LA RETE OSPEDALIERA DELLA REGIONE MARCHE

 

La Regione Marche, in coerenza con quanto previsto dal Piano Socio Sanitario Regionale (PSSR) 2012-2014 e dal Patto per la Salute 2010-2012, ha messo in campo specifiche azioni di riorganizzazione della rete ospedaliera, principalmente attraverso la realizzazione di reti integrate secondo la logica dell’intensità di cure. Il modello "Hub&Spoke”, quale sistema organizzativo più efficace per ottimizzare e riqualificare l'offerta assistenziale, ha permesso di garantire sinergie virtuose in termini di integrazione con il territorio e prestazioni sanitarie di maggiore qualità a fronte di costi sostenibili, concentrando l’alta specialità solo in alcuni presidi ospedalieri e riservando il restante network ospedaliero diffuso sul territorio per l’assistenza alla media e bassa complessità.
La riorganizzazione delle reti cliniche sul territorio regionale è avvenuta, in coerenza con le indicazioni nazionali, anche attraverso la rimodulazione dell’offerta di posti letto (p.l.) ospedalieri pubblici e del privato accreditato, la riconversione delle piccole strutture ospedaliere in Case della Salute, la riduzione delle strutture semplici/complesse senza trascurare lo sviluppo di specifiche strategie organizzative volte a favorire l’integrazione ospedale-territorio con l’obiettivo di promuovere la qualità assistenziale e la sicurezza delle cure.

Negli anni, tale percorso di riorganizzazione della rete ospedaliera è proseguito con azioni volte alla riduzione della frammentazione ospedaliera, la costituzione dei Presidi Unici di Area Vasta e la riorganizzazione del Sistema dell’Emergenza-Urgenza, per la garanzia di un sistema efficiente di continuità assistenziale su tutto il territorio regionale.
L’emanazione del Decreto Ministeriale n. 70/2015, che ha definito gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, ha visto impegnata la Regione Marche in una nuova revisione dell’assetto organizzativo della rete ospedaliera pubblica, con riferimento alla conseguente rimodulazione del numero dei posti letto, nel rispetto degli equilibri di bilancio e dei parametri di appropriatezza previsti nei LEA. Oltre alla revisione della rete ospedaliera pubblica, la Regione Marche ha dato corso anche alla revisione della rete privata accreditata, mediante azioni di aggregazione in rete e riconversione in strutture residenziali.

 

ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA SANITARIO REGIONALE
Gli Enti del SSR sono:
l’Azienda Ospedaliera Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona
l’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Marche Nord
l’INRCA
Azienda Sanitaria Unica Regionale (ASUR) articolata in 5 Aree Vaste

 

Presidi Ospedalieri Pubblici

PRESIDIO OSPEDALIERO UNICO AV1: STABILIMENTO DI URBINO
                                                                   STABILIMENTO DI PERGOLA
PRESIDIO OSPEDALIERO UNICO AV2: STABILIMENTO DI SENIGALLIA
                                                                   STABILIMENTO DI JESI
                                                                   STABILIMENTO DI FABRIANO
                                                                 * Lungodegenza - Osp, di Comunità di CINGOLI

PRESIDIO OSPEDALIERO UNICO AV3: STABILIMENTO DI CIVITANOVA
                                                                   STABILIMENTO DI MACERATA
                                                                   STABILIMENTO DI CAMERINO
                                                                   STABILIMENTO DI S.SEVERINO M.
PRESIDIO OSPEDALIERO UNICO AV4:  STABILIMENTO DI FERMO
                                                                    STABILIMENTO DI AMANDOLA
PRESIDIO OSPEDALIERO UNICO AV5: STABILIMENTO DI S.BENEDETTO
                                                                   STABILIMENTO DI ASCOLI PICENO

 

IL SISTEMA OSPEDALIERO DI EMERGENZA

Nella Regione Marche, il Sistema di Emergenza è in fase di revisione a seguito dell’emanazione del DM 70/2015.
Ai sensi della vigente Legge Regionale n. 36/’98 “Sistema di Emergenza Sanitaria”, il sistema di emergenza sanitaria è articolato in: a) sistema di allarme sanitario; b) sistema territoriale di soccorso; c) sistema ospedaliero di emergenza. Quest’ultimo è costituito dal complesso di unità operative ed ospedaliere funzionalmente differenziate e coordinate per garantire idonea assistenza ospedaliera alle emergenze sanitarie.

Attualmente sul territorio regionale sono presenti:

a) Punti di Primo Intervento: struttura sanitaria presso cui è possibile effettuare il primo intervento medico in caso di problemi minori, stabilizzare il paziente in fase critica e, eventualmente, disporne il trasporto presso l'ospedale più idoneo. Il DM 70/2015 recita che tali PPI possono essere mantenuti unicamente per un periodo di tempo limitato e comunque per il trattamento delle urgenze minori e per la prima stabilizzazione del paziente, al fine di consentirne il trasporto nel PS più appropriato.
 

La rete ospedaliera dell’emergenza-urgenza si compone inoltre di:

b) Pronto Soccorso: struttura organizzativa ospedaliera deputata ad effettuare in emergenza-urgenza stabilizzazione clinica, procedure diagnostiche, trattamenti terapeutici, ricovero oppure trasferimento urgente al DEA di livello superiore di cura, in continuità di assistenza, secondo protocolli concordati per patologia (es. reti assistenziali ad alta complessità).
c) Dipartimento di Emergenza-Urgenza ed Accettazione (DEA) di primo livello: struttura ospedaliera sede di DEA di I livello; esegue tutti gli interventi previsti per l’ospedale sede di Pronto soccorso e svolge funzioni di accettazione in emergenza urgenza per patologie di maggiore complessità, di osservazione breve intensiva e di medicina di urgenza e, ove necessario, trasferisce in continuità di assistenza, al DEA di II Livello, superiore per livello di cura.
d) Dipartimento di Emergenza-Urgenza ed Accettazione (DEA) di secondo livello: struttura ospedaliera sede di DEA di II livello; esegue tutti gli interventi previsti nell’Ospedale sede di DEA di I livello ed è sede di discipline di riferimento per le reti delle patologie complesse; effettua oltre agli interventi previsti per il DEA di I livello, le funzioni di accettazione in emergenza- urgenza per il trattamento delle patologie acute ad elevata complessità, in particolare per quanto attiene alle alte specialità o alle specialità che fanno riferimento a centri regionali o sovra regionali (Centro ustioni, Centro trapianti, Unità spinali, Cardiochirurgia, Neurochirurgia).

Le Unità Operative ospedaliere appartenenti ad altri Dipartimenti partecipano al sistema dell'emergenza sanitaria ospedaliera, attraverso la condivisione di modelli operativi definiti da linee guida e da protocolli adottati dalle unità operative medesime.
 

Il DEA opera in forma integrata con il sistema di allarme sanitario e con il sistema territoriale di soccorso. Il Dipartimento svolge le proprie attività nell'arco delle 24 ore giornaliere assicurando:
- l’integrazione funzionale delle unità operative ospedaliere necessarie ad affrontare il problema diagnostico e terapeutico posto dal malato in stato di urgenza o emergenza sanitaria;
- il coordinamento delle unità operative che lo costituiscono;
- i necessari collegamenti con le unità operative appartenenti ad altri dipartimenti;
- le funzioni di pronto soccorso;
- gli interventi diagnostico-terapeutici di emergenza medici, chirurgici, ortopedici, ostetrici e pediatrici;
- osservazione breve, assistenza cardiologica con UTIC e rianimatoria;
- prestazioni analitiche, strumentali e di immunoematologia.

Presso l'Azienda Ospedaliera “Ospedali Riuniti Umberto I - G. M. Lancisi - G. Salesi” di Ancona sono disponibili componenti specialistiche finalizzate a garantire prestazioni di emergenza nei confronti di soggetti, di età non superiore a quattordici anni.

 

La Regione dispone inoltre di un sistema di trasporto sanitario per le emergenze pediatriche (STEN) e ostetriche (STAM) sulla base di protocolli condivisi.

 

ASSISTENZA OSPEDALIERA

- Legge Regionale n.36/’98: “Sistema di Emergenza Sanitaria”
- Deliberazione del Consiglio Regionale n. 38 del 16/12/2011:“Piano socio-sanitario regionale 2010/2012. La salute: diritti e responsabilità per i cittadini delle Marche”
- DGR n.1537/2012: “Direttiva vincolante per i Direttori generali degli Enti del SSR, per l'attuazione del DL 95/2012 - convertito con Legge 135 del 7 agosto 2012 concernente Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini - "spending review" nazionale”
- DGR n.1590/2012: “Modifica DGR n. 1537/12 "Direttiva vincolante per i Direttori generali degli Enti del SSR, per l'attuazione del DL 95/2012 - convertito con Legge 135 del 7 agosto 2012 concernente Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini - "spending review" nazionale"
- DGR n. 1137/12: “Deliberazione amministrativa n. 38 del 16/12/2011 Piano Socio-Sanitario regionale 2012/2014 - Sostenibilità, appropriatezza, innovazione e sviluppo - Percorso operativo per l'Implementazione del Piano in AV”
- DGR n.478/2013 "Individuazione del numero di presidi ospedalieri per Area Vasta" con cui sono stati individuati i Presidi ospedalieri Unici di Area Vasta”

