Falco pecchiaiolo
Sistematica
Specie: Pernis apivorus
Classe: Aves
Ordine: Falconiformes
Stato di conservazione
Lista Rossa UICN Italiana: LC
Lista Rossa UICN Europea: LC
Lista Rossa UICN Globale: LC
Stato delle conoscenze nelle Marche
Stato attuale delle conoscenze: Insufficiente
Stato attuale di conservazione: Sufficiente
Il Ruolo della Rete Natura 2000: Medio
Distribuzione in periodo riproduttivo nelle Marche
Falco pecchiaiolo
Il Falco pecchiaiolo è un rapace diurno di medie dimensioni dalla colorazione molto variabile e dall’aspetto complessivo simile a quello della poiana. La sua caratteristica più peculiare è l’alimentazione che, a dispetto della struttura tipica da predatore, è quasi completamente costituita da imenotteri (api, vespe, ecc.) che cattura sul terreno. È completamente migratore giungendo tra aprile e maggio per poi ripartire alla fine dell’estate. Durante la primavera le Marche sono attraversate da un gran numero di esemplari che si dirigono a nord con concentrazioni, nella zona del Conero e del Monte San Bartolo.
Habitat
La specie occupa aree in cui complessi forestali più o meno estesi si alternano ad aree aperte come prati, pascoli e, in misura minore, coltivi. Il nido viene infatti costruito su alberi di altezza adeguata, in media oltre i 10 m, all’interno di boschi, .mentre per la ricerca del cibo utilizza le formazioni erbacee all’interno delle quali è facile osservarlo posato sul terreno. Tende ad evitare le aree eccessivamente disturbate.
Distribuzione e consistenza nelle Marche
Le informazioni disponibili per definire lo status della popolazione regionale della specie sono ancora piuttosto lacunose, in particolare per quanto concerne la sua consistenza. Il falco pecchiaiolo è attualmente diffuso in modo omogeneo lungo tutta la catena appenninica dal Monte Carpegna sino ai Monti della Laga; è anche segnalato come nidificante nel area del Parco del Monte Conero. Come detto una stima precisa del numero di coppie presenti è pressoché impossibile comunque, dai dati noti, si dovrebbe attestare sull’ordine di alcune decine.
La specie nella Rete Natura 2000
Il falco pecchiaiolo è segnalato, in periodo riproduttivo, in 60 siti (20 ZPS e 40 SIC), tuttavia le conoscenze ancora incomplete sulla sua distribuzione non permettono di escludere che possa essere presente anche in altri.
Allo stato attuale si ritiene che una parte significativa della popolazione sia compresa in Natura 2000 ed eventuali nuove osservazioni non dovrebbero modificare sostanzialmente questo giudizio.
Minacce e pressioni
Il falco pecchiaiolo nidificando nelle aree boschive e alimentandosi nelle zone aperte è sensibile alle pressioni esercitate in entrambe questi ambienti.
La riproduzione dipende dalla disponibilità, all’interno delle formazioni forestali, di alberi di dimensioni adeguate e quindi le forme di gestione forestale, come ad esempio il governo a ceduo, che riducono la loro presenza hanno effetti negativi molto significativi per la specie.
L’alimentazione, che si svolge soprattutto nelle praterie secondarie, è condizionata dalla presenza di attività zootecniche ed agricole estensive che, senza innescare fenomeni di degrado per lo sfruttamento eccessivo del cotico erboso, impediscano lo sviluppo delle naturali dinamiche evolutive che porterebbero ad trasformazione delle formazioni erbacee in arbusteti e quindi in bosco.
A03.01 |
Agricoltura |
Sfalcio intenso o in intesificazione |
A03.03 |
Agricoltura |
Assenza di sfalcio |
A04.01 |
Agricoltura |
Pascolo intensivo |
A04.03 |
Agricoltura |
Assenza di pascolo |
A04 |
Agricoltura |
Sottoutilizzo dei pascoli |
A06.04 |
Agricoltura |
Abbandono delle coltivazioni |
A10.01 |
Agricoltura |
Rimozione di siepi e filari alberati |
A10.02 |
Agricoltura |
Rimozione di muretti e scarpate |
B07 |
Selvicoltura |
Ceduazione |
B07 |
Selvicoltura |
Apertura piste forestali |
C03.03 |
Attività minerarie, cave e produzione di energia |
Produzione energia eolica |
D02.01.01 |
Infrastrutture per il trasporto e per le utilities |
Linee elettriche e telefoniche aeree |
E01 |
Urbanizzazione e espansioni insediative |
Aree urbane ed edifici residenziali |
E02 |
Urbanizzazione e espansioni insediative |
Aree commerciali o produttive |
J01.01 |
Modificazione dei sistemi naturali |
Incendi o soppressione degli incendi |
J03.01.01 |
Modificazione dei sistemi naturali |
Riduzione o scomparsa di specifici elementi dell'habitat |
K02.01 |
Processi biotici e abiotici naturali (escluse catastrofi) |
Evoluzione biotica, successioni |
Strategie di conservazione
Le strategie di gestione per questa specie devono tener conto della sua ecologia basata sulla presenza concomitante di complessi boschivi in cui siano presenti alberi di grandi dimensioni, utilizzati per collocarci il nido, e di aree aperte come praterie e prati falciabili in cui si alimenta.
L’obiettivo è quindi quello di una complessiva riqualificazione del paesaggio montano che da un lato, attraverso una gestione forestale sostenibile, migliori la struttura dei boschi regionali e contemporaneamente, favorendo la permanenza delle aziende agricole, incentivi in forme non intensive l’attività zootecnica e lo sfalcio dei prati.
Siti Natura 2000 in cui è segnalata
ZPS:
ZSC/SIC: