Biblioteche nelle Marche

Biblioteche di Jesi, Moie e San Benedetto del Tronto
Biblioteche di Jesi, Moie e Chiaravalle

Le biblioteche delle Marche aderenti al Sistema Bibliotecario Regionale sono più di 290, distribuite su tutto il territorio regionale, dalla costa all'entroterra. 

Sono della più diversa tipologia e dimensione, da quelle di conservazione, con centinaia di anni di storia, a quelle più moderne e tecnologiche, da quelle urbane a quelle collocate in piccoli comuni, presidi importanti per i servizi di base.

Posseggono un patrimonio catalogato di più di 3,8 milioni di documenti.

Attraverso una specifica banca dati (Bibliomarcheè possibile consultare on-line le schede delle biblioteche di interesse, che contengono informazioni costantemente aggiornate.

Le biblioteche che aderiscono al Sistema regionale condividono una stessa piattaforma, SebinaOpenLibrary, per tutte le operazioni di gestione dei servizi (iscrizioni, prestiti, catalogazione ecc.).

Alcune hanno avviato delle collaborazioni tra loro per migliorare la qualità dei servizi, costituendo dei sistemi di cooperazione tra strutture o di carattere territoriale o tipologico.

Coordinamenti territoriali: 

Sistema Esino-Frasassi

Sistema Esino Mare

Sistema Misa Nevola

Sistema Catria e Nerone

Sistema Alta Val Metauro

Sistema Alto Montefeltro

Sistema Intercomunale Pian del Bruscolo

Sistema intercomunale Colli del Metauro

 

Coordinamenti per Tipo:

Sistema delle Biblioteche religiose della provincia di Pesaro e Urbino                   

Rete delle Biblioteche Scolastiche della provincia di Macerata

Fano, Biblioteca d'arte Bojani

La ricchezza del patrimonio documentario del Sistema Bibliotecario Marche è ben rappresentata dalle numerose biblioteche specialistiche diffuse sul territorio. Diverse nella loro appartenenza istituzionale e nella fisionomia, queste biblioteche sostengono e favoriscono l'attività di ricerca di studenti e cittadini, attraverso la specializzazione tematica delle loro raccolte e l'attenzione rivolta alle esigenze informative e formative di specifiche tipologie di utenti.

Con un'offerta articolata e complessa di risorse e di servizi, esse intrecciano i fili di un racconto che parla di un territorio plurale nello spazio, nel tempo e nelle espressioni culturali, quale è da sempre il territorio della nostra Regione.



 


Pesaro, Biblioteca San Giovanni

Le biblioteche civiche nelle Marche costituiscono una rete preziosa di servizi di base per tutti i cittadini. Alcune sono di lunga tradizione, nate da lasciti di personalità locali, poi trasformate in strutture culturali comunali. 
Altre si sono costituite nel secondo dopoguerra per fornire supporto culturale ad una popolazione in forte crescita, non solo economica e demografica, ma anche culturale. 
Infine, diverse sono state create o si sono evolute in questi ultimi anni, dando vita, in alcuni contesti urbani, a strutture moderne e tecnologiche, oppure a frequentati centri lettura, con servizi universali ma spesso attenti ai lettori più giovani, attraverso il progetto Nati per leggere ed altre iniziative. 

Tutte costituiscono sempre, in ogni caso, punti di riferimento fondamentali per i servizi culturali e la vita sociale della propria comunità.

 

Il Sistema Bibliotecario Regionale ha nel patrimonio delle numerose biblioteche storiche che vi aderiscono il nucleo originario della sua storia. Ubicate per lo più in alcuni edifici storici degli antichi centri urbani marchigiani, sono veri e propri scrigni di tesori, con ambienti suggestivi e ricchi di storia, volumi di particolare pregio decorativo, fondi i più diversi dai manoscritti ai disegni dalle stampe agli spartiti musicali, dai  documenti d’archivio alle fotografie. Conservano gli elementi costitutivi dell'identità storico-culturale del territorio.

Esse nascono quasi tutte da donazioni di famiglie dell’antica aristocrazia terriera e mercantile oppure si sviluppano da importanti biblioteche private costituite da ecclesiastici, da ordini religiosi e da professionisti (medici, giuristi, professori) legati alle Università o alle Accademie.

