Piano Infrastrutture "Marche 2032"
Marche 2032 è un contributo concreto al cambio di passo sulle infrastrutture, che consideriamo a pieno titolo pre-condizione di sviluppo e autentico welfare sociale, ambientale ed economico.
Sono quattro i principi ispiratori di Marche 2032: Sostenibilità, Sicurezza, Inter-Multimodalità, Interconnessione da realizzare con il passaggio chiave dall’attuale struttura di collegamenti “a pettine” ad una “a maglia” con vantaggi sia per l’ambiente (abbattimenti di CO2 per una riduzione dei tempi di percorrenza), sia di omogeneità di sviluppo dei territori.
Così in estrema sintesi le scelte strategiche del Piano delle Infrastrutture, con una disponibilità di oltre 4 miliardi di euro fino al 2032, appena adottato dalla Giunta Regionale.
“Questo Piano infrastrutture è uno degli elementi caratterizzanti di questi tre anni di governo delle Marche - sottolinea il Presidente Francesco Acquaroli - insieme alle riforme sull’organizzazione degli enti della sanità, alla nuova visione che orienta il piano sociosanitario e al nuovo approccio avviato con la legge urbanistica e del governo dei territori. Un sostanziale cambio di passo e di visione della crescita infrastrutturale che vogliamo imprimere alla nostra regione. E lo abbiamo fatto affrontando tematiche fondamentali per garantire uno sviluppo socio-economico equilibrato e sostenibile in tutta la regione, con l’obiettivo di ritornare tra le regioni più dinamiche e in crescita. Quella delle infrastrutture è una tematica centrale e imprescindibile per guardare al futuro delle Marche nel breve e nel medio-lungo periodo: vie di collegamento pensate e realizzate per migliorare la qualità della vita dei cittadini, la competitività delle imprese e l’attrattività turistica di una regione piena di straordinarie bellezze da scoprire. Uno strumento indispensabile finanziato con un mix di fondi (risorse proprie regionali, fondi ministeriali fondi PNRR, fondi europei) che ci permetteranno di intervenire trasversalmente sul territorio regionale. Il piano delle infrastrutture deriva da una approfondita azione di concertazione, è la testimonianza del nostro impegno a guardare al futuro di chi vive, lavora, studia nella nostra regione, un futuro che vogliamo sempre di più nel segno dello sviluppo ambientale, sociale ed economico”.
“Marche 2032 è un contributo concreto al cambio di passo sulle infrastrutture - secondo l’assessore Francesco Baldelli - che consideriamo a pieno titolo precondizione di sviluppo e autentico welfare sociale, ambientale ed economico”.
4 i concetti chiave, 4 gli obiettivi: riconnettere Ancona alle Marche e le Marche all’Italia e all’Europa; costruire un nuovo Corridoio europeo TEN-T diagonale che colleghi i Balcani e l’Oriente con la Penisola Iberica e l’Atlantico; Creare una rete infrastrutturale “a maglia” su gomma e su ferro; Realizzare infrastrutture moderne ed efficienti per garantire lo sviluppo sostenibile. Gli investimenti in infrastrutture sono la più grande opportunità, non solo per ridurre le diseguaglianze territoriali ma anche per creare nuova occupazione e frenare lo spopolamento, soprattutto della fascia subappenninica, offrire opportunità di sviluppo anche nelle aree medio-collinari e lungo la fascia costiera, oltre a valorizzare in Italia e nel mondo le eccellenze naturalistiche, culturali e imprenditoriali della nostra regione. Un Piano di grande portata, studiato e partecipato, che ha raccolto le esigenze dei territori e delle categorie e che mancava da 12 anni, da realizzare in tre step, da oggi fino al 2027, un altro step fino al 2032 e poi gli interventi che andranno oltre tale data”.
Gli obiettivi
Il primo obiettivo è pensato per colmare quella carenza di collegamenti che ha pesato in maniera determinante sul declassamento, nel 2018, nella classificazione europea della nostra comunità regionale da regione sviluppata a regione in transizione. Obiettivo da raggiungere facendo leva sulla piattaforma logistica delle Marche, che deve diventare un’alternativa più vantaggiosa, dal punto di vista dei tempi di percorrenza e dei costi di trasporto, a quei traffici commerciali internazionali che oggi si dirigono verso le direttrici che comprendono i Porti del Nord Europa.
