Paesaggio, Territorio, Urbanistica, Genio Civile

Invasi e attingimenti

La tutela quali-quantitativa delle acque ha come obiettivo l’uso sostenibile della risorsa acqua, che viene assicurato dall’attività di autorizzazione e controllo dei prelievi idrici.

Le funzioni che la Regione Marche svolge in questo ambito riguardano in particolare, quanto disciplinato con L.R. del 9 giugno 2006 n. 5 “Disciplina delle derivazioni di acqua pubblica e delle occupazioni del demanio idrico”:

  • rilascio di concessioni di derivazione di acqua pubblica superficiale;
  • rilascio di autorizzazioni alla ricerca e concessioni uso di acque sotterranee;
  • rilascio di licenze di attingimento annuali;

Oltre che:

  • Controllo, vigilanza e verifica delle utilizzazioni d'acqua;
  • Gestione del sistema informativo integrato sulle risorse idriche e relativo Catasto delle Utenze Idriche;
  • Procedure autorizzative per il riconoscimento d'uso di utenze esistenti (pozzi).

 

Concessione d'acqua pubblica superficiale o sotterranea (PICCOLE DERIVAZIONI)

Appartengono allo Stato e fanno parte del demanio pubblico (cioè sono “acque pubbliche”) tutte le acque superficiali e sotterranee, ancorché non estratte dal sottosuolo (art. 144 comma 1, D.Lgs. n. 152/2006).
Il prelievo e l’utilizzo delle acque pubbliche sono regolamentati da Leggi dello Stato (Regio Decreto n.1775 del 11/12/1933 e s.m.i) e della Regione Marche (Legge Regionale n. 5 del 09/06/2006).

Per il prelievo e l’utilizzo delle acque è necessario acquisire un provvedimento di concessione rilasciato dalla Regione Marche.

Non necessitano di alcun tipo di autorizzazione i seguenti utilizzi:

  • l’utilizzo dell’acqua piovana raccolta in invasi e cisterne a servizio di fondi agricoli o di singoli edifici;
  • i prelievi da parte delle autorità preposte alla salvaguardia del patrimonio forestale per la costituzione di scorte antincendio;
  • le utilizzazioni d’acqua effettuate presso lavatoi pubblici accessibili liberamente da parte dell’utenza purché detti lavatoi non siano oggetto di gestione avente finalità di lucro e le utilizzazioni delle acque calde geotermiche di cui alla Legge 896/1986.

 

Descrizione sintetica del procedimento:

  • L’Ufficio Istruttore del Settore Genio Civile Marche Nord (per le province di Pesaro-Urbino e Ancona) o del Settore Genio Civile Marche Sud (per le province di Macerata, Fermo e Ascoli-Piceno) esamina l’istanza e la documentazione tecnica allegata;
  • l'Ufficio Istruttore chiede la pubblicazione dell’istanza sul BURM – al fine di comunicare l’avvio del procedimento - ed all'Albo Pretorio del Comune/Comuni interessato/i; la pubblicazione sul BURM può essere verificata consultando il sito internet della Regione Marche;
  • dopo almeno 30 giorni dalla data di pubblicazione sul BURM l'Ufficio Istruttore effettuerà una visita locale di istruttoria per accertare lo stato dei luoghi;
  • in caso di derivazione da pozzo l’ufficio rilascia, dopo la visita locale, l’autorizzazione alla perforazione e realizzazione del pozzo, a cui farà seguito il collaudo dell’opera con approvazione del relativo certificato di collaudo redatto dal tecnico professionista che ha progettato il pozzo;
  • acquisiti tutti i pareri necessari (es.: Autorità di Ambito Territoriale Ottimale, ecc.), l’Ufficio Istruttore conclude l’istruttoria redigendo una relazione contenente, tra l’altro, indicazioni relative alla quantità d’acqua che si può concedere, alle opere da realizzarsi, alle cautele e prescrizioni da imporre al concessionario e alla domanda da preferire in caso di concorrenza;
  • alla relazione finale è allegato lo schema di disciplinare che, una volta firmato dal richiedente e previo versamento del deposito cauzionale, viene approvato con Decreto che costituisce il provvedimento di concessione, di cui sarà data pubblicità tramite pubblicazione sul BURM.

