Digitalizzazione

Agenda Trasformazione Digitale Marche

Il Programma di Governo della Regione Marche 2020-2025 pone una sfida cruciale: guidare la Trasformazione Digitale della regione per ridisegnare ed accompagnare in modo etico, inclusivo e sicuro i nuovi modelli produttivi, garantendo l’inclusione e la partecipazione dei territori.

Il Digitale rappresenta oggi un motore di competitività e di coesione sociale e territoriale: Regione Marche intende diffondere la trasformazione digitale in modo sinergico su tutto il territorio marchigiano, composto di tanti poli urbani di medie e piccole dimensioni, realtà diffuse che attraverso la tecnologia hanno la possibilità di integrarsi e di misurarsi a pari livello con altre località, metropolitane e nazionali, superando i confini fisici e annullando le distanze.

Programmando interventi in ottica unitaria, la Regione si è sempre posta come ente aggregatore, un intermediario tecnologico in grado di scegliere le strategie di sintesi per il superamento di una visione disgregata della pubblica amministrazione e del territorio, creando iniziative ed infrastrutture digitali, fisiche e applicative, al servizio dell’intera collettività. Questa è, in sintesi, la visione che la strategia dell’Agenda di Trasformazione Digitale Marche 21-27 (approvata con DGR n. 972/2021) intende portare avanti.

L’amministrazione regionale ha inteso lavorare su quattro leve principali della digitalizzazione per condurre le Marche verso uno sviluppo che rendesse la regione forte, sicura, innovativa, attrattiva, solidale e inclusiva. Questi fattori sono:

  • competenze digitali e fattore umano;
  • infrastrutture per la connettività e l’elaborazione dei dati;
  • tecnologie dell’informazione e della comunicazione al servizio della competitività e dell’innovazione delle imprese;
  • servizi digitali della Pubblica Amministrazione.

Con riferimento alle competenze digitali, uno dei traguardi prefissati dall’ente regionale è quello di promuovere tra i cittadini la cultura del digitale e dell’innovazione, formandoli e assistendoli all’utilizzo degli strumenti offerti dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) e dei servizi digitali messi a disposizione dalla PA o altri soggetti, percepiti quali elementi di semplificazione del vivere quotidiano. A questo scopo la Regione Marche, anche grazie al contributo PNRR (investimento 1.7.2), ha promosso il progetto “Bussola Digitale: OrientiAMO LE MARCHE verso nuove competenze digitali”. Il progetto ha istituito su tutto il territorio regionale 99 centri di facilitazione presso Comuni e altri enti, Università e associazioni di consumatori, presidiati da personale qualificato, in grado di fornire assistenza tecnica e formazione per l’alfabetizzazione ed il rafforzamento delle competenze digitali dei cittadini marchigiani. L'obiettivo ambizioso è l’inclusione e la facilitazione digitale di quasi 60 mila marchigiani nel triennio 2023-2025. A fine marzo 2025 i facilitatori digitali regionali avevano assistito oltre 25.000 utenti finali univoci maggiorenni, attivando oltre 1.640 edizioni di corsi formazione, perlopiù in presenza.

In ambito infrastrutturale il principale sforzo della Regione è rivolto alla riduzione degli squilibri territoriali, con particolare riferimento al “digital divide” di cui soffrono maggiormente le aree collinari e montuose più interne, e a favorire la nascita ed il potenziamento di iniziative imprenditoriali, capaci di generare nuove opportunità occupazionali e di competere sul mercato internazionale. A questo scopo Regione Marche è impegnata nell’implementazione della rete infrastrutturale della connettività ultra veloce, gestendo o partecipando a numerose iniziative quali:

  • il Piano Banda Ultra larga, per l’infrastrutturazione delle Aree Bianche con reti a banda ultra larga (FTTH - Fiber to the Home e FWA - Fixed Wireless Access), il collegamento in fibra di tutte le sedi della PA (centrale e locale) dei presidi sanitari pubblici e dei plessi scolastici nei 223 comuni interessati. Si evidenzia, a questo proposito, come siano 214 i cantieri chiusi (95,9%), di cui 166 collaudati (74,4%), a fronte di un investimento complessivo pari a 33.425.362,00 €;
  • il Piano Italia a 1 Giga, per fornire connettività ad 1 Gbit/s alle unità immobiliari non coperte dal piano Banda Ultra Larga o dagli operatori privati. L’investimento, pari a 61.500.000,00 €, copre 67.885 civici sul territorio regionale (per il 52% dei quali il collegamento è già stato realizzato);
  • il Piano Italia 5G, per rilegare in fibra ottica siti radiomobili esistenti e per realizzare nuovi siti radiomobili;
  • il progetto Scuola connessa, per fornire connettività ad 1 Gbps alle sedi degli Istituti scolastici;
  • il progetto Sanità connessa, per fornire connettività ad almeno 1 Gbps e fino a 10 Gbps alle strutture del servizio sanitario pubblico ed abilitare i servizi di telemedicina. Ad un costo di 11.500.000.00 € verranno collegate 450 strutture sanitarie individuate nel piano dei fabbisogni (di cui 55% realizzate).

