Il progetto Nati per Leggere

Il progetto regionale Nati per Leggere rientra nel Programma nazionale ed ha lo scopo di promuovere la lettura condivisa in famiglia fin dai primi mesi di vita. L'azione della lettura da parte dei genitori ai bambini è stata riconosciuta dal Ministero della Salute e delle Politiche Sociali quale una delle otto più importanti azioni nell'ambito della cura della salute del bambino e di una sua sana crescita (campagna Genitori più).

Il bambino fa suo il piacere per la lettura attraverso un gesto d'amore personale e coinvolgente: un adulto che legge una storia, una filastrocca al proprio bambino.

È questo il cuore del Programma Nati per Leggere: promuovere una tutela del bambino più ampia in nome del suo diritto ad essere protetto non solo dalla malattia e dalla violenza ma anche dalla mancanza di adeguate occasioni di sviluppo affettivo e cognitivo. Il Programma è promosso dall'AIB - Associazione Italiana Biblioteche, dall'ACP - Associazione Culturale Pediatri e dal CSB - Centro per la salute del bambino, col contributo di professionisti del mondo della cultura e dell'editoria per ragazzi, della sanità, dei servizi sociali ed educativi e di tantissimi volontari che danno voce e anima al Programma.
I genitori e tutti gli adulti vicini al bambino hanno un ruolo determinante ed il progetto mira ad informarli correttamente fornendogli suggerimenti e materiale utile.

Il progetto regionale è coordinato dalla Regione Marche in collaborazione con AIB Marche e l'Asur regionale , L'Associazione Culturale Pediatri marchigiana, la Federazione Italiana Medici Pediatri, le Aziende Ospedaliere delle Marche e con il supporto organizzativo e amministrativo dei 5 Comuni capoluogo.

 

Perché leggere ai bambini fin da piccoli 

 

Leggere ad alta voce ai bambini fin dalla più tenera età è una attività molto coinvolgente per entrambi che rafforza la relazione adulto-bambino.

Tra le varie attività utili allo sviluppo del bambino, i pediatri indicano che la lettura insieme durante i primi 3 anni di vita è la cosa più importante che i genitori possono fare per preparare il bambino alla scuola. Un bambino che riceve letture quotidiane acquisirà un vocabolario più ricco, avrà più immaginazione, si esprimerà meglio e sarà più curioso di leggere. Ciò gli consentirà una più facile comprensione dei testi scolastici e una minore fatica nello svolgimento dei compiti e dei temi, in tutte le materie.

Leggere ad alta voce è piacevole e crea l'abitudine all'ascolto, aumenta molto la capacità di attenzione, e accresce il desiderio di imparare a leggere. La vostra voce è magia per il bambino. L'elemento che più conta é lo stare insieme, condividere la lettura come un'attività semplice.

Osservare un bambino piccolo dotato di capacità di linguaggio ed espressione simili a quelle di bambini più grandi fa sempre un certo effetto, in particolare quando il genitore le confronta con quelle che erano le proprie capacità alla stessa età del figlio. Anche un genitore poco scolarizzato, che può temere che il proprio bambino possa non avere successo a scuola, potrà scoprire egli stesso che invece, tramite la lettura insieme, il proprio figlio dimostrerà doti intellettuali più avanzate rispetto a quelle di bambini coetanei i cui genitori non hanno però praticato la lettura insieme.

Prova a sperimentare tu stesso: osserva un bambino di quattro anni che ha frequentato Nati per Leggere e confrontalo con le capacità linguistiche di un bambino della medesima età ma che non sia stato metodicamente esposto nei primi anni di vita alla lettura insieme. Noterai tu stesso quanto la proprietà di linguaggio del primo bambino assomigli a quella di bambini molto più grandi.

Non si pensi quindi che il leggere ad un bambino molto piccolo, che non è ancora in grado cioè di comprendere completamente ciò che ascolta, sia un'operazione poco utile. Al contrario! Il bambino esposto alla lettura è perfettamente in grado già molto presto, di estrarre e fare proprie le parole e le regole del linguaggio, abilità che, senza la lettura, acquisirebbe, come appunto accade, molto più tardi.

Il genitore non deve possedere doti particolari di bravura o di tecnica per leggere insieme, è sufficiente seguire il testo e le figure, e intraprendere con il bambino una lettura ricca di scambi affettivi.


Dieci buoni motivi per leggere assieme ai nostri bambini  tratto dal sito nati per leggere

 

 

Con DGR n. 2013 la Regione Marche ha avviato un'azione di supporto e sviluppo del progetto su scala regionale.