- DGR n.735/2013 "Riduzione della frammentazione della Rete Ospedaliera, Riconversione delle piccole strutture ospedaliere e Riorganizzazione della rete Territoriale della Emergenza-Urgenza della Regione Marche in attuazione della DGR 1696/2012"
- DGR n.920/2013: “L.R n. 36/98 - Individuazione del numero, tipologia, dislocazione e disponibilità oraria delle Potes nel territorio regionale”
- DGR n.1345/2013 "Riordino delle reti cliniche della Regione Marche"
- DGR n.1476/2013 "Modifica della deliberazione n. 1345 del 30/9/2013 concernente il riordino delle reti cliniche della Regione Marche e della deliberazione n. 551 del 17/4/2013 concernente la definizione parametri per la riduzione delle strutture complesse e semplici degli enti del SSR"
- DGR n.1219/2014: “Modifica della deliberazione n. 1345 del 30/9/2013 concernente il riordino delle reti cliniche della Regione Marche e della deliberazione n. 551 del 17/4/2013 concernente la definizione parametri per la riduzione delle strutture complesse e semplici degli enti del SSR”
- DGR n. 541/15 "Recepimento Decreto Ministero della Salute 2 aprile 2015, n. 70: "Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera" (G.U. Serie Generale n. 127 del 4-6-2015)"
- DGR n. 559/15 "Case di cura private multispecialistiche accreditate nella Regione Marche aderenti ad AIOP. Approvazione schema di Accordo sulla riorganizzazione ai sensi del Decreto Ministero della Sanità 2 aprile n. 2015, n. 70: "Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera"
- DGR n. 908/2015: " D.M. 70/2015. Applicazione Accordi regionali per la riorganizzazione delle Case di cura private accreditate multi specialistiche (DGR n. 559/2015) e delle Case di cura private accreditate mono specialistiche (DGR n. 1292/2014)"
- DGR 940/2015: "Rettifica DGR n. 908 del 19.10.2015"
- DGR n.139/2016: "Adeguamento delle Case della Salute tipo C, ridefinite Ospedali di Comunità, in coerenza con gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera di cui al DM 70/2015. Revisione della DGR 735/2013 e DGR 920/2013 e DGR 1476/2013"
- DGR n. 159/2016: "Provvedimenti di attuazione del DM n. 70/2015 concernente la riduzione dei posti letto ospedalieri, ai sensi dell'art. l, comma 541 della legge n. 208/2015"
- DGR n.1071/2016: "Case di Cura private multi specialistiche accreditate della Regione Marche. Intesa con Associazione AIOP e singole Case di Cura sugli aspetti attuativi e gestionali dell'accordo per l'anno 2015 (DGR n. 1109/2015). Approvazione"
- DGR n.1636/2016: "Case di cura private multi specialistiche accreditate della Regione Marche. Intesa con Rete d'Impresa, denominata "Casa di Cura delle Marche". (Sub reti Case di Cura della AV2; Case di Cura AV3 e Case di Cura AV4/5). Accordo per gli anni 2016-201 7-2018"
- DGR n.185/2017: "DGR n. 276 del 10/03/2014 "Nuovo Piano di cod ifica delle strutture dei presidi ospedalieri" -Modifiche ed integrazioni"
- DGR n.1/2018: “Modifica della DGR n. 185 del 7/3/2017 "DGR n. 276 del 10/03/2014 - Nuovo Piano di codifica delle strutture dei presidi ospedalieri - Modifiche ed integrazioni"
- DGR n.2/2018: “Revisione delle DGR n. 735/2013, n. 908/2015 e s.m.i. Applicazione del DM 70/2015 per la ridefinizione della dotazione dei posti letto della rete ospedaliera marchigiana”

- DGR n.639/18: "Ridefinizione della dotazione dei posti letto della rete ospedaliera marchigiana in ottemperanza alla DGR n. 2/2018: Revisione delle DGR n. 735/2013, n. 908/2015 e s.m.i. Applicazione del DM 70/2015 per la ridefinizione della dotazione dei posti letto della rete ospedaliera marchigiana "

- DGR n.523/18: "Approvazione schema di Protocollo di Intesa tra la Regione Marche ed il Comune di Fano sull'assetto delle strutture ospedaliere dopo la realizzazione del nuovo ospedale dell'Azienda Ospedaliera "Ospedali Riuniti Marche Nord" 

- DGR n.1457/19: "Recepimento Accordo Stato Regioni del 01/08/2019: "Linee di indirizzo nazionale sul Triage Intraospedaliero", "Linee di indirizzo nazionali sull'Osservatorio Breve Intensiva" e "Linee di indirizzo nazionali per lo sviluppo del Piano di gestione del sovraffollamento in Pronto Soccorso". (Rep. Atti n. 143/CSR) - Linee di indirizzo regionali"

- DGR n.1253/19: "Recepimento dell'Intesa, ai sensi dell'art. 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano per la realizzazione della Rete Nazionale dei Tumori Rari (RNTR). (Rep. atti n. 158/CSR) "

- DGr n.1252: "Recepimento Intesa, ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano sul documento recante "Piano per l'innovazione del sistema sanitario basata sulle scienze omiche" (Rep. Atti n. 176/CSR del 26 ottobre 2017) "

- DGR n.952/19: "Indicazioni operative per la scelta del setting assistenziale appropriato e modalità organizzative per l'erogazione dei ricoveri in regime diurno e delle prestazioni ambulatoriali chirurgiche, ai sensi del DPCM del 12/01/2017 e del DM 70/2015. Revoca DGR n. 1709/2003 e DGR n. 1793/2012"

- DGR n.602/19: "Modifica DGR 605/2016 - setting assistenziale"

- DGR n.315/19: "Trasferimento reparto di Geriatria per acuti del POR INRCA/IRCCS di Fermo presso il presidio ospedaliero "Murri" dell´AV4 di Fermo - Approvazione"

PERCORSI DIAGNOSTICO TERAPEUTICI

- DGR n. 1286/2014 “Linee di indirizzo per la predisposizione dei Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA) e Piani Integrati di Cura (PIC) della Regione Marche”.
- DGR n.1906/2008 Approvazione "Linee guida per la organizzazione del Programma "Prevenire è volersi bene": lo screening del carcinoma del collo dell utero, della mammella e del colon-retto della Regione Marche e dei relativi protocollo diagnostici terapeutici”
- DGR n.1415/2012Protocollo Diagnostico Terapeutico Assistenziale del cancro del colon- retto. Modifica DGR 1906/2008”
- DGR n.459/2016 “Recepimento Intesa Stato-Regioni del 18 dicembre 2014 recante"Linee di indirizzo sulle modalità organizzative ed assistenziali della rete dei Centri di Senologia" (Rep. Atti n. 185/CS). Approvazione del documento tecnico "Linee guida per l'implementazione della Rete regionale marchigiana dei Centri di Senologia - Breast Unit"
- DGR n.987/2016 Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) per la gestione dell'Ictus in fase acuta sul territorio marchigiano”
- DGR n. 988/2016 “Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) per la gestione del trauma grave sul territorio marchigiano”
- DGR n.14/2017 ”Percorso Diagnostico-Terapeutico-Assistenziale (PDTA) del carcinoma mammario della Regione Marche”
- DGR n.271/2017 ”Percorso Diagnostico - Terapeutico - Assistenziale (PDTA) delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali della Regione Marche”

- DGR n.927/18: " Percorso Diagnostico - Terapeutico - Assistenziale (PDTA) per la Sclerosi Multipla nella Regione Marche"

- DGR n.1544/19: "Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) per la gestione del paziente adulto con Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) sul territorio marchigiano"

- DGR n.1512/19: "Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) per la gestione del paziente adulto con Malattia di Parkinson sul territorio marchigiano"

- DGR n.734/19: " Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) per la gestione del paziente adulto e pediatrico con Immunodeficienza Primitiva sul territorio marchigiano"

- DGR n. 346/19: "Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) per la gestione del paziente con malattia di Ménière"

- DGR n.263/19: "Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) della Celiachia della Regione Marche"

- DGR N. 1078 DEL 3 AGOSTO 2020: Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) per la gestione del paziente con infarto miocardico acuto (IMA) con sopraslivellamento del tratto ST (STEMI) sul territorio marchigiano

DIABETOLOGIA

- DGR n. 2454/2000: “Modalità per la regolamentazione economica della fornitura dei presidi diagnostici erogati ai pazienti affetti da diabete dai centri regionali di diabetologia e malattie del ricambio.”
- DGR. n.324/2004: “DGR n. 2454/2000 "Modalità per la regolamentazione economica della fornitura dei presidi diagnostici erogati a pazienti affetti da diabete dai centri regionali di diabetologia e malattie del ricambio" – Integrazioni”.
- DGR n.1328/06: Modalità di concessione dei microinfusori per insulina.
- DGR n.1480/2013: “Recepimento accordo n. 233/CSR del 6 dicembre 2012 tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano "Piano per la malattia diabetica" - Indicazioni Operative”
- LEGGE REGIONALE n° 9/2015:"Disposizioni in materia di prevenzione, diagnosi precoce e cura del diabete mellito"
- DGR n.888/2017 Linee di indirizzo per la prescrizione ed il corretto utilizzo dei Sensori per il Monitoraggio Glicemico in continuo (GCM)
- DGR n.1149/2017: "Linee guida per la accoglienza/assistenza del minore con diabete a scuola"

- DGR nn.1726/18: " Criteri per l'organizzazione di Corsi di formazione per "Diabetico Guida"

- DGR n.126/19: " Criteri per la presa in carico della paziente con Diabete Gestazionale "GDM"