Altro asset importante su cui la Regione continua da tempo ad investire sono i datacenter all’avanguardia per l’erogazione di servizi in cloud e l’elaborazione dei dati; due sono posizionati nel capoluogo anconetano ed un altro è in fase di implementazione più a sud, in provincia di Ascoli Piceno, opportunamente distanziato per fini di “disaster recovery” e progettato per collegare in alta affidabilità i datacenter delle Regioni limitrofe Abruzzo ed Umbria ed elaborare i dati della sensoristica IoT per finalità quali il monitoraggio delle aree sismiche. I datacenter regionali hanno conseguito il riconoscimento degli standard ISO 27001- 27017 - 27018 per i sistemi di gestione della sicurezza delle informazioni, ed ulteriori quattro certificazioni: ISO 9001 per la qualità organizzativa nella gestione ed erogazione dei servizi del Datacenter regionale; ISO 20000 per l’erogazione dei servizi tramite Cloud; ISO 22301 per la continuità operativa (Business Continuity); ISO14001 per il Sistema di Gestione Ambientale. Questo percorso ha consentito alla Regione di conseguire, da parte dell’Agenzia Italia Digitale (AgID), la qualificazione più elevata e di entrare nel catalogo AgID dei “Cloud Service Provider” e dei servizi digitali evoluti, al fianco di altre realtà di livello nazionale, ad oggi passati sotto gestione ACN.

Le iniziative intraprese dalla Regione Marche in ambito cybersecurity, per un investimento complessivo di 11.005.058,70 € a valere sul PNRR e sul Piano Nazionale Complementare per il sisma, si inseriscono nell’ampio percorso intrapreso per rafforzare la resilienza propria e dei soggetti territoriali (aziende sanitarie, enti locali) ed attivare servizi di pronta risposta alle minacce e agli incidenti (CSIRT regionale, protezione infrastrutture, dati e applicazioni, consolidamento di processi e procedure per la sicurezza), in risposta a un contesto caratterizzato da preoccupazioni crescenti riguardo alla protezione dei sistemi digitali. Recenti attacchi informatici hanno colpito non solo le Pubbliche Amministrazioni, ma anche diverse attività economiche, mentre le crisi geopolitiche in corso hanno ulteriormente amplificato i rischi per l'integrità delle infrastrutture informatiche.

Il progresso marchigiano passa anche attraverso lo sviluppo di tecnologie ICT al servizio della competitività e dell’innovazione delle imprese. Il territorio regionale presenta caratteristiche peculiari con centri abitati e industriali diffusi e distretti produttivi sparsi su tutto il territorio, più che grandi agglomerati metropolitani. Questi presupposti portano alla definizione di una nuova strategia di trasformazione digitale denominata “Borgo Digitale Diffuso”, un paradigma che si affianca a quelli più noti delle smart cities o delle aree metropolitane, per consentire anche ad un territorio di piccole eccellenze, diffuse, disseminate, di utilizzare il digitale come leva di trasformazione del proprio tessuto, fatto di piccoli soggetti economici ed enti di ridotte dimensioni.

