Idee e strategie a confronto per la gestione e l’uso delle acque, la pianificazione del territorio, la tutela dell’ambiente: si è tenuta oggi nella sede regionale la conferenza transnazionale per la presentazione della ‘Piattaforma Adriatico-Ionica per la resilienza e la riduzione del rischio’. “Sfide aperte per combattere strategicamente in maniera partecipata gli effetti dei mutamenti climatici e del dissesto idrogeologico” ha puntualizzato l’assessore all’Ambiente Stefano Aguzzi che ha aperto i lavori.
Il progetto SMARTRIVER, di cui la Regione Marche è partner “mira ad integrare le politiche di riduzione del rischio sui bacini fluviali delle aree adriatico-ionico migliorandone la capacità di adattamento fornendo un quadro comune per affrontare le problematiche ambientali, la vulnerabilità economica e sociale ai cambiamenti climatici. Sono sei i bacini fluviali interessati dai cambiamenti climatici: Misa, Glafkos e Charadros, Neretva, Drava, Vjosa, Bosna. Una sfida territoriale che solo se affrontata in maniera condivisa, e la conferenza di oggi che vede la partecipazione dei principali stakeholder regionali e dei partner provenienti da Croazia, Slovenia, Grecia, Bosnia-Herzegovina ed Albania aderenti al progetto Adrion-Smartriver ne è un esempio, può portare risultati” ha rimarcato Aguzzi.
Nel corso dell’appuntamento, in presenza anche del sindaco di Senigallia Massimo Olivetti e di Stefano Stefoni, Dirigente Direzione Protezione Civile e Sicurezza del Territorio della Regione, si è discusso di ‘Contratti di Fiume in Italia: stato dell’arte e prospettive future’ con Teresa Federico del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Sono seguiti gli interventi di Riccardo Cafolla, Osservatorio Nazionale dei Contratti di Fiume, Caterina D’Auria, del progetto SMARTRIVER; Endro Martini, Coordinatore del progetto SMARTRIVER; Maria Anna Morollo, Direzione Ambiente e Risorse Idriche della Regione Marche; Marco Cocciarini, Consulente informatico del progetto SMARTRIVER. Illustrazione poi su Contratti di Fiume e Contratti di Costa, Piani partecipati di protezione civile e Piano di adattamento ai cambiamenti climatici della Regione Marche.
La strategia ruota attorno alla necessità di aumentare la capacità di adattamento climatico delle comunità fluviali per creare un modello di governance più intelligente rafforzando le capacità di affrontare a livello transnazionale il cambiamento climatico nei bacini idrografici. Occorre soprattutto promuovere la partecipazione attiva delle comunità locali alla pianificazione di strategie di riduzione del rischio, è stata l’opinione condivisa dei partecipanti.
La rete SMARTRIVER, promuove anche lo sviluppo di Piani di Riduzione del Rischio di Alluvione (FRRP) all'interno del fiume. Vengono realizzate azioni pilota basate sulla valutazione del rischio di inondazione ed istituita una piattaforma SMARTRIVER DGT per supportare future sinergie e scambi fornendo uno strumento interattivo in grado di collegare le comunità fluviali dell'Adriatico-Ionio. Il comune capofila è la città di Senigallia, situata alla foce del fiume Misa, dove si sono verificati negli ultimi anni eventi estremi. Le risorse a favore della Regione Marche sono di 85.400 euro all’interno di un budget complessivo di progetto di 1.293.470,25 euro.
Le azioni di supporto attuate dalla Regione Marche a sostegno dei Contratti di Fiume
Nella Regione Marche il percorso del Contratto di Fiume è iniziato con l’approvazione della DGR 1470/2014 inerente l’adesione alla Carta Nazionale dei Contratti di fiume ed è continuato nel 2016 con l’istituzione del Tavolo Tecnico Permanente di Coordinamento del Contratto di Fiume.
Dal 2015 ad oggi, sono stati avviati 14 Contratti di fiume, tra i quali uno di Fiume-Lago ed uno di Zona Umida. Tre gli Accordi Negoziati stipulati (Contratto di Zona Umida della Sentina, Contratto di Fiume Esino, Contratto di Fiume Musone). La sfida dello sviluppo sostenibile necessita di una continua osservazione dei vari settori ambientali, economici e sociali per individuare approcci e strumenti efficaci da replicare in altri ambienti. I Contratti di Fiume riescono ad attivare una progettualità multisettoriale grazie all’ampiezza di settori e soggetti coinvolti che condividono strategie e progetti.
Per rendere sempre più efficace questo strumento gli accordi tra gli attuatori, i finanziatori e le comunità locali, possono avvantaggiarsi delle forme più consone e flessibili del Partenariato Pubblico-Privato, fruendo della sperimentazione in altri contesti.
“La Regione Marche – è stato rilevato nel corso degli interventi - ha riconosciuto ai Contratti di Fiume il ruolo di favorire una strategia di sviluppo ambientale sostenibile favorendo la promozione di azioni e progettualità locali volte a sviluppare le analisi conoscitive di base e la concertazione attraverso la gestione integrata dei corsi d'acqua. Un percorso che nelle intenzioni della Regione potrebbe condurre alla valorizzazione ecologica del sistema fluviale, alla mitigazione del rischio e alla gestione della risorsa idrica attraverso azioni ben progettate che possano concorrere all’attuazione degli obiettivi della pianificazione di bacino distrettuale alla scala locale e agli obiettivi della Direttiva Quadro Acque(2000/60/CE) e della Direttiva Alluvioni (2007/60/CE)”.
Serena Paolini serena.paolini@regione.marche.it serena.paolini