Il Programma di Governo della Regione Marche 2020-2025 pone una sfida cruciale: guidare la Trasformazione Digitale della regione per ridisegnare ed accompagnare in modo etico, inclusivo e sicuro i nuovi modelli produttivi, garantendo l’inclusione e la partecipazione dei territori.
Il Digitale rappresenta oggi un motore di competitività e di coesione sociale e territoriale: Regione Marche intende diffondere la trasformazione digitale in modo sinergico su tutto il territorio marchigiano, composto di tanti poli urbani di medie e piccole dimensioni, realtà diffuse che attraverso la tecnologia hanno la possibilità di integrarsi e di misurarsi a pari livello con altre località, metropolitane e nazionali, superando i confini fisici e annullando le distanze.
Programmando interventi in ottica unitaria, la Regione si è sempre posta come ente aggregatore, un intermediario tecnologico in grado di scegliere le strategie di sintesi per il superamento di una visione disgregata della pubblica amministrazione e del territorio, creando iniziative ed infrastrutture digitali, fisiche e applicative, al servizio dell’intera collettività. Questa è, in sintesi, la visione che la strategia dell’Agenda di Trasformazione Digitale Marche 21-27 (approvata con DGR n. 972/2021) intende portare avanti.
L’amministrazione regionale ha inteso lavorare su quattro leve principali della digitalizzazione per condurre le Marche verso uno sviluppo che rendesse la regione forte, sicura, innovativa, attrattiva, solidale e inclusiva. Questi fattori sono:
- competenze digitali e fattore umano;
- infrastrutture per la connettività e l’elaborazione dei dati;
- tecnologie dell’informazione e della comunicazione al servizio della competitività e dell’innovazione delle imprese;
- servizi digitali della Pubblica Amministrazione.
Con riferimento alle competenze digitali, uno dei traguardi prefissati dall’ente regionale è quello di promuovere tra i cittadini la cultura del digitale e dell’innovazione, formandoli e assistendoli all’utilizzo degli strumenti offerti dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) e dei servizi digitali messi a disposizione dalla PA o altri soggetti, percepiti quali elementi di semplificazione del vivere quotidiano. A questo scopo la Regione Marche, anche grazie al contributo PNRR (investimento 1.7.2), ha promosso il progetto “Bussola Digitale: OrientiAMO LE MARCHE verso nuove competenze digitali”. Il progetto ha istituito su tutto il territorio regionale 99 centri di facilitazione presso Comuni e altri enti, Università e associazioni di consumatori, presidiati da personale qualificato, in grado di fornire assistenza tecnica e formazione per l’alfabetizzazione ed il rafforzamento delle competenze digitali dei cittadini marchigiani. L'obiettivo ambizioso è l’inclusione e la facilitazione digitale di quasi 60 mila marchigiani nel triennio 2023-2025. A fine marzo 2025 i facilitatori digitali regionali avevano assistito oltre 25.000 utenti finali univoci maggiorenni, attivando oltre 1.640 edizioni di corsi formazione, perlopiù in presenza.
In ambito infrastrutturale il principale sforzo della Regione è rivolto alla riduzione degli squilibri territoriali, con particolare riferimento al “digital divide” di cui soffrono maggiormente le aree collinari e montuose più interne, e a favorire la nascita ed il potenziamento di iniziative imprenditoriali, capaci di generare nuove opportunità occupazionali e di competere sul mercato internazionale. A questo scopo Regione Marche è impegnata nell’implementazione della rete infrastrutturale della connettività ultra veloce, gestendo o partecipando a numerose iniziative quali:
- il Piano Banda Ultra larga, per l’infrastrutturazione delle Aree Bianche con reti a banda ultra larga (FTTH - Fiber to the Home e FWA - Fixed Wireless Access), il collegamento in fibra di tutte le sedi della PA (centrale e locale) dei presidi sanitari pubblici e dei plessi scolastici nei 223 comuni interessati. Si evidenzia, a questo proposito, come siano 214 i cantieri chiusi (95,9%), di cui 166 collaudati (74,4%), a fronte di un investimento complessivo pari a 33.425.362,00 €;
- il Piano Italia a 1 Giga, per fornire connettività ad 1 Gbit/s alle unità immobiliari non coperte dal piano Banda Ultra Larga o dagli operatori privati. L’investimento, pari a 61.500.000,00 €, copre 67.885 civici sul territorio regionale (per il 52% dei quali il collegamento è già stato realizzato);
- il Piano Italia 5G, per rilegare in fibra ottica siti radiomobili esistenti e per realizzare nuovi siti radiomobili;
- il progetto Scuola connessa, per fornire connettività ad 1 Gbps alle sedi degli Istituti scolastici;
- il progetto Sanità connessa, per fornire connettività ad almeno 1 Gbps e fino a 10 Gbps alle strutture del servizio sanitario pubblico ed abilitare i servizi di telemedicina. Ad un costo di 11.500.000.00 € verranno collegate 450 strutture sanitarie individuate nel piano dei fabbisogni (di cui 55% realizzate).