pagina aggiornata il 29/05/2024

  • La Regione Marche è competente sulle Autorizzazioni e Controlli delle Dighe con altezza massima di metri 15,00 e volume di invaso non superiore ad 1.000.000 di metri cubi.
  • Per gli sbarramenti la cui altezza non supera i 10 metri e che determinano un volume di invaso non superiore a 100.000 metri cubi, l’Amministrazione competente alla vigilanza sulla sicurezza, nella Regione Marche, è il Servizio Infrastrutture Trasporti ed Energia – P.F. ex Genio Civile. Tali uffici potranno, come previsto dal Decreto del Presidente della Repubblica del 1 novembre 1959, n. 1363 e dal Decreto ministeriale 26 giugno 2014, caso per caso e in relazione alle caratteristiche dell’impianto di ritenuta, stabilire quali delle norme di riferimento delle grandi dighe siano da applicare.
  • Sono escluse opere che non necessitano di rilevato o diga di contenimento, bacini di accumulo totalmente ricavati in trincea nonché vasche e serbatoi totalmente interrati. Per eventuali verifiche di assoggettabilità alla normativa dighe, può essere comunicata la realizzazione alla P.F. ex Genio Civile territorialmente competente, allegando gli elaborati progettuali del manufatto. Tali manufatti sono, tuttavia, soggetti alle autorizzazioni previste dalle norme urbanistico edilizie, sismiche e quelle specifiche di settore, ecc. .
  • Sono, inoltre, escluse dalla normativa dighe in interesse, tutte le opere di sbarramento che determinano invasi adibiti, esclusivamente, a deposito o decantazione o lavaggio di residui industriali, che restano di competenza del Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato.
  • Le opere di sbarramento, dighe o traverse, che superano i 15 metri di altezza o che determinano un volume di invaso superiore a 1.000.000 di metri cubi, sono soggette, ai fini della pubblica incolumità, all'approvazione tecnica del progetto da parte della Direzione Generale per le Dighe e le Infrastrutture idriche ed elettriche del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

 

Soggetti Interessati

  • Aziende o privati cittadini che intendono realizzare laghi artificiali adibiti a qualsiasi uso, irriguo, industriale, pesca sportiva ed altro, mediante la costruzione di dighe o sbarramenti di ritenuta che possono essere eseguiti con materiali e tecnologie diverse, terra, cemento armato, muratura ecc..

Iter e procedure

Autorizzazione alla Costruzione

  1. Presentazione istanza e relativa documentazione progettuale (è stato predisposta modulistica con modello di domanda ed elenco degli allegati tecnici - progettuali).
  2. Verifica istanza da parte della P.F. Ex Genio Civile territorialmente competente.
  3. Eventuali sopralluoghi preventivi nella zona di realizzazione.
  4. Richiesta nulla osta militare.
  5. Rilascio autorizzazione alla Costruzione.

Autorizzazione all'Esercizio

  1. Verifiche discrezionali durante l'esecuzione dei lavori ed eventuali prescrizioni.
  2. Invio Certificazione di regolare esecuzione delle opere e Richiesta di verifica finale a lavori ultimati.
  3. Verifica finale del manufatto e rilascio dell'Autorizzazione all'Esercizio.

Vigilanza durante l'esercizio ed eventuali prescrizioni ed ordinanze

  1. Sopralluoghi periodici dell'ufficio competente onde verificare la corretta manutenzione e stabilità dello sbarramento, efficienza degli organi di scarico e situazione idrogeologica della zona circostante.
  2. Emanazione di prescrizioni o ordinanze relative a provvedimenti ordinari o d'urgenza a tutela della pubblica incolumità.

