Area Prevenzione e Sicurezza Luoghi di Lavoro
Le attività di vigilanza e prevenzione nei luoghi di lavoro sono attuate dai Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL) delle Aziende USL. La Regione attraverso il Comitato Regionale di Coordinamento per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro (DPCM 21 dicembre 2007), ha la responsabilità di coordinare gli Enti pubblici che tutelano la salute dei lavoratori per realizzare gli interventi programmati a livello nazionale e specifiche azioni locali, anche di natura normativa. Il Comitato rappresenta quindi il livello strategico, il luogo della programmazione e del coordinamento delle attività di prevenzione in materia di salute e sicurezza del lavoro.
Comitato Regionale di Coordinamento (CRC)
Ai sensi del D.P.C.M. 21 dicembre 2007 e del decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 (art. 7) è istituito nella regione Marche il Comitato Regionale di Coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro (DGR 21 maggio 2007, n. 495 e smi), presieduto dal Presidente della Giunta regionale o suo Delegato (Assessore alla Istruzione Formazione Lavoro).
Il Comitato è composto dai rappresentanti degli Enti pubblici operanti in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro (come previsto dalla normativa) ma coinvolge anche le Associazioni sindacali e datoriali, le Associazioni portatrici di interessi specifici, l’Università Politecnica delle Marche di Ancona e l’Osservatorio Olympus dell’Università Carlo Bò di Urbino (decreto direttore ARS).
Olympus è l'Osservatorio per il monitoraggio permanente della legislazione e giurisprudenza sulla sicurezza del lavoro costituito presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, nato nel 2006 da una comune iniziativa dell'Università degli Studi di Urbino, della Regione Marche e dell'Inail - Direzione regionale per le Marche. http://www.olympus.uniurb.it/
Svolge funzioni di pianificazione e coordinamento delle attività dei suddetti Enti, in condivisione con le Parti sociali, nell’ambito della Prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, della Vigilanza nei luoghi di lavoro e della Promozione della salute. Le informazioni e i documenti attestanti le attività svolte da CRC sono consultabili sul sito.
http://www.olympus.uniurb.it/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=215&Itemid=146
Ufficio Operativo
Gli indirizzi di vigilanza concordati e programmati in sede di Comitato Regionale di Coordinamento vengono sviluppati attraverso l’Ufficio Operativo, composto dai rappresentanti degli Enti preposti alla vigilanza nei luoghi di lavoro (decreto direttore ARS).
L’ufficio Operativo ha il compito di pianificare il coordinamento delle attività dei vari Enti e definire i piani operativi di vigilanza individuando obiettivi specifici, settori produttivi e risorse a disposizione. I piani operativi definiti dall’Ufficio Operativo vengono successivamente messi in atto dagli Organismi Provinciali presso le sedi dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro delle singole Aree Vaste .
Le informazioni e i documenti attestanti le attività svolte dall’Ufficio Operativo sono consultabili sul sito
http://www.olympus.uniurb.it/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=215&Itemid=146
Esposti ed ex-esposti a formaldeide: prime indicazioni per un’applicazione efficace della normativa
La formaldeide è un agente chimico ubiquitario, presente anche negli ambienti di vita quale risultato della combustione di materiali organici, della degradazione di idrocarburi nell’aria, da traffico veicolare (che rappresenta la maggior fonte di inquinamento).
In ambito lavorativo può essere utilizzata tal quale o diluita con acqua sia in ambito sanitario (come disinfettante e conservante es. nei laboratori di anatomia patologica), sia a livello industriale nella produzione di vari tipi di resine (fenoliche, ureiche e melamminiche) o nell’industria del legno quale componente di adesivi.
La IARC e l’Unione Europea hanno classificato la formaldeide come cancerogena per l’uomo (gruppo 1 per la IARC e categoria 1B secondo il CLP), correlata a carcinomi del rinofaringe, del naso e dei seni paranasali, e alle leucemie.
