Cultura

Urbino

Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Urbino e Azienda di Promozione Turistica (APT) di Urbino: storia istituzionale;

A partire dal 1952, l'Associazione "Pro Urbino" e l'amministrazione comunale proponevano di istituire nella città di Urbino una Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo, facendone espressa richiesta sia all'Ente Provinciale del Turismo di Pesaro e Urbino che al Ministero dell'Interno. In particolare, l'Associazione "Pro Urbino" si era fatta promotrice fin dal 1948, anno della sua istituzione, di manifestazioni locali di arte e folclore, d'intesa con l'amministrazione comunale durante la settimana Raffaellesca.

In una relazione sulle attrattive turistiche del 1951, il Comune di Urbino descriveva una città con un alto potenziale nello sviluppo turistico: era dotata di attrattive culturali, sportive e ricreative e con un movimento di presenze in crescita che faceva ben sperare nel possibile riconoscimento di Stazione di Soggiorno, con i conseguenti benefici per la vita e l'economia cittadina. I dati statistici dell'epoca registravano, infatti, un afflusso medio annuo di circa 6.000 forestieri, con 14.000 giornate di presenza, un contributo importante da parte dell'Università con un movimento di circa 4.000 studenti ed una presenza di stranieri pari al 40% dei visitatori del Palazzo Ducale di Urbino.

A distanza di qualche anno, il Decreto Interministeriale n.18760-3 del 24 maggio 1956 riconosceva ad una parte del territorio del Comune di Urbino il carattere di Stazione di Soggiorno e Turismo. Pertanto, con decreto del Prefetto della Provincia di Pesaro – Urbino del 29 novembre 1956, veniva costituita l'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Urbino e nominato il Comitato di Amministrazione per il quadriennio 1956-1960, sotto la presidenza dell'Avv. Michelangelo Renzetti.

L'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo veniva sciolta con Legge regionale n. 10/1988, resa esecutiva nel 1992, e sostituita dall'Azienda di Promozione Turistica (APT) di Urbino, che ha garantito continuità ai programmi ed agli obiettivi della soppressa Azienda Autonoma.

L'ambito territoriale amministrativo dell'APT veniva ampliato e, oltre ad Urbino, comprendeva i comuni di: Belforte all'Isauro, Carpegna, Frontino, Lunano, Macerata Feltria, Mercatino Conca, Monte Cerignone, Monte Copiolo, Monte Grimano, Pian di Meleto, Pietrarubbia, Sassofeltrio, Tavoletoo, Auditore, Sassocorvaro, Fermignano, Borgo Pace, Mercatello sul Metauro, Montecalvo in Foglia, Peglio, Petriano, Sant'Angelo in Vado, Urbania. 

Il Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 136 del 21/07/1998 stabiliva la soppressione delle APT, tra cui quella di Urbino, e veivano istituiti a partire dal 1° agosto 1998 gli organi dell'Azienda di Promozione Turistica Regionale (APTR).

Gli archivi dell'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo e dell'Azienda di Promozione Turistica (APT) di Urbino: consistenza e caratteristiche

 

Archivio dell'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Urbino (1952-1992)

CONSISTENZA

rr. 58, bb. 83, faldd. 69, racc. 57 (m.l. 33)

SERIE/SOTTOSERIE

Protocolli della corrispondenza

Emeroteca

Contabilità

–   Giornali e mastri della contabilità

–   Gestione entrate ed uscite

Manifestazioni e attività promozionale

Economato e contratti

Statistica

Personale

 

Archivio aggregato del Comitato per le rappresentazioni del teatro rinascimentale di corte (1952-1969)

CONSISTENZA

bb. 9, faldd. 5 (m.l. 1,65)

 

Archivio dell'Azienda di Promozione Turistica di Urbino (1992-1998)

CONSISTENZA

rr. 34, bb. 50, faldd. 59, racc. 5, cartt. 2 (m.l. 15)

SERIE/SOTTOSERIE

Atti deliberativi

–   Delibere del Consiglio di amministrazione

–   Delibere del Comitato esecutivo

–   Decreti del Commissario straordinario

Protocolli della corrispondenza

Contabilità

Manifestazioni e attività promozionale

Economato e contratti

Personale

 

Gli archivi dell'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo e dell'Azienda di promoziona Turistica (APT) di Urbino ricoprono un arco cronologico compreso tra il 1952 ed il 1998 e contengono documentazione amministrativa, contabile, statistica e tecnica.

Per quanto riguarda l'Archivio dell'Azienda Autonoma occorre segnalare la mancanza delle deliberazioni che si trovano attualmente presso la Sezione di Urbino dell'Archivio di Stato di Pesaro nel Fondo Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo e constano di 33 volumi (1956-1992).

Questa lacuna tuttavia non sminuisce il valore e l'interesse culturale di tale archivio che contiene interessanti documenti sulle manifestazioni e sulle attività di propaganda esercitate dall'Azienda Autonoma, grazie ai quali è possibile ricostruire la storia del turismo e più in generale le vicende culturali, sociali ed economiche della città di Urbino dagli anni '50 fino alla fine del XX° secolo.

Si evidenzia inoltre la presenza della documentazione statistica con le indagini sulle presenze turistiche, una emeroteca con la raccolta della rassegna stampa sulla città ed infine una raccolta di materiale promo-pubblicitario, oltre ad un piccolo archivio fotografico sulle principali manifestazioni svolte ad Urbino.

Caratteristiche del turismo urbinate e strategie d'intervento

Fino alla metà degli anni '50, Urbino era caratterizzata da un turismo di transito, condizionato dalla vicinanza a località balneari molto affermate della riviera marchigiana e romagnola.

I turisti che alloggiavano sulla costa approfittavano delle giornate di tempo incerto per visitare Urbino. Il funzionamento delle strutture ricettive, invece, si sviluppava intorno al turismo congressuale ed al movimento di persone generato dalla presenza di una delle Università più antiche delle Marche.

L'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Urbino si trovava così fin da subito a far fronte ad un turismo dal grande potenziale ma ancora in gran parte inespresso.

Dallo studio delle carte d'archivio emerge che la politica dell'Azienda Autonoma è stata orientata, per tutta la sua vita istituzionale, all'eliminazione del problema dell'isolamento geografico ed alla valorizzazione del proprio patrimonio artistico e culturale, che versava da anni in stato di degrado a causa dell'incuria e per la mancanza di risorse economiche adeguate.

Nel corso del "Convegno per lo sviluppo turistico della Provincia di Pesaro e Urbino" tenutosi a Pesaro il 29 febbraio 1964, l'Avv. Michelangelo Renzetti, allora Presidente dell'Azienda Autonoma, illustrava tali problematiche al Ministro del Turismo e dello Spettacolo Achille Corona e ribadiva la necessità di trovare soluzioni ad hoc per i centri dell'entroterra poichè "i centri turistici ricchi di storia, di arte e di monumenti sono elementi essenziali per la determinazione delle correnti turistiche, perchè se è pur vero che abbiamo spiagge meravigliose, luoghi di soggiorno stupendi, è altrettando vero che il turista, specie straniero, scelga l'Italia anche e soprattutto perchè è paese ricco di monumenti, di opere d'arte, di storia".

L'Azienda Autonoma ha dedicato fin dalle sue origini particolare attenzione al rafforzamento delle infrastrutture e dei trasporti, con il dichiarato obiettivo di risolvere il problema dell'isolamento della città.

Risulta dal carteggio una fitta corrispondenza prodotta dai rapporti dell'Azienda Autonoma con le autorità politiche provinciali e nazionali per la costruzione di importanti vie di comunicazione come, ad esempio, quella che collegava Urbino a San Marino, creando, di conseguenza, un collegamento diretto con i centri balneari della riviera romagnola.

Contemporaneamente, l'Azienda Autonoma instaurava fiorenti rapporti con i tour operator italiani e stranieri per inserire la città di Urbino negli itinerari turistici che dal mare giungevano all'entroterra, oppure nei percorsi tematici legati ai beni artistici ed ai personaggi illustri della città come Raffaello e Piero della Francesca. 

Venivano inoltre stipulati accordi con le altre Aziende di Soggiorno ed i Comuni e si creavano percorsi d'arte sia verso l'Umbria che verso la Toscana privilegiando l'aspetto culturare dell'offerta turistica del territorio urbinate.

Tale strategia promozionale appare ancora più evidente nella raccolta del materiale pubblicitario e propagandistico, nei depliant e nelle guide, in cui venivano posti in primo piano ed in modo ricorrente le immagini del Palazzo Ducale e del "Ritratto di Gentildonna" di Raffaello Sanzio ed ideati slogan come " Urbino città ideale del Rinascimento ", "patria di Raffaello, Bramante e Barocci" e "città dei Montefeltro".

Per valorizzare il patrimonio artistico-culturare, talvolta, l'Azienda si occupava anche della gestione diretta dei beni e delle strutture, sia dal punto di vista organizzativo che  da quello economico. Nel 1957, attraverso la gestione speciale, l'Ente prendeva in custodia tre dei maggiori monumenti della città, ovvero la Casa di Raffaello, la Chiesa di San Giuseppe e la Chiesa di San Giovanni.

In tal modo, l'Azienda Autonoma poteva garantirsi il controllo e la disciplina delle visite ai monumenti nell'interesse dei turisti e nello stesso tempo incamerare i proventi della vendita dei biglietti, che sarebbero stati successivamente impiegati per le migliorie e per la manutenzione degli edifici.

L'Azienda Autonoma manteneva ed alimentava altresì il turismo di tipo congressuale, organizzando convegni di alto livello e nei campi più disparati, anche se non mancavano manifestazioni più leggere e folcloristiche, tra le quali la più conosciuta era sicuramente la tradizionale "Sagra dell'Aquilone".