TRASFUSIONALE

- DGR n. 873/2008: Revoca DGR 529/2004 - Nuove disposizioni in ordine alla costituzione del dipartimento regionale di medicina trasfusionale
- DGR n. 1369/2011 Recepimento da parte della Regione Marche accordo n. 242/CSR del 16 dicembre 2010 tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sui requisiti minimi organizzativi, strutturali e tecnologici delle attività sanitarie dei servizi trasfusionali e delle unità di raccolta e sul modello per le visite di verifica - Indicazioni operative
- DGR n. 1417/2012 Recepimento accordo n. 206/CSR del 13 ottobre 2011 tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano "Caratteristiche e funzioni delle strutture regionali di coordinamento (SRC) per le attività trasfusionali" - Indicazioni operative
- DGR n. 634/2013: Recepimento accordo n. 149/CSR del 25 luglio 2012 tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano "Linee guida per l'accreditamento dei servizi trasfusionali e delle unità di raccolta del sangue e degli emocomponenti" - indicazioni operative
- DGR n. 3/2016 Recepimento Accordo Stato Regioni n. 168/CSR del 20 ottobre 2015 concernente "Indicazioni in merito al prezzo unitario di cessione, tra aziende sanitarie e tra Regioni e Province autonome, delle unità di sangue, dei suoi componenti e dei farmaci plasmaderivati prodotti in convenzione, nonchè azioni di incentivazione dell'interscambio tra aziende sanitarie all'interno della Regione e tra le Regioni" - Indicazioni operative
- DGR n.736/2016 Recepimento Accordo Stato Regioni del 14 aprile 2016 (Rep. Atti n. 61/CSR) sul documento recante: "Revisione e aggiornamento dell'Accordo Stato-Regioni 20 marzo 2008 (Rep. Atti 115/CSR), relativo alla stipula di convenzioni tra Regioni, Province autonome e Associazioni e Federazioni di donatori di sangue". Approvazione "Schema di convenzione tra la Regione Marche e le Associazioni e Federazioni dei donatori volontari di sangue" - Indicazioni operative
- DGR n.927/2016 Adesione della Regione Marche all'Accordo interregionale tra la Regione Toscana e le altre Regioni per l'espletamento di una gara aggregata finalizzata all'acquisizione del servizio relativo al ritiro, trasferimento nello stabilimento di lavorazione, trasformazione del plasma prodotto dalle strutture trasfusionali delle regioni aderenti e produzione, stoccaggio, consegna di farmaci plasmaderivati e gestione attività successive all'aggiudicazione della gara
- DGR n.1384/2016 Recepimento Intesa n. 121/CSR del 7 luglio 2016 tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano "Piano Strategico nazionale per il supporto trasfusionale nelle maxi emergenze" - Indicazioni operative
- DGR n.182/2017 Recepimento "Linee Guida per il programma di Patient Blood Management" - Centro Nazionale Sangue - Indicazioni operative.
- DGR n.422/2017 Art. 3, comma 2 della legge regionale 13 del 2003, Direttiva Vincolante per i Direttori generali degli Enti del SSR. Polo unico per le funzioni produttive Medicina Trasfusionale e Laboratorio analisi

- DGR n.842/18: " Accordo interregionale per l'espletamento di una gara aggregata finalizzata alla acquisizione del servizio relativo al ritiro, trasferimento nello stabilimento di lavorazione, trasformazione del plasma prodotto dalle strutture trasfusionali aderenti e produzione, stoccaggio, consegna di farmaci plasmaderivati e gestione attività successive alla aggiudicazione della gara"

- DGR n.215/18: " Recepimento Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano concernente "Revisione e aggiornamento della costituzione e del funzionamento del Comitato del Buon Uso del Sangue" (Rep. Atti n. 251/CSR del 21 dicembre 2017) - Indicazioni operative"

- DGR n.907/19: " D.M. 13.11.2018 - Convenzione con Associazione Donatori Midollo Osseo (ADMO) Marche"

- DGR n. 55/19: "Recepimento Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano concernente "Schema tipo di convenzione per la cessione e la acquisizione programmata di emocomponenti ai fini della compensazione interregionale" (Rep. Atti n. 226/CSR del 13 dicembre 2018) - Indicazioni operative"

- DGR n.54/19: "Attuazione DGR n. 927/2016 - Recepimento convenzione servizio per la trasformazione industriale del plasma prodotto dalle strutture trasfusionali delle Regioni Toscana, Campania, Lazio, Marche e Ispettorato Generale Sanità Militare per la produzione di medicinali plasma-derivati"

- DGR n.24/19: "Recepimento Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano concernente "Schema tipo di convenzione per la cessione del sangue e dei suoi prodotti per uso di laboratorio e per la produzione di dispositivi medico-diagnostici in vitro" (Rep. Atti n. 225/CSR del 13 dicembre 2018) - Indicazioni operative"

NEFROLOGIA

- Legge Regionale n. 15/2017: Disposizioni di semplificazione e aggiornamento della normativa regionale.
- DGR n. 662/15: Revoca DGR 1649 del 7.12.2011 - Linee di indirizzo per lo svolgimento della emodialisi domiciliare
- DGR n. 716/17: Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri del 12.01.2017 "Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all'articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30.12.1992, n. 502". Recepimento e prime disposizioni attuative
- DGR n. 216/18: Progetto regionale per l´implementazione di un sistema incentivante per il potenziamento delle attività dialitiche nel periodo estivo e dialisi turistica anno 2018

DGR n.313/19: " Progetto regionale per l´implementazione di un sistema incentivante per il potenziamento delle attività dialitiche nel periodo estivo e dialisi turistica anno 2019"

PROCREAZIONE MEDICA ASSISTITA (PMA)

- Dgr n. 306/05: Approvazione dei requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi dei Centri di Procreazione Medicalmente Assistita, ai sensi della Legge 19 febbraio 2004, n.40 e individuazione dei Centri regionali di riferimento per gli interventi di Procreazione Medicalmente Assistita.
- Dgr n. 75/11: Legge 40 del 19.2.2004 - Indicazioni per il miglioramento della qualità nel percorso procreazione medicalmente assistita (PMA).
- Dgr n.1787/09: Nuovi criteri di ripartizione dei fondi previsti dalla L. n. 40/2004 per le tecniche di procreazione assistita.
- Dgr. n.207/12: Legge 40 del 19 febbraio 2004 - Definizione tariffe regionali procreazione medicalmente assistita di secondo livello
- Dgr n.1014/14: Recepimento degli indirizzi operativi della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome (14/109/CR02/C7SAN) sulle problematiche relative alla fecondazione eterologa a seguito della sentenza della corte costituzionale nr. 162/2014
- Decreto Lgs 191/07. Attuazione della direttiva 2004/23/CE sulla definizione delle norme di qualita' e di sicurezza per la donazione, l'approvvigionamento, il controllo, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule umani"
- Decreto Lgs 16/2010 Attuazione delle direttive 2006/17/CE e 2006/86/CE, che attuano la direttiva 2004/23/CE per quanto riguarda le prescrizioni tecniche per la donazione, l'approvvigionamento e il controllo di tessuti e cellule umani, nonche' per quanto riguarda le prescrizioni in tema di rintracciabilita', la notifica di reazioni ed eventi avversi gravi e determinate prescrizioni tecniche per la codifica, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule umani.

- DGR n.908/19: " Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) - Disposizioni attuative Regione Marche D.P.C.M. 12-01-2017 - approvazione criteri di ammissibilità e aggiornamento nomenclatore tariffario - Revoca DGR n. 207/2012"


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Al momento non sono disponibili per la consultazione Progetti di interesse specifico relativo all' Area Ospedaliera

 

RETI CLINICHE
Le reti cliniche, sono sistemi organizzativi complessi che consentono ai professionisti di più discipline di lavorare in modo coordinato nel contesto di più setting assistenziali, superando le consuete restrizioni dovute ai confini professionali ed organizzativi esistenti Le reti cliniche si focalizzano soprattutto su gruppi di patologie (ad esempio tumori, ictus, disturbi respiratori, ecc.), che richiedono risposte continuative e di alta qualità, ai tanti bisogni, attraverso i vari setting di cura ed assistenza La Regione Marche ha intrapreso un processo di sviluppo del sistema delle Reti (RSR) nella realtà territoriale utilizzando un modello di strategia e di implementazione basata sui risultati ottenuti dalle migliori esperienze nazionali ed internazionali, per facilitare uno sviluppo agevole, efficace ed uniforme delle RSR, così come definite dalla DGR n.1219/2014.

Una rete clinica, serve per facilitare la costituzione di una struttura organizzativa di integrazione che consenta ai team di professionisti di creare un flusso continuo di conoscenze cliniche e organizzative utili a promuovere la qualità, la sicurezza e a facilitare l’accesso alle cure. Le reti sono, quindi, utilizzate come strumento di sistema per promuovere modelli di cura efficaci, equi, sicuri, integrati ed efficienti, di evidenze scientifiche multidisciplinari ed appropriati. Tale processo viene reso operativo attraverso i percorsi diagnostico-terapeutico e assistenziali (PDTA).

PERCORSI DIAGNOSTICO TERAPEUTICI
I percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (PDTA) sono interventi complessi basati sulle migliori evidenze scientifiche e caratterizzati dall’organizzazione del processo di assistenza per gruppi specifici di pazienti, attraverso il coordinamento e l’attuazione di attività consequenziali standardizzate da parte di un team multidisciplinare. Da diversi anni, i PDTA vengono utilizzati per migliorare la qualità ed efficienza delle cure, ridurre la variabilità nelle cure e garantire cure appropriate al maggior numero di pazienti. Agire sull’appropriatezza degli interventi terapeutico-assistenziali, riorganizzando e standardizzando i processi di cura e monitorandone l’impatto non solo clinico ma anche organizzativo ed economico, consentirà non implementati solo di migliorare la qualità delle cure ma anche di affrontare il tema generale della limitatezza delle risorse attraverso una razionalizzazione dell’offerta e non solo una loro riduzione. Obiettivo generale del progetto sarà utilizzare lo strumento PDTA per promuovere percorsi di miglioramento delle cure ed assicurare l’effettiva presa in carico di determinate categorie di pazienti unitamente alla maggiore integrazione dei servizi. Verranno altresì sviluppati sistemi di valutazione che consentiranno di monitorare e valutare l’impatto clinico ed economico dei percorsi

 

Raccomandazioni sulla gestione del paziente affetto da Infarto Miocardico Acuto con ST sopraslivellato (STEMI)

 

 

LINK
Link suggeriti per Percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (PDTA)

http://www.norme.marche.it/attiweb
European Pathway Association (E-P-A)
International Foundation for Integrated Care (IFIC)
Scottish Pathways Association
Journal of Clinical Pathway
International Journal of Care Coordination (ex International Journal of Care Pathways)

 

 

