Arquata del Tronto
Pubblicata la gara d’appalto per l’intervento più ingente e tra i più tecnicamente all’avanguardia della ricostruzione pubblica dell’Appennino centrale, quello per la stabilizzazione del colle e ricostruzione del centro storico di Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno. Il piano di fattibilità tecnico economia approvato dall’Usr Marche prevede interventi per 71 milioni di euro.
Una giornata storica per la comunità di Arquata e per la ricostruzione del centro Italia. Quella che parte è una gara frutto del lavoro di squadra tra enti pubblici e privati, in primis la Regione Marche guidata dal presidente Francesco Acquaroli, il Comune di Arquata con il sindaco Michele Franchi, la Struttura commissariale col commissario Guido Castelli e la Fondazione Eucentre di Pavia che insieme all’Ufficio Speciale Ricostruzione guidato dal direttore Marco Trovarelli è riuscita a individuare una soluzione così innovativa da aggiudicarsi quest’anno un focus al World Conference on Earthquake Engeneering di Milano.
La gestione unitaria degli interventi consente infatti un controllo a monte delle risposte sismiche del futuro edificato tale da azzerare i rischi per ogni struttura in elevazione, e consente anche un importante risparmio delle risorse pubbliche da destinare alla ricostruzione dell’intero borgo. La messa in sicurezza del colle di Arquata, su cui sorgeva il centro storico quasi completamente distrutto dal sisma, prevede la costruzione di due pozzi sotterranei in cemento armato da cui partiranno 328 tiranti, 12.970 metri lineari in totale, per rinforzare sismicamente tutta la collina del centro storico di Arquata del Tronto. I tiranti saranno opportunamente rinforzati per garantire il massimo della vita tecnica e sono stati studiati in base alle caratteristiche peculiari del colle di Arquata. I primi interventi riguarderanno le strade di accesso al paese e la provinciale, anche attraverso l’istallazione di micropali e saranno anche ripristinati i terrazzamenti del colle.
La configurazione relativa al tracciato dei tiranti è stata definita in maniera congiunta alle infrastrutture ed ai sottoservizi pubblici, per cui la messa in opera è prevista prevalentemente all’interno di appositi cunicoli tecnologici ispezionabili sia a piedi nella parte centrale del paese e sia ispezionabili a vista nelle vie limitrofe, lasciando la modalità di posa tradizionale con scavo in trincea solamente per la parte di rete ubicata lungo la strada provinciale o immediatamente a ridosso del serbatoio di alimentazione acquedottistica.
Infine, le abitazioni e le strutture pubbliche saranno ricostruite nella tutela della “forma urbis” originale del centro storico.
La gara, pubblicata oggi, resterà aperta fino al 13 gennaio. Dalla stipula del contratto serviranno poi circa 120 giorni per ultimare la progettazione esecutiva. La progettazione si affiderà alla metodologia Bim, che prevede l’utilizzo di software per gestire a livello digitale tutte le variabili di progettazione.