Enti interessati oltre al Servizio Infrastrutture Trasporti ed Energia – P.F. Presidio Territoriale ex Genio Civile:

  • Amministrazione comunale competente per territorio.
  • Comando Regionale Militare RFC "Marche".
  • Autorità di Bacino Regionale.
  •  In relazione alla consistenza, localizzazione, uso dell'opera ed approvvigionamento idrico, potranno essere interessati tutti gli enti ed uffici ai quali competono: Valutazioni di impatto ambientale, assetti idrografici, interessi urbanistici, paesaggistici, artistici, storico archeologici, sanitari, demaniali, della difesa nazionale, dell'ordine pubblico e della pubblica sicurezza nonché i relativi vincoli e prescrizioni.


Nel caso in cui il collegamento alle norme nazionali  non funzioni correttamente è possibile utilizzare la RICERCA del sito www.normattiva.it .

Invece, per le leggi regionali RICERCA nel sito www.consiglio.marche.it, mentre per le delibere di giunta regionale nel sito www.norme.marche.it .

 

NORMATIVA riferita agli ATTINGIMENTI ACQUE

Norme nazionali


 Norme regionali


 Atti d'indirizzo, direttive, circolari

  • Direttiva CE 2000/60 - Direttiva quadro per l'azione comunitaria di acque (direttiva Quadro sulle Acque - DQA)

 



NORMATIVA riferita agli INVASI

 

Norme nazionali

  • D.P.R. 1 novembre 1959 n. 1363 - Pubblicato sulla G.U. n. 72 del 24.3.1960 – costituisce il Regolamento base per la progettazione, costruzione ed esercizio degli sbarramenti di ritenuta;
  • D.M. LL.PP. 24 marzo 1982 (Suppl. alla G.U. 04/08/1982 n. 212)  -  Detta le Norme tecniche per la progettazione e la costruzione delle dighe di sbarramento collegando i provvedimenti con le prescrizioni per le zone sismiche, di cui alla L. 2.2.1974 n. 64. La normativa sostituisce il testo delle “Norme per il calcolo e la costruzione dei diversi tipi di sbarramento” di cui alla seconda parte del “Regolamento per la compilazione dei progetti, la costruzione e l’esercizio degli sbarramenti di ritenuta (dighe e traverse)” approvato con il D.P.R. 1.11.1959 n. 1363 .
  •  L. 21 ottobre 1994 n. 584  - è la conversione in legge, con modificazioni, del decreto - legge 8 agosto 1994 n. 507, recante misure urgenti in materia di dighe. – All’Art. 1 comma 3 viene sancito: Il comma 4 dell’articolo 10 della legge 18 maggio 1989 n. 183, è sostituito dal seguente “4. Rientrano nella competenza delle regioni a statuto ordinario e a statuto speciale e delle provincie autonome di Trento e Bolzano le attribuzioni di cui al decreto del Presidente della Repubblica 1° novembre 1959, n. 1363, per gli sbarramenti che non superano i 15 metri di altezza e che determinano un invaso non superiore a 1.000.000 di metri cubi. ….. . La legge prevede l'emanazione di regolamenti nazionali e regionali per la disciplina del procedimento di approvazione dei progetti e del controllo sulla costruzione e l’esercizio delle dighe che, a tutt’oggi sopra richiamati non sono stati ancora emanati, mentre l’ampliamento delle competenze è stato attuato;
  • D.lgs 31 marzo 1998 n. 112 - Conferisce funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59 - All'art. 89 comma 1 lett. B, cita il trasferimento alle regioni e agli enti locali relativo alle dighe non comprese tra quelle indicate all’art. 91 comma  1 della legge 21 ottobre 1994, n. 584 - Sbarramenti di ritenuta che non superano i 15 metri di altezza o che determinano un invaso con volumetrie non superiori a 1.000.000 di metri cubi;
  • D.M. LL.PP. 24 giugno 2014 (G.U. 04/08/1982 serie generale n. 156 del 08/07/2014) - Detta le nuove Norme tecniche per la progettazione e la costruzione degli sbarramenti di ritenuta (dighe e traverse) collegando i provvedimenti con le prescrizioni per le zone sismiche, di cui alla L. 2.2.1974 n. 64, all’art. 52 del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380. La normativa sostituisce il testo del D.M. 24.03.1982.

