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martedì 2 luglio 2024
Recupero delle produzioni di qualità e delle tradizioni, valorizzazione delle identità territoriali con una particolare attenzione all’entroterra, sostegno alla formazione dei giovani e supporto alla fruizione turistica con la creazione di eventi e itinerari. Questi i principali obietti del Protocollo sottoscritto questa mattina tra Regione Marche e Slow Food Marche e Italia. Alla firma l’assessore regionale all’Agricoltura Andrea Maria Antonini, il vicepresidente Slow Food Italia Federico Varazi e il presidente Slow Food Marche Vincenzo Maidani.
“Gli obiettivi di questo documento – ha spiegato l’assessore Antonini – sono molteplici: vogliamo valorizzare con una serie di iniziative le nostre produzioni della terra e del mare e la nostra grande biodiversità. Parliamo di un patrimonio incredibile della nostra regione che Slow Food da tanti anni valorizza al meglio attraverso le sue iniziative e i suoi presìdi, mettendo in evidenza le capacità dei produttori sul territorio. Un metodo che come Regione Marche condividiamo in pieno. Ricordo che puntiamo molto su un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e dei cicli della natura: siamo il distretto biologico più grande d’Europa e ci siamo dotati di una legge per la valorizzazione delle Marche come terra del benessere e della qualità della vita. Le nostre azioni e iniziative hanno questo filo conduttore comune, utile sia per sostenere la crescita e lo sviluppo dei piccoli produttori dell’entroterra, sia per offrire nuove forme di turismo esperienziale delle nostre eccellenze enogastronomiche e manifatturiere ai visitatori sempre più consapevoli, attenti ed esigenti”.
Il vicepresidente nazionale Varzi ha sottolineato come le Marche siano pioniere nel settore del biologico, ovvero dell’agricoltura del futuro, tema che sarà approfondito durante l’evento internazionale Slow Food “Terra Madre” che si terrà a settembre a Torino.
“Ormai da molti anni – ha aggiunto Maidani – lavoriamo insieme alla Regione per promuovere il rapporto tra territorio e produttori e, quindi, anche tra le comunità che abitano queste zone e i produttori di quei cibi che identificano le Marche e le rendono riconoscibili anche all’interno dei circuiti nazionali ed internazionali. Riteniamo che gli elementi fondamentali di questa valorizzazione siano proprio l’identità dei prodotti e il legame con il territorio, oltre alla qualità espressa dalla filiera, che deve essere sempre altissima. Non da ultimo, c’è il tema dell’aggregazione dei piccoli produttori di eccellenze, che insieme possono avere un impatto maggiore sia in termini commerciali che promozionali.”
Il protocollo, che durerà fino al 31 dicembre 2025, prevede i seguenti interventi e priorità progettuali:
1. Sensibilizzazione di produttori, operatori della ristorazione e del settore turistico alberghiero al recupero dei prodotti di qualità e alla valorizzazione delle tradizioni locali attraverso la partecipazione ad attività formative specifiche.
2. Attivazione di iniziative per la valorizzazione, tutela e promozione dei territori delle aree interne, con particolare attenzione alle zone colpite dal terremoto, attraverso il ruolo e la partecipazione attiva delle comunità locali.
3. Grande attenzione per i giovani, in particolare per gli studenti degli Istituti Agrari e Alberghieri della Regione, con l’impegno a facilitare la formazione di una rete regionale tra questi istituti.
4. Sostegno e tutela delle comunità della piccola pesca marchigiana, diffuse in quasi tutti gli insediamenti costieri, nonché valorizzazione delle specie neglette.
5. Studi di fattibilità per la creazione di Presìdi Slow Food nel territorio regionale, progetti che sostengono piccole produzioni tradizionali a rischio di scomparsa, valorizzano i territori e salvaguardano razze autoctone e varietà di ortaggi e frutta.
6. Attività di promozione e comunicazione per valorizzare il patrimonio e la biodiversità della Regione Marche attraverso i principali canali di comunicazione di Slow Food e partecipazione a eventi internazionali come Terra Madre Salone del Gusto, Cheese, Slow Fish e Slow Wine Fair, con priorità di assegnazione degli spazi e l’organizzazione di una manifestazione nazionale nelle Marche sulla filiera della carne e dei salumi.
7. Supporto ai processi che favoriscono una fruizione turistica responsabile e sostenibile nei territori delle aree interne, inclusi studi di fattibilità per la creazione di itinerari Slow Food Travel nel territorio regionale.
8. Realizzazione di Mercati della Terra per valorizzare le piccole filiere locali, con attività di educazione alimentare e valorizzazione dell’enogastronomia, coinvolgendo anche la rete dei cuochi dell’Alleanza Slow Food.
9. Organizzazione di incontri assembleari di Slow Food Italia sul territorio marchigiano.