Le materie di competenza del Settore Assistenza ospedaliera, emergenza-urgenza e ricerca dell’Agenzia Regionale Sanitaria – sono definite con Deliberazione di Giunta Regionale n. 113 del 14 febbraio 2022.

Le principali attività del Settore sono:

  • Verifica dell’assetto organizzativo della rete ospedaliera pubblica e privata accreditata e dell’offerta sanitaria ospedaliera
  • Pianificazione e monitoraggio dell’appropriatezza delle prestazioni sanitarie ospedaliere
  • Controllo ed analisi dei flussi informativi ospedalieri, sviluppo contenuti per il tracciamento di nuovi dati
  • Individuazione, implementazione e gestione delle reti cliniche
  • Adempimenti LEA/nazionali/regionali connessi all’assistenza ospedaliera emergenza-urgenza

Per eventuali contatti: ars.assistenzaospedaliera@regione.marche.it

 

 

Le norme che regolano il settore sono riportate nelle singole pagine del sito dedicate alla descrizione delle attività svolte.

 

Di seguito le ‘norme generali’

 

Tutta la normativa regionale è disponile a questo link

 
 

Flusso Informativo di Lista di Attesa per i ricoveri chirurgici Programmati - Studio LiDiA

La Regione Marche, tramite l'Azienda Ospedaliero-Universitaria delle Marche e lo stabilimento di Pesaro dell'Azienda Sanitaria Territoriale di Pesaro Urbino (AST PU), ha recentemente partecipato allo studio multicentrico "LidiA", patrocinato dal Ministero della Salute, conclusosi nel settembre 2024. Questo studio osservazionale prospettico mirava a sviluppare e sperimentare un flusso informativo informatizzato per la gestione delle liste d'attesa dei ricoveri chirurgici programmati, con l'obiettivo di monitorarle e ottimizzarle a livello locale, regionale e nazionale. Il progetto si basava sull'utilizzo di un minimum data set per la raccolta di informazioni essenziali, finalizzato alla validazione dei dati e alla programmazione degli interventi chirurgici. La sperimentazione ha coinvolto diverse regioni italiane ed è stata supportata da una metodologia che integrava il monitoraggio continuo e l'analisi dei processi organizzativi.

 

Flusso informativo di Registro Operatorio - Studio ReOp

È in fase di avvio lo Studio ReOp, una ricerca retrospettiva che utilizzerà il flusso informativo informatizzato per la gestione delle liste d'attesa dei ricoveri chirurgici programmati, già impiegato nello studio LidiA. Questo approccio mira a ottimizzare l'organizzazione e la trasparenza delle liste d'attesa, migliorando l'efficienza e l'equità nell'accesso alle procedure chirurgiche programmate, analizzando l'utilizzo delle risorse impiegate nell'intero processo.

 


Reti tempo dipendenti
 

Reti non tempo dipendenti
 
Ictus Rete Ictus Ematologica Rete Ematologica
Chirurgia Rete Chirurgia della mano Odontoiatrica Rete Odontoiatrica
Trauma Rete Trauma Oncologica Rete Oncologica
Cardiologica Rete Cardiologica per il percorso STEMI Trapiantologica Rete Trapiantologica organi solidi e tessuti
Emergenza Rete Emergenza-Urgenza Ospedaliera Trapianti CSE Rete Trapiantologica Cellule Staminali Emopoietiche
    Trasfusionale Rete Trasfusionale
    Malattie Infettive Rete Malattie Infettive
    Gastroenterologia Rete Gastroenterologica

 

Le reti cliniche sono un modello organizzativo pensato per migliorare l'efficacia dei servizi e garantire continuità assistenziale (D. Lgs 502/92). Attraverso due recenti delibere, la Regione ha definito le linee guida per la loro istituzione:

La DGR 630/2024 si concentra sulle reti tempo-dipendenti (ictus, traumi e infarto), con l'obiettivo di migliorare l'efficienza nelle emergenze e assicurare un accesso rapido e coordinato alle cure.

La DGR 631/2024 riguarda le reti di ambiti specialistici non tempo-dipendenti, mirando a superare la frammentazione tra le strutture sanitarie per affrontare in modo coordinato le problematiche complesse.

 

 

Rete Ematologica

La Rete Ematologica delle Marche (REM) è una "rete assistenziale per patologia".

Assicura al paziente ematologico percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (PDTA) ottimali di presa in carico che integrano l'intero ciclo di assistenza e cura.

È fondata su un modello organizzativo diversificato in base alla casistica e all'expertise, dove le strutture presenti sul territorio che si occupano di patologie ematologiche apportano il proprio know-how.

Integra la rete dei servizi ospedalieri e quella dei servizi territoriali, assicurando la presa in carico delle persone assistite e il coordinamento dell'offerta di salute, e mettendo in relazione i professionisti attraverso modalità formalizzate e coordinate.

Istituita e strutturata dalla DGR n. 760/2024, la sua creazione è in coerenza con il DM 70/2015 e in linea con il PSSR 2023-2025.

È una rete non tempo-dipendente che punta a offrire ai cittadini un percorso di cura trasparente e di alta qualità per le malattie del sangue, a prescindere dalla complessità del bisogno.

Inoltre, la REM si configura come un contesto privilegiato per lo sviluppo di attività di ricerca clinica e biomedica, oltre che per la sperimentazione di nuove soluzioni organizzative e gestionali.

Obiettivo:

Fornire una risposta clinico/organizzativa appropriata ed omogenea ai bisogni espressi dai cittadini del territorio regionale, integrando gli HUB a diversa intensità assistenziale con strutture e servizi decentrati e ottimizzando le risorse esistenti.

Dal web: ”La Rete Ematologica della Regione Marche (REM) rientra tra le reti cliniche di alta specialità individuate nel Piano Socio Sanitario Regionale (PSSR) 2023-2025 con l’obiettivo di garantire ai pazienti equità di accesso attraverso la realizzazione di un modello di rete diffusa su tutto il territorio regionale. Le malattie ematologiche “tumorali” e “non tumorali” determinano un impatto rilevante sulla salute. L’incidenza complessiva delle prime rispetto al totale delle patologie neoplastiche è pari a circa il 10% (Piano Nazionale Oncologico 2023-2027); leucemie e linfomi sono al nono e all’ottavo posto, rispettivamente, tra le cause di morte per “tumore”. Le prospettive di guarigione e di controllo a medio-lungo termine sono condizionate dalla tempestività e accuratezza dei procedimenti diagnostici, talora particolarmente sofisticati e/o costosi, e dall’appropriatezza ed efficacia degli interventi terapeutici stessi, erogati prevalentemente da strutture dedicate ad alta specializzazione. Nel corso del 2022, nelle Marche sono stati registrati circa mille ricoveri di cui oltre il 77% presso i 4 specialistici (Ancona, Pesaro, Civitanova e Ascoli Piceno). In relazione alla peculiarità della REM, che si contraddistingue per la presa in carico di patologie prevalentemente di tipo oncologico, saranno previsti specifici momenti di integrazione con la rete Oncologica della Regione Marche”

Contatti: ars.assistenzaospedaliera @regione.marche.it

Referente: Roberto Penna

 

 

Rete Trauma

La rete trauma è un sistema organizzato nella Regione Marche per la gestione del trauma grave.

Il trauma maggiore fa parte delle patologie ad alta complessità i cui esiti, in termini di mortalità e di disabilità, dipendono fortemente dai fattori tempo e qualità degli interventi assistenziali messi in atto nel percorso dalla fase pre -ospedaliera, all'ospedale, fino alla riabilitazione.

La rete mira a garantire un'assistenza di qualità, la migliore erogabile dal sistema, nel minor tempo possibile.

E’ stata istituita con la Deliberazione della Giunta Regionale DGR n. 988 del 29/08/2016 e la rete operativa sul registro regionale traumi gravi con Decreto del dirigente del Settore flussi informativi sanitari e monitoraggio SSR n. 8 del 07/12/2022.

È una rete tempo-dipendente e il suo funzionamento si basa su un modello "Hub & Spoke".