 

REGIONE MARCHE
 

 

 

 

 

a seguito dell’emanazione del Decreto del Dirigente del Servizio Tutela, Gestione e Assetto del Territorio n. 97 del 14 maggio 2019 per la presentazione di istanze e di dichiarazioni di soggetti pubblici e privati previste dalla normativa di riferimento per gli attingimenti la Regione Marche ha abilitato la sezione DAP – Derivazioni Acque Pubbliche nell'ambito del sistema informativo regionale SIAR

 

 

per informazioni e supporto tecnico è possibile contattare il servizio di help-desk on line al numero sotto riportato:

071 806 7358

 

Per l’accesso al SIAR-DAP, nel caso di IMPRESA (se non ancora abilitata) seguire la procedura indicata dalla piattaforma stessa altrimenti per PERSONA FISICA utilizzare la seguente modulistica:

1.    Richiesta abilitazione SIAR utente PERSONA FISICA.pdf

 

2.   Richiesta abilitazione PinCohesion.pdf

La sottoscrizione delle istanze e delle dichiarazioni dei consumi all'interno di SIAR DAP richiede l'utilizzo dei seguenti dispositivi di firma digitale:

  • Smart Card
  • Token USB

MODALITA’ DI COMUNICAZIONE DEI VOLUMI IDRICI PRELEVATI

L’art. 67, comma 3, delle NTA del Piano di Tutela delle Acque della Regione Marche prevede l’obbligo di comunicare, entro il 31 marzo di ogni anno, i quantitativi idrici prelevati nell’anno precedente (mc/annui).

Tale obbligo dovrà essere assolto utilizzando esclusivamente la piattaforma informatica SIAR-DAP (https://siar.regione.marche.it/web/HomePage.aspx), seguendo le modalità illustrate nel file allegato.

Non saranno considerate valide le comunicazioni che perverranno tramite PEC o posta ordinaria.

Si ricorda che la mancata comunicazione dei quantitativi idrici prelevati entro i suddetti termini costituisce violazione all’art. 95 comma 3 del D.Lgs 152/2006 ed è pertanto soggetta alla sanzione amministrativa prevista all’art. 133 comma 8 della suddetta norma, che così dispone: “Chiunque violi le prescrizioni concernenti l'installazione e la manutenzione dei dispositivi per la misurazione delle portate e dei volumi, oppure l'obbligo di trasmissione dei risultati delle misurazioni di cui all'articolo 95, comma 3, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da millecinquecento euro a seimila euro. Nei casi di particolare tenuità la sanzione è ridotta ad un quinto”.

Per informazioni sull’accesso ed il caricamento dei consumi nella piattaforma SIAR-DAP è possibile contattare:  

l’helpdesk SIAR ai seguenti recapiti: telefono: 071.806.3512 - PEC: regione.marche.siar@emarche.it - email: helpdesk.siar@regione.marche.it.

 

Manuale inserimento denunce consumo pozzi

per LICENZA ANNUALE:

  1. Marca da bollo da €. 16,00 da apporre ad ogni licenza da rilasciare.
  2. Spese istruttorie di cui alla DGR 1332 del 03.11.2016, il cui importo è desumibile nel prospetto allegato:

Spese Istruttorie_DGR 1332-2016.pdf

Il versamento delle spese istruttorie andrà effettuato tramite il sistema di pagamento on-line della Regione Marche (Marche Payment) - http://mpay.regione.marche.it

seguendo le seguenti Istruzioni: istruzioni pagamento MyPAY per il cittadino.pdf

  1. Canone annuo (per il relativo importo consultare la piattaforma SIAR-DAP o contattare l’Ufficio di riferimento, oppure consultare la tabella allegata):

tabella LR 25/2023

Il versamento del canone andrà effettuato tramite il sistema di pagamento on-line della Regione Marche (Marche Payment) - http://mpay.regione.marche.it

seguendo le seguenti Istruzioni: istruzioni pagamento MyPAY per il cittadino.pdf

 

 

per CONCESSIONE PLURIENNALE:

