“ Un punto di arrivo, il protocollo tra Regione Marche, ANAC e Ministero dell’Interno che ci rende orgogliosi di aver voluto, prima Regione in Italia, uno strumento fondamentale per affrontare una serie di sfide nevralgiche che ci attendono: dall’essere regione in transizione secondo i parametri europei, il PNRR, la Ricostruzione dopo il sisma e la mitigazione del rischio dopo gli eventi alluvionali.” Lo ha evidenziato il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli intervenendo al convegno “Il cantiere digitale: un cantiere attento” che si è tenuto oggi al Ridotto del Teatro delle Muse di Ancona. Il convegno, organizzato da Anac , Regione Marche, Ministero dell’Interno, insieme a Università, Comune di Ancona e Ordini professionali, rientra nell’ambito del Protocollo di collaborazione tra Ministero degli Interni, Regione Marche e Anac , firmato lo scorso 6 aprile per dare piena attuazione alle misure volte all’efficientamento del mercato pubblico secondo le previsioni del nuovo Codice dei contratti pubblici e alla prevenzione della corruzione nella Pubblica Amministrazione.
“ Tante risorse – ha proseguito Acquaroli – che, se non c’è crescita della consapevolezza che dobbiamo spenderle bene e subito, rischiano di diventare un limite e un ostacolo per i cittadini. Invece una vera ricerca della trasparenza e della legalità nel realizzare l’interesse pubblico, fa trovare soluzioni condivise. Occorre trasformare certi percorsi in opportunità anche per affermare la credibilità delle istituzioni. Se si terrà conto di questi criteri gli auspicati risultati arriveranno e saranno a vantaggio della comunità marchigiana. “
Al convegno, moderato dal consigliere ANAC, Consuelo Del Balzo, è intervenuto anche il Sottosegretario all’Interno, Emanuele Prisco che ha sottolineato come “ il Governo ha fatto una scelta precisa sul tema: non derogare sul tema della corruzione e antimafia. In questo senso va l’accordo stipulato con la Regione Marche, regione pilota e ANAC ma sono stati anche potenziati i servizi per dare le medesime risposte nel minor tempo possibile. Per le Marche la collaborazione è sempre massima tra Ministero, struttura commissariale della Ricostruzione e Anac nell’ottica sempre di tenere al riparo le nostre imprese dalla criminalità organizzata.“
Giuseppe Busia, presidente Anac ha sottolineato come il convegno di oggi sia estremamente importante, non solo “per l’attualità del tema in considerazione dell’entrata in vigore del nuovo Codice degli appalti, ma perché le parole chiave devono essere collaborazione e condivisione tra istituzioni, amministrazioni pubbliche e società civile per creare consapevolezza sulla legalità e sicurezza lavorando insieme, governando la transizione digitale e non subendola o inseguendola, bilanciando i diritti e la tutela dei lavoratori con la raccolta dati, senza ledere la privacy e la dignità dei lavoratori . La nuova tecnologia applicata ai cantieri va vista come strumento di opportunità per proteggerci da infiltrazioni mafiose e nello stesso tempo tutelare la sicurezza dei lavoratori e raggiungere maggiori gradi di efficienza per garantire le finalità di ANAC: tutela dei diritti, legalità e trasparenza.”
Le conclusioni della prima sessione del convegno sono state affidate a Guido Castelli, Commissario straordinario per la Ricostruzione e la Riparazione post sisma 2016. Castelli ha spiegato come l’attività della struttura Commissariale sia a stretto contatto con ANAC: “ Siamo sottoposti alla vigilanza ANAC e abbiamo cercato di interpretare questo rapporto in maniera fluida e sempre collaborativa per evitare lungaggini e burocrazie inutili. Dobbiamo dare certezze ai Comuni che solo nelle Marche dovranno mettere a terra 750 milioni di opere che sono state finanziate tre mesi fa. La scelta è stata quella di mettere a disposizione esperti professionisti e consulenti che possano evitare che i Comuni di fronte a questa grande sfida possano sentirsi isolati o abbandonati. Vogliamo portare verso questa nuova evoluzione del Codice dei contratti i soggetti interessati perché possano tradurre le risorse in opere pubbliche. “
Si ricorda che il Protocollo di collaborazione tra Ministero degli Interni, Regione Marche e Anac , firmato il 6 aprile scorso, e che può diventare un modello per le altre Regioni prevede:
• lo sviluppo di attività informative e formative in materia di prevenzione dei rischi, finalizzate alla promozione ed al rispetto della sicurezza e della legalità, con riguardo all’intero processo di acquisizione e con particolare riferimento alla fase di esecuzione contrattuale ed alla eventuale rendicontazione
• la promozione della cultura della integrità e della trasparenza, per promuovere un’efficace strategia di prevenzione dei rischi di frodi, corruzione ed infiltrazioni criminali nei contratti pubblici, anche mediante la valorizzazione della relativa sezione anticorruzione e trasparenza del PIAO.
• Individuazione di forme di collaborazione volte ad ottimizzare ed efficientare i processi di popolamento dei dati nella Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici anche con riferimento al Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico.
E’ stato poi firmato un secondo Protocollo di vigilanza collaborativa tra Regione Marche e Anac che fa riferimento alla gestione dei fondi assegnati per fronteggiare gli eventi calamitosi del 15 settembre 2022. La vigilanza si sostanzierà nell'individuazione delle misure più efficaci, derivanti dall'esame dei rischi di corruzione maggiormente ricorrenti nell'area dei contratti pubblici.
Il Protocollo si inserisce all'interno di una serie di iniziative di collaborazione con le istituzioni, di rilievo nazionale e locale per la prevenzione di irregolarità nell'utilizzo di fondi pubblici e di fenomeni di illegalità. Nella redazione dell’atto è stato coinvolto il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Macerata, nella persona del direttore, Prof. Stefano Villamena come coordinamento tecnico-scientifico del progetto.
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