È stato firmato oggi, a Roma, il Protocollo d’Intesa tra Accredia, l’Ente unico nazionale di accreditamento, UNI, l’Ente italiano di normazione e ITACA, l’Istituto per l’innovazione e la trasparenza negli appalti e la compatibilità ambientale, che punta a fornire alle stazioni appaltanti una migliore conoscenza e fruizione della normazione tecnica e delle valutazioni di conformità accreditate.Il Protocollo prevede la collaborazione dei tre enti nella realizzazione di attività di formazione, diffusione e aggiornamento che, dopo il via libera della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, è stato siglato, presso la sede di Accredia, alla presenza di Giuseppe Rossi, Presidente di Accredia, Piero Torretta, Presidente di UNI, e Anna Casini, vicepresidente della Regione Marche e Presidente di ITACA. “L’importante esperienza del Piano Nazionale straordinario di formazione sulla nuova disciplina dei contratti pubblici, erogato da ITACA, SNA e dalle Regioni italiane alle stazioni appaltanti e alle centrali di committenza, ha permesso di scoprire l’enorme potenzialità di un sistema formativo a rete di livello centrale e locale - dichiara il Presidente di ITACA Anna Casini - Il Codice dei contratti pubblici ha assegnato alle Regioni un ruolo preminente di supporto e assistenza alle stazioni appaltanti di ambito territoriale nell’applicazione della nuova disciplina, a tutela della trasparenza e della legalità. Da questa esperienza nasce proprio l’idea di questo Protocollo d’intesa. Le attività formative che realizzeremo con UNI e ACCREDIA rappresentano un valido ausilio alle strategie di incentivazione dello sviluppo delle conoscenze nelle pubbliche amministrazioni nell’ottica del perseguimento di servizi pubblici sempre più efficienti ed innovativi”.Dopo l’entrata in vigore del Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 50/2016), la normazione tecnica e le valutazioni di conformità accreditate - certificazioni, prove e tarature – hanno assunto un ruolo centrale. Le certificazioni accreditate “a norma UNI” per la qualificazione degli operatori economici, delle stazioni appaltanti e come mezzi di prova per dimostrare la conformità dei prodotti o servizi ai requisiti richiesti dall'appalto così come ai criteri ambientali minimi, frequente rappresentano una novità di rilievo nella nuova disciplina degli appalti pubblici. Le certificazioni infatti non solo consentono di verificare le caratteristiche di servizi, materiali e prodotti ai requisiti richiesti ma permettono anche di semplificare i compiti delle stazioni appaltanti, che si affidano alle attività di verifica svolte dagli Organismi di certificazione e dai Laboratori, accreditati da Accredia. Inoltre, il nuovo Codice ha previsto un criterio premiante per le stazioni appaltanti che introducono sistemi di gestione della qualità degli uffici e dei procedimenti di gara, certificati da organismi accreditati, finalizzato alla qualificazione delle stesse. In Italia sono presenti circa 30.000 stazioni appaltanti e, nel settore delle costruzioni, sono circa 26.000 le aziende già certificate per i sistemi di gestione, di cui 23.700 per la qualità UNI EN ISO 9001 e circa 2.200 per la gestione ambientale UNI EN ISO 14001. Spesso però il richiamo alla normazione tecnica e alle valutazioni di conformità accreditate presente nella documentazione di gara è poco precisa e rischia di generare un aumento nei tempi di aggiudicazione e contenzioso. Per questo motivo, i tre enti hanno deciso di cooperare e attivare un supporto operativo alle amministrazioni. La prima attività nell’ambito del Protocollo, prevista già ad inizio 2019, consisterà nella divulgazione sulle piattaforme web coordinate da ITACA di una serie di moduli formativi e-learning rivolti alle stazioni appaltanti, e focalizzati sulle disposizioni del codice appalti in cui si richiama esplicitamente la normazione tecnica e le valutazioni di conformità accreditate.
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