Gli Hub, o Centri Traumi di Alta Specializzazione (CTS), sono i centri principali, attrezzati per gestire i casi più complessi 24 ore su 24. Gli Spoke, che includono i Centri Traumi di Zona (CTZ) e i Presidi di Pronto Soccorso per Traumi (PST), sono le strutture periferiche che offrono la prima assistenza.

L'obiettivo è portare "il paziente giusto all'ospedale giusto nel tempo giusto".

Il percorso del paziente inizia con la valutazione pre-ospedaliera del 118, che decide la destinazione più appropriata. I casi più gravi vengono inviati direttamente a un Hub (centralizzazione primaria), mentre altri possono essere stabilizzati in uno Spoke prima di un eventuale trasferimento a un Hub (centralizzazione secondaria). Una volta che il paziente si è stabilizzato, può essere riportato a una struttura meno complessa per continuare le cure (decentralizzazione).

L'efficacia della rete è garantita da strumenti come il teleconsulto e il Registro Regionale Traumi Gravi (RRTG), che permettono di monitorare e migliorare costantemente il sistema.

Obiettivi:

Il suo obiettivo principale è garantire cure rapide e di alta qualità per migliorare la sopravvivenza e ridurre la disabilità. La rete identifica il paziente con trauma maggiore e lo indirizza alla struttura più idonea nel minor tempo possibile. Strumenti come il Registro Regionale Traumi Gravi e il teleconsulto supportano il monitoraggio e il miglioramento continuo della qualità del servizio.

Dal Web: “La Giunta regionale ha approvato le linee guida di un percorso finalizzato che sarà ulteriormente implementato dall’estensione del servizio di elisoccorso anche in condizioni atmosferiche avverse e volo notturno. La ridefinizione organizzativa ha l’obiettivo di garantire la migliore assistenza al traumatizzato in tutte le fasi del soccorso, della diagnostica e della terapia. La rete integrata prevede una stratta connessione tra Centri altamente specializzati e strutture periferiche. Il paziente non sarà necessariamente indirizzato al presidio ospedaliero più prossimo al luogo dell’evento, ma a quello di cura più appropriato per le sue condizioni cliniche. La concentrazione della casistica complessa in un numero limitato di strutture, collegate con i centri periferici, assicura di destinare “il paziente giusto all’ospedale giusto nel tempo giusto”. La rete per il trauma prevede, inoltre, collegamenti con Centri, regionali o sovra regionali, particolarmente specializzati: grandi ustionati, unità spinali unipolare, riabilitazione del cranioleso, camera iperbarica, amputazioni traumatiche e microchirurgia, antiveleni. Secondo gli obiettivi della Regione, questa nuova modalità operativa risulta strategica per il migliore IL governo della rete clinica e per una maggiore qualità della presa in carico dei pazienti, con una conseguente razionalizzazione delle risorse destinate all’assistenza e garanzia di equità di trattamento su tutto il territorio regionale.”

Contatti: ars.assistenzaospedaliera @regione.marche.it

Referente: Giovanni Lagalla

 

 

 

 

Rete Odontoiatrica

La Rete Odontoiatrica delle Marche è un'iniziativa regionale, che riorganizza le attività odontoiatriche pubbliche per rispondere a una carenza nell'offerta rispetto alla domanda.

Istituita dalla DGR n. 716/2024 è costituita dalle strutture del Servizio Sanitario Regionale (SSR) che erogano prestazioni odontoiatriche. Il suo scopo è garantire standard clinico-assistenziali omogenei e interventi su tutto il territorio regionale, basandosi su una piena integrazione tra ospedale e territorio.

La rete opera attraverso un modello organizzativo Hub & Spoke, che prevede nodi a complessità assistenziale crescente. Questo modello è progettato per assicurare una maggiore disponibilità di cure e uniformare l'organizzazione dei percorsi

I Centri HUB: Sono strutture di riferimento dotate di attrezzature e competenze professionali elevate e integrazione multidisciplinare in ambito ospedaliero. Erigono prestazioni diagnostico-terapeutiche di alta complessità (in setting ambulatoriale e/o in regime di ricovero) e sono dedicati a pazienti con rilevanti profili di rischio clinico o fragilità clinica.

I Centri SPOKE Ospedalieri erogano prestazioni a pazienti con fragilità clinica che necessitano di un ambiente protetto per prestazioni ambulatoriali o terapie chirurgiche in regime diurno, quelli Territoriali invece offrono prestazioni ambulatoriali di non elevata complessità a pazienti che non presentano rilevanti fattori di rischio clinico.

Tutti i centri della rete sono tenuti a programmare, prescrivere e prenotare le attività diagnostiche e terapeutiche necessarie per una presa in carico globale del paziente.

La rete garantisce le prestazioni di odontostomatologia incluse nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).

Obiettivo:

L'obiettivo primario della Rete Odontoiatrica Regionale è offrire un servizio di cura odontoiatrica più efficiente e accessibile a tutti i cittadini della regione. L'impegno è quello di migliorare la qualità e la disponibilità delle cure, assicurando che i pazienti siano seguiti in modo completo e che ogni trattamento sia appropriato. Per raggiungere questo risultato, si mira a uniformare l'accesso e le procedure su tutto il territorio, creando un'efficace integrazione tra ospedali e strutture locali. Inoltre, un'attenzione particolare è rivolta ai pazienti più fragili, per i quali si vuole semplificare l'intero percorso di cura, dal primo contatto fino al trattamento. L'intera rete lavora sulla condivisione di linee guida e protocolli operativi, con l'obiettivo di migliorare continuamente le competenze dei professionisti e garantire un'assistenza di qualità sempre più elevata.

Dal web : “La Rete Odontoiatrica Regionale è stata presentata a Palazzo Raffaello con l'obiettivo di garantire cure odontoiatriche appropriate e accessibili ai pazienti con fragilità cliniche e sociali, gestire le urgenze odontoiatriche e tutelare l’età evolutiva. La rete, basata sull'integrazione ospedale-territorio, offre percorsi di presa in carico globale e agevolata, coinvolgendo tutte le professionalità del Servizio Sanitario Regionale.

Il modello prevede strutture ospedaliere Hub per gestire casi complessi (AST Ancona, AOU Marche e INRCA di Ancona) e Spoke ospedalieri e territoriali per attività di base e monitoraggio. Nel 2024 sono state erogate 56.163 prestazioni, con il 65% proveniente da strutture pubbliche e il 28% destinate a persone con vulnerabilità clinica. Tra le iniziative della rete vi sono screening scolastici per la prevenzione della carie, un progetto odontoiatrico materno-infantile e una campagna di prevenzione del carcinoma orale“

Contatti: ars.assistenzaospedaliera @regione.marche.it

Referenti: Patrizia Santoiemma Maria Grazia Ombrosi

 

 

Rete Emergenza-Urgenza Ospedaliera

La Rete di emergenza-urgenza ospedaliera è l'insieme delle strutture del Servizio Sanitario Regionale (SSR) dedicate all'emergenza sanitaria.

Lo scopo è quello di uniformare le procedure organizzative sul territorio regionale, migliorare la qualità, la sicurezza e l'assistenza nei Pronto Soccorso, incrementando l'appropriatezza degli accessi.

È una rete tempo-dipendente che opera attraverso l'implementazione delle "Linee Guida organizzative regionali per la presa in carico presso la rete ospedaliera di emergenza-urgenza". Queste Linee Guida sono state approvate con la DGR 1707/2023 e hanno l'obiettivo di uniformare le procedure organizzative sul territorio marchigiano.

La rete è stata oggetto di sistematiche revisioni verso il continuo miglioramento del servizio soprattutto per mitigare il fenomeno del sovraffollamento durante il periodo estivo DGR 734/2022.

