Settimana della cucina - Serata istituzionale presso l'Ambasciata d'Italia

Le Marche sono state “scelte” dalla Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare e delle Foreste a rappresentare e narrare la qualità, la sostenibilità e la diversità del nostro cibo.

Così il 14 novembre, la Regione Marche - rappresentata dal Presidente, Francesco Acquaroli e da Andrea Maria Antonini, Assessore all’Agricoltura -  ha avuto la grande opportunità ed occasione di essere tra le protagoniste nella serata in cui, insieme al S.E. Emanuela D’Alessandro, Ambasciatrice d’Italia a Parigi, S.E. Ambasciatore Liborio Stellino, Rappresentante Permanente d'Italia presso l'UNESCO, l’ On. Francesco Lollobrigida, Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare e delle Foreste , Marc Fesneau il  Ministro francese dell’Agricoltura,  e Matteo Zoppas, Presidente ICE è stata presentata la Candidatura UNESCO della cucina italiana alla Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità alla stampa e alle autorità e personalità francesi presenti. L’Ambasciata ha inoltrato gli inviti a 50 importatori di prodotti italiani puri e ristoratori italiani su Parigi utilizzando come criterio Guida Michel 2023 e Gambero Rosso (29 e 30) e Fiftheen Top Pizza (5)

Nella serata, inoltre, sono consegnate le Targa Io amo la cucina italiana candidata a Patrimonio Unesco” a ristoratori e pizzaioli francesi. Un’occasione per presentare i prodotti e i menù anche agli addetti ai lavori

La scelta che fossero il cibo e la cucina delle Marche a rappresentare la cucina italiana nel mondo non è stata casuale:

  • Le Marche sono l’unica regione italiana declinata al plurale e questo si riflette anche nella gastronomia espressione un insieme di “cucine” che rappresentano il territorio, terra di sapori semplici che partono dal pescato fresco della costa per arrivare ai prodotti dell’entroterra. Il patrimonio enogastronomico regionale è quindi l’emblema delle Marche con i suoi 150 prodotti tradizionali, diversissimi tra loro sia come storia che come dimensione produttiva. La regione Marche è vocata alla piccola imprenditoria che troviamo anche in agricoltura e nella ristorazione con aziende agricole, allevatori, apicoltori, aziende di trasformazione (pastifici, ditte conserviere, prodotti di IV e V gamma, caseifici, ecc…), agriturismi che rappresentano storia, tradizione e legame con questa terra e che permettono di mantenere attività economiche in zone marginali, tutelare la biodiversità e conservare un patrimonio culturale inestimabile. La storia dei prodotti si sovrappone continuamente a quella del nostro territorio. Avrete modo di incontrare, tra un formaggio stagionato in botti di rovere ed un dolce a base di riso, miele e farina di castagne, personaggi di un illustre passato: papi, condottieri, letterati. Potrete incontrare Garibaldi, Rossini, Leopardi, ma anche briganti e gente comune. La nostra gente ha per lo più vissuto in povertà e dalla povertà ha appreso l’arte di realizzare prodotti nutrienti e gustosi con le materie prime più modeste. Questa ricchezza che viene dalla povertà è la grande eredità che siamo chiamati a tramandare. La nostra gastronomia è integrazione nel territorio e ogni prodotto, seppur di piccole dimensioni economiche, racchiude i profumi, le tradizioni, la cultura e la gente della terra da cui proviene. Difficile indicare dei piatti tipici marchigiani senza escluderne molti: possiamo parlare del brodetto, una zuppa di pesce fresco con diversi tipi di pesce e crostacei e del quale conosciamo almeno 5 versioni differenti, dello stoccafisso all’anconetana piatto con pezzi di stoccafisso appoggiati in teglia con un trito di sedano, carota, cipolla, pomodori, olio extravergine di oliva, patate, acqua e Verdicchio, della “coratella d’agnello”, dei “frascarelli” primo piatto semplice ma sostanzioso e saporito con grumi di farina e cugini della polenta, dei vincisgrassi primo piatto rustico, della crescia sfogliata derivato del pane dell’esercito bizantino. I nostri prodotti più prestigiosi hanno ottenuto la certificazione DOP e IGP a partire dai vini con 5 DOCG, 18 DOC e 1 IG. Per quanto riguarda i prodotti alimentari contiamo attualmente 6 DO di cui 4 provenienti da territorio esclusivamente marchigiano (Casciotta d'Urbino, Olio extravergine di Cartoceto, Oliva ascolana del Piceno, Prosciutto di Carpegna) e 8 IG (Vitellone bianco dell’appennino centrale, Mortadella Bologna, Lenticchia di Castelluccio, Ciauscolo, Agnello del Centro Italia, Maccheroncini di Campofilone, Patata Rossa di Colfiorito, Olio Marche). Le Marche hanno inoltre certificato con un marchio regionale a QM Qualità garantita dalle Marche approvato dall’Unione europea –che certifica la qualità delle filiere e dei prodotti agroalimentari regionali e garantisce la tracciabilità delle produzioni al consumatore finale.

 

  • La Regione Marche ha il più grande distretto biologico
  • La Regione Marche è terra più che sensibile alla “Dieta Mediterranea” intesa come ecosistema e stile di vita di una comunità territoriale. Nelle Marche il Comune di Montegiorgio (che è parte della nostra Delegazione) è stato uno delle 16 località di 7 nazioni, di 3 diversi continenti studiate dal Seven Countries Study tra il 1959 e il 1991. Trent’anni di ricerca hanno portato alla conclusione che la Dieta Mediterrana è uno stile di vita che permette di vivere meglio e più a lungo. Montegiorgio è stata studiata (719 cittadini hanno partecipato agli esami scientifici guidati dal Prof Fidanza) come “località dove ci si nutre manifestatamente al modo della dieta mediterranea”. Ed è emerso l’innegabile legame tra cibo e modo di vivere e di pensare in un ambiente sano ed accogliente come le Valle della Terra di Marca