In particolare, il regolamento UE n. 605/2014 e s.m.i. ha classificato la formaldeide come agente cancerogeno di categoria 1B e quindi, le situazioni lavorative in cui viene utilizzata la formaldeide o miscele che la contengono in percentuale >1% o dove la formaldeide venga liberata da un processo, rientrano a pieno titolo nel campo di applicazione del titolo IX capo II del D.Lgs. 81/08 (cosi come modificato dal D.Lgs 39/2016 che allinea la normativa italiana ai criteri CLP).
A questo scopo, nell’ambito del Piano Regionale della Prevenzione, il Gruppo di lavoro della Linea 6-2 “Cancerogeni occupazionali e tumori professionali” ha prodotto un documento dal titolo “Esposti ed ex-esposti a formaldeide: prime indicazioni per un’applicazione efficace della normativa” (Decreto 7/SPU del 17/03/2017 del Dirigente della Posizione di Funzione Prevenzione e promozione della salute nei luoghi di lavoro) con l’obiettivo di fornire alcune indicazioni utili ai vari attori della prevenzione nei luoghi di lavoro (datori di lavoro, medici competenti, RLS, RSPP ecc…) per la corretta applicazione della normativa a tutela della salute dei lavoratori con esposizione occupazionale a formaldeide.
Sorveglianza sanitaria ex esposti amianto
Il D.Lgs 81/08, al Titolo IX “Sostanze Pericolose” Capo III “Protezione dei rischi connessi alla esposizione ad amianto”, l'art. 259 stabilisce che:
“i lavoratori che durante la loro attività siano stati iscritti anche una sola volta nel registro degli esposti devono essere sottoposti ad una visita medica all’atto della cessazione del rapporto di lavoro; in tale occasione il medico competente deve fornire al lavoratore le indicazioni relative all’opportunità di sottoporsi a successivi accertamenti sanitari”.
L’ampio utilizzo di amianto, soprattutto nel periodo 1950 -1980, ha creato molte condizioni di esposizione professionale in diversi settori produttivi con ripercussioni sulla salute degli addetti a lungo termine. Pertanto, nonostante la legge 257/1992 abbia messo al bando l’amianto, assistiamo ancora oggi ad un incremento delle malattie asbesto-correlate quali l’asbestosi, il tumore del polmone ed il mesotelioma.
Con Intesa del 22 febbraio 2018, la Conferenza permanente per i rapporti tra Stato, Regioni e Province autonome ha approvato il documento “Protocollo di sorveglianza sanitaria per i lavoratori ex esposti a amianto” con l’obiettivo di fornire indicazioni nazionali per l’applicazione della sorveglianza delle malattie non neoplastiche da amianto (asbestosi, placche pleuriche) al fine di:
- accertare la condizione di pregressa esposizione, valutarne la durata e l’intensità;
- informare l’ex-esposto sugli eventuali rischi aggiuntivi (es. fumo di tabacco) offrendo sostegno per modificare stili di vita a rischio;
- informare il lavoratore ex-esposto sulle patologie correlate all’esposizione ad amianto e sulle possibilità di diagnosi e cura, sui centri di riferimento a cui rivolgersi;
- nei soggetti con pregressa esposizione ad amianto, approfondire con visita medica ed accertamenti strumentali la eventuale presenza/assenza di patologia asbesto- correlata non neoplastica e indirizzarli a centri assistenziali accreditati e avviare l’iter medico-assicurativo e medico-legale di malattia professionale;
Si precisa che la sorveglianza sanitaria per ex-esposti ad amianto non può essere utilizzata:
- a fini di diagnosi precoce di malattie maligne asbesto correlate (in particolare tumore del polmone e mesotelioma) in quanto non esistono esami di screening validati ed efficaci in tal senso;
- a fini di prevenzione primaria in quanto i soggetti sono stati esposti nel passato e non è possibile modificarne la storia di esposizione ad amianto.