Obiettivo:

L'adozione di queste specifiche linee di indirizzo regionali da parte di tutti gli Enti del SSR ha come obiettivi principali:

  • il miglioramento dell’appropriatezza degli accessi ai Pronto Soccorso.
  • il potenziamento delle misure organizzative per la presa in carico presso tutte le strutture di emergenza-urgenza regionali.
  • il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell'assistenza delle cure in pronto soccorso. Questi obiettivi sono in coerenza con la normativa nazionale vigente e con gli obiettivi previsti dal Nuovo Piano Socio Sanitario

Dal Web: “ Dal 15 giugno al 15 settembre 2022, la Regione Marche ha avviato un piano sperimentale per migliorare i pronto soccorso, riducendo tempi di attesa e disagi, soprattutto durante il periodo estivo caratterizzato da un aumento di turisti. Tra le principali iniziative, si prevede il miglioramento del comfort e della trasparenza in sala d’attesa, con l’uso di display elettronici e supporti multilingue.  È stata introdotta la figura del bed manager per coordinare la gestione dei pazienti e sono stati definiti piani specifici per affrontare il sovraffollamento, evitando stazionamenti prolungati su letti bis e barelle.  Sono stati istituiti percorsi rapidi per patologie minori e procedure per accelerare i trasferimenti tra reparti, garantendo continuità assistenziale. Per far fronte alla carenza di personale, sono state previste misure straordinarie di reclutamento.  Inoltre, si punta sull’uso di teleconsulto per la gestione delle non urgenze e sull’attivazione di postazioni di osservazione breve intensiva con monitoraggio avanzato.”

Ulteriori approfondimenti sul Sistema di Emergenza-Urgenza Sanitaria integrato con il territorio (insieme delle funzioni di soccorso, trasporto e comunicazione) sono disponibili alla pagina "Il Sistema di Emergenza-Urgenza Sanitaria"

Contatti: ars.assistenzaospedaliera @regione.marche.it

Referente: Patrizia Santoiemma

 

 

Rete Trasfusionale

 

La rete trasfusionale è un sistema organizzato che mira a potenziare ed efficientare la gestione del sangue, dei suoi componenti e dei farmaci plasmaderivati all'interno di una regione o tra regioni e province autonome.

La sua operatività si basa sulla definizione e il rispetto di requisiti minimi per i servizi trasfusionali e le unità di raccolta, con ispezioni periodiche per verificarne la conformità in coerenza con l’Accordo Stato Regioni n. 29/CSR del 25 marzo 2021 (DGR 1123/2021),

Si è provveduto a razionalizzare l’utilizzo della Immunoglobuline (IG) ad uso umano, risultato in incremento in tutta la Regione, approvando il documento “Linee di indirizzo regionali l’utilizzo appropriato delle immunoglobuline” (DGR n. 731/2022) al fine di:

  • garantire la terapia ai soggetti per i quali la somministrazione di IG è salva-vita;
  • fornire indicazioni per la gestione della domanda di IG in condizioni di carenza;
  • favorire un utilizzo appropriato di IG, sulla base delle evidenze scientifiche disponibili e delle opinioni di esperti in materia.

Le linee di indirizzo aggiornate sono disponibili su questo sito nell’apposita sezione.

La rete stabilisce un prezzo unitario per le unità di sangue e i suoi derivati, facilitando l'interscambio tra le diverse aziende sanitarie e tra le regioni per ottimizzare la disponibilità, in coerenza con l’Accordo Stato regioni n. 90/2021 (DGR 1235/2021).

Un pilastro fondamentale è la stretta collaborazione con il volontariato: vengono definite convenzioni e contributi annuali per supportare le associazioni di donatori, riconoscendone il ruolo essenziale (DGR n. 1436/2023).

Inoltre, la rete si impegna nella razionalizzazione dell'uso degli emocomponenti, come le Immunoglobuline (IG), attraverso l'adozione di linee guida per un impiego appropriato. Per promuovere un uso consapevole del sangue, vengono istituiti Comitati Ospedalieri per il Buon Uso del Sangue in diverse strutture sanitarie.

Obiettivi:

La rete trasfusionale ha come obiettivo primario il potenziamento e l'efficienza del sistema per garantire la sicurezza e la disponibilità di sangue ed emoderivati. In particolare, si impegna ad assicurare l'approvvigionamento e la distribuzione ottimale di sangue e emocomponenti, anche in condizioni di carenza, attraverso un attento monitoraggio e l'incentivo all'interscambio tra le strutture.

Per approfondire:

Dati Monitoraggio Globuli Rossi - Centro Nazionale Sangue

Dati monitoraggio Plasma - Centro Nazionale Sangue

Contatti: ars.assistenzaospedaliera @regione.marche.it

Referente: Roberto Penna

 

 

 

Rete Cardiologica per il percorso STEMI

 

La rete cardiologica per il percorso STEMI (infarto miocardico acuto con sopraslivellamento del tratto ST) nella regione Marche è un sistema cardiologico regionale progettato per affrontare gli infarti miocardici acuti in maniera coordinata e standardizzata.

L'implementazione di questa rete è stata formalizzata attraverso delibere regionali, come la DGR 1282/16 e la DGR DGR 1078/2020, che hanno approvato progetti e percorsi diagnostico-terapeutici specifici.

Questa rete, tempo-dipendente, si basa su un modello hub & spoke che integra ospedali con diverse capacità e il sistema di emergenza territoriale, incluso il Numero Unico di Emergenza 112.

È una Rete realizzata con il supporto dei Progetti di carattere prioritario e di rilievo nazionale

Obiettivo:

Il suo obiettivo principale è garantire a tutti i pazienti affetti da STEMI un accesso equo e tempestivo alle procedure di riperfusione coronarica salvavita.

Dal  Web: “ La Regione Marche si distingue nel Programma Nazionale Esiti 2024 di Agenas, che ha valutato circa 1.363 ospedali italiani. ​ L'Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche è stata riconosciuta come miglior ospedale pubblico d'Italia per il terzo anno consecutivo. ​ Inoltre, gli ospedali di Pesaro, Macerata e Jesi sono stati classificati come eccellenze. ​ Pesaro e Macerata si sono distinti per la tempestività nell'accesso all'angioplastica coronarica entro 90 minuti per pazienti con infarto miocardico acuto.”

Contatti: ars.assistenzaospedaliera @regione.marche.it

Referente: Patrizia Santoiemma

 

 

Rete Oncologica

La Rete Oncologica della Regione Marche è un modello organizzativo e assistenziale istituito per garantire la presa in carico dei pazienti oncologici sul territorio marchigiano. Si basa sulla creazione di un "network" organizzativo e professionale di "networks", ovvero una "rete di reti", che consente la condivisione e lo scambio di informazioni cliniche e integra il flusso informativo con il sistema regionale per garantire l'interoperabilità tra i servizi delle aziende territoriali.

Il primo modello organizzativo è stato delineato con la DGR n. 1061/2020 e successivamente aggiornato per integrare l'evoluzione normativa nazionale e regionale DGR 1442/2024.

Il modello adottato per la sua configurazione organizzativa, logistica, territoriale e demografica è il Comprehensive Cancer Care Network (CCCN), che assicura la maggiore uniformità possibile in termini di accesso, gestione clinica, governance e monitoraggio dei dati con finalità cliniche e di ricerca. La Rete Oncologica è riconosciuta come parte integrante della programmazione dei servizi socio-sanitari regionali dal Piano Socio Sanitario Regione Marche 2023-2025 (Dacr n. 57/2023).

La Rete Oncologica delle Marche non tempo-dipendente opera attraverso un approccio multidisciplinare e multiprofessionale, interconnettendo diverse figure professionali, strutture e servizi sanitari e socio-sanitari.

La rete valorizza le figure professionali con competenze specialistiche, offrendo loro percorsi formativi, aggiornamenti continui e audit clinici per mantenere elevata la qualità delle cure. Un aspetto cruciale è il coinvolgimento attivo dei cittadini e delle associazioni di volontariato, di malati e di attivismo civico. Questo assicura trasparenza, migliora l'accessibilità e permette di raccogliere feedback sulla qualità percepita dei servizi.

Per la valutazione epidemiologica dei bisogni sanitari e il monitoraggio della popolazione, il Registro Tumori Marchigiano (RTM) raccoglie dati essenziali.

