Aree Leader
Leader promuove lo sviluppo sostenibile delle aree rurali con un approccio dal basso (bottom up o Clld – Community led-local development ovvero Sviluppo locale di tipo partecipativo - Sltp), elaborato in base ad aspettative, idee, progetti e iniziative della popolazione locale. L’approccio Leader consente, quindi, ai cittadini marchigiani e a tutti i soggetti locali interessati (associazioni, gruppi di interesse economico-sociali, enti pubblici e privati) di esprimersi e partecipare attivamente agli orientamenti del territorio in materia di sviluppo rurale, con la possibilità di partire proprio dalla loro visione, dalle loro aspettative e fabbisogni e dai loro progetti. Questo sistema consente di realizzare e sperimentare un approccio territoriale integrato di qualità, nel quale la coesione sociale, la concertazione e la trasparenza nei processi decisionali sono l’elemento innovativo dell’attuazione dei programmi di sviluppo rurale che permette di raggiungere obiettivi ben precisi:
- coinvolgere la popolazione in sistemi di partecipazione attiva
- far emergere idee e sviluppare iniziative
- creare consenso e una rappresentanza equa di tutti i gruppi di interesse
- delegare il potere decisionale a livello locale
Le aree Leader, individuate dalla Regione, sono comprese nelle fasce collinari e montane e, in particolare, nelle aree rurali D (con problemi di sviluppo), C3 (intermedie con vincoli naturali) e C2 (intermedie a bassa densità abitativa). Si tratta di aree rurali con problemi di sviluppo e spiccati caratteri di ruralità ovvero dove è presente una maggiore necessità, in termini economici e sociali, di soluzioni che prevedano un approccio partecipativo e un coinvolgimento attivo della cittadinanza. In questo modo, il territorio regionale viene coperto per il 78,6% e include tutte le aggregazioni territoriali con una densità abitativa più bassa.
L’approccio Leader viene realizzato attraverso la costituzione di Gruppi di azione locale (Gal) che hanno il compito di elaborare e realizzare la strategia di sviluppo rurale definita nel Programma di sviluppo rurale (PSR) Marche 2014-2020, condivisa con il territorio e definita nei Piani di sviluppo locale (Psl).
In particolare, nella regione Marche lo sviluppo locale di tipo partecipativo è finanziato solo dal Fondo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr). Sebbene ai Psl siano assegnati solo risorse finanziarie del Feasr, i Gal che effettuano interventi di sviluppo rurale complementari a quelli del Psl possono canalizzare sui loro progetti sia finanziamenti di altri Fondi strutturali e di investimento europei (Sie), come il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e il Fondo sociale europeo (Fse) sia finanziamenti nazionali (statali, regionali, ecc.). Per i territori che rientrano anche nell’elenco delle aree interne della regione, i Gal posso tenere conto di quanto previsto nell’Accordo di programma quadro (Apq).
Il PSR finanzia in queste zone progetti che riguardano la cooperazione tra piccoli operatori per organizzare processi di lavoro in comune, condividere impianti e risorse e sviluppare la commercializzazione del turismo (sottomisura 16.3) e sostiene lo sviluppo locale con contributi alle diverse fasi di progettazione:
- fase preparatoria (sottomisura 19.1)
- esecuzione degli interventi (sottomisura 19.2)
- preparazione e realizzazione delle attività di cooperazione (sottomisura 19.3)
- gestione operativa e azioni di animazione per l’attuazione dei piani di sviluppo locale (Psl) (sottomisura 19.4)
Approfondimenti
Programma di sviluppo rurale (PSR) 2014-2020 della Regione Marche.
Visita il sito della Rete europea per lo sviluppo rurale.
Per conoscere la normativa di riferimento, visita la pagina dedicata.