Da diversi anni la programmazione delle attività di prevenzione a livello regionale è stabilita dal Piano Regionale della Prevenzione che è la trasposizione sul territorio regionale delle strategie e delle linee di intervento previste nel Piano Nazionale della Prevenzione.
Piano Regionale Prevenzione 2014-2018 (prorogato al 2019)
Per la parte della sicurezza e salute dei lavoratori, il programma n. 6 “Lavorare per vivere” sono attive 9 linee di intervento specifiche.
Linea 6.1: Ridefinizione dei criteri per la redazione del report regionale in funzione degli obiettivi strategici ex art. 7 D. Lgs 81/08
Linea 6.2: Cancerogeni Occupazionali e tumori professionali
Linea 6.3: Sorveglianza sanitaria ex lavoratori esposti ad amianto e controllo qualità sorveglianza sanitaria
Linea 6.4: Aggiornamento e implementazione del programma regionale sul rischio da sovraccarico biomeccanico
Linea 6.5: Prevenzione del rischio stress lavoro-correlato e promozione del benessere organizzativo nelle aziende
Linea 6.6: Prevenire gli incidenti stradali di lavoratori causati da apnee ostruttive durante il sonno (OSAS)
Linea 6.7: Sicuri di essere sicuri? Attuazione del Piano nazionale di prevenzione in edilizia
Linea 6.8: prevenzione in agricoltura
Linea 6.9: Sostenere la rete dei RLS e RLST.
Le singole Linee di intervento sono mirate alla prevenzione delle malattie professionali dai maggiori rischi per la salute (cancerogeni in generale, amianto, sovraccarico biomeccanico di rachide e degli arti superiori) e alla prevenzione degli infortuni sul lavoro nei comparti a maggior rischio, soprattutto di infortuni gravi e mortali (edilizia ed agricoltura).
Infine è attiva una specifica linea di intervento contro il rischio di infortuni lavorativi stradali che mira alla identificazione precoce di soggetti a rischio di apnee ostruttive del sonno.
Particolare attenzione è data allo sviluppo del ruolo del Rappresentante di Lavoratori per la Sicurezza (RLS). Gli obiettivi del PRP sono stati in tal senso ampliati con l’avvio di un nuovo progetto di assistenza/supporto a questa figura della prevenzione aziendale, in collaborazione con Univpm.
Gli obiettivi del PRP rispettano i tempi con raggiungimento degli indicatori sentinella in particolare:
- Linea 6.2 = Graduale sistematizzazione delle informazioni provenienti dai registri esposti a cancerogeni occupazionali attraverso l’utilizzo di un programma specifico (CARMAP) da parte dei servizi PSAL dell’ASUR
- Linea 6.7= attivazione di un sistema informativo regionale per l’invio delle notifiche preliminari on-line (informativa di inizio lavori nei cantieri edili)
Oltre queste, altre attività trasversali coinvolgono il mondo del lavoro:
- Programma n. 3 “Mi prendo cura di me” alla linea 3.3 “Lavorare in stile” allaccia una serie di rapporti con le aziende “virtuose” che promuovono salute partecipando alla rete WHP (Work Health Promotion).
- Programma n. 5 “Gli screening oncologici” alla Linea 5.4 “Il lavoro invita allo screening”, promuove la partecipazione dei lavoratori agli screening oncologici, tramite la rete dei medici competenti aziendali.
- Programma n. 7 “Ambiente in salute” che affronta il rischio per la salute derivante da esposizione ad agenti chimici e ad amianto alla linea 7.4. “Vigilanza e controllo in materia di REACH e CLP su sostanze/miscele contenute nei fitosanitari, cosmetici, biocidi, detergenti e sulle sostanze chimiche/miscele, in genere, pericolose per l’uomo e per l’ambiente” e alla Linea 7.6 “Prevenzione amianto”.