E' stato stanziato un investimento di € 100.000 destinato ai 5 Comuni capoluogo di Provincia al fine di acquistare una consistente fornitura di materiali a stampa da destinare alla diffusione del progetto in forma omogenea su tutto il territorio.

Pertanto l'azione regionale prevede:

  • il dono del dono di un primi libro ai nuovi nati distribuito attraverso i pediatri di famiglia nelle visite di bilancio di salute del bambino
  • la fornitura di kit di libri con alcuni dei principali titoli di NPL variegati per tipo e fascia di età di riferimento da distribuire a biblioteche, studi pediatrici, centri vaccinali, reparti ospedalieri, consultori, carceri ecc.
  • una dotazione di depliant e materiali promozionali da distribuire ai genitori attraverso biblioteche, luoghi sanitari, asili nido, ecc.

E' intenzione della Regione dopo la firma dell'accordo operativo del progetto giungere ad un coordinamento stabile di tutti i molteplici soggetti che in questi anni si sono spesso anche volontaristicamente impegnati per la massima diffusione sul territorio di questa buona pratica, essenziale per il migliore sviluppo sia del bambino che dell'intera comunità.

Non tutti i genitori sanno che il successo scolastico è in gran parte dovuto al rapporto che il bambino e la bambina instaurano con la parola ascoltata dagli adulti, primi insegnanti nella vita dei piccoli.

La lettura condivisa in famiglia permette ai bambini di sviluppare un bagaglio linguistico migliore già dalla prima elementare con vantaggi che perdurano negli anni e che potranno essere sfruttati in tutte le aree di studio.

La lettura condivisa è per il bambino uno strumento ideale per trascorrere del tempo con l’adulto e nel modo a lui più gradito, cioè con dedizione, partecipazione completa e senza distrazioni. La presenza dell’adulto è consolatoria e fornisce protezione e sicurezza. Quando il bambino chiede la ripetizione della lettura non necessariamente è interessato alla storia ma forse vuole prolungare quella sensazione piacevole e continuare ad avere la mamma (il papà, la zia o l’insegnante) accanto. Con la lettura il bambino si appropria lentamente della lingua materna, delle sue parole, della sua forma e struttura. Questo gli serve per costruire le proprie strutture mentali, per capire i rapporti (io e gli altri, io e le cose) e le distanze spazio-temporali.

Al contrario, la difficoltà a leggere ad un livello appropriato alla classe frequentata è causa di forte disagio, genera frustrazione e, secondo gli esperti, può divenire una causa rilevante di abbandono scolastico.

Si può perciò stimolare nei bambini il piacere per l'apprendimento con il semplice gesto della lettura, determinando così come considereranno il sapere e come si percepiranno come alunni, ed influenzando in ultima analisi la loro autostima ed il loro futuro da adulti.

In passato la literacy (leggere e scrivere) e il linguaggio (parlare e comprendere) erano visti come processi cognitivi distinti che si sviluppavano in sequenze separate; cioè si pensava che i bambini imparassero a comprendere, poi a parlare e molto più tardi potessero essere introdotti alla lettura e poi alla scrittura. Come risultato, l'istruzione formale della literacy iniziava a scuola quando i bambini erano "pronti" e una piccola considerazione veniva data all'importanza dei libri per bambini e alla lettura condivisa in ambito familiare. Attualmente l'acquisizione della capacità di leggere è vista come un processo che inizia precocemente nella vita del bambino senza che ci sia una netta demarcazione tra lettura e pre-lettura e si usa il termine emergent literacy .

Lo sviluppo di competenze emergenti varia in ogni bambino ed è influenzato da diversi fattori:

  • capacità innate
  • qualità e quantità del linguaggio ascoltato in famiglia
  • desiderio di apprendere del bambino e sua autostima
  • esposizione del bambino ad attività letterarie

Esistono marcate differenze sociali nelle capacità di acquisire la competenza fonologica, che derivano dalla quantità e qualità delle interazioni verbali a cui è esposto il bambino.

La lettura è anche un mezzo per rafforzare l'esito di un attaccamento sicuro nei primi anni di vita che è essenziale per la crescita delle competenze del bambino in tutti i campi, perché influisce sulla maturazione cerebrale, sulle connessioni neurologiche e sui processi mentali. Nelle relazioni con attaccamento sicuro il bambino si distrae raramente e apprende maggiormente.