Un'iniziativa innovativa è il Molecular Tumor Board (MTB), istituito per offrire strategie terapeutiche personalizzate a pazienti senza alternative convenzionali. Questo gruppo di specialisti esamina collegialmente i casi clinici, basando le decisioni sui test di profilazione genomica Next Generation Sequencing (NGS) e sui farmaci attivi (DGR n. 396/2022DGR n. 1512/2022DGR 1098/2023 e DGR N. 1985/2023).

La valutazione delle performance della rete avviene attraverso l'analisi dei requisiti essenziali definiti a livello nazionale, come quelli dell'Accordo Stato Regioni n. 165/2023. Questo processo assicura che la rete mantenga standard elevati e continui a evolversi per rispondere al meglio alle esigenze dei pazienti oncologici

Obiettivo:

La Rete Oncologica ha l'obiettivo di migliorare la qualità della vita e la sopravvivenza dei pazienti oncologici. Per raggiungerlo, punta su una serie di azioni integrate. Prima di tutto, intende migliorare lo standard di cura attraverso l'uso della profilazione genetica e di terapie innovative. Allo stesso tempo, si impegna a garantire la continuità e appropriatezza delle cure con un approccio multidisciplinare e a implementare percorsi uniformi per l'assistenza, sia in ospedale che sul territorio, garantendo a tutti i cittadini lo stesso livello di accesso.

Un altro aspetto cruciale è la prevenzione. La rete si concentra sullo sviluppo e il monitoraggio di programmi di prevenzione primaria e secondaria, con particolare attenzione agli screening per i tumori femminili e del colon-retto, e attua programmi specifici per le patologie eredo-familiari. L'intero processo viene supportato dalla formazione continua del personale e da un sistema di audit per monitorare l'efficacia dei percorsi terapeutici. Infine, la rete si propone di monitorare lo stato di salute generale della popolazione, misurando l'incidenza dei tumori e suggerendo interventi preventivi mirati.

Per le attività di assistenza territoriole ulteriori informazioni sono disponibili sulla pagina del Settore Territorio e integrazione sociosanitaria

Dal web : “Il Report AGENAS 2023 evidenzia i progressi della Regione Marche nella riorganizzazione del sistema sanitario, con particolare attenzione alla nuova Rete Oncologica Regionale Marche (R.O.Re.M), istituita nel contesto della legge regionale 19/2022. La riforma ha portato alla creazione di 5 Aziende Sanitarie Territoriali, un’Azienda Ospedaliero Universitaria e un IRCCS, migliorando l’accessibilità e la qualità delle cure oncologiche. Le Marche si distinguono per la sicurezza degli interventi chirurgici per tumore alla mammella e al polmone e per la buona accessibilità a chemioterapia e radioterapia.  Nel 2024 sono stati avviati interventi significativi, tra cui la governance clinica delle reti, l’integrazione delle strutture territoriali, la digitalizzazione della cartella clinica unica e l’aggiornamento del Fascicolo Sanitario Elettronico. Un risultato concreto è la riduzione dei tempi di attesa per interventi oncologici: 34 giorni per il tumore alla mammella (da 50), 26 per l’utero (da 62) e 24 per il colon (da 72). Il percorso intrapreso conferma un modello di cura più efficace, equo e centrato sui bisogni dei pazienti.“

Contatti: ars.assistenzaospedaliera @regione.marche.it

Referenti: Giovanni Lagalla

 

 

Rete Chirurgia della mano

E’ un modello organizzativo che mira a garantire una risposta qualificata e rapida ai pazienti con traumi acuti della mano e del polso, e alle loro conseguenze, sul territorio regionale.

La rete è stata istituita in recepimento dell’Accordo Stato Regioni del 9 febbraio 2022 "Documento programmatico per la rete di emergenza-urgenza in Chirurgia della mano" (Rep. Atti n. 10/CSR). Questo recepimento è stato formalizzato con la DGR n. DGR 948/2022, che ha anche approvato il "Progetto regionale rete per il trattamento dei traumi acuti isolati di mano e polso e dei loro esiti".

È una rete tempo-dipendente relativa ai traumi della mano e del polso, che mira a garantire un intervento uniforme, corretto e un'omogeneità dell'offerta assistenziale.

Opera secondo il modello "Hub and Spoke", che prevede l'integrazione di centri ad alta complessità specialistica (Hub) con centri a bassa complessità (Spoke).

L'Hub della Regione Marche è collocato presso l'AOU Ospedali Riuniti di Ancona.

Lo scopo principale ella rete è quello di organizzare il percorso assistenziale del paziente con trauma della mano e fornire risposte tempestive ed appropriate su tutto il territorio regionale con un'omogeneità dell'offerta assistenziale che risponda agli standard previsti dall'Accordo Stato Regioni attraverso competenze super-specialistiche in Chirurgia della Mano necessarie a rispondere efficacemente alla complessità di inquadramento diagnostico e di trattamento del paziente.

Obiettivo:

Obiettivo specifico della rete è il Coordinamento del percorso del paziente con trauma di polso e mano in ambito territoriale coinvolgendo i responsabili delle SOD di Ortopedia, Medicina Riabilitativa e dei Dipartimenti di Pronto Soccorso e di Emergenza/Urgenza 118 territoriali della Regione Marche nel rispetto della continuità assistenziale e l'appropriatezza clinica e organizzativa.

Per approfondire : Allegato B: Progetto regionale rete per il trattamento dei traumi acuti isolati di mano e polso e dei loro esiti (DGR 948/2022)

Contatti: ars.assistenzaospedaliera @regione.marche.it

Referente: Simone Pizzi

 

 

Rete Gastroenterologia

 

La Rete Gastroenterologica della Regione Marche è un sistema organizzato per la diagnosi e cura delle malattie dell'apparato digerente (MAD), istituita dalla Giunta Regionale delle Marche con DRG 1280/2025.

Opera secondo linee organizzative predisposte da un Gruppo di lavoro composto da professionisti del Servizio Sanitario Regionale (SSR).

 Il modello di funzionamento è incentrato sulla concentrazione dell'assistenza ad alta complessità in centri "hub", supportati da una rete di centri "spoke".

La gestione della rete gastroenterologica ed endoscopica nella Regione Marche si basa su un modello a due livelli che garantisce un'organizzazione capillare e coordinata. Al vertice si trova il Coordinamento regionale, istituito dall'Agenzia Regionale Sanitaria, che ha il compito di definire la strategia complessiva. Le sue responsabilità includono la programmazione e l'elaborazione di indirizzi tecnico-operativi, la promozione di protocolli standardizzati (come i PDTA) e il monitoraggio del funzionamento generale della rete tramite indicatori di performance. Questo livello assicura la coerenza delle attività su tutto il territorio

A livello operativo, ogni singola Azienda Sanitaria Regionale ha istituito un Comitato locale, che si occupa della gestione pratica. Questo comitato è cruciale per la coordinazione tra i professionisti, lo sviluppo di protocolli specifici e la definizione dei criteri di accesso ai PDTA regionali.

Inoltre, conduce audit clinici e organizzativi e garantisce il raccordo continuo tra ospedale e territorio, un aspetto fondamentale per la gestione di tutte le fasi del paziente, dalla prevenzione fino alla dimissione e all'assistenza domiciliare.

Sono stati sviluppati specifici Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA) per patologie come le malattie infiammatorie croniche intestinali e la celiachia, quest'ultima con una rete clinica regionale dedicata che integra centri di riferimento e ambulatori periferici.

Obiettivo:

La rete si propone di garantire ai cittadini un accesso equo e uniforme alle cure, tenendo conto delle specificità geografiche del territorio. L'obiettivo è offrire trattamenti appropriati, sicuri e di alta qualità, concentrando i casi più complessi nei centri specializzati (hub), supportati da una rete di strutture periferiche (spoke).

Si punta a ottimizzare le risorse disponibili, migliorando l'efficienza del sistema sanitario e favorendo una stretta collaborazione tra ospedali e servizi territoriali. Questo approccio integrato permette di seguire il paziente in tutte le fasi del percorso di cura, dalla prevenzione alla diagnosi, dal trattamento al follow-up, fino alle cure palliative.