DATI REGIONALI AREA LAVORO
CONTROLLI Rapporto tra imprese controllate e imprese totali
Secondo la programmazione nazionale, le Aziende Usl devono controllare ogni anno almeno il 5% delle imprese presenti nel territorio di competenza.
INFORTUNI SUL LAVORO
Gli indicatori relativi agli infortuni sul lavoro esprimono una misura del rischio legato allo svolgimento dell’attività lavorativa.
Di seguito si riportano i dati in numeri assoluti per il quinquennio 2012-2016.
Per quanto riguarda il numero di infortuni sul lavoro denunciati relativi ai tre settori (Industria e Servizi, Agricoltura, Per conto dello Stato), nel quinquennio esaminato il trend risulta in progressivo decremento (Tabella 1).
A livello regionale, nel 2016 sono state registrate 18.706 denunce di Infortunio, corrispondenti al 2,92% del dato nazionale, 459 in meno rispetto al 2015.
Tabella 1. Numero di Infortuni sul lavoro denunciati per gestione ed anno di accadimento. Regione Marche anni 2012-2016, settori Industria e Servizi, Agricoltura, Per conto dello Stato.
Anno di accadimento
|
|
Gestione
|
2012
|
2013
|
2014
|
2015
|
2016
|
Industria e Servizi
|
17.606
|
15.405
|
14.980
|
14.556
|
14.356
|
Agricoltura
|
1.961
|
1.795
|
1.738
|
1.661
|
1.522
|
Per conto dello Stato
|
3.392
|
3.341
|
3.294
|
2.948
|
2.828
|
Totale
|
22.959
|
20.541
|
20.012
|
19.165
|
18.706
|
Nelle Tabelle 2 e 3 si riportano, in numeri assoluti, i dati relativi agli infortuni denunciati per area geografica: Marche/Italia e per area provinciale regionale. In tabella 4 sui riportano le modalità di Accadimento degli Infortuni sul Lavoro (In occasione di Lavoro – In Itinere).
Tabella 2. Infortuni sul lavoro denunciati per area (Marche, Italia) e anno di accadimento. Anni 2012-2016.
Area
|
2012
|
2013
|
2014
|
2015
|
2016
|
Marche
|
22.959
|
20.541
|
20.012
|
19.165
|
18.706
|
Italia
|
745.546
|
695.004
|
663.627
|
637.199
|
641.544
|
Tabella 3. Infortuni sul lavoro denunciati per provincia e anno di accadimento. Anni 2012-2016.
Provincia
|
2012
|
2013
|
2014
|
2015
|
2016
|
Ancona
|
7.805
|
7.151
|
7.225
|
7.150
|
6.876
|
Ascoli Piceno
|
3.080
|
2.654
|
2.646
|
2.463
|
2.374
|
Fermo
|
1.851
|
1.743
|
1.594
|
1.574
|
1.437
|
Macerata
|
4.556
|
4.085
|
3.950
|
3.600
|
3.629
|
Pesaro Urbino
|
5.667
|
4.908
|
4.597
|
4.378
|
4.390
|
Totale
|
22.959
|
20.541
|
20.012
|
19.165
|
18.706
|
Tabella 4. Modalità di Accadimento Infortuni sul Lavoro (In occasione di Lavoro – In Itinere), Regione Marche, anni 2012-2016
Modalità di accadimento
|
2012
|
2013
|
2014
|
2015
|
2016
|
In occasione di lavoro
|
19.904
|
17.714
|
17.229
|
16.389
|
15.938
|
Con mezzo di trasporto
|
939
|
769
|
669
|
631
|
688
|
Senza mezzo di trasporto
|
18.965
|
16.945
|
16.560
|
15.758
|
15.250
|
|
|
|
|
|
|
In itinere
|
3.055
|
2.827
|
2.783
|
2.776
|
2.768
|
Con mezzo di trasporto
|
1.968
|
2.103
|
2.093
|
2.111
|
2.150
|
Senza mezzo di trasporto
|
1.087
|
724
|
690
|
665
|
618
|
|
|
|
|
|
|
Totale
|
22.959
|
20.541
|
20.012
|
19.165
|
18.706
|
Per quanto riguarda le denunce di infortunio con esito mortale va tenuto conto che si tratta di numeri contenuti, quindi piccole variazioni possono evidenziare differenze rilevanti.
