Malattia di Alzheimer

Le informazioni contenute in questa pagina sono a cura di: Simona Luzzi.

Costituisce la forma più frequente di malattia degenerativa e la sua frequenza aumenta con l’età. Può manifestarsi a qualsiasi età, ma solitamente colpisce persone con età superiore ai 65 anni.

Solitamente non è presente una chiara familiarità, sebbene esistano forme ereditatbili.

La malattia solitamente esordisce con un disturbo di memoria che riguarda i ricordi recenti. La persona inizia ad avere difficoltà  nel ricordare le nuove informazioni o fatti accaduti di recente, mentre non manifesta difficoltà nel rievocare ricordi vecchi. Questo apparente paradosso è dovuto al fatto che le strutture cerebrali che si compromettono per prime sono quelle strutture che consentono la memorizzazione di nuovi ricordi. Con il trascorrere del tempo e nelle fasi più avanzate di malattia la persona affetta inizia a manifestare problemi anche con vecchi ricordi, che possono essere sostituiti dalle cosiddette confabulazioni, ovvero falsi ricordi. E’ infatti possibile che alcuni fatti realmente accaduti siano rievocati erroneamente con dettagli errati od in alcuni casi è possibile che la persona rievochi fatti mai accaduti. Nelle fasi avanzate di malattia è possibile che la persona affetta sia “proiettata” nel passato e tenda a considerare vive persone già deceduta e sia calata in una realtà che appartiene al proprio passato remoto (può ad esempio, ritenere di vivere con i genitori o nella casa che appartiene ai ricordo dell’adolescenza o prima giovinezza).

Accanto al disturbo di memoria possono verificarsi altri problemi, tra cui le alterazioni attentive. La persona manifesta difficoltà nell’eseguire contemporaneamente più azioni o difficoltà a seguire un discorso, in particolare quando vi siano più persona a parlare.

In alcuni casi si manifestano problemi di orientamento spaziale o topografico, caratterizzati da difficoltà nel ricordare con esattezza strade percorse e difficoltà ad orientarsi su percorsi nuovi o inusuali.

In alcuni soggetti in particolare in fase avanzata i disturbi di orientamento possono avvenire anche nella propria abitazione, più evidenti nei momenti di scarsa illuminazione.

Alcune persone possono manifestare difficoltà nel vestirsi o nell’eseguire gesti anche routinari. Per esempio, possono essere in difficoltà nel farsi la barba, nell’eseguire l’igiene e così via.

Usualmente nella Malattia di Alzheimer non sono molto accentuati i disturbi comportamentali. In questa, come in altre malattie, le alterazioni del comportamento a volte dipendono da una errata interazione da parte di chi è a contatto con il paziente. Ad esempio, rimproverare il paziente perché non è più in grado di ricordare, non solo genera nel soggetto un sentimento di frustrazione, ma può generare aggressività, poiché un meccanismo di difesa nei confronti di un familiare non empatico.

A volte la Malattia di Alzheimer può esprimersi con un disturbo del linguaggio; la persona affetta inizia ad avere problemi nel rievocare parole (le cosiddette “anomie) e a costruire le frasi. Nel tempo può manifestare problemi anche nel comprendere gli altri o nel leggere. Anche la scrittura può divenire problematica.

La diagnosi di Malattia di Alzheimer è formulata da un medico esperto in demenze e si basa sia sulla caratteristiche cliniche (ovvero la storia del soggetto) sul profilo cognitivo che viene evidenziato mediante una valutazione cognitiva dettagliata e su una serie di esami, che nel comptempo sono utili a scartare altre ipotesi e confermare la malattia. Oggigiorno sono disponibili anche i cosiddetti “biomarkers”, ovvero i marcatori biologici di malattia. Si tratta di una serie di esami (esami strumentali come la PET amiloide o la rilevazione di determinate sostanze nel liquor mediante puntura lombare).

E’ decisione del medico specialista in demenze decidere se affiancare aalla diagnosi clinica anche uno o più biomarcatori sulla base delle caratteristiche della malattia e di altri fattori che sono ponderati in un’ottica di rischio/beneficio. I biomarcatori sono solitamente eseguiti negli Istituti di Ricerca, che hanno a disposizione la strumentazione per poterli eseguire e il grado di expertise per la refertazione accurata.