Scuole, sostegni alle imprese, alle attività economiche, al reddito dei lavoratori: “Una terapia d’urto, per superare l’emergenza in atto, recependo le esigenze che vengono dai territori”. È quanto hanno proposto gli assessori regionali al Lavoro, Loretta Bravi e alle Attività Produttive, Manuela Bora nel corso dell’incontro, a Force, con sindaci ascolani di comuni terremotati, rappresentanti della categorie produttive, cittadini intervenuti. Il primo di una serie di confronti che coinvolgerà anche altre realtà. “È necessario creare un valore aggiunto ai territori devastati dal sisma, per scongiurare il rischio di desertificazione delle aree montane, con i giovani che sono più propensi ad abbandonare la montagna”, hanno detto gli amministratori durante l’incontro. La Regione, presente con molti dirigenti dei vari settori amministrativi, ha assicurato che è in corso di definizione, da preparare entro dicembre, un pacchetto organico di misure di sostegno alle comunità colpite dal sisma che “vada oltre le disposizioni dei decreti sul terremoto. L’intenzione è, nel rispetto delle norme europee e nazionali, di aiutare chi ha subito non solo danni diretti (che vengono liquidati secondo le modalità stabilite dal decreto e con risorse nazionali), come crolli o danneggiamenti infrastrutturali, ma indiretti, come i mancati redditi”. Molte attività artigiane, della ristorazione o bar – è stato evidenziato - pur avendo i locali agibili, hanno dovuto cessare l’attività perché ubicata all’interno di zone dichiarate “rosse”, quindi interdette al pubblico.
Un’ampia parte della riunione è stata dedicata al tema della scuola, anche in vista della programmazione del dimensionamento scolastico (nuove classi) 2017: le comunità terremotate sono state spostate sulla costa, molti genitori hanno paura a far rientrare i figli in plessi a più piani. “Garantiremo a tutti i ragazzi il regolare svolgimento dell’anno scolastico – ha assicurato l’assessore all’Istruzione Bravi – Se ci sarà bisogno di nuove classi, d’intesa con il Ministero e gli Uffici scolastici territoriali, le realizzeremo”. Ha poi indicato i criteri che guideranno il dimensionamento: ascolto delle famiglie, mantenere unite le comunità laddove è possibile, richiesta di fondi al Ministero per allestire nuove classi (se necessarie), adeguamento dei trasporti scolastici (se il problema si porrà). “Insieme decidiamo cosa è bene fare, ogni realtà avrà un progetto specifico alle proprie esigenze. Senza la scuola, finisce la comunità cittadina”, ha concluso Bravi.
Sul fronte delle attività economiche, l’assessora Bora ha assicurato che “stiamo lavorando per dare una priorità d’intervento alle questioni produttive. In realtà si tratta di aggiornare quelle che avevamo già definito dopo il sisma del 24 agosto. Le nuove scosse, o meglio i nuovi terremoti, hanno rimesso tutto in discussione, perché l’area d’intervento sarà necessariamente più vasta rispetto alle prime previsioni”. Tra le misure più immediate indicate, la realizzazione di un portale che certifichi e divulghi le produzioni marchigiane di qualità (già si registrano azioni di sciacallaggio, con finti produttori marchigiani che propongono produzioni non marchigiane), ristoro del lucro cessante (mancati redditi), “temporary shop” (aree artigiane e commerciali provvisorie, attrezzate in zone sicure dei comuni terremotati, per riavviare l’economia cittadina). Per quanto riguarda, invece, le misure di sostegno al lavoro, sono state indicate le opportunità relative agli ammortizzatori sociali, ai bandi ancora aperti (e a quelli futuri che prevedranno priorità per le aree terremotate), alle misure offerte dalle disposizioni sulle aree di crisi complesse (che ricomprendono anche comuni terremotati). Recependo un’indicazione dei partecipanti all’incontro, l’assessore Bravi si è mostrata disponibile ad attivare corsi di formazione per la filiera edile (come quelli già esistenti per il tessile e moda, legno e arredo, calzatura). Saranno focalizzati sulle esigenze della ricostruzione, in particolare sulle nuove procedure tecniche che richiedono competenze più elevate, rispetto al passato, scongiurando il rischio che le imprese locali possano essere escluse dalla ricostruzione per mancanza di requisiti professionali.
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