In Tabella 5 si riportano gli infortuni mortali, per anno di accadimento per i tre settori (Industria e Servizi, Agricoltura, Per conto dello Stato).
Tabella 5. Numero Infortuni sul lavoro denunciati Mortali, per settore. Regione Marche, anni 2012-2016
Gestione
|
Anno di accadimento, Infortuni Mortali
|
2012
|
2013
|
2014
|
2015
|
2016
|
Industria e Servizi
|
27
|
19
|
34
|
36
|
29
|
Agricoltura
|
7
|
10
|
5
|
8
|
8
|
Per conto dello Stato
|
1
|
1
|
2
|
1
|
2
|
Totale
|
35
|
30
|
41
|
45
|
39
|
MALATTIE PROFESSIONALI
Per quanto riguarda le Malattie Professionali, in Tabella 6 si riportano i dati regionali definitivi, relativi al periodo 2012- 2016. Risulta evidente un trend in crescita, che però potrebbe essere condizionato da una maggior notifica di queste patologie, che risultano essere generalmente sottostimate. In particolare, nelle Marche viene prestata particolare attenzione alla denuncia delle malattie muscolo-scheletriche, patologie per le quali è stata svolta una attività importante di prevenzione.
Tabella 6. Malattie professionali denunciate per provincia ed anno di protocollazione. Anni 2012-2016.
Provincia
|
2012
|
2013
|
2014
|
2015
|
2016
|
Ancona
|
652
|
744
|
758
|
789
|
876
|
Ascoli Piceno
|
821
|
1056
|
1137
|
1088
|
937
|
Fermo
|
438
|
612
|
727
|
681
|
700
|
Macerata
|
778
|
898
|
1.127
|
1.390
|
1.434
|
PesaroUrbino
|
832
|
976
|
1.005
|
1.221
|
1.460
|
Totale
|
3.521
|
4.286
|
4.754
|
5.169
|
5.407
|
Nel periodo gennaio-dicembre 2017 i dati provvisori indicano che le denunce di malattie professionali protocollate nelle Marche risultano 5.366, mentre i dati 2016 ne evidenziavano 5.408 (-0,78%). A livello nazionale, sempre i dati provvisori indicavano che nel 2017 le malattie professionali risultavano 58.129, quindi - 3,68% rispetto all’analogo periodo del 2016 (60.347, dati provvisori).
Notifiche preliminari on-line
La notifica preliminare di apertura di un cantiere, prevista dall'art. 99 del D.Lgs 81/08, è una comunicazione che il committente o il responsabile dei lavori deve trasmettere, prima dell'inizio dei lavori in cantiere al Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro delle Aree Vaste ASUR e alla Direzione Territoriale del Lavoro territorialmente competenti.
Una ulteriore novità è l'obbligo che la notifica preliminare venga trasmessa alle Amministrazioni e Enti riceventi per via telematica (DGR 431 del 2 maggio 2017).
Pertanto, con l'obiettivo da una parte di favorire lo sviluppo di una banca dati comune fra le Istituzioni e gli Enti, al fine di sviluppare sinergie per la tutela della salute dei lavoratori, nonché per la lotta al lavoro irregolare, dall'altra di fornire un servizio all'utenza che vada nella direzione della semplificazione, della dematerializzazione e del risparmio della spesa, è stata costruita una piattaforma web.
Il sistema di trasmissione on-line è a regime dal 1° gennaio 2018.
Si può accedere al sistema di registrazione entrando nel sito: www.marcheprevenzione.it .
Per richiesta accesso è possibile compilare il modulo come indicato nel sito.