L'intervento sul Rotary Palace 

Una piattaforma tecnologica nell’ambito della manifattura sostenibile, finalizzata allo studio e alla realizzazione di nuovi materiali e di soluzioni tecnologiche innovative che abbiano un impatto sull’eco-sostenibilità dei prodotti e dei processi e sul demanufacturing.

È quanto sta prendendo vita a Camerino, nell’ambito del progetto di riparazione dei danni causati dal sisma al Rotary Palace, che prevede al tempo stesso la realizzazione laboratorio tecnologico di ricerca Marlic. Il tutto grazie a un importo di 1.221.329 euro, che arriva in parte dai fondi per il sisma (391.887 euro) e in parte dal POR MARCHE FESR 2014-2020 (829.441 euro).

I lavori in corso, per cui l’Ufficio Speciale Ricostruzione ha appena approvato una perizia di variante, sono ad oggi giunti a buon punto.

Prima del terremoto l’edificio in oggetto ospitava in via provvisoria la Biblioteca Valentiniana; si tratta di un prefabbricato costruito su un unico livello, per una superficie totale netta di circa 720 metri quadrati ed un volume complessivo fuori terra di 4.450 metri cubi. All’interno, oltre ad un grande spazio polivalente si trovano i locali adibiti a servizi e i locali tecnici.

In particolare, il finanziamento assegnato all’aggregazione di imprese di cui fa parte anche l’Università di Camerino, prevede la realizzazione del nuovo laboratorio, con l’obiettivo di valorizzare le competenze tecnologiche presenti nelle aree colpite dal sisma e rafforzare il tessuto produttivo, sia in termini di disponibilità di strutture e capitale umano che di capacità di produrre innovazione nel sistema imprenditoriale, stimolando il trasferimento dei risultati della ricerca al mercato.

L’intervento favorisce, in un contesto produttivo caratterizzato da processi di riconversione degli asset aziendali, la nascita di un nuovo driver di sviluppo che faccia da volano per il rilancio di tutto il territorio regionale.