Un altro obiettivo importante è ridurre la necessità per i pazienti di rivolgersi a strutture fuori regione, migliorando le capacità delle strutture locali, soprattutto per interventi complessi. Inoltre, si prevede la presenza di gastroenterologi nelle Case di Comunità, per facilitare il primo accesso e garantire una gestione più efficace dei pazienti.

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Dal web : “La Regione Marche ha istituito la "Rete Gastroenterologica" per garantire equità di accesso, appropriatezza della presa in carico e qualità delle cure per le malattie dell’apparato digerente (MAD), in attuazione del Piano Socio Sanitario Regionale. ​ La rete mira a un modello assistenziale omogeneo ed efficiente su tutto il territorio, introducendo il gastroenterologo territoriale per migliorare la continuità dei percorsi di cura. Le MAD rappresentano una delle principali cause di mortalità (13%), con un’incidenza significativa del tumore del colon-retto e una sopravvivenza a 5 anni del 60%. Le Unità Operative di Gastroenterologia offrono un’assistenza ospedaliera adeguata, con degenza media più breve e maggiore appropriatezza, ma solo il 7,4% dei pazienti MAD viene dimesso da queste unità, mentre il restante 92,6% è gestito da altre specialità. La Regione ha avviato interventi di riordino, tra cui la riorganizzazione della rete gastroenterologica ed endoscopica, l’attuazione di PDTA specifici (es. celiachia) e il potenziamento della formazione specialistica.“

Contatti: ars.assistenzaospedaliera @regione.marche.it

Referenti: Domenico Lombardi Fortino

 

 

Rete Malattie Infettive

E’ un modello organizzativo che mira a garantire una presa in carico globale, multidisciplinare e multiprofessionale dei pazienti affetti da patologie infettive. La sua istituzione nasce dall'esigenza di assicurare una diagnosi e un percorso assistenziale omogeneo, efficace ed efficiente su tutto il territorio regionale, garantendo continuità assistenziale, maggiore sicurezza e qualità delle cure.

Il documento che la istituisce definisce il modello organizzativo adottato, il sistema di governance, i nodi della rete e gli indicatori di monitoraggio. (DGR n. 940/2025)

La rete nasce per affrontare il problema significativo delle malattie infettive, che continuano a rappresentare una rilevante causa di disabilità e morte. Questo contesto è aggravato dalla globalizzazione, dalla diffusione di microrganismi e dalla crescente preoccupazione per l'antibiotico-resistenza, che porta a maggiore morbilità, mortalità, degenze più lunghe e costi sanitari elevati.

La rete per le malattie infettive opera attraverso una struttura complessa e integrata che garantisce l'equità e l'appropriatezza delle cure su tutto il territorio. Si basa su una serie di "nodi", tra cui strutture specialistiche (con reparti dedicati), nodi ospedalieri (per ricoveri e prestazioni ambulatoriali), laboratori di microbiologia (per diagnosi rapide) e strutture territoriali (per l'assistenza domiciliare e il follow-up post-ricovero). Un ruolo cruciale è svolto anche dal Dipartimento di Prevenzione e dai Medici di Medicina Generale e dai Pediatri di Libera Scelta, che rappresentano il primo punto di contatto per i pazienti.

Per standardizzare la presa in carico dei pazienti, la rete utilizza i Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA), che definiscono in modo chiaro il percorso di cura più appropriato e i criteri per il ricovero. Questi percorsi sono differenziati in base alla gravità e al tipo di patologia, garantendo che ogni paziente sia assistito nel setting più idoneo. La governance della rete è affidata a un Coordinamento Regionale che si occupa di diffondere protocolli uniformi, monitorare le attività e promuovere la formazione del personale. Parallelamente, a livello locale, un Comitato Locale assicura l'implementazione pratica della rete, analizzando le criticità e organizzando audit clinici. Il tutto è supportato da sistemi informativi omogenei, una comunicazione strategica e un'attenzione costante alla formazione del personale sanitario.

Obiettivo:

La Rete Regionale delle Malattie Infettive ha l'obiettivo di garantire un'assistenza sanitaria efficiente ed equa per tutti i cittadini. Per raggiungere questo scopo, mira a potenziare il collegamento tra ospedali e strutture territoriali, creando un sistema integrato che assicuri la continuità delle cure, dalla prevenzione al follow-up.

Un'altra priorità è la standardizzazione dei percorsi di cura attraverso la predisposizione di Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA). Questi percorsi, elaborati dal Dipartimento Funzionale di Malattie Infettive, hanno lo scopo di assicurare che ogni paziente sia assistito nel contesto più appropriato e che le risorse assistenziali, come personale e posti letto, siano ottimizzate. L'integrazione tra ospedale e territorio permette inoltre di avviare tempestivamente interventi di sanità pubblica e profilassi, migliorando la prognosi e le misure di isolamento necessarie.

Dal web : “la Regione Marche ha riorganizzato la Rete delle Malattie Infettive per garantire una presa in carico globale, efficace e personalizzata dei pazienti, integrando professionalità e strutture su tutto il territorio. Questo modello innovativo punta su collaborazione, tempestività e qualità delle cure, rispondendo alle sfide poste dalle malattie infettive, che rappresentano una delle principali cause di patologia, disabilità e morte. La riorganizzazione, in linea con il Piano Socio Sanitario 2023-2025, prevede l’integrazione tra ospedali e strutture territoriali, la definizione di Percorsi Diagnostico-Terapeutico-Assistenziali (PDTA) e un Coordinamento Regionale Malattie Infettive per gestire le attività a livello regionale. Sono state istituite 4 Unità Operative Complesse (2 presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche, 1 presso l’AST Pesaro Urbino e 1 presso l’AST Fermo) collegate a Unità Operative Semplici Dipartimentali negli ospedali di Macerata e Ascoli Piceno.“

Contatti: ars.assistenzaospedaliera @regione.marche.it

Referenti: Patrizia Santoiemma

 

 

Rete Trapiantologica organi solidi e tessuti

La rete trapiantologica è un sistema complesso e in continua evoluzione, fondamentale per la cura dei pazienti che necessitano di trapianti di organi e tessuti.

L'obiettivo principale di questa rete è promuovere e ottimizzare le attività trapiantologiche per potenziare l'efficienza complessiva del sistema e soddisfare al meglio i bisogni dei cittadini.

La disciplina delle attività di prelievo e trapianto è regolata dalla Legge 91/1999, che ha istituito il Centro Nazionale Trapianti (CNT) e i Centri Regionali Trapianti (CRT).

Nelle Marche, il Centro Regionale Trapianti (CRT) è stato istituito con DGR n. 1233/2002 e DGR n. 1477/2002 e ha sede operativa presso l'AOU delle Marche (Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche).

Il Coordinatore del Centro Regionale Trapianti coordina le attività di donazione, allocazione e trapianto sul territorio regionale, avvalendosi di professionisti locali (coordinatori) e seguendo le linee guida del CNT.

La rete trapiantologica marchigiana opera attraverso significative collaborazioni interregionali. In particolare, coopera con la Fondazione IRCSS Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e altre regioni del nord Italia (Lombardia, Veneto, Liguria, Marche, Friuli Venezia Giulia e Provincia Autonoma di Trento) per gestire efficacemente le liste d'attesa, l'assegnazione degli organi e le indagini sui donatori. Esiste inoltre una stretta collaborazione con la Regione Umbria per i programmi di trapianto di rene e fegato.

La rete ha implementato progetti specifici che ne hanno potenziato le capacità. In linea con l'Accordo Stato-Regioni del 2021, è stato avviato e potenziato il programma di trapianto di rene da donatore vivente, che ha già portato a risultati importanti, come il primo trapianto ABO-incompatibile nel 2023. Un altro passo avanti è l'adozione di un protocollo per la valutazione dell'idoneità dei donatori di organi solidi, che standardizza le procedure secondo le direttive nazionali. Nel 2023, infine, la rete ha segnato un'importante innovazione con l'avvio del programma di donazione e trapianto da donatore a cuore fermo (cDCD), ampliando così il bacino di organi disponibili.

Obiettivo:

La rete trapiantologica marchigiana si prefigge diversi obiettivi fondamentali.