DIAGNOSI E CURA DEL DIABETE MELLITO: UNA ECCELLENZA MARCHIGIANA

LA STORIA
La Regione Marche è stata tra le prime regioni a dotarsi di una propria legge (L.R. n° 38/1987) già pochi mesi dopo la pubblicazione in G.U. della legge Nazionale n° 115/1987 sulla problematica DIABETE MELLITO.
Grazie a questo atto è stato possibile creare fin da subito i Centri di Diabetologia con una distribuzione capillare sul nostro territorio coprendo i fabbisogni delle grandi città (Pesaro, Fano, Ancona, Macerata, Fermo, Ascoli Piceno), della costa (Senigallia, Civitanova Marche, San Benedetto del Tronto) ed anche delle zone montane (Urbino, Fabriano, Jesi, Camerino). Inoltre veniva, sin da subito, riconosciuto il ruolo di Centro di Riferimento al reparto di Diabetologia e Malattie del Ricambio dell’INRCA di Ancona e individuato un Centro Regionale di Diabetologia pediatrica, all’interno della divisione di pediatria. Veniva altresì istituito il Comitato Diabetologico delle Marche composto oltre che dai responsabili dei centri di Diabetologia (CAD) dalle rappresentanze degli stakeholder quali Università, Associazioni diabetici e Medici di medicina Generale (MMG).
Negli anni, l’Agenzia Regionale Sanitaria (ARS) ha coordinato e dato impulso al sunnominato Comitato. Dal confronto costruttivo dei vari professionisti sono nati importanti spunti e progetti che l’ARS ha saputo cogliere e trasformare in atti sotto forma di delibere che hanno permesso la formazione e la crescita di una rete diabetologica marchigiana che è arrivata ad essere considerato un “modello” anche a livello nazionale.
In particolare, nel 2002-2003 alcuni Centri di diabetologia si mettono in rete utilizzando lo stesso software per la gestione dei dati clinici dei pazienti.

Negli anni successivi i CAD aderiscono al progetto e ad oggi sono tutti collegati in rete. Questa organizzazione garantisce a ciascun cittadino della Regione Marche di poter essere seguito in qualsiasi centro della regione, senza doversi portare dietro pesanti faldoni con tutti gli esami e le terapie precedenti. La sua storia clinica è sul server ed è disponibile (garantendo il massimo rispetto delle leggi sulla privacy) al sanitario che ha in cura il paziente in quel momento (per esempio un paziente dell’entroterra che si ricovera presso l’ospedale regionale di Torrette di Ancona). Ne consegue un miglior inquadramento diagnostico, una sicurezza sulla terapia assunta e l’immediata registrazione di ogni eventuale cambiamento di terapia, in modo che il diabetologo che aveva già in cura il paziente prima del ricovero troverà già aggiornata la cartella del suo paziente al momento della dimissione, indipendentemente dal fatto che il paziente stesso si ricordi di comunicargli le variazioni subite.

La LEGGE REGIONALE n° 1/2009, riconosce la necessità di un centro diabetologico di secondo livello per ogni provincia marchigiana e conferma la presenza di un centro diabetologico di primo livello per ogni zona territoriale allora esistente. Inoltre riconosce due eccellenze della nostra regione, elevandole a strutture complesse: Centro di riferimento regionale per la Diabetologia pediatrica istituito presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Ospedali Riuniti Ancona, e il Centro di riferimento regionale del Piede diabetico, dotato di posti letto ed ubicato presso l’INRCA di Ancona. Viene altresì disposta la collaborazione ed interazione con i medici di medicina generale per la gestione integrata dei pazienti con un flusso bidirezionale per pazienti di gravità e complessità differenti.

La DGR n.1328/2006 fornisce le linee guida per il corretto utilizzo dei presidi per infusione continua di insulina sottocutanea (CSII o Microinfusori) per particolari classi di pazienti. Nella stessa delibera vengono ricompresi i sensori (per il controllo glicemico) associati al microinfusore. Questo ha permesso, nel corso dell’avanzare della tecnologia, di poter utilizzare anche i nuovi sistemi con sospensione automatica dell’infusione di insulina in caso di prevista ipoglicemia (e ripartenza dell’infusione al rialzarsi dei valori di glucosio).

La DGR n.1480/2013, nell’ambito del recepimento dell’Accordo Stato Regioni sulla malattia diabetica, si individuano in maniera più dettagliata le modalità della gestione integrata tra medico di medicina generale (MMG) e Centri di diabetologia (sfruttando un software dedicato, in grado di far interagire il software dei diabetologi con quello in uso presso la maggior parte dei MMG senza che nessuno dei due soggetti debba modificare il suo operato). E’ quindi stata avviata una sperimentazione che ha dato buoni risultati e che l’ARS ha intenzione di trasformare in un sistema permanente di collaborazione tra queste due figure fondamentali per la corretta gestione integrata del paziente diabetico.

Nel 2015 la LEGGE REGIONALE n° 9/2015 sottolinea con forza la necessità di una forte integrazione tra professionisti e MMG e pone le basi per un Dipartimento Diabetologico dei Centri della Azienda Sanitaria Unica Regionale (ASUR).

La DGR n.888/2017 fornisce ulteriori utili indicazioni per l’utilizzo dei sensori per il monitoraggio della glicemia anche in pazienti che non hanno un microinfusore, ma rispettano dei criteri di gravità per i quali è importante un monitoraggio continuo con o senza la presenza di allarmi per variazioni improvvise ed importanti della glicemia.

La DGR n.1149/2017 ha deliberato le “Linee guida per la accoglienza/assistenza del minore con diabete a scuola”, aggiornando ed integrando delibere simili emanate negli anni precedenti che nel settore hanno costituito un punto di riferimento a livello nazionale. In particolare nel documento vengono chiariti e ribaditi i ruoli, le competenze e le azioni dei singoli soggetti coinvolti nel processo: Famiglia, Dirigente Scolastico ed insegnanti, Centro diabetologia Pediatrica, Servizio Sanitario Regionale (pediatra di libera scelta, distretto sanitario, infermiere della assistenza integrata), Ufficio Scolastico Regionale, Associazioni dei pazienti/genitori e Regione.

INDIRIZZI CENTRI DIABETOLOGIA
Indirizzi e-mail dei Centri diabetologici della regione Marche, e nominativo di riferimento:

AZIENDA OSPEDALIERA MARCHE NORD
Responsabile: Giulio LUCARELLI dr.giulio.lucarelli@gmail.com
Referenti:
sede PESARO: Luigi MAGGIULLI luigi.maggiulli@alice.it
sede FANO: Gabriella GARRAPA gabriellagarrapa@hotmail.it

CAD URBINO
Maurizio SUDANO: msudano_99@yahoo.it

CAD SENIGALLIA
Silvana MANFRINI: silvana.manfrini@sanita.marche.it

CAD JESI
Franco GREGORIO: franco.gregorio@sanita.marche.it

CAD FABRIANO
Luciano EVANGELISTI: luciano.evangelisti@sanita.marche.it

INRCA
CAD:
Rosa Anna RABINI: r.rabini@inrca.it
SOC PIEDE:
Fabio ROMAGNOLI: f.romagnoli@inrca.it

AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALI RIUNITI DI ANCONA
Clinica di ENDOCRINOLOGIA e Malattie del Metabolismo
Massimiliano PETRELLI: m.petrelli@ospedaliriuniti.marche.it
SALESI (Diabetologia Pediatrica)
Valentino CHERUBINI: v.cherubini@univpm.it

CAD MACERATA - CIVITANOVA
Gabriele BRANDONI gabriele.brandoni1@sanita.marche.it
sede CIVITANOVA: Cristian QUATTRINI cristian.quattrini@sanita.marche.it

CAD CAMERINO
Natalia BUSCIANTELLA natalia.busciantella@libero.it

CAD FERMO
Elena TORTATO: elena.tortato@sanita.marche.it

CAD SAN BENEDETTO
Lina CLEMENTI: linaclem@libero.it

ASCOLI PICENO
Marianna GALETTA: mgaletta@icloud.com


RIFERIMENTI REGIONE – AGENZIA REGIONALE SANITARIA

Franco Stazio- Referente
071/8064068
franco.stazio@regione.marche.it

Massimiliano Petrelli - Dirigente medico
071/8064065
massimiliano.petrell@regione.marche.it

 

  MATERIALE PER IL MONITORAGGIO GLICEMICO E INFUSIONE INSULINA

La normativa per il rimborso delle strisce reattive per il controllo della glicemia, delle relative lancette pungi-dito e degli aghi per penne insulina (considerando ormai definitivamente abbandonato l’uso di siringhe insulina che sono poco precise e più inquinanti per l’ambiente) si è venuta a modificare ed aggiornare nel tempo, seguendo i nuovi dispositivi e le nuove linee guida, ma fondamentalmente si basa sulla Legge Regionale 38 del 1987 e sulle delibere DGR n.2454/2000 integrata dalla DGR n.324/2004, oltre che sul AIR Prot. n. 0697617/08/11/2010/R_MARCHE.
Seguendo le più aggiornate linee guida scientifiche e nell’ottica di razionalizzare la spesa garantendo non il “tutto a tutti” ma il “miglior strumento a ciascuno”, le norme per avere il sensore rimborsato dal SSR sono di seguito riassunte in maniera fruibile dal paziente.

CHI HA DIRITTO ALLE STRISCE REATTIVE PER GLICEMIA E RELATIVE LANCETTE PUNGIDITO + AGHI PER PENNA INSULINA?
Come attuato anche da altre regioni, le Marche hanno differenziato il numero di strisce reattive e lancette pungidito (che di solito coincidono) in base alla terapia ipoglicemizzante effettuata dal paziente e soprattutto al rischio di gravi ipoglicemie che questa terapia può causare.
La prescrizione su ricetta rossa o dematerializzata può essere fatta dal medico di medicina generale (MMG), dal pediatra di libera scelta (PLS) o dal medico specialista del centro diabetologico. Se il MMG/PLS ha dei dubbi sui quantitativi può richiedere un “piano terapeutico per i presidi” al Centro antidiabetico, o seguire gli schemi sopra riportati.

MICROINFUSORE DI INSULINA (INFUSIONE di INSULINA CONTINUA SOTTOCUTANEA- CSII)
La Regione Marche ha deliberato su questo importante strumento già nel 2006 (DGR n.1328/06), come sempre tra le prime regioni in Italia.

