Il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, ha preso parte questa mattina all’incontro presso il Centro Nautico di Pesaro, dal titolo “I porti delle Marche, un’opportunità da valorizzare”. All’iniziativa, dedicata alla riforma delle Autorità portuali, hanno preso parte tra gli altri, il direttore marittimo delle Marche, contrammiraglio Francesco Saverio Ferrara, il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, il presidente dell’Autorità portuale di Ancona, Rodolfo Giampieri, il comandante del porto di Pesaro, Angelo Capuzzimato, il presidente della commissione consiliare infrastrutture, Andrea Biancani. Ha coordinato i lavori il presidente del Club nautico di Pesaro, Francesco Galeppi. Era presente all’incontro il presidente della Camera di commercio di Pesaro e Urbino, Alberto Drudi. “La nuova legge su porti e autorità portuali – ha detto Ceriscioli – ci permette di guardare al futuro della portualità nella nostra regione, inserendoci in una strategia nazionale che finalmente, dopo 30 anni di dibattiti e di tentativi di riforma, mette al centro dell’attenzione un’idea per superare il frazionamento. Per anni abbiamo avuto tanti porti statali, ciascuno con proprie caratteristiche, in un’ottica campanilistica, mentre il sistema diventava più complesso e richiedeva risposte più robuste, veloci e con meno centri decisionali. Ora la riforma è arrivata e propone una scala più ampia, i tre porti statali marchigiani di Pesaro, Ancona e San Benedetto del Tronto, non si relazioneranno più con Roma, ma con un unico centro decisionale che sarà nelle Marche. Il tema non è ‘passiamo sotto Ancona’, bensì entriamo in una nuova dimensione, in una strategia medio adriatica che ha il suo epicentro sul territorio marchigiano, invece che a Roma. Questo apre vantaggi notevoli, penso ai dragaggi, alle casse di colmata, alle manutenzioni, agli investimenti, attività queste che saranno più semplici e rapide perché avranno nell’Autorità portuale il punto di riferimento unico. E’ nostra intenzione portare dentro questa strategia anche i porti regionali, perché una delle nostre risorse maggiori è il mare e quello che vi ruota attorno. La riforma ci aiuta a valorizzare e cogliere questa grande opportunità”. “Nasce un soggetto giuridico nuovo – ha detto Giampieri – non Ancona, ma l’Autorità portuale di sistema. Con una straordinaria collaborazione istituzionale, siamo riusciti a far capire al Governo l’importanza per le Marche di essere sede di Autorità portuale. Perché siamo al centro dell’Adriatico, perché c’è la Macroregione, perché servono progetti ampi sulla Blue economy, che guardano al futuro, valorizzando i diversi territori, senza campanilismi”. “Si tratta di un’opportunità da cogliere – ha detto Ricci – con coraggio e lungimiranza, ogni trasformazione porta con sé rischi e opportunità. Per cogliere quest’ultime occorre cambiare mentalità. Se, come nella portualità, si superassero i campanilismi, questo Paese avrebbe meno problemi. Nel nuovo sistema portuale regionale noi portiamo il patrimonio del porto di Pesaro, con i recenti ingenti investimenti e con la sua vocazione turistico commerciale. Ridurre la filiera decisionale porterà certamente più efficienza”. “Anche per il rilevante problema della difesa della costa – ha detto Biancani - si può pensare a gestioni unitarie affidate all’Autorità portuale”.(f.b.)
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