 

Rilevazione statistica e l'Osservatorio metereologico "A. Serpieri"

Ulteriore attività di cui si occupava l'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Urbino era quella di registrare i dati sul movimento turistico e le presenze presso le strutture ricettive ed i musei. Tali informazioni statistiche - che vanno dal 1951 fino al 1997 - rappresentano oggi una preziosa fonte per lo studio dell'economia e dello sviluppo del turismo urbinate.

L'Azienda Autonoma, inoltre, si serviva della collaborazione dell' Osservatorio Metereologico "A. Serpieri" dell'Università degli Studi di Urbino per la raccolta dei dati statistici sulle condizioni metereologiche, che mensilmente venivano inviati all'Ufficio Centrale di Metereologia ed Ecologia Agraria di Roma e pubblicati sul Bollettino Metereologico dei luoghi di Cura, Soggiorno e Turismo edito dall'ENIT (Ente Nazionale Industrie Turistiche). I dati avevano lo scopo di consentire al personale addetto ai servizi di informazione di rispondere alle frequenti richieste di notizie sulle condizioni climatiche delle più note località turistiche italiane.

 

Bibliografia:

F. Bonasera, Le Marche nel movimento turistico italiano: contributo alla relazione generale sul tema. Aspetti geografici dell'economia turistica in Italia, svolta dal Professore Umberto Toschi. Estratto da Atti del 17° Congresso Geografico Italiano: Bari, 23-29 aprile 1957, vol. 2

Ente Provinciale per il turismo di Pesaro e Urbino, Convegno per lo sviluppo Turistico della Provincia di Pesaro e Urbino, Pesaro, 29 febbraio 1964: atti ufficiali, 1964

Ente Provinciale per il turismo di Pesaro e Urbino, 1967-1968 fatti e prospettive del turismo provinciale. Relazione della Presidenza al Consiglio di Amministrazione, Urbino, 1968.

Archivio del Comitato per le rappresentazioni del Teatro Rinascimentale di Corte di Urbino (1952-1969)

 

L'Archivio del'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Urbino contiene un fondo aggregato contenente la documentazione prodotta dal Comitato per le rappresentazioni del Teatro Rinascimentale di Corte.

Si tratta di 9 buste e 5 faldoni contrassegnati con segnatura APT_URB/15/152-165.

Fino al 1952 operava ad Urbino un Comitato organizzatore della "Settimana Raffaellesca", nel quale facevano parte Enti pubblici, culturali, artistici e turistici della città e della Provincia, costituito allo scopo di ripristinare la tradizione del Teatro Rinascimentale di Corte all'interno del Palazzo Ducale di Urbino.

Nel Luglio del 1952 il Comitato, grazie alla collaborazione con la prestigiosa Accademia d'Arte Drammatica di Roma diretta da Silvio D'Amico, portava in scena, nel cortile d'onore del Palazzo Ducale di Urbino, la rappresentazione dell'Aminta di Torquato Tasso per la regia di Orazio Costa.

Il successo che aveva riscosso l'evento ha portato alla creazione di uno specifico Comitato per le rappresentazioni del Teatro Rinascimentale di Corte presieduto dal sindaco di Urbino Egidio Mascioli.

Le rappresentazioni venivano inserite nel calendario di eventi di risonanza ed importanza nazionale, raccogliendo ampio consenso di critica e di pubblico e diventarono ben presto un appuntamento fisso della stagione estiva di Urbino.

L'archivio assume grande valore per lo studio di un particolare genere teatrale, ovvero quello delle rappresentazioni rinascimentali di corte, di cui Urbino può vantare un'antica tradizione.

Dalle carte possono essere ricostuiti i rapporti con le compagnie teatrali, l'allestimento degli spettacoli, le strategie promozionali e le soluzioni economiche adottate per la gestione del teatro, documentando un periodo di grande fermento culturale per la città.

Gli spettacoli organizzati erano sempre di alto livello grazie al coinvolgimento di importanti registi ed alla collaborazione con prestigiosi teatri italiani.

Nel 1964, ad esempio, il Comitato riusciva ad allestire ad Urbino la rappresentazione del "Romeo e Giulietta" diretto da Zeffirelli per l'Arena di Verona.

Nella splendida cornice del Palazzo Ducale si avvicendavano attori di grande fama e bravura, come Giorgio Albertazzi e Anna Proclemer in Amleto.

L'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Urbino affiancava il Comitato organizzatore per predisporre al meglio lo svolgimento delle manifestazioni, producendo e diffondendo il materiale propagandistico, fornendo le informazioni e collaborando nella distribuzione dei biglietti.

Il Comitato, dopo anni di intenso lavoro e successi, veniva sciolto il 26 novembre 1969 e gli atti venivano presi in custodia dall'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo, mentre i beni (fondi e mobili) erano consegnati al Sindaco della Città.