Questo strumento migliora la somministrazione della terapia insulinica e di conseguenza il controllo glicemico e la riduzione delle complicanze ad esso collegate.

Seguendo le più aggiornate linee guida scientifiche e nell’ottica di razionalizzare la spesa garantendo non il “tutto a tutti” ma il “miglior strumento a ciascuno”, le norme per avere il microinfusore rimborsato dal SSR sono di seguito riassunte in maniera fruibile dal paziente.

CHI HA DIRITTO AL MICROINFUSORE?

Poiché il microinfusore garantisce una costante e migliore infusione di insulina, i pazienti che possono beneficiare di tale strumento sono quelli in terapia insulinica multi-iniettiva:

- 4 o più somministrazioni di insulina
- Scarso controllo della HbA1c
- Importanti episodi di ipoglicemia
- Stile di vita erratico (Turni di lavoro, attività fisica intensa/agonistica
- Fenomeno “Alba”
- Gravidanza o programmazione di gravidanza
- Indicazioni specifiche per l’età pediatrica

Devono essere presenti 3 o più indicazioni per avviare la procedura

PRESCRIZIONE
Il paziente analizza con il proprio diabetologo di fiducia (appartenente ad un Centro Diabetologico riconosciuto dalla Regione Marche) se possiede le caratteristiche cliniche e psicofisiche per utilizzare lo strumento. In caso affermativo il diabetologo decide il modello più adatto alle caratteristiche del paziente e avvia la procedura con la ditta fornitrice.
Il periodo di prova stabilito dalla DGR è di 2 mesi e in tale periodo i costi sono a carico della ditta stessa.
Dopo tale periodo il diabetologo ed il paziente rivalutano i risultati ottenuti in termini di miglioramento dei parametri clinici e della qualità di vita. Se il risultato è positivo si procede con la prescrizione della pompa, dei materiali di consumo ed eventualmente del sensore per il monitoraggio glicemico. Se non ci sono stati miglioramenti (o addirittura si rilevano peggioramenti) la procedura viene sospesa e si torna alla multi-iniettiva.

La prescrizione medica del Centro specialistico di Diabetologia viene indirizzata alla farmacia territoriale di Area Vasta di appartenenza del paziente ed è la farmacia che provvede all’ordine e all’acquisto della pompa, dei materiali di consumo ed eventualmente del sensore per il monitoraggio glicemico. Il materiale di consumo viene erogato normalmente ogni 3-4 mesi (in base alle modalità operative di ciascuna farmacia territoriale di Area Vasta).

La Regione Marche rappresenta nel panorama nazionale una delle esperienze più importanti e significative per quanto attiene il modello organizzativo di cui si è dotata nel settore trasfusionale

loghino trasparente

 

Con la legge regionale 20 giugno 2003, n. 13 è stata infatti prevista la istituzione di un unico Dipartimento Regionale Interaziendale di Medicina Trasfusionale (DIRMT) e con le successiva DGR n.529 del 13.5.2004, così come poi rivista con DGR n.873 del 30.6.2008 (sito Regione) e l’istituzione del Centro Regionale Sangue con Legge 219/2005 e successivo Accordo Stato Regioni 206/2011 recepito con DGR 1417 del 8/10/2012,  sono state approvate le linee direttive, le funzioni, le articolazioni operative ecc.; tra gli obiettivi che il nuovo modello organizzativo si è posto è opportuno ricordare: 
1. il raggiungimento e successivo mantenimento dell’autosufficineza regionale e nazionale di sangue, emocomponenti e farmaci plasmaderivati attraverso un incremento della raccolta e la razionalizzazione dei consumi;
2. promuovere l’uniformità e la standardizzazione di tutte le procedure trasfusionali su tutto il territorio regionale;
3. razionalizzare l’impiego delle risorse, anche definendo le funzioni delle singole strutture trasfusionali;
4. garantire efficientemente la programmazione, il coordinamento e la verifica delle attività svolte delle strutture trasfusionali della Regione;
5. riorganizzare le attività produttive e di medicina trasfusionale e di diagnosi e cura, al fine di ottenere economie di scala, alta standardizzazione, abbattimento dei costi di produzione, risorse economiche e di personale liberate e loro eventuale utilizzo in attività centralizzate;
6. raggiungere una più efficace tutela della salute dei cittadini attraverso il conseguimento dei più alti livelli di sicurezza raggiungibili nell’ambito di tutto il processo finalizzato alla donazione ed alla trasfusione di sangue;
7. superare i criteri e le modalità in adozione per lo scambio intraregionale di sangue, emocomponenti e plasmaderivati,
8. sviluppare e migliorare il Sistema Informativo Trasfusionale.

Le attività del Dipartimento unico regionale hanno garantito:
- autosufficienza regionale e nazionale di sangue ed emocomponenti;
- raccolta plasma ad alta resa e conferimento all’industria di frazionamento;
-autosufficienza di farmaci plasmaderivati (Albumina, Ig vena, fattori della coagulazione)
- sostegno internazionale con progetti umanitari;
- utilizzo clinico del plasma di grado farmaceutico (plasma virus inattivato);
-laboratorio regionale centralizzato per la qualificazione biologica del sangue donato;
-implementazione del nuovo laboratorio regionale per le indagini bio-molecolari (NAT Testing) unico in Europa per configurazione.

 

RETE TRASFUSIONALE REGIONALE

La governance e l’organizzazione

Gli organi dipartimentali e le loro funzioni

 Unità Operative di Medicina Trasfusionale e Unità di Raccolta del sangue e degli emocomponenti al 31.12.2016.

 

 

Nel Dipartimento si distinguono alcune strutture per funzioni specifiche:

- Centro Regionale di riferimento per i “Difetti ereditari della Coagulazione, Emofilia A, Emofilia B, Malattia di Von Willebrand, disordini ereditari trombofilici”.
o (Unità Operativa di Medicina Trasfusionale di Macerata).
- Emostasi. Le Unità Operative di Medicina Trasfusionale di Macerata e San Benedetto del Tronto hanno anche funzioni di Centro per il monitoraggio della Terapia Anticoagulante Orale.
- Tipizzazione Tissutale HLA e Allergologia; Biologia molecolare
o (Unità Operativa di Medicina Trasfusionale di Ascoli Piceno).
- Validazione biologica degli espianti di organi
o (Laboratorio di sierovirologia e biologia molecolare regionale).

Dove, come e cosa donare
Oltre alle sedi istituzionali del DIRMT (sito: www.trasfusionalemarche.org) la Regione Marche ai sensi della DGR n. 736/2016 ha stipulato convenzioni con AVIS regionale www.avismarche.it e Gruppi Fratres.
Particolare attenzione è stata rivolta alla raccolta di plasma e nel 2017 la Regione Marche è stata la prima Regione per invio di plasma/ 1000 abitanti

I dati di attività - Dati di sintesi – anno 2016
46.440 donatori attivi
224 unità di personale in servizio
75.066 unità di sangue intero raccolte
1.434 unità di emazie da aferesi raccolte (comprese da multicomponent)
26.413 unità di plasma da aferesi raccolte (comprese da multicomponent)
1.837 unità di concentrati piastrinici da aferesi (raccolte comprese da multicomponent)
5.527 unità di concentrati piastrinici da buffy coat prodotte
34.173 kg di plasma conferiti all’azienda di plasmaderivazione
73.738 unità trasfuse di emazie
7.171 unità trasfuse di concentrati piastrinici
9.094 unità trasfuse di plasma di grado farmaceutico

 

Attualmente è in via di definizione un modello di Rete Oncologica che tenga in considerazione il quadro dei bisogni di salute e l’attuale sistema di offerta dalle varie strutture presenti sul territorio regionale, che ha come obiettivi la prevenzione primaria, gli screening, la diagnosi precoce la presa in carico, l'assistenza domiciliare, e delle cure palliative. Il documento prevede Il coinvolgimento attivo dei pazienti, delle associazioni dei malati e dei cittadini e l’istituzione di un Comitato tecnico scientifico (CTS) per il coordinamento dello sviluppo di attività di ricerca clinica regionale.

 

Premessa
Come è noto, la nefrologia è una branca della medicina interna che si occupa di malattie renali. Il nefrologo studia il rene dal punto di vista anatomico, fisiologico e ne studia le malattie. Inoltre, si occupa di ipertensione arteriosa e dei disordini dell'acqua e degli elettroliti corporei.
La nefrologia, oltre alla prevenzione e cura della malattia ai suoi esordi, si occupa di assicurare il supporto sostitutivo renale mediante dialisi ai pazienti con insufficienza renale acuta o cronica.
La Regione Marche ha una popolazione di residenti pari a 1.538.055. I pazienti in trattamento dialitico risultavano essere 1009, censimento del 2014 come pubblicato dalla Società Italiana di nefrologia (SIN).
Da un’indagine conoscitiva effettuata, riguardo l’informatizzazione dei Centri di Nefrologia e dialisi della Regione Marche, risulta che il 100% delle suddette strutture presenti sul territorio utilizzano un software di cartella clinica o di gestione di dialisi. Ciò nonostante l’informazione non emerge restando nell’ambito ristretto della Unità Operativa o ad appannaggio di alcuni operatori sanitari.
Questo è dovuto essenzialmente al fatto che l’informazione necessaria per le esigenze amministrative e decisionali e per analisi epidemiologiche e prevenzione non è fruibile ma rimane ad uso e consumo della singola unità operativa distribuita sul territorio regionale.
La risposta può essere fornita istituendo la Rete Nefrologica della Regione Marche che, opportunamente architettata, consentirebbe un recupero rapido delle informazioni a vantaggio degli operatori: amministrativi, decisionali e sanitari. Questa è una priorità per ARS nel 2018 e si conta per fine anno di averla realizzata.


L’architettura generale del sistema Rete generale nefrologica è di seguito illustrata.