Il primo è potenziare l'efficienza della rete, garantendo la continuità operativa del Centro Regionale Trapianti (CRT) per rispondere al meglio alle esigenze dei cittadini.

 Ciò include il mantenimento e miglioramento delle performance già raggiunte, come l'aumento delle donazioni e dei trapianti di fegato, rene e cornee.

Un altro scopo cruciale è l'innovazione, con l'introduzione di nuovi programmi come la donazione da donatore a cuore fermo e i trapianti renali da donatore vivente ABO-incompatibile. Tutto questo si accompagna a un impegno costante per la formazione e l'aggiornamento dei professionisti, per allineare le competenze con i progressi della ricerca scientifica. Infine, la rete si impegna a operare in totale conformità normativa, rispettando leggi e accordi nazionali per consolidare la sua posizione di eccellenza.

Dal web“La Regione Marche ha stanziato 300 mila euro per il "Progetto regionale di sviluppo e potenziamento delle attività di prelievo e trapianto di organi e tessuti" per il 2025. L'obiettivo è migliorare le performance regionali nella rete trapiantologica, gestite dal Centro Regionale Trapianti (CRT). Nel 2024 si è registrato un aumento dei donatori a cuore fermo (DCD), con 18 procedure rispetto alle 7 del 2023, e un'espansione territoriale da una a quattro strutture sanitarie coinvolte.

Il CRT ha sviluppato un progetto articolato in quattro sotto-progetti: verifica delle attività dei coordinatori locali, formazione e informazione regionale, potenziamento del prelievo di organi e tessuti, e rafforzamento dell'attività chirurgica dei trapianti. Il piano strategico include campagne di sensibilizzazione, formazione del personale sanitario su aspetti clinici ed etici, e sviluppo di percorsi integrati tra rianimazioni e altri reparti per identificare precocemente potenziali donatori, con particolare attenzione alla donazione epatica.”

Per approfondirereportistica sull'attività della Rete Nazionale di Trapianti

Contatti: ars.assistenzaospedaliera @regione.marche.it

Referente: Simone Pizzi

 

 

Rete Trapiantologica Cellule Staminali Emopoietiche (CSE)

La Rete TRAPIANTOLOGICA CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE (CSE) è un sistema regionale integrato per i trapianti di cellule staminali emopoietiche, che coordina diverse strutture e processi per garantire qualità e sicurezza in questa attività terapeutica.

La rete definisce i requisiti minimi organizzativi, strutturali e tecnologici, nonché le linee guida di accreditamento, per tutte le strutture coinvolte nel programma di trapianto di CSE. Queste strutture includono l'Unità clinica (spesso in ematologia o oncoematologia), le Unità di raccolta di CSE da sangue periferico (PB - Peripheral Blood) e da sangue midollare (BM - Bone Marrow), e l'Unità di processazione. Questi requisiti sono stati definiti in coerenza con l'Accordo Stato-Regioni n. 49/CSR del 5 maggio 2021 (DGR 2185/2001 e DGR 1270/2021). Le attività di trapianto di CSE possono avvenire solo nei centri accreditati.

Sono stati stabiliti criteri specifici per la selezione dei donatori di CSE, sia familiari che non familiari, per uniformare a livello regionale la valutazione dell'idoneità del donatore durante le fasi di arruolamento e donazione al fine di uniformare, sul territorio regionale, la valutazione dell’idoneità del donatore, in coerenza con l’Accordo Stato-Regioni n. 231 del 30 novembre 2022 (DGR 447/2023).

A livello regionale, sono stati definiti i poli di funzionamento del Registro Regionale dei Donatori di Midollo Osseo, attribuendo la funzione di Registro Regionale all’Azienda Ospedaliero-Universitaria delle Marche con  DGR 1437/2023.

Obiettivi:

Gli obiettivi del programma trapianti di Cellule Staminali Ematopoietiche (CSE) sono volti a garantire la massima efficienza e sicurezza.

L'obiettivo principale è uniformare i criteri di valutazione del donatore su tutto il territorio regionale, garantendo così alti standard di qualità e sicurezza in ogni fase, dalla donazione all'uso clinico. Questo include anche la definizione di requisiti organizzativi e tecnologici precisi per tutte le strutture coinvolte.

Il programma si impegna a favorire un coordinamento funzionale tra le diverse unità (clinica, di raccolta e di processazione) che lavorano insieme per il trapianto. Questo approccio integrato mira a soddisfare i fabbisogni assistenziali della popolazione, in linea con le direttive nazionali. Infine, l'intera attività opera in stretta conformità normativa, recependo le leggi e gli accordi nazionali ed europei per assicurare la massima trasparenza e legittimità del processo.

Dal web: ”Le Marche hanno raggiunto il traguardo delle 100 donazioni di cellule staminali emopoietiche. A marzo 2022, i donatori attivi iscritti al Registro IBMDR nelle Marche erano 9.322, e nei primi tre mesi dell'anno sono state gestite 6 donazioni. Dal 1998, il 30% delle donazioni è avvenuto negli ultimi 5 anni, nonostante la pandemia da Covid-19. Il Registro Regionale, istituito nel 2001 presso l’AOU Ospedali Riuniti di Ancona, coordina tre Centri Donatori e dieci Poli di Reclutamento. Dal 2020, la pandemia ha ridotto le iscrizioni al Registro IBMDR del 40% a livello nazionale, ma le Marche hanno comunque superato le quote previste, arruolando 387 nuovi donatori nel biennio 2020-2021. Nel 2021, la regione ha registrato 87 trapianti, di cui uno da donatore vivente, e nel 2022 sono già stati effettuati 36 nuovi trapianti. ADMO Marche, che ha festeggiato 30 anni di attività nel 2021, continua a promuovere la donazione di midollo osseo e cellule staminali emopoietiche, invitando i giovani tra 18 e 35 anni a iscriversi al Registro. Un progetto innovativo per ampliare le metodiche del laboratorio HLA di Ancona, con l’introduzione della Next Generation Sequencing, renderà la regione autonoma nella tipizzazione HLA ad alta definizione. Nonostante le difficoltà causate dal Covid-19, l’attività di donazione nelle Marche è cresciuta, con 18 donazioni effettive di CSE gestite durante la pandemia, dirette sia a Centri trapianto italiani che esteri"

Contatti: ars.assistenzaospedaliera @regione.marche.it

Referente: Roberto Penna

 

 

Rete Ictus

E’ un modello organizzativo finalizzato a migliorare la presa in carico dei pazienti affetti da ictus.

L'obiettivo principale è garantire un'assistenza tempestiva e completa, coordinando professionisti, strutture e servizi sanitari di diversi livelli.

Questo percorso si prefigge di assicurare equità di accesso e uniformità nelle procedure, al fine di migliorare gli esiti clinici. Un elemento chiave è l'implementazione di un supporto tecnologico per lo scambio rapido di dati clinici e neuroimmagini, favorendo una maggiore appropriatezza nei percorsi di cura.

Il documento di istituzione della rete tempo-dipendente per l’ictus è stato condiviso con le Direzioni degli Enti del SSR in data 18/04/2024.

L'adozione del modello organizzativo e di governance è stata sviluppata in coerenza con le previsioni nazionali e le disposizioni regionali. Un Gruppo di Lavoro, composto da professionisti clinici, ha prodotto il documento "Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale di gestione dei pazienti affetti da ICTUS", che aggiorna il precedente PDTA (DGR 987/2016) ed è allegato alla DGR 897/2024.

È una rete tempo-dipendente con l'obiettivo di assicurare una tempestiva e globale presa in carico dei pazienti.

Mette in relazione, con modalità formalizzate e coordinate, professionisti, strutture e servizi che erogano interventi sanitari di tipologia e livelli differenti ed opera nel rispetto della continuità assistenziale e dell'appropriatezza clinica e organizzativa. Prevede l'implementazione di un supporto tecnologico efficace per lo scambio di dati (neuroimmagini e dati clinici) tra i nodi della rete.

Obiettivo:

Garantire equità di accesso e uniformità nelle modalità di gestione dell'ictus, una patologia tempo-dipendente con conseguente miglioramento degli esiti per i pazienti.