Il Borgo Digitale diventa allora un luogo dove il cittadino, il turista, il commerciante, l’artigiano, l’operatore turistico e culturale, gli agricoltori e i viticoltori trovano le connessioni che consentono di collegarsi tra loro e con i loro interlocutori, adoperando infrastrutture e nuovi servizi ripensati attraverso il digitale. Nasce il concetto di economia digitale, come fattore chiave trasversale in grado di attivare nuove occasioni di crescita e nuovi mercati in tutti i settori, incrementando le opportunità per le imprese che decidano di innovare od ampliare i business esistenti, trasformando così le potenzialità del sistema delle nostre imprese. Il Borgo Digitale Diffuso rappresenta il modello di sviluppo dell'economia e della società civile che riparte dai territori marchigiani, attraverso lo sviluppo delle principali azioni di crescita digitale, ed anche con investimenti a regia e a titolarità regionale sostenuti dai fondi della nuova programmazione FESR. Il PR FESR 21-27 destinerà oltre 300 milioni di euro alle imprese, e gran parte della dotazione finanzierà progetti di innovazione e ricerca mediante l’introduzione di tecnologie avanzate, di internazionalizzazione delle filiere produttive, di sviluppo dell’economia in termini di sostenibilità e competitività, di promozione del nostro territorio quale “terra del benessere”, anche e soprattutto attraverso soluzioni di digitalizzazione dei processi. Molti di questi interventi sono già stati delineati nei precedenti capitoli dedicati all’innovazione.

Con riferimento alla digitalizzazione delle imprese, qui sottolineiamo, che, quale iniziativa alla base del progetto per il “Borgo Digitale Diffuso”, si colloca il bando Servizi Digitali Integrati delle PA in sinergia con operatori economici privati, con cui sono stati finanziati, con una dotazione di circa 8,5 milioni di euro del FESR, 188 progetti locali dei Comuni in ambito ICT, finalizzati alla promozione e valorizzazione economica dei territori. In particolare i Comuni, anche grazie ad accordi con attori privati locali, svilupperanno e conferiranno contenuti digitali aggiornati, tra cui itinerari e proposte esperienziali, nel sistema regionale “Digital Hub Marche (DHM)”, progettato per rilanciarli, diffonderli e promuoverli in modo aggregato su canali internazionali, nazionali e regionali.

Ulteriori investimenti FESR a titolarità regionale, per un totale pari a 9,5 milioni, nell’intervento 1.2.2.1, serviranno quindi proprio a potenziare la piattaforma DHM ed i sistemi di vetrina per la promozione e la valorizzazione economica delle potenzialità, dei contenuti e dei servizi del Borgo Digitale Diffuso, del turismo, dell’enogastronomia, del benessere, etc., oltre a realizzare servizi pubblici digitali basati su tecnologie innovative quali le Blockchain e l’Intelligenza Artificiale. Con riferimento alle “Distributed Ledger Technologies” (es. blockchain), Regione Marche sta portando avanti nuove iniziative per dare attuazione alla L.R. n. 36 del 30/07/2020, con riferimento alla certificazione dei registri pubblici e alla qualificazione delle produzioni agricole di filiera. In tema di IA Regione Marche sta avviando numerose sperimentazioni, anche su scala interregionale e con altri fondi, nazionali o europei (ad esempio, uno per tutti, il progetto “#Reg4IA: Centri per l’IA della PA”, approvato con una recente delibera di Giunta del 17 aprile 2025, per studiare l’implementazione di funzionalità di IA generativa basate su modelli LLM nelle procedure per la gestione di bandi di contributo e degli appalti e nella verifica della compliance normativa degli atti pubblici).

La Regione Marche sta infatti lavorando per promuovere l'adozione di servizi digitali innovativi all'interno della Pubblica Amministrazione con l'obiettivo di migliorare l'efficienza, la trasparenza e l'accessibilità dei servizi offerti ai cittadini e alle imprese. Questo obiettivo si concretizza migliorando i propri servizi digitali nonché fornendo supporto ai Comuni nell'adozione di sistemi avanzati nazionali, come l'app IO per la fruizione dei servizi pubblici da parte dei cittadini e la trasmissione delle notifiche applicative, Mpay/PagoPA per i pagamenti elettronici e il sistema di autenticazione federata CohesionID per l'identificazione personale da remoto tramite credenziali forti quali SPID/CIE e con le nuove modalità dell’IT wallet EIDAS2 proposte dalle linee guida UE. Attraverso questa iniziativa, l’amministrazione regionale mira a promuovere l'utilizzo di strumenti digitali standardizzati e interoperabili, semplificando l'accesso ai servizi pubblici per cittadini e imprese.

Un altro obiettivo prioritario è rendere i servizi digitali della PA accessibili, usabili e inclusivi per tutti i cittadini, indipendentemente dalle abilità e dalle condizioni degli utenti, in linea con quanto previsto dal PNRR. A tal fine, la Regione sta investendo, con il progetto PNRR 1.4.2 “citizen inclusion - accessibilità dei servizi pubblici digitali”, nella formazione dei dipendenti pubblici che redigono contenuti e documenti, e nella correzione degli errori di accessibilità presenti nelle interfacce di fruizione dei sistemi informativi e delle applicazioni interattive verso gli utenti finali.