In alcuni casi nascono dal collezionismo di personaggi illustri, che si diffonde in Italia e in Europa soprattutto tra clero e nobiltà nel XIV-XVII sec., con raccolte di volumi antichi, codici miniati, testi rari, opere di erudizione tradizionale, si amplia poi nell'epoca dei lumi sia nei tipi di raccolta sia nell'intento sociale divenendo poi in epoca moderna i nuclei di vere e proprie biblioteche oggi al servizio di tutti i cittadini. 

In altri casi queste biblioteche sono i nuclei portanti di strutture scolastiche ed educative, animate soprattutto da eruditi (nobili o borghesi) o da Istituti ecclesiastici. Sono i luoghi di formazione per i figli del patriziato e delle classi dirigenti in larga parte nelle Marche rappresentati da collegi o seminari religiosi particolarmente attivi dopo la Riforma cattolica.

In altri casi sono fondi di Accademie letterarie e scientifiche o di Collegi di Studi quali quelli di Fermo, Macerata, Fano, promossi con autorizzazione pontificia al rango di Università.

In molti casi tali raccolte costituiscono la genesi o lo sviluppo delle raccolte civiche, o comunque attraverso lasciti e fondi hanno contribuito ad un processo di arricchimento e aggiornamento delle dotazioni librarie sulla base degli interessi letterari e scientifici dei proprietari, del loro amore per lo studio con anche l'intento di divenire un domani strumenti di acculturazione collettiva, e non più solo personale.

In molti casi queste sono poi evolute in organismi aperti, in progressivo sviluppo, aggiornamento e trasformazione, ricche di libri moderni capaci di coprire vasti campi di interesse, dotate di cataloghi sistematici per una più puntuale conoscenza delle opere conservate.

Va anche detto che gli anni centrali tra XVII e XVIII secolo costituiscono non solo il periodo di massima diffusione delle biblioteche nel territorio regionale ma anche il periodo d’oro delle biblioteche italiane dove un nuovo modello di organizzazione del sapere e degli strumenti ad esso collegati si afferma su scala più ampia.

Queste costituiscono un patrimonio fondamentale per le ricerche specialistiche, per gli storici, ma anche per tutti i cittadini che volessero intraprendere un viaggio tra le radici della propria comunità alla scoperta di aspetti inediti e sorprendenti dei luoghi e storie che ogni giorno vive.

Il Sistema Bibliotecario Regionale si compone anche di numerose biblioteche scolastiche finalizzate a sostenere e potenziare l'attività didattica di literacy. Quelle già aderenti alla piattaforma regionale sono circa 40 ma il quadro è in continua evoluzione.

Infatti è volontà della Regione operare per un progressivo ampliamento e riqualificazione di questi fondamentali servizi, anello ineludibile della filiera della lettura.

E' intenzione del Sistema regionale anche con il supporto degli Atenei partner e delle varie realtà territoriali lavorare a progettualità specifiche che consentano un sempre maggiore sviluppo dei servizi a supporto della didattica e del piacere della lettura nei ragazzi partendo dai nidi e le materne per giungere alle scuole superiori.

[prendere dalla brochure - si potrebbe anche mettere da scaricare appena fatte le fusioni] 


Urbino, Biblioteca Area Economica

Le Biblioteche Universitarie costituiscono una parte rilevante del Sistema Bibliotecario Regionale. 

Con il loro apporto, i servizi regionali si completano, mettendo a disposizione degli utenti documentazione fondamentale per la ricerca, lo studio e le professioni.

Grazie all'ampia gamma dei corsi, le biblioteche delle Università marchigiane spaziano dalla scienza all'economia, dall'arte all'educazione, dalla letteratura al più ampio spettro delle scienze umane.

Al Sistema Bibliotecario Regionale partecipano in qualità di partner tecnico-informatici e biblioteconomici le Università di Macerata e di Urbino, i cui patrimoni documentali tradizionali sono interrogabili nei due opac regionali. 

L'Università Politecnica delle Marche ha un suo distinto polo SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale), con il quale si stanno sviluppando rapporti di fattiva collaborazione, al fine di giungere ad un'unica integrata rete regionale.

Anche l'Università di Camerino ha un proprio distinto catalogo e la Regione si adopererà per intraprendere un percorso di interscambio a partire dall'adesione di questo sistema a SBN. 

 Fano, Biblioteca d'arte Bojani

La ricchezza del patrimonio documentario del Sistema Bibliotecario Marche è ben rappresentata dalle numerose biblioteche specialistiche diffuse sul territorio. Diverse nella loro appartenenza istituzionale e nella fisionomia, queste biblioteche sostengono e favoriscono l'attività di ricerca di studenti e cittadini, attraverso la specializzazione tematica delle loro raccolte e l'attenzione rivolta alle esigenze informative e formative di specifiche tipologie di utenti.

