamente l’integrazione socio-sanitaria a favore delle persone coinvolte – afferma il vicepresidente Filippo Saltamartini, assessore alla Sanità - Il passaggio dell’atto nella Consulta regionale della salute mentale, prima dell’approvazione della delibera in Giunta, ha rappresentato una novità sostanziale, rafforzando la volontà di una condivisione delle scelte operate. La decisione di investire ulteriori risorse regionali testimonia, poi, la volontà di questa Giunta di essere al fianco delle famiglie”. I progetti vengono elaborati e gestiti dagli Ats (Ambiti territoriali sociali), sentite le associazioni dei familiari, insieme ai dipartimenti di Salute mentale delle Aziende sanitarie territoriali. Gli interventi riguardano servizi di ascolto, domiciliari, tirocini di inclusione sociale, attività di integrazione sociale, prevenzione e promozione della salute mentale. Destinatari delle risorse sono i cinque Ats capofila di area provinciale che coinvolgono gli altri Ats, Comuni, Unioni dei Comuni, Unioni montane, Province, associazioni o gruppi familiari, cooperative sociali, aziende, organizzazioni di turismo sociale, istituti scolastici. La ripartizione provinciale delle risorse tiene conto anche della popolazione residente e dell’estensione territoriale.