L’amministrazione regionale sta anche lavorando per creare un circuito virtuoso per la trasformazione dei dati pubblici in conoscenza. In quest’ottica gli interventi sono numerosi e riguardano:

  • i servizi di dematerializzazione, tra cui quelli erogati a tutti gli enti marchigiani dal sistema di protocollazione e fascicolazione a norma, al Polo di Conservazione regionale Marche DigiP, fino a quelli attinenti alla progettualità del Fascicolo Digitale dell’edificio, o al nuovo sistema obbligatorio del B.I.M. (Building Information Modeling) per la progettazione delle opere pubbliche e la gestione dei modelli 3D degli edifici.
  • l’abilitazione di un’interoperabilità "once only" tra PA (progetti PNRR: PDND Piattaforma Digitale Nazionale Dati, SDG Single Digital Gateway per la condivisione di informazioni a livello europeo);
  • la semplificazione dell’azione amministrativa (ad esempio con la standardizzazione delle procedure degli Sportelli Unici alle Attività Produttive SUAP e la digitalizzazione dei processi sottostanti alle Conferenze di Servizi basate sul sistema “MeetPAd+”);

la raccolta e la presentazione di dati aperti territoriali (progetto “Good PA” per i dati di elevato valore) o di dati geografici su sistemi GIS.

logo Agenda Trasformazione Digitale Marche 2021-2027

 

Con DGR 972/2021 la Giunta ha approvato il documento strategico - sintetizzabile nella visione del Borgo Digitale Diffuso (di cui alla LR n. 29 del 22/11/2021, art. 9) - per lo sviluppo delle principali azioni di crescita digitale del territorio marchigiano: servizi di e-government delle PA, opportunità per imprese e settore economico, alfabetizzazione dei cittadini e formazione dei lavoratori. Negli anni la Regione Marche si è sempre adoperata in qualità di ente aggregatore, programmando interventi in ottica unitaria, scegliendo strategie di sintesi per il superamento di una visione disgregata della pubblica amministrazione e del territorio.

L'idea portante dell’Agenda per la Trasformazione Digitale di Regione Marche (ATDM) è quella di attivare alcuni importanti interventi sistemici al fine di creare delle infrastrutture digitali di base unificate, al comune servizio dell’intero territorio.

La trasformazione digitale del territorio marchigiano passa attraverso l' «aggregazione» dei Comuni e dei territori e il ricorso ad «intermediari» per la messa a terra e la realizzazione di progetti digitali, che vadano ad incidere profondamente nei processi e nei modelli d’uso delle tecnologie.

Una simile trasformazione richiede che ogni soggetto interessato (PA, imprese, …) adegui i propri processi e sviluppi servizi innovativi basati su «piattaforme tecnologiche abilitanti» a livello regionale.

locandina Borgo Digitale Diffuso - vivere semplice, vivere digitale


pagina aggiornata al 11/02/2025

Intervento del Presidente Francesco Acquaroli alla sessione plenaria dell'Internet Governance Forum 2022 del 18 Novembre:

 

Intervento dell'Assessore alla Digitalizzazione Andrea Maria Antonini alla sessione plenaria del 19 Novembre:

 

Le registrazioni delle sessioni plenarie e parallele dell'Internet Governance Forum 2022 nella loro interezza sono consultabili al seguente indirizzo:
https://www.youtube.com/playlist?list=PLZPatRqlawHdAQOnQdpus18NiFIwOaVCD

Per consultare tutto il materiale dell'evento:
https://www.marche.camcom.it/fai-crescere-la-tua-impresa/igf

 

AGGIORNAMENTO: la nuova vision Agenda della Trasformazione DIgitale delle Marche AdTDM 2021-2027 è stata recentemente approvata con DGR n. 972 del 2 agosto 2021. Consulta o scarica il documento strategico allegato AdTDM 2021-2017 in formato PDF.

La partecipazione ai programmi di finanziamento comunitario è uno degli strumenti essenziali per promuovere la competitività dell’economia regionale ed incrementare la coesione sociale, economica e territoriale. I finanziamenti destinati alle progettualità specificatamente dedicate agli enti locali del territorio costituiscono indubbiamente per questi una opportunità, non solo per acquisire risorse necessarie per l’attuazione di progetti fortemente innovativi, ma anche per la condivisione di migliori pratiche, per la messa in rete di strumenti e soluzioni, per la creazione di reti di collaborazione e partenariati stabili, anche in grado di operare oltre la durata dei progetti stessi.