Altro asset importante su cui la Regione continua da tempo ad investire sono i datacenter all’avanguardia per l’erogazione di servizi in cloud e l’elaborazione dei dati; due sono posizionati nel capoluogo anconetano ed un altro è in fase di implementazione più a sud, in provincia di Ascoli Piceno, opportunamente distanziato per fini di “disaster recovery” e progettato per collegare in alta affidabilità i datacenter delle Regioni limitrofe Abruzzo ed Umbria ed elaborare i dati della sensoristica IoT per finalità quali il monitoraggio delle aree sismiche. I datacenter regionali hanno conseguito il riconoscimento degli standard ISO 27001- 27017 - 27018 per i sistemi di gestione della sicurezza delle informazioni, ed ulteriori quattro certificazioni: ISO 9001 per la qualità organizzativa nella gestione ed erogazione dei servizi del Datacenter regionale; ISO 20000 per l’erogazione dei servizi tramite Cloud; ISO 22301 per la continuità operativa (Business Continuity); ISO14001 per il Sistema di Gestione Ambientale. Questo percorso ha consentito alla Regione di conseguire, da parte dell’Agenzia Italia Digitale (AgID), la qualificazione più elevata e di entrare nel catalogo AgID dei “Cloud Service Provider” e dei servizi digitali evoluti, al fianco di altre realtà di livello nazionale, ad oggi passati sotto gestione ACN.
Le iniziative intraprese dalla Regione Marche in ambito cybersecurity, per un investimento complessivo di 11.005.058,70 € a valere sul PNRR e sul Piano Nazionale Complementare per il sisma, si inseriscono nell’ampio percorso intrapreso per rafforzare la resilienza propria e dei soggetti territoriali (aziende sanitarie, enti locali) ed attivare servizi di pronta risposta alle minacce e agli incidenti (CSIRT regionale, protezione infrastrutture, dati e applicazioni, consolidamento di processi e procedure per la sicurezza), in risposta a un contesto caratterizzato da preoccupazioni crescenti riguardo alla protezione dei sistemi digitali. Recenti attacchi informatici hanno colpito non solo le Pubbliche Amministrazioni, ma anche diverse attività economiche, mentre le crisi geopolitiche in corso hanno ulteriormente amplificato i rischi per l'integrità delle infrastrutture informatiche.
Il progresso marchigiano passa anche attraverso lo sviluppo di tecnologie ICT al servizio della competitività e dell’innovazione delle imprese. Il territorio regionale presenta caratteristiche peculiari con centri abitati e industriali diffusi e distretti produttivi sparsi su tutto il territorio, più che grandi agglomerati metropolitani. Questi presupposti portano alla definizione di una nuova strategia di trasformazione digitale denominata “Borgo Digitale Diffuso”, un paradigma che si affianca a quelli più noti delle smart cities o delle aree metropolitane, per consentire anche ad un territorio di piccole eccellenze, diffuse, disseminate, di utilizzare il digitale come leva di trasformazione del proprio tessuto, fatto di piccoli soggetti economici ed enti di ridotte dimensioni.
Il Borgo Digitale diventa allora un luogo dove il cittadino, il turista, il commerciante, l’artigiano, l’operatore turistico e culturale, gli agricoltori e i viticoltori trovano le connessioni che consentono di collegarsi tra loro e con i loro interlocutori, adoperando infrastrutture e nuovi servizi ripensati attraverso il digitale. Nasce il concetto di economia digitale, come fattore chiave trasversale in grado di attivare nuove occasioni di crescita e nuovi mercati in tutti i settori, incrementando le opportunità per le imprese che decidano di innovare od ampliare i business esistenti, trasformando così le potenzialità del sistema delle nostre imprese. Il Borgo Digitale Diffuso rappresenta il modello di sviluppo dell'economia e della società civile che riparte dai territori marchigiani, attraverso lo sviluppo delle principali azioni di crescita digitale, ed anche con investimenti a regia e a titolarità regionale sostenuti dai fondi della nuova programmazione FESR. Il PR FESR 21-27 destinerà oltre 300 milioni di euro alle imprese, e gran parte della dotazione finanzierà progetti di innovazione e ricerca mediante l’introduzione di tecnologie avanzate, di internazionalizzazione delle filiere produttive, di sviluppo dell’economia in termini di sostenibilità e competitività, di promozione del nostro territorio quale “terra del benessere”, anche e soprattutto attraverso soluzioni di digitalizzazione dei processi. Molti di questi interventi sono già stati delineati nei precedenti capitoli dedicati all’innovazione.