Dal Web”Le Marche si distinguono come una delle migliori regioni d’Italia per la Rete dell’Ictus e la Rete Cardiologica, secondo l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS) nella Terza Indagine Nazionale sullo Stato di Attuazione delle Reti Tempo-Dipendenti. ​ La rilevazione, basata su un questionario, analizza i requisiti essenziali delle reti per garantire una migliore operatività e monitorare gli aspetti programmatori e di governance.

Il monitoraggio, condotto tra maggio e giugno 2023 su dati del 2022, valuta l’applicazione del Decreto Ministeriale 70/2015 e dell’Accordo Stato-Regioni del 2018, che definiscono standard e strumenti per l’integrazione tra ospedale e territorio. ​ La Regione Marche si distingue per la tempestività nel trattamento chirurgico di alcune forme di ictus emorragico, con il 100% dei casi trattati entro 48 ore. ​ Inoltre, la recente istituzione della Rete Ictus prevede il potenziamento delle stroke unit, l’acquisizione di strumenti informatizzati per l’analisi delle immagini, il teleconsulto e la standardizzazione dei protocolli di invio dei pazienti.

Anche la Rete Cardiologica delle Marche ottiene ottimi risultati, con una mortalità a 30 giorni dopo infarto miocardico acuto tra le più basse a livello nazionale (6,91%, rispetto al limite di 8%).”

Contatti: ars.assistenzaospedaliera @regione.marche.it

Referente : Patrizia Santoiemma

 

 

Altre attività di rilievo realizzate dal Settore finalizzate al miglioramento dell’organizzazione del Servizio Sanitario Regionale con un impatto sulla popolazione residente sul territorio marchigiano inclusi i turisti

 

  • Monitoraggio e potenziamento dei sistemi di verifica dell’appropriatezza
  • Potenziamento delle attività dialitiche rivolte ai turisti
  • Linee di indirizzo regionali per l’utilizzo appropriato delle immunoglobuline
  • Riorganizzazione dell’assistenza sanitaria durante la pandemia covid-19

 

 

Altre attività di rilievo realizzate dal Settore e finalizzate al miglioramento dell’organizzazione del Servizio Sanitario Regionale con un impatto sulla popolazione residente sul territorio marchigiano inclusi i turisti sono:

  • Monitoraggio e potenziamento dei sistemi di verifica dell’appropriatezza
  • Linee di indirizzo regionali per l’utilizzo appropriato delle immunoglobuline
  • Riorganizzazione dell’assistenza sanitaria durante la pandemia covid-19
  • Potenziamento delle attività dialitiche rivolte ai turisti
 
 

 

In coerenza con quanto previsto dalla normativa nazionale e regionale vigente, un attento e costante monitoraggio delle attività di controllo viene effettuato per individuare i fenomeni opportunistici e per ridurre l’inappropriatezza dei ricoveri e delle prestazioni erogate.

In attuazione di quanto previsto dal Decreto Legislativo n. 502/92 e dal Decreto Ministeriale del 10/12/2009 “Controlli sulle cartelle cliniche” la Regione Marche programma ed effettua controlli sistematici sulla qualità ed appropriatezza delle prestazioni sanitarie, erogate da strutture pubbliche e strutture private convenzionate, avvalendosi, nelle sue funzioni, del Comitato Verifica Prestazioni Sanitarie Regionale (CVPSR), insediatosi nel luglio 2013.

Con DGR n. 448 del 04/04/2023 “Nuove disposizioni per il controllo dell’appropriatezza delle prestazioni sanitarie ospedaliere degli erogatori pubblici e privati convenzionati. Revoca DGR n.1489/2019.” la Regione Marche ha ridefinito le modalità organizzative in materia di controlli interni ed esterni e specificato maggiormente i compiti dei referenti CVPS, regionali e locali di ogni Ente del SSR che, a seguito della pubblicazione della presente deliberazione, sono stati nominati formalmente con appositi atti.

La stretta interconnessione tra attività di controllo ed autocontrollo, sostenuta dalla collaborazione tra i referenti coinvolti nei due livelli organizzativi, regionale e locale, consente di recuperare l’appropriatezza assistenziale in un’ottica regionale integrata, mantenendo il sistema il più possibile esplicito e trasparente. Tale sinergia sottolinea l’importanza che l’attività svolta dal Comitato assume nel governo dei processi assistenziali.

Tra i compiti del CVPS Regionale vi è anche l’elaborazione del Piano dei controlli delle prestazioni sanitarie, in cui sono definiti, in materia di controlli interni ed esterni, il contenuto, gli ambiti, la tipologia, la tempistica, gli esiti e le modalità di trasmissione dei controlli. Il documento elaborato, unico e vincolante per tutti gli erogatori pubblici e privati convenzionati, deve essere periodicamente aggiornato, in base a nuove indicazioni ministeriali e regionali.

Di seguito sono stati riportati tutti i documenti di riferimento:

 

 

Normativa di riferimento

 

Download completo

 

Personale di riferimento

  • Giovanni Lagalla 
  • Patrizia Santoiemma

ars.assistenzaospedaliera@regione.marche.it

 

 

Potenziamento delle attivita’ dialitiche rivolte ai turisti

Al fine di garantire la continuità assistenziale rivolta ai turisti che necessitano di proseguire, anche durante il periodo di vacanza trascorso sul territorio regionale, la terapia dialitica, con DGR 544/2021 e DGR 32/2024 sono state individuate specifiche risorse per l’implementazione di un sistema incentivante per il personale al fine di assicurare l'adesione ai diversi modelli organizzativi definiti dalle aziende sanitarie e potenziare le attività dialitiche sul territorio regionale.

 

 

 


 

LINEE DI INDIRIZZO REGIONALI PER L’UTILIZZO APPROPRIATO DELLE IMMUNOGLOBULINE
L’incremento costante nell’ uso delle Immunoglobuline polivalenti (a uso endovenoso e a uso sottocutaneo) che costituiscono oggi il driver della produzione di plasma per frazionamento, è confermato, in Italia dall’ aumentata domanda di Medicinali Plasma Derivati (MPD). Negli ultimi anni l’utilizzo delle stesse ha continuato a crescere, comportando progressivamente un potenziale disequilibrio tra disponibilità e domanda. Ai problemi di approvvigionamento esistenti si sono aggiunti quelli legati alla pandemia causata dal Covid-19 con un impatto negativo sulla raccolta di plasma, soprattutto in Paesi extra-europei, che ha comportato ripercussioni sulla produzione globale di MPD la cui distribuzione è determinata sulle base di logiche di mercato che innescano inevitabilmente dinamiche competitive tra Paesi.
L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e il Centro Nazionale Sangue (CNS) - con il coinvolgimento del Ministero della Salute (MdS), delle Strutture Regionali di Coordinamento per le attività trasfusionali (SRC), della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome, delle Associazioni dei donatori, delle Associazioni e Organizzazioni dei Pazienti, delle Aziende produttrici di medicinali plasmaderivati (MPD) e di Farmindustria - hanno pertanto predisposto una serie di attività volte a monitorare e gestire il fenomeno della carenza e a massimizzare l’appropriatezza di utilizzo clinico-terapeutico delle immunoglobuline. Tra queste attività si segnala l’organizzazione di un Gruppo di lavoro in merito alla disponibilità delle IG che vede la cooperazione di tutti gli stakeholder sopra menzionati, il cui compito è affrontare in modo coordinato e organico il tema dell’approvvigionamento dei farmaci plasmaderivati, intervenendo preventivamente a fronte di potenziali situazioni di carenza per garantire ai pazienti che ne hanno reale bisogno la disponibilità di questi farmaci e la continuità terapeutica.
Anche in considerazione dell’ampia variabilità regionale nei consumi di IG (Immunoglobuline) la Regione Marche, come previsto dal documento AIFA “documento di indirizzo sull’uso delle immunoglobuline umane”, ha istituito un gruppo di lavoro al fine di migliorare la gestione dell’appropriatezza di utilizzo clinico delle immunoglobuline endovena (IVIg) e sottocute (SCIg), o in ogni caso, di adeguare la strategia dell’impiego prioritario in caso di indisponibilità relativa o assoluta dei prodotti.
Il documento prodotto uniforma le diverse specifiche strategie di gestione adottabili in base alla disponibilità di IG sia  a livello nazionale che a livello regionale garantendo anche forme di controllo locale delle prescrizioni di IG e un monitoraggio in tempo reale della disponibilità dei diversi prodotti in modo da allocare al meglio le risorse terapeutiche disponibili.