Nell’ambito della programmazione regionale appare necessaria quindi una considerazione più appropriata delle istanze territoriali, e un maggior coinvolgimento e responsabilizzazione degli enti locali del territorio nella realizzazione degli obiettivi di transizione digitale e di miglioramento nell’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione – specie alla luce dei molteplici adempimenti derivanti dal Piano Triennale ICT PA, tanto quello vigente che quello 20-22 di prossima emanazione da AgID - e delle priorità riconnesse all’utilizzo dei fondi comunitari.

La stessa Agenda Digitale Marche (ADM), approvata con DGR n. 686 del 16/12/2013, è in fase di revisione parziale per tenere conto di una serie di fattori emersi successivamente, pur rimanendo validi i principi ispiratori della vision originaria. 
E’ richiesta infatti una sua rivisitazione al fine di recepire quattro importanti linee di cambiamento che stanno determinando e determineranno, nel prossimo futuro, l’azione regionale in materia di Crescita Digitale, in sintesi:

  • Un'intensificata azione di supporto allo sviluppo dell’economia digitale;
  • Le recenti emergenze, dal Sisma 2016-2017 all'emergenza sanitaria covid-19 (passando per la riforma delle funzioni provinciali), che da tragedie (o nel caso delle Province - o di altre riforme amministrative - da rivoluzioni ad impatto importante) possono trasformarsi in occasioni di crescita, ripensamento e rinascita digitale;
  • Sviluppare nuove sinergie per una Governance 4.0 inter-istituzionale e condivisa tra tutti i livelli di governo centrali e territoriali;
  • Una "vision" tecnologica a prova di futuro, includendo nella sperimentazione le nuove tecnologie digitali "disruptive".

E ancora, il dispiegamento della banda ultra larga, delle reti di nuova generazione e delle infrastrutture ICT, il miglioramento dei servizi pubblici digitali - inclusi quelli sanitari - intorno ad un Polo strategico regionale integrato di erogazione, gli investimenti in ricerca e innovazione per la transizione al digitale delle PMI, l'inclusione nel mondo digitale e tutti gli aspetti correlati di formazione, informazione e sensibilizzazione per lo sviluppo delle competenze digitali, continuano ad orientare la bussola e gli obiettivi di azione dell’Agenda Digitale locale della Regione Marche.

Come definito dall’ADM, è evidente che le politiche di sviluppo orientate alle “smart communities” sono vincenti se hanno una diffusione omogenea sul territorio, ed in tale senso proprio un’azione sistemica di livello regionale è in grado di garantire la coesione delle diverse realtà, anche attraverso forme di partecipazione innovative, e la sostenibilità nel tempo delle soluzioni e delle progettualità. In particolare nel documento di visione strategica allegato, par. 3.1.3, in tema di governance e coinvolgimento del territorio, si definiscono una serie di attori esterni alla Regione Marche con cui avviare la costruzione dell’Agenda Digitale locale.  Molti di essi sono già stati coinvolti nelle iniziative finora intraprese; solo per citarne alcuni: il sistema delle Università marchigiane ed il mondo della ricerca e le PA locali, intese come singoli enti, ma anche e soprattutto come loro organismi di rappresentanza collegiale o centri erogatori di servizi.

Sotto questo profilo può risultare opportuno affiancare agli enti territoriali, in particolare nell’ambito dell’innovazione digitale e dei servizi ICT, soggetti in grado di promuovere sul territorio informazione e conoscenza sulla programmazione regionale, di formare aggregazioni e partenariati, elaborare idee progettuali, curarne lo sviluppo in tutte le varie fasi dall’avvio alla rendicontazione. Si sta progettando a questo proposito un'indagine per la raccolta di manifestazioni di interesse al fine di individuare un soggetto pubblico aggregatore in grado di supportare la Regione nel porre in essere azioni di stimolo alla partecipazione degli stackeholders individuati nell’ADM, tenendo conto dei progetti strategici regionali e delle azioni di digitalizzazione da tempo avviate nel territorio, affinché da tale sinergia possano nascere nuove progettualità locali in grado di poggiare su “gambe” più solide, risultati già ottenuti ed obiettivi formalmente condivisi a partire dalle precedenti programmazioni.