  1. Per opere da realizzare sui corsi d’acqua o per prelievi da corsi d’acqua (fiumi o fossi): dovrà essere trasmesso il progetto di massima (redatto ai sensi del D.M. 16.12.1923) con atti tecnici "delle opere da eseguire per la raccolta, regolazione, estrazione, derivazione, condotta, uso, restituzione e scolo delle acque" (art.7 T.U. 1775/33) che deve comprendere la seguente documentazione (art. 9 RD 1285/20):
  • relazione particolareggiata con speciale riguardo alla razionale utilizzazione del corpo idrico e del bacino idrografico/idrogeologico (localizzazione del punto di prelievo e di restituzione, valutazione circa l’incidenza del prelievo sulla risorsa idrica utilizzata, quantità d'acqua da captare espressa in l/s e in mc/annui debitamente motivata)
  • piano topografico (in caso di opere)
  • profili longitudinali e trasversali (in caso di opere)
  • disegni delle principali opere d'arte (in caso di opere)

 

  1. Per prelievi di acque sotterranee mediante perforazione (pozzo): dovrà essere presentata la proposta di ricerca e captazione che dovrà contenere:
    1. Relazione tecnico-illustrativa relativa a:
      • il piano di massima per la ricerca, estrazione, uso, restituzione delle acque;
      • il metodo di perforazione;
      • il tipo e le caratteristiche della tubatura di rivestimento;
      • il tipo di drenaggio e di filtri;
      • il tipo di finestratura;
      • il metodo di protezione e separazione della falda;
      • il metodo di sviluppo del pozzo;
      • disegni delle opere in scala 1:500, rappresentanti le opere di estrazione, adduzione e utilizzo;
    2. Relazione geologica ed idrogeologica da presentare contestualmente alla domanda, redatta da tecnico abilitato, contenente:
  • considerazioni sulla compatibilità delle captazioni con il bilancio d'acqua e con l'assetto idrogeologico (i quantitativi richiesti dovranno assicurare l'equilibrio tra prelievi e capacità di ricarica degli acquiferi ex art. 12 bis del T.U.1775/33 e s.m.i.);
  • inquadramento geologico, geomorfologico e idrogeologico dell’area in cui sarà realizzato il pozzo.
    1. Relazione di fine lavori da presentare al termine dei lavori unitamente al certificato di collaudo, entro 30 giorni dalla chiusura degli stessi, contenente:
  • quantità d'acqua da captare espressa in l/s e in mc/annui debitamente motivata;
  • valutazione circa l’incidenza del prelievo sulla risorsa idrica utilizzata;
  • modalità di realizzazione della perforazione;
  • cautele da adottarsi per prevenire effetti negativi sull'equilibrio idrogeologico e possibili inquinamenti della falda;
  • ubicazione di eventuali piezometri o altre apparecchiature installate per rilevare il livello della falda;
  • esatta localizzazione della perforazione, mediante le coordinate UTM WGS84;
  • indicazione del diametro del pozzo, delle quote delle fenestrature e del tipo di filtri utilizzati, le modalità costruttive delle opere a protezione del pozzo;
  • stratigrafia dei terreni attraversati;
  • tipo o tipi di falda captati;
  • modalità di effettuazione ed i risultati di una prova di pompaggio, finalizzata alla determinazione della potenzialità dell'acquifero interessato e dei parametri caratterizzanti il comportamento idrodinamico del sistema messo in pompaggio;

 

3. Per prelievi di acque da sorgenti: dovrà essere presentata una relazione geologica ed idrogeologica, redatta da tecnico abilitato, contenente la documentazione relativa a:

  • inquadramento geologico, geomorfologico e idrogeologico dell’area in cui insiste la sorgente
  • quantità d'acqua da captare espressa in l/s e in mc/annui debitamente motivata;
  • valutazione circa l’incidenza del prelievo sulla risorsa idrica utilizzata quota del punto di emergenza;
  • cautele da adottarsi per prevenire effetti negativi sull'equilibrio idrogeologico e possibili inquinamenti della falda.