Con un'offerta articolata e complessa di risorse e di servizi, esse intrecciano i fili di un racconto che parla di un territorio plurale nello spazio, nel tempo e nelle espressioni culturali, quale è da sempre il territorio della nostra Regione.


Biblioteche Musicali Pesaro, biblioteca del Conservatorio Rossini

Nella terra che ha dato i natali ad alcuni tra i più grandi compositori di tutti i tempi, non possono mancare le raccolte dedicate alla musica.

In particolare, le biblioteche dei due Conservatori di Pesaro e di Fermo costituiscono un valido supporto alla didattica, grazie al loro patrimonio documentario, che va dai fondi storici antichi alle sezioni dedicate agli strumenti per la ricerca bibliografico-musicale, alle edizioni critiche, alle fonti musicali ed alla letteratura scientifica musicologica.

Accanto ai suddetti istituti, segnaliamo la Biblioteca della Fondazione Rossini di Pesaro, che, oltre agli autografi di molte opere del Maestro, pervenuti per disposizione testamentaria dello stesso compositore, raccoglie lettere, documenti e fonti relative alle opere e alla vita di Gioachino Rossini, nonché la saggistica musicale e la produzione a stampa contemporanea afferente al genio pesarese, che non smette di stimolare studi critici e filologici in Italia e nel mondo.

Senigallia, Biblioteca Speciale della Fondazione A.R.C.A. - Onlus

Senigallia, Biblioteca Speciale della Fondazione A.R.C.A. - Onlus

Il Sistema Bibliotecario Regionale è impegnato nello sforzo di rendere i servizi di lettura effettivamente accessibili a tutti. Per questo ha promosso azioni per lo sviluppo di servizi di lettura per le diverse abilità e varie strutture nel territorio regionale sono impegnate con servizi e sezioni speciali.

Attraverso il progetto Nati per leggere si è supportata la dotazione nelle biblioteche dei capoluoghi di provincia di in-book - Libri in Comunicazione Aumentativa e Alternativa, grazie al supporto della Biblioteca specializzata ARCA di Senigallia.

Varie biblioteche del Sistema regionale hanno sviluppato una sensibilità particolare verso questi utenti, fornendo servizi specifici, come la Biblioteca Louis Braille di Pesaro, il Centro di Documentazione Handicap di Pesaro e la Mediateca Montanari Memo di Fano.

Con specifico progetto si è anche favorito lo sviluppo di servizi di lettura in ambito carcerario.


Il Sistema Bibliotecario Regionale si compone anche di numerose biblioteche scolastiche, finalizzate a sostenere e potenziare l'attività didattica di literacy. Quelle già aderenti alla piattaforma regionale sono circa 40, ma il quadro è in continua evoluzione.

Infatti, è volontà della Regione operare per un progressivo ampliamento e riqualificazione di questi fondamentali servizi, anello ineludibile della filiera della lettura.

E' intenzione del Sistema regionale, anche con il supporto degli Atenei partner e delle varie realtà territoriali, lavorare a progettualità specifiche, che consentano un sempre maggiore sviluppo dei servizi a supporto della didattica e del piacere della lettura nei ragazzi, partendo dai nidi e dalle materne per giungere, con proposte specifiche, fino alle scuole superiori.

 

 

Rete Biblioteche scolastiche

Una prima Rete Regionale delle Biblioteche scolastiche delle Marche nasce intorno al 2000, con l'obiettivo di far conoscere e sfruttare al meglio il patrimonio librario di queste strutture. Il Miur ha proceduto a finanziare diverse attività, tra cui anche l’organizzazione di corsi di formazione ed aggiornamento per docenti bibliotecari. L’INDIRE di Firenze, già Biblioteca di Documentazione Pedagogica (BDP), ha offerto gratuitamente a questa rete il software Winiride che, se da una parte ha consentito a numerose biblioteche di catalogare il proprio patrimonio in rete, dall'altra ha separato negativamente queste strutture dal resto delle Biblioteche del territorio. 
E’ ora intenzione della Regione costituire un’unica rete integrata per i servizi di lettura nelle Marche, costituita congiuntamente da biblioteche civiche, universitarie e scolastiche.
Le biblioteche scolastiche si articolano in reti territoriali provinciali tra cui le più organizzate sono quelle di Macerata e Pesaro-Urbino.