Il secondo obiettivo è strettamente legato al primo e va perseguito in stretta connessione. Infatti, la costruzione di un nuovo Corridoio europeo TEN-T diagonale che colleghi, attraverso l’inter e multimodalità acqua-gomma-ferro, il Porto di Ancona con i Porti del Tirreno - Civitavecchia nel Lazio, Piombino e Livorno in Toscana, La Spezia in Liguria - è finalizzata ad incentivare i traffici merci e passeggeri da e verso l’Oriente e da e verso l’Atlantico. La collocazione strategica della nostra regione ne fa una vera e propria piattaforma logistica naturale di quella “Terza Italia” che valorizza il ruolo di “porta sul mondo” del Porto di Ancona, nell’ambito della politica delle “Autostrade del Mare”.
Il terzo obiettivo riguarda il cambio di paradigma che stiamo imprimendo alla nostra rete infrastrutturale, con il passaggio da una conformazione “a pettine” ad una “a maglia”, sia su gomma sia su ferro. In particolare, su gomma l’intento è quello di far incrociare le quattro superstrade marchigiane, SS 4 Salaria, SS 77 e 76 (Quadrilatero) e l’E78 Fano-Grosseto (da completare), con le longitudinali rappresentate dall’A14 e dalla cosiddetta “Autostrada dei Territori Interni” (sistema pedemontano-intervallivo che si sviluppa, in parallelo all’A14, da Urbino ad Ascoli Piceno e che va completata). A questa “maglia” di strade si aggiunge quella di “ferro”, con l’Anello Ferroviario Ascoli-Porto d’Ascoli-Civitanova Marche-Fabriano, che questo Piano prevede, in prospettiva, prosegua verso Urbino, attraversando Pergola lungo la tratta della Subappennina Italica riattivata nel 2021 a fini turistici, ricongiungendosi poi a Fano con la Ferrovia Adriatica. Un Anello da agganciare sempre di più anche alla diagonale Orte-Falconara, oggi in piena fase di realizzazione per raddoppio e velocizzazione, con lo scopo di unire senza interruzioni tutte le province delle Marche e connettersi con le principali direttrici ferroviarie italiane. Al centro della “maglia” gomma-ferro, il triangolo Porto di Ancona-Aeroporto di Falconara-Interporto di Jesi, il cuore della piattaforma logistica delle Marche, che deve offrire opportunità di sviluppo, sia ai territori interni e della media collina che ai comuni dell’intera fascia costiera, abbattendo le diseguaglianze territoriali tra costa ed entroterra, tra nord e sud della regione e tra piccoli e grandi centri.
Il quarto obiettivo, infine, si ispira ai principi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, e si basa su un concetto di fondo. Infrastrutture moderne ed efficienti sono in grado di coniugare in maniera equilibrata tre componenti: il rispetto dell’ambiente, con percorsi più performanti che migliorino le condizioni di sicurezza e i tempi di percorrenza nella mobilità di persone e merci, abbattendo i costi di trasporto e riducendo le emissioni di gas serra; la creazione, infine, delle condizioni favorevoli per “fare impresa” e per attrarre investimenti, anche da fuori regione; il rafforzamento della struttura sociale, sia con il sostegno alle fasce più deboli che con la diffusione di benessere per le famiglie e di opportunità di lavoro, soprattutto per i giovani, intendendo, così, le infrastrutture anche come efficace strumento di Welfare Sociale.
In Marche 2032 le infrastrutture si presentano come un sistema integrato e volano di sviluppo sostenibile finalizzato a creare nuove opportunità e a ridurre le diseguaglianze territoriali, sociali ed economiche, presenti: a nord e a sud, lungo la costa e nei territori interni, in grandi città e nei piccoli centri.
Piano Infrastrutture Marche 2032 - Documento principale
Proposta di Piano approvato dalla Giunta regionale nella seduta del 25/10/2023 (DGR n. 1536/2023).
ALLEGATI