 

Per l’avvio del procedimento istruttorio relativo sia ai prelievi da corso d’acqua superficiale o sotterraneo dovranno inoltre essere presentati i seguenti documenti:

  1. Qualora il progetto o il prelievo rientri in siti Natura 2000 (ZSC, ZPS) lo stesso dovrà essere sottoposto alla procedura della valutazione di incidenza;
  2. Dichiarazione sostitutiva o certificazione antimafia (ove prevista);
  3. In caso di uso potabile acquisizione dei provvedimenti rilasciati dalle Autorità competenti in materia (es.: AST) ai sensi del D.Lgs. 18/2023;
  4. In caso di uso potabile dichiarazione di rispetto dell'art. 94 del D.Lgs. 152/06 per la “Disciplina delle aree di salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano”.
  5. Autorizzazioni rilasciate ai sensi del D.Lgs. 152/06 (scarichi) ove necessario;
  6. Nel caso di derivazioni ad uso irriguo il quantitativo richiesto dovrà essere determinato in funzione dei tipi di coltura praticati, dei consumi medi e dei metodi di irrigazione effettuati nel rispetto di quanto disposto dall'art. 21 del R.D. 1775/33;
  7. Progetto definitivo per le strutture a protezione della fauna ittica di cui alla L.R. 3 giugno 2003 n. 11 in caso di sbarramenti su corpi idrici;
  8. Documentazione fotografica rappresentativa delle opere esistenti, dei luoghi e delle opere di progetto ed attrezzature (contatori ed altro);

 

 

Unitamente alla domanda dovranno essere allegati per la procedibilità della stessa (art.11 RD 1285/20 - art. 7 RD 1775/33):

  1. Contributo idrografico: Ricevuta del versamento della quota prevista dall'art. 7 del R.D. 1775/33 (1/40) del canone che non potrà essere inferiore a € 30,99. Il pagamento dovrà essere effettuato tramite il sistema di pagamento on-line della Regione Marche (Marche Payment)

     http://mpay.regione.marche.it

     seguendo le seguenti Istruzioni: istruzioni pagamento MyPAY per il cittadino.pdf

 

  1. Spese istruttorie: Spese istruttorie di cui alla DGR 1332 del 03.11.2016, il cui importo è desumibile nel prospetto allegato:

Spese Istruttorie_DGR 1332-2016.pdf

Il pagamento dovrà essere effettuato tramite il sistema di pagamento on-line della Regione Marche (Marche Payment) - http://mpay.regione.marche.it

    seguendo le seguenti Istruzioni: istruzioni pagamento MyPAY per il cittadino.pdf

 

pagina aggiornata al 29/05/2024

Le modalità di pagamento per le derivazioni sono le stesse di quelle indicate per gli altri attingimenti , esplicitate alla seguente pagina

GENIO CIVILE MARCHE

 

 

INVASI E ATTINGIMENTI
Gli uffici sono aperti al pubblico e ricevono al telefono nei seguenti giorni:

  • MARTEDI' - dalle ore 10:00 alle ore 12:00 e  dalle ore 15:00 alle ore 16:00
  • MERCOLEDI' E GIOVEDI' - dalle ore 10:00 alle ore 12:00

 

 

 NEWS per il territorio di Pesaro -Urbino

  • EMERGENZA IDRICA 2024 - Disposta la sospensione dei prelievi, dal 5 Agosto al 15 Ottobre 2024, da tutti i corsi d’acqua superficiali presenti nel territorio della provincia di Pesaro e Urbino - Decreto n. 503/24 - Comunicato stampa.

 

  • EMERGENZA IDRICA 2023 - Disposta sospensione dei prelievi, dal 13 Ottobre al 31 Ottobre 2023, da tutti i corsi d’acqua superficiali presenti nel territorio della provincia di Pesaro e Urbino - Decreto n. 788/23 - Comunicato stampa.

 

  • EMERGENZA IDRICA 2022 - Disposta la sospensione dei prelievi da tutti i corsi d’acqua insistenti nella provincia di Pesaro e Urbino – leggi articolo - Decreto n. 599/22 

 

  • EMERGENZA IDRICA 2021 - Disposta la limitazione dei prelievi da tutti i corsi d'acqua del bacino del Metauro -- Decreto n. 269/21

 

  • EMERGENZA IDRICA 2020 - Disposta la limitazione dei prelievi da tutti i corsi d'acqua del bacino del Metauro -- Decreto n. 305/20