A titolo non esaustivo si citano i progetti strategici approvati nell’ambito dell’Accordo Territoriale per la crescita digitale tra Agid, Agenzia per la Coesione Territoriale e Regione Marche (DGR n. 485 del 29 aprile 2019), tra cui:

  • il progetto Meetpad (e l’idea di rafforzare, intorno ad esso, un centro di competenza regionale sulla gestione dei flussi documentali, della conservazione a norma, e dei processi amministrativi digitali);
  • il progetto Elaastic per la razionalizzazione dei datacenter (DGR n. 1489 del 12 novembre 2018 che istituisce il Polo Strategico Regionale di erogazione dei servizi IaaS-PaaS-SaaS);
  • i bandi a favore dei comuni per l’erogazione di servizi di smart government, la creazione di open data nell’ambito del progetto Marche Good PA, etc.

Nella regione Marche solo 20 Comuni su 236 hanno più di 15.000 abitanti. La numerosità di piccoli comuni ed una popolazione complessiva che non supera il milione e mezzo di abitanti implicano necessariamente un approccio per dimensione almeno regionale al tema «smart communities».
Le Marche (e già il plurale nel nome spiega molte cose) presentano significative esperienze nella diffusione di pluralità collettive (non solo geografiche ma anche e soprattutto in termini di specificità, competenze, specializzazioni).
Negli anni la Regione Marche si è sempre adoperata in qualità di ente aggregatore, valorizzando eccellenze, promuovendo il riuso di soluzioni, finanziando progetti a rete, tracciando percorsi normativi e tecnici per l’adozione di standard comuni, programmando interventi in ottica unitaria, scegliendo strategie di sintesi per il superamento di una visione disgregata della pubblica amministrazione e del territorio.
Queste ed altre considerazioni concorrono alla volontà di definire una strategia condivisa per l’Agenda Digitale regionale, per avviare la programmazione degli interventi e istituire una cabina di regia in grado di rappresentare e mettere a sistema istanze e contributi sia pubblici che privati.

Gli obiettivi principali della Agenda Digitale Marche (ADM) sono:

  • formulare e definire un nuovo piano regionale per l’eGovernment e più in generale per lo sviluppo e la diffusione delle ICT nelle Marche;
  • sistematizzare tutti i principali progetti, infrastrutture, assets ed azioni localmente già avviate od in corso di realizzazione, anche in ottica di riuso, di diffusione dei risultati e di successivi interventi di adeguamento e potenziamento;
  • stimolare l’avvio di nuove progettualità innovative ed in linea con i nuovi obiettivi europei dell’economia e della crescita digitale, con particolare attenzione ai tema del cloud computing, del social network, del web semantico, degli open data, per la creazione di servizi innovativi, impresa ed occupazione;
  • mobilitare tutti gli attori locali coinvolti (pubblica amministrazione, imprese, mondo della ricerca), creando condizioni favorevoli di accesso al finanziamento comunitario e nazionale ed abilitando forme di partecipazione pubblico-privata allo sviluppo dei progetti o all’ottenimento di benefici dai risultati raggiunti;
  • promuovere il coordinamento dei contributi regionali verso il livello nazionale ed europeo e contribuire a dare seguito ad una serie di iniziative già intraprese all’interno delle linee di azione definite dalle Agende Digitali Europea ed Italiana, con particolare riferimento ai temi: Infrastrutture digitali, Banda ultra larga, Sicurezza informatica, Alfabetizzazione e Competenze Informatiche, Smart education, E-Government, Cittadinanza digitale, Software libero, Open data, Ricerca e innovazione in ICT, E-Commerce, Sanità elettronica, Smart cities & communities;
  • perseguire obiettivi interregionali condivisi per dare compimento ad interventi già avviati, sui quali le Regioni (nel loro complesso e singolarmente) e lo Stato hanno già investito molto in termini finanziari e non solo, e che rappresentano una base su cui è necessario si poggi qualsiasi strategia di attuazione dell’amministrazione digitale italiana, in particolare sui temi: Interoperabilità e cooperazione applicativa, identità digitale online, amministrazione digitale senza carta, geo-referenziazione dei dati territoriali e catastali, sanità elettronica; Open Data, riuso informatico.
Tra gli stakeholders marchigiani coinvolti nella definizione della ADM vi sono:
  • dirigenti e funzionari degli enti locali della pubblica amministrazione locale ai diversi livelli e di tutte le organizzazioni pubbliche (regione, province, comunità montane, unioni, comuni, CCIAA, etc.);
  • soggetti appartenenti a realtà pubbliche al di fuori delle Marche (altre Regioni, amministrazione centrale, AgID, DG Connect, organismi europei);
  • rappresentanti delle associazioni di categoria, delle professioni e del tessuto economico locale, imprenditori e fornitori del settore ICT, testimonial aziendali;
  • rappresentanti del mondo della ricerca, della scienza, dell’istruzione e delle Università;
  • società civile (intendendo sia i singoli cittadini che le realtà locali, anche piccole, attive nel settore ICT e in altri settori attinenti i servizi da sviluppare);
  • ogni altro soggetto che eserciti un ruolo di indirizzo, governance, supporto alle decisioni o di utilizzatore di risorse ICT, che manifesti interesse ad essere coinvolto e che sia in grado di apportare contenuti significativi e pertinenti.