Biblioteche d'Arte

Pesaro, biblioteca d'arte dei Musei Civici

A corredo della ricchezza del patrimonio artistico e paesaggistico che costituisce uno dei principali motivi di attrazione della Regione Marche, le Biblioteche delle Soprintendenze, delle Istituzioni museali (Musei Civici di Pesaro e Macerata) e delle Accademie di Belle Arti di Pesaro e Macerata documentano la bellezza diffusa sul territorio e svolgono un ruolo di supporto bibliografico alla ricerca, per studenti e studiosi di storia dell’arte locale e non solo.

Nell’ambito della città che ha dato i natali a  Raffaello, inoltre, si segnalano la biblioteca  dell’Istituto superiore per le industrie artistiche (ISIA), con  circa 10.000 volumi e riviste specializzate nella  comunicazione visiva, nonché la Biblioteca dell’Accademia  Raffaello, che dalla sua fondazione nel 1869 continua ad  “alimentare con opere e studi, in Urbino e fuori, l’alto  ideale di arte e di umanità che si irradia dal  genio” dell’artista urbinate.

Al consistente posseduto di tali istituti, si unisce la specializzazione territoriale e tematica delle biblioteche di istituti privati come la Fondazione Cassa di Risparmio di Fano e la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, entrambe dotate di raccolte di notevole interesse, frutto delle attività di sostegno e valorizzazione del patrimonio storico-artistico svolte dai due enti nelle rispettive aree di azione, ma anche della raccolta di pubblicazioni provenienti da Fondazioni consimili, come cataloghi d’arte ed altri materiali di grande impatto visivo, caratterizzati dall'estrema cura grafica ed editoriale.


Biblioteche sulla Storia                 Fabriano, biblioteca della Shoah

Oltre alle Biblioteche degli Archivi di Stato (sezioni di Urbino, Fano, Pesaro, Ancona e Ascoli Piceno), che costituiscono il punto di partenza imprescindibile per chiunque desideri svolgere ricerche intorno alla storia dei diversi contesti territoriali, sono numerose le biblioteche che fondano la loro peculiarità sulla conservazione e sulla valorizzazione della storia quale strumento di lettura del passato e del presente.

Con un focus orientato principalmente verso il Novecento e verso i temi della Resistenza, della Shoah e dei movimenti politici e sindacali attivi sul nostro territorio, le biblioteche degli Istituti di Resistenza di Ancona, Macerata, Pesaro e Ascoli Piceno, la biblioteca della Shoah di Fabriano e le altre biblioteche di storia della Regione sono impegnate quotidianamente nel preservare la memoria di quanto è accaduto nelle Marche e nel favorire, tramite specifiche iniziative ed attività didattiche, la conoscenza di eventi e personaggi che hanno contribuito alla costruzione dei valori della democrazia, dell’antifascismo e della cittadinanza attiva, pilastri dell’identità regionale e nazionale.

 

Biblioteche religiose   Fano, biblioteca dell'Eremo di Monte Giove

Le Marche hanno da sempre espresso una forte spiritualità, che continua a manifestarsi attraverso la presenza di santuari, eremi ed abbazie, meta di pellegrinaggi e visite di turisti e studiosi. 

Questi ultimi, in particolare, possono usufruire per le loro ricerche di strutture che offrono fondi antichi di inestimabile valore e saggistica specialistica in materie religiose.

Tra le altre, la biblioteca del Monastero di Fonte Avellana, a Serra Sant’Abbondio, si distingue per il suo fondo librario antico, costituito da circa 25.000 edizioni a stampa, più volte trasferite altrove a seguito delle soppressioni napoleonica e post-unitaria, e rientrate nel centro di irradiazione della spiritualità di san Romualdo e della congregazione benedettina camaldolese a partire dagli anni ‘30 del Novecento.

Non meno importanti sono i segni lasciati sul nostro territorio dall’Ordine francescano, ed in particolare dal ramo osservante dell’Ordine fondato da San Francesco, di cui la Biblioteca Piceno-Francescana di Falconara Marittima raccoglie le tracce documentali più consistenti. Essa ha preservato dalla dispersione i numerosi nuclei librari posseduti dai conventi soppressi nel corso del XIX secolo o chiusi in tempi più recenti.