Nel disegno dell’architettura generale del Sistema sono evidenziati gli attori principali:

1. Il Sistema delle Unità Nefrologiche.
2. I Medici di Medicina Generale (MMG).
3. Il Registro Regionale di Patologia (MRC, IRC e Trapianto).
4. Il Dipartimento Sanità Regionale.
Ciascun Attore del Sistema ha precisi compiti al fine di rendere realizzabili gli obiettivi auspicati per la creazione della rete nefrologia regionale. Gli obiettivi da raggiungere sono di seguito elencati:
• Prevenzione e Controllo della Malattia Renale Cronica (MRC).
• Adottare il Registro regionale della MRC a fini epidemiologici, di controllo e pianificazione.
• Uniformare la cartella clinica nefrologica elettronica per facilitare la comunicazione e gestione del paziente nell’intera area regionale.
• Migliorare la cura e l’assistenza dei pazienti con Insufficienza Renale Cronica (IRC).
• Adottare il Registro regionale dei pazienti con IRC e con Trapianto a fini epidemiologici, di controllo e pianificazione.
• Favorire la deospedalizzazione mediante l’uso di dispositivi elettronici che favoriscono il controllo a distanza dei pazienti domiciliari.
• Facilitare la rendicontazione amministrativa.
• Ottimizzare i costi di gestione.

 

Medico Medicina Generale e il Sistema delle Unità Nefrologiche
In una delle ultime riunioni Stato-Regioni è stato approvato un documento di indirizzo sulla MRC che prevede la costituzione di una rete organizzata per la presa in carico dei pazienti con MRC con lo scopo di garantire continuità e appropriatezza delle cure attraverso il coinvolgimento del medico di medicina generale, dello specialista e degli infermieri.
Il trattamento della MRC allo stadio terminale genera forti oneri per il sevizio sanitario. Il costo diretto annuo del trattamento di un paziente in dialisi va da un minimo di 29.800,00 euro per quelli in dialisi peritoneale (calcolato come costo per ogni singola prestazione a 83,00 euro per 7 sedute) fino a un massimo di 43.800,00 euro per quelli in emodialisi (calcolato come costo medio per ogni singola prestazione di 281,00 euro per 3 sedute settimanali) 5 a questi costi diretti, sanitari e non sanitari, andrebbe aggiunta la quantificazione dei costi indiretti.
I costi del trapianto sono stimati in 52.000,00 euro per il primo anno e 15.000,00 euro per ogni anno successivo al primo.
È stato inoltre calcolato che la possibilità di ritardare di almeno 5 anni la progressione del danno renale per 10% dei soggetti dallo stadio III allo stadio IV e di ritardare sempre di 5 anni l'invio dei pazienti in dialisi, permetterebbe al SSN di risparmiare risorse per 2,5 miliardi di euro.
Da questa breve analisi socio-economica si evidenzia l’importanza del problema della MRC che necessita essere affrontata.
Per poter affrontare correttamente il problema è indispensabile porre i seguenti obiettivi specifici:
1. prevenzione della MRC e individuazione precoce del paziente con MRC e presa in carico da parte del MMG/PLS e del Nefrologo;
2. prevenzione del ritardo nel riferimento allo specialista;
3. rallentamento della progressione del danno renale;
4. riduzione dell’incidenza delle complicanze della MRC e del trattamento sostitutivo.
 

Il MMG assume un ruolo fondamentale innanzitutto per quel che riguarda la prevenzione della malattia e la tua interazione con lo specialista Nefrologo. Tuttavia ciò non significa demandare tutti i pazienti, con presunta MRC, verso l’ambulatorio nefrologico altrimenti si innescherebbe un altro problema che il sovraffollamento delle liste d’attesa per le visite ambulatoriali presso la struttura ospedaliera quindi ulteriori costi per la Sanità regionale ma, piuttosto, concordare con lo specialista modalità di intervento e cura della malattia e demandare solo i casi più gravi o che necessitano la visita specialistica magari concordata o richiesta dallo stesso nefrologo.
Il MMG dovrà essere opportunamente formato per la gestione del paziente con MRC insieme alle modalità di comunicazione ed interazione con lo specialista. Una volta che il MMG è stato formato comprenderà meglio come comportarsi con tali pazienti, quali sono le informazioni cliniche da far pervenire al Nefrologo e quando indirizzare il paziente presso l’ambulatorio specialistico. Il Nefrologo, d’altra parte, potrà intervenire in tempo sul paziente e, anche insieme al MMG, potrà prescrivere l’adeguata cura, farmacologica e/o dietetica, al fine di ritardare il più possibile l’ingresso in dialisi (ultimo stadio della MRC) al paziente.

Sistema informativo della MRC
La MRC è definita come “una condizione di alterata funzione renale che persiste per più di 3 mesi” ed è classificata in 5 stadi di crescente gravità.
Si ribadisce l’importanza della diagnosi precoce e di come un Sistema Informativo dedicato alla MRC potrebbe garantire soluzioni razionali nella gestione della stessa malattia a vantaggio soprattutto del cittadino/paziente nonché degli operatori e delle strutture sanitarie in termini di ricerca epidemiologica, miglioramento delle cure prescritte e riduzione della spesa.
L’obiettivo del Sistema Informativo per la MRC è quello di:
• consentire al MMG, attraverso un’adeguata formazione, di identificare precocemente i soggetti allo stadio 1, 2 e 3a con i semplici test diagnostici ed effettuare la segnalazione consapevole alla unità nefrologica di pertinenza (riduzione delle liste d’attesa ambulatoriali);
• consentire una rapida decisione da parte dello specialista nefrologo circa la presa in carico, o meno, del paziente a seconda dello stato della malattia;
• consentire al nefrologo di fornire indicazioni cliniche al MMG in caso di non presa in carico del paziente;
• coinvolgere il paziente, qualora in carico presso l’unità nefrologica, nella gestione della sua malattia;
• Creazione di un Registro di patologia MRC (pazienti non in trattamento dialitico).
La presa in carico precoce del paziente con MRC e la condivisione con il nefrologo di questi pazienti costituiscono il perno su cui si articolano i diversi livelli di cura.
Sono possibili almeno tre diversi livelli assistenziali:
1. territorio,
2. gestione ambulatoriale,
3. gestione ospedaliera.
Ognuno dei tre livelli non è fine a sé stesso, ma può trasmigrare negli altri a seconda del quadro clinico del paziente, delle sue complicanze ed accelerazioni.

 

Sistema delle Unità Nefrologiche
In generale, qualunque cittadino che fa riferimento ad una struttura ospedaliera è a seguito di un problema di salute che dovrà essere affrontato e curato dagli specialisti. Pertanto, i riferimenti clinici per il paziente sono: ambulatorio, degenza, day-hospital e day service in cui operano uno o più specialisti della patologia di riferimento. Ciascun cittadino è riconosciuto, nella struttura ospedaliera, essendo censito nell’Anagrafica dell’Azienda Ospedaliera o, il più delle volte, Regionale.

Per il ricovero l’accesso può avvenire: dal pronto soccorso o perché precedentemente programmato dagli specialisti del reparto o a seguito dell’indicazione del MMG.
Per i pazienti ambulatoriali l’accesso avviene a seguito di una richiesta del MMG e passa attraverso la prenotazione al CUP.
Il medico specialista, presente in ambulatorio, nel visitare il paziente, eroga le prestazioni previste nella ricetta, prescrive eventualmente la terapia farmacologica e, infine, redige il referto e congeda il paziente.
Per i pazienti con malattia cronica, avendo la maggioranza di questi, una maggiore frequentazione della struttura ospedaliera a causa del possibile deterioramento dello stato di salute, è lo specialista che ne fissa la data della visita successiva.
Per quel che riguarda i pazienti con MRC la frequenza della visita è determinata dalla progressione della stessa malattia.

L’Unità dialitica
Il compito del Nefrologo all’interno della Unità dialitica si divide tra i pazienti: ambulatoriali, ricoverati, follow-up dei trapiantati e quelli con IRC (stadio finale della MRC) che eseguono il trattamento sostitutivo renale.
La complessità delle attività di cui uno specialista si imbatte nella quotidianità è determinato, il più delle volte, dalla gestione di pazienti con cronicità appurata. Gli stessi pazienti potrebbero essere affetti da altre patologie comorbide (diabete, ipertensione, ecc.) con un quadro clinico generalmente complesso che necessita di essere monitorato e verificato nel tempo attraverso strumenti informatici appropriati in cui vengano gestiti adeguati piani terapeutici, di monitoraggio e di cura.
Sicuramente disporre di strumenti tecnologici e informatici idonei facilitano il lavoro dei medici specialisti a vantaggio, soprattutto, del paziente.
L’adozione di un applicativo software, specializzato per la gestione della MRC, IRC e del trapianto è in grado di supportare il Nefrologo sia durante l’attività clinica e sia per la gestione delle attività amministrative.
È un applicativo suddiviso in moduli software che ha la caratteristica di avere la centralità del paziente come obiettivo imprescindibile.

