Depressione - disforia

Le informazioni inserite in questa pagina sono a cura del Gruppo di Miglioramento Area Demenze; Anno 2018.

Uno dei problemi che maggiormente mette in difficoltà chi assiste una persona affetta da demenza è il momento in cui, spesso improvvisamente, si manifestano i disturbi comportamentali. Uno di questi è la: DEPRESSIONE

La persona affetta da demenza può presentare disturbi di depressione a causa della deviazione del tono dell'umore in senso malinconico per cui si ha avvilimento, difficoltà di pensiero e di concentrazione e si manifesta con i seguenti sintomi:

 

Umore depresso per la maggior parte della giornata e quasi ogni giorno;

Diminuzione di interesse o piacere per tutte o quasi tutte le attività;

Perdita di peso/aumento oppure diminuzione o aumento dell’appetito;

Insonnia o ipersonnia;

Agitazione  rallentamento psicomotorio;

Affaticamento o mancanza di energia;

Sentimenti di autosvalutazione;

Diminuzione della capacità di pensare o concentrarsi;

Ricorrenti pensieri di morte.

 

COME SI MANIFESTA

 

……… la sua grande passione prima della malattia era  preparare deliziosi manicaretti,  con la comparsa dei primi sintomi della malattia,  inizia  a perdere  qualsiasi interesse  o piacere di preparare una qualsiasi pietanza, cominciando all’inizio a dimenticare gli ingredienti da inserire,  fino ad arrivare al punto di dimenticarsi di cucinare………

 

 

REAZIONE DEL MALATO

 

            La persona malata si sente triste, tende all’isolamento, parla poco, agisce e pensa con particolare lentezza e difficoltà, il tutto aggravato da sentimenti di autosvalutazione . Tutto ciò  creano nel malato molte complicazioni per il suo benessere generale, pregiudicandone  le normali attività sociali e lavorative, generando un  deterioramento della qualità di vita con conseguente  perdita dell’autonomia.

 

 

REAZIONE DEL FAMILIARE

 

Il familiare che assiste il malato con demenza, quasi sempre confronta il comportamento della persona cara, prima e dopo l’insorgenza della malattia, si sente impotente e solo nella gestione dello stesso, tanto che a volte i suoi atteggiamenti, creano un circuito in cui più il malato “è difficile”, più chi assiste “perde la pazienza”.

           

 

I NOSTRI CONSIGLI

 

  • Oltre al trattamento farmacologico, esiste anche un trattamento  non farmacologico e per tale,  si intendono quegli accorgimenti relativi alla relazione con la persona malata e all’organizzazione dell’ambiente che lo circonda; ciò permette di accogliere al meglio i nuovi bisogni e le necessità del malato. I disturbi comportamentali (agitazione, irrequietezza, nervosismo crescente soprattutto nelle ore serali, angoscia, pianto, tendenza a scappare da casa e resistenza ai cambiamenti) sono di difficile gestione e, di conseguenza,  mettono in difficoltà anche la persona che lo assiste e se ne prende cura. 
  • La relazione con un malato  affetto da demenza, l’accompagnarlo nelle varie fasi della malattia richiedono soprattutto “pazienza” e saper affrontare i momenti di bisogno. Le capacità più compromesse dalla malattia come il linguaggio, la memoria, le autonomie personali e di vita quotidiana richiedono un atteggiamento particolare da parte di  chi si prende cura del  malato.  Le varie espressioni della malattia vanno collocate  all’interno di un quadro più complesso: la persona colpita dalla demenza perde le capacità ma non perde la sua identità, rimane la persona che era prima di ammalarsi, con la sua storia di vita. Il presente comporta nuovi elementi: sintomi, difficoltà prima non affrontate, il tutto in un progetto di vita da “ ri-creare” in famiglia che costantemente deve tenere insieme la nuova situazione del parente malato.

 

  • Molte tecniche di tipo relazionale, aiutano a trovare nuovi canali comunicativi rispettosi della persona e della malattia, offrendo alla persona che lo cura nuovi modi di parlare, ascoltare e accogliere i nuovi atteggiamenti e comportamenti del parente malato.
  • Estremamente importanti sono la creazione ed il mantenimento di ambienti (la casa, la stanza, l’arredamento) che possano favorire l'orientamento spaziale della persona malata e che la aiutino a proteggersi da rischi eventuali. È indispensabile la messa in sicurezza di ambienti che possano essere pericolosi per il malato (es. cucina…).