Accanto ai fondi antichi, queste istituzioni della memoria offrono agli studiosi raccolte moderne, ricche di pubblicazioni monografiche e periodiche specialistiche nell’ambito delle scienze religiose.

 

Viaggio affascinante alla scoperta delle grandi biblioteche storiche delle Marche, di competenza regionale: dalla genesi della loro formazione all’eccellenza del patrimonio in esse conservato

 

Testi e immagini di questa sezione sono tratti dal catalogo della mostra Collectio Thesauri (Ancona – Jesi – Macerata, 2005)

Edito in quattro volumi, pp. 1200 dalla Regione Marche a cura di Mauro Mei, che ha redatto anche il breve itinerario qui proposto.

Per ulteriori approfondimenti sulla storia delle biblioteche, dei fondi bibliografici, storico-artistici, archivistici e sulle opere a vario titolo ritenute di maggior pregio, oltre al catalogo suddetto si rinvia ai dodici volumi editi dalla Regione Marche fra il 1993 ed il 2007 nell’ambito della collana editoriale Fondi Storici delle Biblioteche Marchigiane.

Tutte le informazioni di carattere patrimoniale e dei servizi offerti all’utenza dalle biblioteche marchigiane, sono reperibili consultando l’anagrafe bibliotecaria regionale (BIBLIOMARCHE).

La straordinaria ricchezza delle nostre biblioteche (siglate per difetto da almeno 50 mila edizioni del XVI secolo, 10 mila manoscritti e altrettanti disegni antichi) rinvia al  collezionismo bibliografico che si esprime principalmente fra XVI e XVIII secolo. Esso è preceduto nelle Marche, dall'azione di personalità di grande rilevanza come S. Pier Damiani, S. Giacomo della Marca e Federico da Montefeltro che hanno creato, con strumenti e finalità diverse, raccolte librarie formate da veri e propri tesori e sulle quali sono poi cresciute grandi biblioteche.

 ***

 L’itinerario qui proposto presenta le maggiori Biblioteche marchigiane di tradizione, pur non dimenticando altri importanti istituti bibliotecari come l’Egidiana di Tolentino, la Benedettucci di Recanati e altre, mentre la biblioteca di Casa Leopardi, in quanto privata, non è di competenza regionale.Si ricorda inoltre che, fondi bibliografici antichi sono presenti anche in molte altre biblioteche comunali minori.

Sala Planettiana

Le Biblioteche storiche  Fermo, biblioteca Spezioli, sala del Mappamondo

Il Sistema Bibliotecario Regionale ha il nucleo originario della sua storia nel patrimonio delle numerose biblioteche storiche che vi aderiscono. 

Ubicate per lo più in edifici storici degli antichi centri urbani marchigiani, sono veri e propri scrigni di tesori, con ambienti suggestivi e ricchi di storia, che conservano volumi di particolare pregio decorativo ed i documenti più diversi, dai manoscritti ai disegni, dalle stampe agli spartiti musicali, dai  documenti d’archivio alle fotografie. Esse conservano gli elementi costitutivi dell'identità storico-culturale del territorio.

Nascono spesso da donazioni di famiglie dell’antica aristocrazia terriera e mercantile, oppure si sviluppano da importanti biblioteche private costituite da ecclesiastici, da ordini religiosi e da professionisti (medici, giuristi, professori) legati alle Università o alle Accademie.

In alcuni casi sono frutto del collezionismo di personaggi illustri, che si diffonde in Italia ed in Europa, soprattutto tra clero e nobiltà, nel XIV-XVII sec., con raccolte di volumi antichi, codici miniati, testi rari, opere di erudizione tradizionale; si ampliano poi nell'epoca dei lumi, sia nei tipi di raccolte, sia nell'intento sociale, divenendo, in epoca moderna, i nuclei di vere e proprie biblioteche, oggi al servizio di tutti i cittadini. 

In altri casi queste biblioteche sono i nuclei portanti di strutture scolastiche ed educative, animate soprattutto da eruditi (nobili o borghesi) o da Istituti ecclesiastici. Sono i luoghi di formazione per i figli del patriziato e delle classi dirigenti, in larga parte nelle Marche rappresentati da collegi o seminari religiosi particolarmente attivi dopo la Riforma cattolica.

In altri casi sono fondi di Accademie letterarie e scientifiche o di Collegi di Studi, quali quelli di Fermo, Macerata, Fano, promossi con autorizzazione pontificia al rango di Università.