L’Agenda digitale marchigiana può contare su una serie di presupposti organizzativi, tecnologici e  progettuali che ne rendono fattibili gli obiettivi.
La Regione Marche ha infatti ritenuto già da tempo prioritari gli obiettivi di e-Government: mettere a disposizione dei cittadini e delle imprese del territorio strumenti tecnologici evoluti, al fine di rendere più semplice e facile l’accesso ad una pluralità di servizi.
Ha dunque attuato già a partire dagli anni ’90 una serie complessa di azioni progettuali, orientate sul livello tecnologico, organizzativo e culturale volte alla :

  • creazione di infrastrutture evolute sul territorio
  • diffusione di strumenti ICT  a cittadini, imprese e amministrazioni
  • realizzazione di progetti innovativi rivolti alla dematerializzazione e digitalizzazione dei servizi
  • creazione di “reti” di conoscenza e know how tecnologico e organizzativo 

Cooperare nella Regione Marche significa aver creato un ecosistema completo che rispetti competenze e capacità dei soggetti coinvolti verso il miglioramento continuo dell’Amministrazione locale. Lo scenario pre-esistente nella Regione Marche deve essere potenziato in un’ottica di community comprendente tutte le amministrazioni del territorio, un vasto settore di mercato e le università.
Le "smart communities" regionali sono in grado di favorire l’innovazione e sviluppare scelte condivisibili sul territorio.

Il coinvolgimento degli utenti nella definizione e nel dispiegamento delle azioni dell'Agenda Digitale Marche prevede la progettazione e l’implementazione di sistemi di collaborazione e comunicazione digitale e l’utilizzo e la gestione di canali non solo tradizionali (es. consultazioni telematiche, virtual community engagement, social networking, videoconferenze, concorsi di idee, portali web interattivi e blog, newsletter, e-learning, webinar, etc.). I sistemi adottati o realizzati a tale scopo rappresentano le infrastrutture digitali trasversali in grado di abilitare l'interazione tra utenti indipendentemente dalla smart community di appartenenza, proprio al fine di evitare un approccio a silos.

 

Particolare interesse suscitano i progetti regionali MCLOUD, GOOD PA, MPAY (la piattaforma di pagamento elettronico regionale, integrata con il nodo nazionale PagoPA), MARCHE DIGIP (il Polo di conservazione digitale regionale) e NGN.

 

Con il progetto MCLOUD (ed in sinergia con il progetto OCP Open City Platform finanziato dal MIUR di cui le Marche sono soggetto pubblico sperimentatore) la Regione si è dotata di un’infrastruttura Open Source di virtualizzazione KVM e di cloud computing di livello IaaS e PaaS (Infrastructure e Platform as a service) che, attraverso il potenziamento dei suoi datacenter federati, promuove servizi digitali innovativi e ad alto contenuto tecnologico ad aziende, istituzioni pubbliche e società civile, nell'ottica di rendere più efficiente, flessibile e sicuro, e al tempo stesso meno costoso, il sistema di erogazione complessivo.

Il progetto Marche GOOD PA (GOvernment Open Data) mira a fornire, in formato aperto, i dati delle banche dati delle Pubbliche Amministrazioni locali (Regione Marche compresa), utili allo sviluppo di nuovi servizi innovativi ed apps, anche da parte di soggetti privati.

Infine il progetto NGN (Next Generation Network) Marche intende investire nello sviluppo di infrastrutture a banda larga principalmente dei distretti industriali della Regione Marche, con reti di nuova generazione ultra broadband basati su servizi di accesso in fibra ottica, per tentare di raggiungere entro il 2020 l’obiettivo comunitario di copertura del 100% del territorio.

logo Agenda Digitale Marche (ADM)

AGGIORNAMENTO: la nuova vision Agenda della Trasformazione DIgitale delle Marche AdTDM 2021-2027 è stata recentemente approvata con DGR n. 972 del 2 agosto 2021. Consulta o scarica il documento strategico allegato AdTDM 2021-2017 in formato PDF.