 

Insufficienza Renale Cronica
Lo stadio terminale dell’Insufficienza Renale Cronica (IRC) richiede, per continuare a sopravvivere, un trattamento sostitutivo: la dialisi o il trapianto.
La dialisi dura tutta la vita o fino a quando si effettua un trapianto renale; non cura la malattia renale, ma sostituisce la funzione depurativa dei reni.
I trattamenti dialitici disponibili sono l’emodialisi (HD) e la dialisi peritoneale (DP). L’HD si effettua in circolazione extracorporea e si attua in genere in ospedale, mentre la DP utilizza come membrana dializzante il peritoneo e si effettua in genere al domicilio.
La scelta se effettuare l’emodialisi o la peritoneale è a discrezione del paziente in accordo con le indicazioni del nefrologo che ne valuta la fattibilità e lo stato clinico del paziente stesso.
L’emodialisi si esegue generalmente in una struttura sanitaria (ospedale o clinica); i pazienti sono assistiti da medici ed infermieri. Alcune persone possono eseguire il trattamento presso Centri dialisi in cui sono assistite dagli infermieri con la supervisione periodica del medico oppure possono fare la dialisi a casa, aiutate da un “partner dialitico” (generalmente un familiare) che impara a gestire il trattamento durante un periodo di formazione di alcuni mesi presso il Centro dialisi. Il trattamento viene personalizzato scegliendo il tipo di membrana e la tecnica dialitica più idonea alla persona (emodialisi standard, emodiafiltrazione, ecc). Per preparare la soluzione dialitica, programmare il trattamento e controllarne lo svolgimento viene utilizzata una apparecchiatura (rene artificiale). La seduta dialitica dura generalmente 4 ore e viene effettuata da 1 ad almeno 3 volte alla settimana.
La dialisi peritoneale si esegue generalmente a casa. Il paziente, o un “partner dialitico”, vengono istruiti in alcuni giorni (generalmente una settimana) a gestire il trattamento. Il Centro dialisi istruisce la persona che effettuerà le procedure dialitiche, prescrive e controlla la terapia, valuta l’andamento clinico e fornisce i materiali necessari.
Dal punto di vista economico, sicuramente la dialisi peritoneale è meno costosa e non meno efficace dell’emodialisi.
Entrambi i trattamenti vengono gestiti all’interno della Cartella Clinica informatizzata consentendo al personale sanitario di poter seguire puntualmente il paziente nell’assistenza e cura. Sono previste, infatti, una serie di funzionalità:
• gestionali (report e certificati, statistiche, gestione dei turni di dialisi, ecc.),
• cliniche (controllo esami laboratorio, scadenze esami e vaccinazioni, terapie farmacologiche, indici di valutazione del trattamento e del paziente stesso, controlli clinici, ricetta dematerializzata: prescrizione delle prestazioni e farmaci, ecc.),
• amministrative (prestazioni erogate, flussi, ecc.)

 

La donazione degli organi
La donazione degli organi rappresenta una delle più alte espressioni di solidarietà umana dato che, al momento attuale, è l’unico mezzo per la cura di un gran numero di patologie d’organo, altrimenti mortali.
In Italia la donazione degli organi è regolamentata fin dal 1999 con la Legge 91 e numerosi sono stati gli atti successivi sia nazionali che delle singole Regioni per incrementare il numero dei trapianti di organi.

Come esprimere la volontà di donare gli organi

II consenso alla donazione degli organi si può esprimere nella propria ASL di riferimento(2), o compilando una apposita dichiarazione di volontà da parte delle Associazioni di settore(3), oppure, più recentemente, presso l'Ufficio Anagrafe del proprio Comune al momento del rinnovo o rilascio della carta d'identità. L’espressione della propria volontà dal Sistema Informativo Trapianti (4) con sede a Roma, consultabile 24 ore su 24 in modalità sicura dai medici del Coordinamento Regionale Trapianti. 
 

Le Marche sono state una delle regioni capofila del progetto e attualmente sono 84 i Comuni marchigiani presso i quali è possibile dichiarare la propria volontà donativa.

LINK

http://www.trapianti.salute.gov.it/cnt/cntDettaglioMenu.jsp?id=5&area=cnt-generale&menu=menuPrincipale&sotmenu=donazione&label=mpd

http://www.trapianti.salute.gov.it/cnt/cntDonazioneTrapianti.jsp?id=154&area=cnt-generale&menu=menuPrincipale&sotmenu=donazione&label=mpd

http://www.trapianti.salute.gov.it/cnt/cntDettaglioMenu.jsp?id=25&area=cnt-generale&menu=menuPrincipale&sotmenu=donazione&label=mpd

https://trapianti.sanita.it/statistiche/home.aspx 

 

Le Marche e la Rete Nazionale Trapianti

 

Attualmente la necessità che nessun organo disponibile vada perduto fa sì che, dalla dichiarazione di assenso alla donazione fino al successivo trapianto degli organi, si metta in moto una complessa ed articolata rete di strutture e di professionisti che sovrintende a tale processo in tutte le sue fasi.

Dal 2005 ad oggi il Centro Trapianti di Fegato e di Rene dell’Azienda Ospedaliera di Ancona  ha effettuato più di 900 trapianti di organi e rappresenta il nodo marchigiano di questa rete, coordinato nella sua attività dal Centro Regionale Trapianti Marche, (6) dal Nord Italia Transplant e dal Centro Nazionale Trapianti.

LINK:

http://www.ospedaliriuniti.marche.it/portale/index.php?id_oggetto=2&id_cat=0&id_doc=453&id_sez_ori=0&template_ori=2&>p=1

http://www.policlinico.mi.it/AMM/nitp/

http://www.trapianti.salute.gov.it/cnt/cnt.htm

   

 La Campagna informativa “Donaction”

La Regione Marche promuove e sostiene “DONACTION” , campagna di sensibilizzazione sul tema della donazione e della solidarietà sociale rivolta dagli studenti delle classi 3^,4^ e 5^ delle scuole medie superiori della regione Marche.  L’obiettivo del progetto è quello di far acquisire loro una maggiore consapevolezza sull’argomento al fine di poter decidere autonomamente se divenire a loro volta donatori.

Link:   http://www.donactioncontest.it/

  

  

 Giornata Nazionale della Donazione 27 maggio 2018 

 Il Ministero della Salute, insieme alle Associazioni e al Centro Nazionale Trapianti promuove, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, la “Giornata Nazionale Donazione e Trapianto di Organi e Tessuti”.

La Giornata è arricchita da manifestazioni ed eventi, con il sostegno e la collaborazione delle Regioni e Province Autonome, gli Enti Locali e le Istituzioni sanitarie.

Link:  

http://www.aido.it/news/giornata-nazionale-della-donazione--27-maggio-2018-aido3552

 

Attualmente la necessità che nessun organo disponibile vada perduto fa sì che, dalla dichiarazione di assenso alla donazione fino al successivo trapianto degli organi, si metta in moto una complessa ed articolata rete di strutture e di professionisti che sovrintende a tale processo in tutte le sue fasi.

Dal 2005 ad oggi il Centro Trapianti di Fegato e di Rene dell’Azienda Ospedaliera di Ancona (5) ha effettuato più di 900 trapianti di organi e rappresenta il nodo marchigiano di questa rete, coordinato nella sua attività dal Centro Regionale Trapianti Marche, (6) dal Nord Italia Transplant e dal (7) Centro Nazionale Trapianti .
 

LINK utili:
http://www.ospedaliriuniti.marche.it/portale/index.php?id_oggetto=2&id 
 http://www.policlinico.mi.it/AMM/nitp/
 http://www.trapianti.salute.gov.it/cnt/cnt.htm  =

 

Progetto regionale rete per il trattamento dei traumi acuti isolati di mano e polso e dei loro esiti

 

Il Decreto del Ministro della salute del 2 aprile 2015, n.70, ha previsto che all’interno del disegno della rete ospedaliera sia necessaria l’articolazione delle reti per patologia con specifico riferimento alle Reti tempo-dipendenti. Inoltre, l’Accordo Stato-Regioni del 24 gennaio 2018 sul documento recante “Linee guida per la revisione delle reti cliniche- Le reti tempo dipendenti” (Rep. Atti n. 14/CSR), rende operative precise indicazioni e raccomandazioni finalizzate al collegamento sistematico tra il livello programmatorio regionale, quello organizzativo dei nodi di rete e le Aziende sanitarie e utilizza strumenti di verifica sistematicamente applicati e confrontabili a livello nazionale.

Un trauma alla Mano si definisce come ogni lesione aperta o chiusa al livello del polso o della mano che coinvolga pelle, muscoli, tendini, osso ed articolazioni, nervi e/o (Definizione HTC-Hand Trauma committee della FESSH). L’HTC europea definisce il Chirurgo della Mano come un chirurgo con specifiche competenze ed attività documentate nella chirurgia dei traumi, rispondenti a requisiti minimi di addestramento ed esperienza.

La validazione di questa abilità relativa ai traumi dipende sia dal riconoscimento ufficiale riguardo la microchirurgia, attestato da un certificato di partecipazione a corsi riguardo rilevanti tecniche microchirurgiche, sia da alcuni criteri relativi all'attività clinica svolta, valutata in base al numero di interventi eseguiti in casi di emergenza in un periodo di tre mesi. Il 9 febbraio 2022 in Conferenza Stato Regioni si è raggiunto l’accordo sul documento programmatico dei percorsi della rete di emergenza-urgenza in chirurgia della mano (Rep. Atti n. 10/CSR del 9 febbraio 2022). Il documento, elaborato dal Tavolo tecnico, istituito presso il Ministero della Salute, si è posto l’obiettivo di implementare un sistema della rete di traumi della mano nelle diverse Regioni, garantendo un uniforme e corretto intervento su tutto il territorio nazionale. Tale traguardo sarà raggiungibile attraverso l’integrazione dei centri ad alta complessità specialistica con quelli a bassa complessità secondo il modello Hub&spoke. In questa visione le casistiche più complesse verranno dirottate in un numero limitato di centri Hub fortemente integrati con i centri periferici Spoke. Alla luce di ciò, le Regioni sono state chiamate a definire i criteri per l'accreditamento dei Centri di Chirurgia della Mano nonché dei professionisti.

Le strutture ospedaliere periferiche si coordinano attraverso “alleanze strategiche” e percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (PDTA) con le strutture specialistiche di II livello, dotate di attrezzature, organizzazione e personale altamente specializzato per la gestione ed il trattamento delle lesioni complesse attraverso una rete “Hub & Spoke”.

 

DGR n. 948 del 25 luglio 2022 - Recepimento Accordo Stato Regioni del 9 febbraio 2022 “Documento programmatico per la rete di emergenza-urgenza in Chirurgia della mano” (Rep. Atti n. 10/CSR). Approvazione “Progetto regionale rete per il trattamento dei traumi acuti isolati di mano e polso e dei loro esiti” 

 

Accordo, ai sensi dell’articolo 4, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sul “Documento programmatico per percorsi della rete di emergenza-urgenza in Chirurgia della mano”

 

ALLEGATO B: RETE REGIONALE PER IL TRATTAMENTO DEI TRAUMI ACUTI ISOLATI DI MANO E POLSO E DEI LORO ESITI

 

PDTA REGIONALE PER IL TRATTAMENTO DEI TRAUMI ACUTI ISOLATI DI MANO E POLSO E DEI LORO ESITI – MODALITA’ OPERATIVE (AGGIORNAMENTO - Giugno 2023)

 

 

 

La Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) rappresenta l'insieme di tutte quelle tecniche
disponibili per ottenere un concepimento da parte di coppie con problemi di infertilità (OMS).