In molti casi tali raccolte costituiscono la genesi o lo sviluppo delle raccolte civiche, o, comunque, attraverso lasciti e fondi, hanno contribuito ad un processo di arricchimento ed aggiornamento delle dotazioni librarie, sulla base degli interessi letterari e scientifici dei proprietari e del loro amore per lo studio, anche con l'intento di divenire un domani strumenti di acculturazione collettiva, e non più solo personale.

In molti casi, queste sono poi evolute in organismi aperti, in progressivo sviluppo, aggiornamento e trasformazione, ricche di libri moderni, capaci di coprire vasti campi di interesse, dotate di cataloghi sistematici per una più puntuale conoscenza delle opere conservate.

Va anche detto che gli anni centrali tra XVII e XVIII secolo costituiscono non solo il periodo di massima diffusione delle biblioteche nel territorio regionale, ma anche il periodo d’oro delle biblioteche italiane, dove un nuovo modello di organizzazione del sapere e degli strumenti ad esso collegati si afferma su scala più ampia.

Queste biblioteche costituiscono un patrimonio fondamentale per le ricerche specialistiche, per gli storici, ma anche per tutti i cittadini che volessero intraprendere un viaggio tra le radici della propria comunità, alla scoperta di aspetti inediti e sorprendenti dei luoghi e delle storie che vivono ogni giorno.

Collectio Thesauri 

Viaggio affascinante alla scoperta delle grandi biblioteche storiche delle Marche: dalla genesi della loro formazione all’eccellenza del patrimonio in esse conservato

 

La straordinaria ricchezza delle biblioteche marchigiane (che conservano più di 50.000 edizioni del XVI secolo, 10.000 manoscritti ed altrettanti disegni antichi) prende origine dal collezionismo bibliografico, che si esprime principalmente fra XVI e XVIII secolo. Esso è preceduto, nelle Marche, dall'azione di personalità di grande rilevanza, come S. Pier Damiani, S. Giacomo della Marca e Federico da Montefeltro, che hanno creato, con strumenti e finalità diverse, raccolte librarie formate da veri e propri tesori e sulle quali sono poi cresciute grandi biblioteche.

 In questa sezione vengono presentate schede descrittive delle maggiori Biblioteche marchigiane di tradizione, pur non dimenticando altri importanti istituti bibliotecari come l’Egidiana di Tolentino, la Benedettucci di Recanati e altre. Una menzione particolare è necessario riservarla alla biblioteca di Casa Leopardi, che è una struttura privata.
Inoltre, fondi bibliografici antichi sono presenti anche in molte altre biblioteche comunali minori.



Testi e immagini di questa sezione sono tratti dal catalogo della mostra Collectio Thesauri (Ancona – Jesi – Macerata, 2005), edito in quattro volumi (1200 pag.) dalla Regione Marche a cura di Mauro Mei.

Per ulteriori approfondimenti sulla storia delle biblioteche, dei fondi bibliografici, storico-artistici, archivistici e sulle opere a vario titolo ritenute di maggior pregio, oltre al catalogo suddetto si rinvia ai dodici volumi editi dalla Regione Marche fra il 1993 ed il 2007 nell’ambito della collana editoriale Fondi Storici delle Biblioteche Marchigiane.

 

Ad oggi, sono oltre 40 le biblioteche scolastiche aderenti al Sistema Biblioteche Marche, con i loro cataloghi e servizi, ed altre se ne stanno aggiungendo.

La Regione Marche, infatti, nella riorganizzazione complessiva del Sistema Bibliotecario delle Marche, in linea con gli indirizzi promossi dal Miur d’intesa con il Mibac, ha puntato alla creazione di un’unica rete per l’erogazione ai cittadini dei servizi di lettura, che permetta la cooperazione e condivisione di strumenti comuni tra Biblioteche civiche e di Istituti culturali, Università e, appunto, Scuole, con l’obiettivo di potenziare a tutti i livelli l’offerta di servizi di lettura, migliorandone la qualità.

La Regione Marche ha sviluppato una serie di servizi a supporto della literacy, in stretta collaborazione con le Università marchigiane. La Regione fornisce alle biblioteche (comprese le scolastiche) strumenti e competenze utili a rafforzare la cooperazione territoriale, mettendo a disposizione delle scuole servizi di rete rivolti a insegnanti e studenti, a supporto di un aspetto centrale del curricolo, in tutti i gradi scolastici: la lettura, intesa in senso tradizionale e transmediale.