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02/03/2016

URBANISTICA - AL VIA LE GIORNATE DEL TERRITORIO

L’assessore all’Urbanistica Anna Casini ha chiamato a raccolta tutti i sindaci delle Marche per costruire insieme una nuova legge urbanistica per il territorio regionale. Si è svolta infatti oggi nella Sala Verde di palazzo Leopardi la prima delle tre Giornate del territorio. Le prossime sono fissate per il 1° aprile e per l'11 maggio. L’iniziativa fa seguito al convegno sull’Urbanistica del novembre scorso al quale prese parte Fabrizio Barca dirigente generale del Ministero dell’Economia e delle Finanze. “La revisione della normativa regionale per il governo del territorio, avviata da questa amministrazione – spiega la vicepresidente e assessore all’urbanistica Anna Casini – si caratterizza per un ampio coinvolgimento di tutti gli operatori, valorizzando attraverso il confronto pubblico, le specifiche conoscenze e competenze. Così come già fatto per tanti altri provvedimenti a partire, per quanto mi riguarda, dal Piano di sviluppo rurale, in queste tre giornate raccoglieremo le indicazioni e le esigenze della comunità per poi redigere una legge condivisa dal territorio”. Tre anche i temi che verranno trattati: la situazione normativa profondamente mutata rispetto al 1992, anno di approvazione della legge regionale 34; come coordinare la partecipazione in termini di cittadinanza attiva con la responsabilità istituzionale; le nuove pratiche e procedure di governo del territorio rispetto al modello tradizionale di pianificazione. “La vecchia normativa – spiega ancora Casini – ha svolto il suo dovere negli anni passati ma oggi è necessaria una nuova legge del governo del territorio – sostiene la vicepresidente Casini – che garantisca un approccio integrato e un pacchetto di norme in grado di fornire certezza del diritto e snellimento delle procedure. Questo l’approccio alla questione quindi tenendo sempre saldi alcuni principi fondamentali che la Regione persegue in coerenza con il proprio modello di sviluppo economico: costruire sul costruito senza consumare nuovo suolo; incentivare di conseguenza gli interventi di riqualificazione del patrimonio esistente anche ipotizzando la riduzione degli oneri concessori; valorizzare il patrimonio storico e culturale; riannodare un rapporto tra le zone rurali e quelle urbane”.