Palazzo Piersanti visto dall'esterno

Prende nome dalla famiglia che lo ha abitato dal 1728 fino alla fine dell’800. Appartenuto in precedenza ai Pellegrini, nasce dall’accorpamento di più edifici costruiti nel corso del tempo, la cui prima datazione può essere collocata intorno al XVI secolo.

Palazzo Piersanti rappresenta uno dei gioielli del centro storico di Matelica, un concentrato unico di storia e cultura. Al suo interno, infatti, vi è collocato un museo ricco di reperti, legati per lo più alla figura di Venanzio Filippo Piersanti (Matelica, 1688), maestro di cerimonie della Cappella Pontificia nominato da Papa Clemente XI che nel corso della sua esistenza ricoprì incarichi di grande prestigio all’interno della curia romana. Incarichi che gli permisero di raccogliere suppellettili artistiche (quadri, arazzi, mobili ed oggetti vari) e di edificare una cappella domestica all’interno del palazzo di famiglia.

Purtroppo, in seguito al sisma del 2016, il Museo Piersanti è andato incontro ad una chiusura forzata dovuta ai danni, che hanno decretato l’inagibilità dell’edificio al piano nobile, dove si concentrava gran parte della collezione, e solo parzialmente al piano terra.

Per l’intervento di riparazione, l’Ufficio Speciale Ricostruzione ha appena concesso un contributo di 5.499.578 euro, utili anche ad intervenire sulle quaranta stanze del complesso museale, su decorazioni pittoriche, elementi lignei, superfici decorate e stucchi.

Le procedure di recupero degli oltre 3.000 beni inventariati (molti dei quali hanno subito forti lesioni), iniziate subito dopo gli eventi sismici, sono invece state portate avanti dal personale del museo, con l’aiuto di volontari, addetti della Protezione civile e funzionari del Mibact.