Con riferimento alla digitalizzazione delle imprese, qui sottolineiamo, che, quale iniziativa alla base del progetto per il “Borgo Digitale Diffuso”, si colloca il bando Servizi Digitali Integrati delle PA in sinergia con operatori economici privati, con cui sono stati finanziati, con una dotazione di circa 8,5 milioni di euro del FESR, 188 progetti locali dei Comuni in ambito ICT, finalizzati alla promozione e valorizzazione economica dei territori. In particolare i Comuni, anche grazie ad accordi con attori privati locali, svilupperanno e conferiranno contenuti digitali aggiornati, tra cui itinerari e proposte esperienziali, nel sistema regionale “Digital Hub Marche (DHM)”, progettato per rilanciarli, diffonderli e promuoverli in modo aggregato su canali internazionali, nazionali e regionali.
Ulteriori investimenti FESR a titolarità regionale, per un totale pari a 9,5 milioni, nell’intervento 1.2.2.1, serviranno quindi proprio a potenziare la piattaforma DHM ed i sistemi di vetrina per la promozione e la valorizzazione economica delle potenzialità, dei contenuti e dei servizi del Borgo Digitale Diffuso, del turismo, dell’enogastronomia, del benessere, etc., oltre a realizzare servizi pubblici digitali basati su tecnologie innovative quali le Blockchain e l’Intelligenza Artificiale. Con riferimento alle “Distributed Ledger Technologies” (es. blockchain), Regione Marche sta portando avanti nuove iniziative per dare attuazione alla L.R. n. 36 del 30/07/2020, con riferimento alla certificazione dei registri pubblici e alla qualificazione delle produzioni agricole di filiera. In tema di IA Regione Marche sta avviando numerose sperimentazioni, anche su scala interregionale e con altri fondi, nazionali o europei (ad esempio, uno per tutti, il progetto “#Reg4IA: Centri per l’IA della PA”, approvato con una recente delibera di Giunta del 17 aprile 2025, per studiare l’implementazione di funzionalità di IA generativa basate su modelli LLM nelle procedure per la gestione di bandi di contributo e degli appalti e nella verifica della compliance normativa degli atti pubblici).
La Regione Marche sta infatti lavorando per promuovere l'adozione di servizi digitali innovativi all'interno della Pubblica Amministrazione con l'obiettivo di migliorare l'efficienza, la trasparenza e l'accessibilità dei servizi offerti ai cittadini e alle imprese. Questo obiettivo si concretizza migliorando i propri servizi digitali nonché fornendo supporto ai Comuni nell'adozione di sistemi avanzati nazionali, come l'app IO per la fruizione dei servizi pubblici da parte dei cittadini e la trasmissione delle notifiche applicative, Mpay/PagoPA per i pagamenti elettronici e il sistema di autenticazione federata CohesionID per l'identificazione personale da remoto tramite credenziali forti quali SPID/CIE e con le nuove modalità dell’IT wallet EIDAS2 proposte dalle linee guida UE. Attraverso questa iniziativa, l’amministrazione regionale mira a promuovere l'utilizzo di strumenti digitali standardizzati e interoperabili, semplificando l'accesso ai servizi pubblici per cittadini e imprese.
Un altro obiettivo prioritario è rendere i servizi digitali della PA accessibili, usabili e inclusivi per tutti i cittadini, indipendentemente dalle abilità e dalle condizioni degli utenti, in linea con quanto previsto dal PNRR. A tal fine, la Regione sta investendo, con il progetto PNRR 1.4.2 “citizen inclusion - accessibilità dei servizi pubblici digitali”, nella formazione dei dipendenti pubblici che redigono contenuti e documenti, e nella correzione degli errori di accessibilità presenti nelle interfacce di fruizione dei sistemi informativi e delle applicazioni interattive verso gli utenti finali.
L’amministrazione regionale sta anche lavorando per creare un circuito virtuoso per la trasformazione dei dati pubblici in conoscenza. In quest’ottica gli interventi sono numerosi e riguardano:
- i servizi di dematerializzazione, tra cui quelli erogati a tutti gli enti marchigiani dal sistema di protocollazione e fascicolazione a norma, al Polo di Conservazione regionale Marche DigiP, fino a quelli attinenti alla progettualità del Fascicolo Digitale dell’edificio, o al nuovo sistema obbligatorio del B.I.M. (Building Information Modeling) per la progettazione delle opere pubbliche e la gestione dei modelli 3D degli edifici.
- l’abilitazione di un’interoperabilità "once only" tra PA (progetti PNRR: PDND Piattaforma Digitale Nazionale Dati, SDG Single Digital Gateway per la condivisione di informazioni a livello europeo);
- la semplificazione dell’azione amministrativa (ad esempio con la standardizzazione delle procedure degli Sportelli Unici alle Attività Produttive SUAP e la digitalizzazione dei processi sottostanti alle Conferenze di Servizi basate sul sistema “MeetPAd+”);
la raccolta e la presentazione di dati aperti territoriali (progetto “Good PA” per i dati di elevato valore) o di dati geografici su sistemi GIS.