Inoltre, con Decreto del Dirigente del Servizio Risorse Umane Strumentali e Organizzative DDS n. 811/RUO del 18 novembre 2021 è stato approvato l'elenco nominativo degli abilitatori per la crescita digitale della Regione Marche.

Le Regione Marche ha rivestito e riveste un ruolo centrale nell'elaborazione delle strategie di sviluppo del territorio, e questo diventa ancora più rilevante rispetto ad un tema importante, attuale ed in rapida evoluzione come quello delle opportunità della crescita digitale.

Innanzitutto, grazie alla potestà legislativa, la Regione ha la facoltà di rendere obbligatorie sul territorio tendenze innovative ed indicazioni operative; inoltre è in grado di attivare servizi innovativi dove il mercato non riesce ad arrivare (nel caso della banda larga ed ultralarga, ad esempio, questo è stato un prerequisito indispensabile, dal momento che in numerose aree del territorio le infrastrutture di rete sono inesistenti e non si prevedono interventi privati di sviluppo a medio termine); infine l'istituzione svolge da sempre, in una regione “al plurale”, un ruolo aggregante, che favorisce la coesione e il superamento della disomogeneità tra i diversi soggetti pubblici nell'azione amministrativa e politica. Tale funzione può essere utilizzata per far emergere e valorizzare eccellenze, promuovendo il riuso di soluzioni tecnologiche, il finanziamento di idee progettuali, l'adozione di standard comuni (ad esempio il recente progetto di catalogazione e traduzione in linguaggio comune dei procedimenti amministrativi degli enti locali delle Marche).

Tali prerequisiti hanno favorito un rilancio della programmazione regionale in tema di Agenda Digitale in un'ottica pro-attiva e non puramente adattativa. 

La visione strategica dell'Agenda Digitale Marche è stata approvata nella seduta di Giunta del 16/12/2013.

Con l’Agenda Digitale Marche (ADM), la Regione Marche intende avviare un percorso di realizzazione di una nuova strategia condivisa e di ampio respiro in materia di società dell’informazione, in linea con le iniziative comunitaria e nazionale dell'Agenda Digitale Europea (ADE) ed Italiana (ADI)" .

Altre iniziative collegate riguardano: 

  • DGR n. 203 del 20/03/2015Approvazione del Protocollo di Intesa tra le Regioni Emilia Romagna, Lazio, Marche, Toscana ,Umbria e l'AgID per la collaborazione nell'ambito dell'Agenda Digitale nella programmazione 2014-2020”. L'accordo "Italia Mediana" è stato di seguito sottoscritto e da esso discendono una serie di interventi ed attività di pianificazione sui filoni: cloud computing, communities interregionali, competenze digitali, sfruttamento congiunto di infrastrutture digitali, dati di qualità, servizi digitali pubblici.
  • DGR n. 234 del 30/03/2015Azioni a supporto della strategia per la crescita digitale nelle Marche” per la promozione del distretto tecnologico diffuso delle Marche (eCluster).
  • La Strategia regionale delle smart specialization per la ricerca e l'innovazione
  • Il documento che inquadra gli interventi ICT regionali negli obiettivi di legislatura 2015-2020, aggiornato a giugno 2017 

Più recentemente, l'approvazione del Piano Triennale 2017-2019 per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione sta consentendo di aggiornare, in collaborazione con l'AgID, la strategia locale alla luce delle nuove disposizioni sulla razionalizzazione della spesa ICT e dei progetti di infrastrutturazione materiale ed immateriale considerati strategici, tanto a livello nazionale (es. Connettività e piano Banda Ultralarga; Piattaforme abilitanti SPID, PagoPA, etc. e relative integrazioni e sistemi interoperanti su base regionale; Linee Guida di design per i servizi digitali e i siti della PA; Open Data e Data Analytics Framework) che regionale (es. Datacenter e servizi cloud da erogare in qualità di Polo Strategico Nazionale; Ecosistemi di interesse per le Marche, quali la sanità elettronica, il turismo digitale; Interventi del POR FESR 2017-2020 in Obiettivo Tematico 2; etc.).


 

Informazioni sulle precedenti programmazioni ed azioni pregresse