Ufficio Speciale Ricostruzione Marche

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martedì 24 ottobre 2023  14:11 

La torre dell'abate Odorisio 

 

La storia di Santa Vittoria in Matenano (Fermo) è unica a livello regionale. Siamo nell’anno 890. Il lungo assedio dell’Abbazia di Farfa (Rieti), ben sette anni, portò un gruppo di monaci in fuga verso il monastero di Sant’Ippolito e San Giovanni in Silva, oggi scomparso ma localizzato nella frazione di Ponte Maglio.

Spinti da ovvie ragioni, i monaci decisero di edificare un castello sul vicino colle Matenano, nella cui chiesa avrebbero poi traslato le reliquie di Santa Vittoria, loro protettrice, nel 924. Il borgo sorse intorno al monastero assumendo così il nome odierno in onore della vergine e martire del III secolo, il cui corpo si conserva ancora oggi in un’urna di marmo, nella collegiata.

Nel corso del tempo Santa Vittoria divenne sede di un presidiato farfense arrivando a governare in completa autonomia, per secoli, un vasto territorio compreso tra le attuali province di Macerata, Fermo e Ascoli.

Altre curiosità. Uno dei codici scritti dai monaci, una regola benedettina del X secolo, è il più antico documento in volgare delle Marche, attualmente conservato nella biblioteca comunale di Ascoli Piceno. Tra il 1235 ed il 1238, poi, l’abate Oderisio, quale podestà del Comune, fece edificare la torre alta 27 metri che porta il suo nome, oggi simbolo del borgo.

Proprio questo monumento sarà oggetto di un intervento ricompreso all’interno dell’ordinanza commissariale numero 137, che trova copertura ad una nuova serie di opere pubbliche da riparare dopo il terremoto del 2016/2017. La Torre di Odorisio sarà dunque restaurata, così come parte della strada adiacente, vale a dire Corso Matteotti, per un importo di 1.150.000 euro.

Nel planning delle opere in cantiere ci sono anche due strade, quella delle contrade Monteradaldo e Bore (1.400.000 euro), e la riparazione del cimitero e della Chiesa dei Cappuccini situati nella stessa Monteradaldo (2.000.000 euro).