 

 

TABELLA 1. INDICAZIONI APPROVATE PER L’IMPIEGO DELLE IMMUNOGLOBULINE UMANE 

TABELLA 2. INDICAZIONI OFF LABEL A MEDIA/ ALTA PRIORITÀ da valutare nei singoli casi, dopo fallimento dei trattamenti approvati o in caso di controindicazione all’impiego degli stessi. 

TABELLA 3. INDICAZIONI OFF LABEL A BASSA PRIORITÀ da valutare nei singoli casi, dopo inefficacia dei trattamenti approvati o in caso di controindicazione all’impiego degli stessi. 

TABELLA 4. ASSENZA DI INDICAZIONI condizioni in cui l’impiego delle IG non è indicato o non sono ancora disponibili sufficienti evidenze. 

Allegato 1 Schema di richiesta per IGIV con le informazioni utili per le verifiche di appropriatezza. 

Linee di indirizzo regionali per l’utilizzo appropriato delle immunoglobuline - Aggiornato al 31-7-2023

 

 

L’aggiornamento del documento “Linee di indirizzo regionali per l’utilizzo appropriato delle immunoglobuline” è stato proposto dai professionisti del SSR (Stefania Auria, Salvatore Cazzato, Elena Lamura, Francesco Logullo, Giovanna Salvoni e Anna Rita Scortechini) coordinati dalla Prof. Maria Giovanna Danieli e condiviso con il Gruppo di Lavoro regionale a cui partecipano professionisti SSR della rete di riferimento con la collaborazione del Dipartimento di Medicina Trasfusionale e del Centro Regionale Sangue.

 

 

 

Riorganizzazione dell’assistenza sanitaria durante la pandemia covid-19

Successivamente alla Delibera di Regione Marche di approvazione del Piano riguardante le linee d indirizzo organizzative per il Potenziamento della Rete Ospedaliera per Emergenza Covid-19 in attuazione del D.L. 19/05/2020 n. 34, ed a seguito di ulteriori approfondimenti/ricognizioni volte al reperimento dei fondi aggiuntivi, preso atto delle stime dei costi definite con le progettazioni più dettagliate degli interventi presso le varie Aziende, è emersa l’impossibilità di reperire le risorse necessarie alla completa attuazione del citato Piano in ambito regionale; pertanto si è reso necessario approvare (DGR 1057/2022) una rimodulazione del piano con le seguenti modifiche:

- aggiornamento degli importi complessivi degli interventi per tener conto della mancata possibilità di reperire le risorse aggiuntive indicate nel Piano del 2020 in ambito regionale, rendendo palesi le quote a carico del DL 34/2020 e quelle da cofinanziare in ambito Aziendale.

- variazione delle sub-categorie degli interventi per il completamento delle progettazioni esecutive/lavori ovvero in virtù del reale fabbisogno di apparecchiature elettromedicali, con eventuale ridistribuzione.

Successivamente all’ approvazione della proposta di Rimodulazione Piano, è stato opportuno segnalare l’avvenuta approvazione della L.R. del 8 agosto 2022, n. 19 avente ad oggetto “Organizzazione del Servizio Sanitario Regionale” tramite un nuovo documento di aggiornamento del Piano regionale di riorganizzazione (DGR 679/2023) che non prevede modifiche degli importi già erogati, né del numero di posti letto per terapie intensive/sub-intensive, previsti nel Piano approvato dal Ministero della Salute ma solamente il subentro delle nuove AST quali soggetti attuatori,  la variazione della denominazione aziendale della Azienda Ospedaliero Universitaria “Ospedali Riuniti di Ancona” in Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche e l’incorporazione dell’ex Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Marche Nord nella AST di Pesaro-Urbino.

L’evoluzione della pandemia e le conseguenti difficoltà nelle attività di ricovero della rete ospedaliera, specialmente nelle terapie intensive, hanno spinto la Giunta Regionale e gli Enti del SSR a rivedere le modalità organizzative delle strutture ospedaliere per garantire tutte le attività sanitarie, non solo quelle rivolte a pazienti con bisogni assistenziali correlati alla pandemia. Questo è avvenuto anche in seguito all’aumento dei posti letto previsto dall’art. 2 del DL 34/2020 (DGR 751/2020 e DGR 1267/2020). Il citato Decreto Legislativo ha riconosciuto la necessità di potenziare la rete ospedaliera attraverso la creazione di posti letto aggiuntivi di terapia intensiva, raggiungendo un rapporto di 0,14 posti letto ogni 1000 abitanti, comportando per la Regione Marche un incremento complessivo di 105 posti letto e un potenziamento tecnologico di altri 107 posti letto, non aggiuntivi, di terapia semi-intensiva. Con DGR 55/2022 si è provveduto pertanto a rimodulare l’attività di ricovero in corso di pandemia a seguito del potenziamento della dotazione regionale di posti letto e aggiornare il Piano Pandemico Regionale per migliorare la risposta alla pandemia Covid-19, sottolineando l’importanza della flessibilità organizzativa e della tempestiva attuazione di misure adeguate per fronteggiare l’aumento dei casi Covid-19, garantendo nel contempo la continuità dei servizi sanitari essenziali.

 

 

La Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) rappresenta l'insieme di tutte quelle tecniche disponibili per ottenere un concepimento da parte di coppie con problemi di infertilità (OMS).

Con la DGR 908/2019 in materia di PMA la Regione Marche ha riproposto i criteri di accesso alla PMA al fine di adeguare il setting di erogazione a quello ambulatoriale, definendone le relative tariffe, in linea con analoghe deliberazioni espresse da alcune Regioni tra cui Emilia Romagna, Abruzzo, Lazio, Friuli e Campania.
Sono stati individuati i codici e le tariffe ambulatoriali, procedendo all'aggiornamento del nomenclatore tariffario regionale, in tema PMA.
Inoltre, sono state inserite prestazioni precedentemente erogate in regime di Day Surgery, quali ad esempio l'agoaspirazione ecoguidata dei follicoli, prevedendone l'inclusione della valutazione ovocitaria e l'eventuale congelamento e conservazione, la visita anestesiologica, la sedazione ed il monitoraggio intraprocedurale ed altre prestazioni, quali il monitoraggio ecografico del ciclo ovulatorio, prevedendo un minimo di 4 sedute ecografiche.
AI fine di distinguere tra inseminazione omologa ed eterologa, la prestazione "inseminazione artificiale" è stata sostituita con "inseminazione intrauterina (lUI) omologa" e "lnseminazione intrauterina da donazione di gameti maschili". Facendo seguito a quanto disposto nel DPCM 12 gennaio 2017 (nuovi LEA), vengono adottate le seguenti disposizioni, valide sia per la PMA omologa che per la eterologa:
Età della donna fino al compimento del 46° anno;
Numero massimo di cicli di trattamento, per ciascuna tecnica di PMA omologa ed eterologa, pari a 6.

  DGR0908_19.pdf

 

Secondo le disposizioni normative di carattere nazionale, partire da 01/01/2025, le procedure per la procreazione medicalmente assistita sono entrate nell'elenco dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).

 

 

Percorsi di Chirurgia Intraospedaliera

Le "Linee di indirizzo per il governo del percorso del paziente chirurgico programmato" (Rep. Atti n. 100/CSR) per il miglioramento della performance nell’utilizzo delle sale operatorie e la garanzia di uniformità del percorso organizzativo-gestionale del paziente chirurgico programmato, pianificando le azioni per il recupero degli interventi in elezione ed assicurare la gestione efficace delle Liste d’ attesa sono state recepite, a livello regionale, (DGR 1089/2022).