Con l’uscita dell’ultima DGR 908_2019 in materia di PMA, sono stati riproposti i criteri di accesso al fine di adeguare il setting di erogazione a quello ambulatoriale, definendone le relative tariffe, in linea con analoghe deliberazioni espresse da alcune Regioni tra cui Emilia Romagna, Abruzzo, Lazio, Friuli e Campania.
Sono stati individuati i codici e le tariffe ambulatoriali, procedendo all'aggiornamento del nomenclatore tariffario regionale, in tema PMA.
Inoltre, sono state inserite prestazioni precedentemente erogate in regime di Day Surgery, quali ad esempio l'agoaspirazione ecoguidata dei follicoli, prevedendone l'inclusione della valutazione ovocitaria e l'eventuale congelamento e conservazione, la visita anestesiologica, la sedazione ed il monitoraggio intraprocedurale ed altre prestazioni, quali il monitoraggio ecografico del ciclo ovulatorio, prevedendo un minimo di 4 sedute ecografiche.
AI fine di distinguere tra inseminazione omologa ed eterologa, la prestazione "inseminazione artificiale" è stata sostituita con "inseminazione intrauterina (lUI) omologa" e "lnseminazione intrauterina da donazione di gameti maschili". Facendo seguito a quanto disposto nel DPCM 12 gennaio 2017 (nuovi LEA), vengono adottate le seguenti disposizioni, valide sia per la PMA omologa che per la eterologa:
Età della donna fino al compimento del 46° anno;
Numero massimo di cicli di trattamento, per ciascuna tecnica di PMA omologa ed eterologa, pari a 6.

  DGR0908_19.pdf
 

 

 

In coerenza con quanto previsto dalla normativa nazionale e regionale vigente, un attento e costante monitoraggio delle attività di controllo è necessario ad individuare i fenomeni opportunistici e ridurre l’inappropriatezza dei ricoveri e delle prestazioni erogate. Pertanto, in attuazione di quanto previsto dal Decreto Legislativo n. 502/92 e dal Decreto Ministeriale del 10/12/2009 “Controlli sulle cartelle cliniche”, la Regione Marche programma ed effettua controlli sistematici sulla qualità ed appropriatezza delle prestazioni sanitarie, erogate da strutture pubbliche e strutture private convenzionate, avvalendosi, nelle sue funzioni, del Comitato Verifica Prestazioni Sanitarie Regionale (CVPSR), insediatosi nel luglio 2013. 

Con DGR n. 1489 del 25/11/2019 “Nuove disposizioni in materia di controlli interni ed esterni delle prestazioni sanitarie ospedaliere degli erogatori pubblici e privati convenzionati. Revoca DGR n.781/2013” la Regione Marche ha ridefinito le modalità organizzative in materia di controlli interni ed esterni, ed in particolare ha: 

 Centralizzato l’analisi della reportistica dell’attività effettuata da parte dei CVPS di ogni Ente del SSR, affidando tale compito al CVPSR che, in tal modo, assume un ruolo di maggiore responsabilità a livello regionale;

 Attribuito il ruolo di Controllore Esterno agli Enti del SSR, allo scopo di garantire la massima imparzialità ed oggettività di tale attività, anche al fine di evitare l’insorgenza di contenziosi tra controllore e controllato.

L’analisi dei dati relativi ai controlli effettuati, e delle azioni di miglioramento intraprese dalle singole Aziende/Presidi Unici di AV, rappresenterà uno strumento informativo utile a superare eventuali criticità organizzative e garantire maggiore appropriatezza dei setting assistenziali. Il CVPSR, sulla base delle valutazioni effettuate, indicherà, qualora si riscontrassero situazioni anomale, la tipologia dei controlli da sottoporre a verifica esterna. 

Tra i compiti del CVPSR vi è anche l’elaborazione del Piano dei controlli delle prestazioni sanitarie, in cui sono definiti, in materia di controlli interni ed esterni, il contenuto, gli ambiti, la tipologia, la tempistica, gli esiti e le modalità di trasmissione dei controlli. Il documento elaborato deve essere periodicamente aggiornato, in base a nuove indicazioni ministeriali e regionali.

Con Decreto n.6 del 20/02/2020 è stato elaborato il nuovo Piano dei Controlli delle Prestazioni Sanitarie per l’anno 2020. Di seguito sono stati riportati tutti i documenti di riferimento:

 

Decreto n.6 del 20/02/2020

Decreto n.20 del 27/09/2021

 

Schema verbale attività di controllo esterno delle prestazioni sanitarie

Tabella dettaglio calcolo abbattimento tariffario

Tabella associazione flusso SDO e flusso ambulatoriale

Schema relazione annuale

 

Normativa di riferimento

 

Download completo

 

PERSONALE DI RIFERIMENTO O CONTATTI  
 
PF ASSISTENZA OSPEDALIERA, EMERGENZA-URGENZA E RICERCA 
Dirigente Responsabile 
Giovanni Lagalla 
e-mail giovanni.lagalla@regione.marche.it  tel. 0718064346
 
Responsabile di procedimento (Coordinamento) Area del controllo cartelle cliniche e miglioramento dell’appropriatezza delle attività di ricovero in ambito ospedaliero
Patrizia Santoiemma
e-mail patrizia.santoiemma@regione.marche.it  tel. 0718064143
 

 

 


 

LINEE DI INDIRIZZO REGIONALI PER L’UTILIZZO APPROPRIATO DELLE IMMUNOGLOBULINE
 

L’incremento costante nell’ uso delle Immunoglobuline polivalenti (a uso endovenoso e a uso sottocutaneo) che costituiscono oggi il driver della produzione di plasma per frazionamento, è confermato, in Italia dall’ aumentata domanda di Medicinali Plasma Derivati (MPD). Negli ultimi anni l’utilizzo delle stesse ha continuato a crescere, comportando progressivamente un potenziale disequilibrio tra disponibilità e domanda. Ai problemi di approvvigionamento esistenti si sono aggiunti quelli legati alla pandemia causata dal Covid-19 con un impatto negativo sulla raccolta di plasma, soprattutto in Paesi extra-europei, che ha comportato ripercussioni sulla produzione globale di MPD la cui distribuzione è determinata sulle base di logiche di mercato che innescano inevitabilmente dinamiche competitive tra Paesi.
L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e il Centro Nazionale Sangue (CNS) - con il coinvolgimento del Ministero della Salute (MdS), delle Strutture Regionali di Coordinamento per le attività trasfusionali (SRC), della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome, delle Associazioni dei donatori, delle Associazioni e Organizzazioni dei Pazienti, delle Aziende produttrici di medicinali plasmaderivati (MPD) e di Farmindustria - hanno pertanto predisposto una serie di attività volte a monitorare e gestire il fenomeno della carenza e a massimizzare l’appropriatezza di utilizzo clinico-terapeutico delle immunoglobuline. Tra queste attività si segnala l’organizzazione di un Gruppo di lavoro in merito alla disponibilità delle IG che vede la cooperazione di tutti gli stakeholder sopra menzionati, il cui compito è affrontare in modo coordinato e organico il tema dell’approvvigionamento dei farmaci plasmaderivati, intervenendo preventivamente a fronte di potenziali situazioni di carenza per garantire ai pazienti che ne hanno reale bisogno la disponibilità di questi farmaci e la continuità terapeutica.
Anche in considerazione dell’ampia variabilità regionale nei consumi di IG (Immunoglobuline) la Regione Marche, come previsto dal documento AIFA “documento di indirizzo sull’uso delle immunoglobuline umane”, ha istituito un gruppo di lavoro al fine di migliorare la gestione dell’appropriatezza di utilizzo clinico delle immunoglobuline endovena (IVIg) e sottocute (SCIg), o in ogni caso, di adeguare la strategia dell’impiego prioritario in caso di indisponibilità relativa o assoluta dei prodotti.
Il documento prodotto uniforma le diverse specifiche strategie di gestione adottabili in base alla disponibilità di IG sia  a livello nazionale che a livello regionale garantendo anche forme di controllo locale delle prescrizioni di IG e un monitoraggio in tempo reale della disponibilità dei diversi prodotti in modo da allocare al meglio le risorse terapeutiche disponibili.

 

 

TABELLA 1. INDICAZIONI APPROVATE PER L’IMPIEGO DELLE IMMUNOGLOBULINE UMANE 

TABELLA 2. INDICAZIONI OFF LABEL A MEDIA/ ALTA PRIORITÀ da valutare nei singoli casi, dopo fallimento dei trattamenti approvati o in caso di controindicazione all’impiego degli stessi. 

TABELLA 3. INDICAZIONI OFF LABEL A BASSA PRIORITÀ da valutare nei singoli casi, dopo inefficacia dei trattamenti approvati o in caso di controindicazione all’impiego degli stessi. 

TABELLA 4. ASSENZA DI INDICAZIONI condizioni in cui l’impiego delle IG non è indicato o non sono ancora disponibili sufficienti evidenze. 

Allegato 1 Schema di richiesta per IGIV con le informazioni utili per le verifiche di appropriatezza. 

Linee di indirizzo regionali per l’utilizzo appropriato delle immunoglobuline - Aggiornato al 31-7-2023

 

 

L’aggiornamento del documento “Linee di indirizzo regionali per l’utilizzo appropriato delle immunoglobuline” è stato proposto dai professionisti del SSR (Stefania Auria, Salvatore Cazzato, Elena Lamura, Francesco Logullo, Giovanna Salvoni e Anna Rita Scortechini) coordinati dalla Prof. Maria Giovanna Danieli e condiviso con il Gruppo di Lavoro regionale a cui partecipano professionisti SSR della rete di riferimento con la collaborazione del Dipartimento di Medicina Trasfusionale e del Centro Regionale Sangue.