La risposta della Commissione europea alla grave crisi economica conseguenza dell'emergenza epidemiologia da COVID-19 è stata immediata e forte. 

Uno dei principali strumenti attraverso i quali essa è intervenuta è la maggiore flessibilità concessa agli Stati membri nell'applicazione della disciplina europea degli aiuti di Stato. 

Le regole sugli aiuti di Stato sono parte integrante della politica di concorrenza UE: il controllo sugli aiuti di Stato da parte della Commissione garantisce, infatti, uguaglianza di condizioni a tutte le imprese operanti nel mercato unico europeo. 

Con l'adozione del Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia nell'attuale emerganza di COVID-19  la Commissione ha, infatti, previsto una serie di strumenti mediante i quali gli Stati membri, in parziale deroga alle vigenti regole in materia, potranno sostenere economicamente le imprese, garantendo una maggiore efficacia e incisività dell'azione delle pubbliche autorità. 

L'improvvisa emergenza legata all'epidemia da COVID-19 verificatasi nei primi mesi del 2020 rappresenta non solo una grave minaccia per la salute pubblica a livello mondiale, ma anche un grave turbamento dell’economia, i cui effetti non sono circoscritti a un determinato Stato, ma si stanno ripercuotendo sui sistemi economici mondiali nel loro complesso a causa dello shock prodottosi sull'offerta in seguito all’alterazione delle catene di approvvigionamento, alla diminuzione della domanda da parte dei consumatori, nonché all'incertezza creatasi rispetto ai programmi di investimento e alla riduzione della liquidità delle imprese.

Tra le misure adottate in sede europea a sostegno dell'economia dell'UE e dei diversi Stati membri, duramente colpiti dalla crisi, volte a fornire risposte politiche per quanto possibile coordinate, rientra l'adozione di norme maggiormente flessibili in materia di aiuti di Stato. La Comunicazione della Commissione “Temporary framework for State aid measures to support the economy in the current COVID-19 outbreak - COM 2020/C 91 I/01”, in data 19 marzo 2020, è volta a consentire agli Stati membri di adottare misure di sostegno al tessuto economico in deroga alla disciplina ordinaria sugli aiuti di Stato. Il Temporary Framework è stato esteso e integrato il 3 aprile, con la Comunicazione C(2020) 2215 final e ulteriormente modificato ed esteso con la Comunicazione dell'8 maggio (C(2020 3156 final). La maggior parte delle sezioni in esso contenute hanno cessato di essere applicabil il 30/6/2022, tranne che per le sezioni 3.13 ( la cui scadenza è prevista per il 31/12/2022) e 3.14 (la cui scadenza è prevista per il 31/12/2022) - prorogati al 31/12/2023 con comunicazione (2022/C 423/04).

Dopo diverse  consultazioni con gli Stati membri, la Commissione UE ha adottato la sesta modifica del Temporary Framework  al fine di autorizzare il sostegno pubblico a tutte le piccole e micro imprese, anche a quelle in difficoltà finanziarie al 31 dicembre 2019, a condizione che non siano sottoposte a una procedura di insolvenza, non abbiano ricevuto aiuti per il salvataggio non rimborsati o non siano sottoposte ad un piano di ristrutturazione ai sensi delle norme sugli aiuti di Stato. La Commissione ha inoltre adeguato le condizioni per le misure di ricapitalizzazione nell'ambito del quadro temporaneo, per i casi in cui gli investitori privati contribuiscono all'aumento di capitale delle società insieme allo Stato.

Con la decisione C(2020) 3482 la Commisione europea ha autorizzato il regime ombrello nazionale, attraverso il quale le Regioni, le Camere di Commercio e gli altri enti locali potranno adottare proprie misure di aiuto ai sensi del Quadro temporaneo[1], senza dover preventivamente essere autorizzati dalla Commissione stessa.

Le norme del regime ombrello nazionale sono contenute negli articoli dal 54 al 61 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 "Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19" (cd "Decreto Rilancio")

Ne deriva che le Regioni e gli altri enti autorizzati, nell'adottare le proprie misure di aiuto alle imprese dovranno rispettare sia il Quadro temporaneo europeo sia le previsioni contenute nel regime ombrello nazionale e nella relativa decisione di autorizzazione della Commissione europea.