Specie

Euplagia quadripunctaria

Sistematica

Specie: Euplagia quadripunctaria
Classe: Insecta
Ordine: Lepidoptera

Stato di conservazione

Lista Rossa Italiana: NE

Lista Rossa UICN Europea: NE

Lista Rossa UICN Globale: NE

Stato delle conoscenze nelle Marche

Stato attuale delle conoscenze: Insufficiente
Stato attuale di conservazione: Non definibile
Il Ruolo della Rete Natura 2000:
Non definibile

Distribuzione nelle Marche

Euplagia quadripunctaria

La Euplagia quadripunctaria è una farfalla dal caratteristico disegno delle ali anteriori nero con evidenti strisce bianche che tuttavia, quando si aprono, mettono in evidenza il rosso acceso di quelle posteriori. Le larve sono polifaghe, si nutrono cioè di numerose specie, e trascorrono l’inverno in ibernazione. Gli adulti sono osservabili, nelle Marche, tra luglio e settembre.

 

 

Habitat

Tende a frequenta aree calde e umide collinari e montane in cui siano presenti sia vegetazione erbacea, necessaria alle larve per alimentarsi, ma anche formazioni boschive in cui si rifugiano gli adulti e nella cui lettiera si sviluppano le crisalidi. Queste condizioni sono in genere rinvenibili lungo i corsi d’acqua, nelle radure ed in generale lungo le fasce ecotonali.

 

Distribuzione e consistenza nelle Marche

La sua distribuzione è nota solo in modo frammentario; è sicuramente diffusa in tutta la catena appenninica a sud del Parco Regionale Gola della Rossa e di Frasassi compreso ma anche in aree collinari, come la Riserva Naturale Abbadia di Fiastra, o costiere come la Riserva Naturale della Sentina. A nord e segnalata in due soli siti.

 

La specie nella Rete Natura 2000

La specie è segnalata in 40 siti tutti, tranne IT5310005 “Settori sommitali Monte Carpegna e Costa dei Salti” e IT5310010 “Alpe della Luna – Bocca Trabaria”, concentrati nella parte centro meridionale della regione. La mancanza di un quadro aggiornato sulla sua distribuzione rende impossibile la definizione del ruolo che rete Natura 2000 svolge per questo lepidottero.

 

Minacce e pressioni

La specie è particolarmente sensibile alla trasformazione degli ambienti erbacei seminaturali, per cui le principali minacce derivano dalla riduzione della zootecnia, dall’abbandono dello sfalcio dei prati, così come da un suo eccessivo incremento. Anche l’intersivizzazione delle pratiche agricole ed in particolare dall’applicazione di pesticidi sono fattori di pressione molto importanti soprattutto se vanno ad interferire con le fasce erbose che bordano i campi.

 

A02.03

Agricoltura

Trasformazione di prati permanenti e pascoli in seminativi

A03.01

Agricoltura

Sfalcio intenso o in intesificazione

A03.02

Agricoltura

Sfalcio non intenso

A07

Agricoltura

Uso di biocidi, ormoni e altri prodotti chimici Interventi colturali

A10.03

Agricoltura

Trasformazioni fondiarie

C03.02

Attività minerarie, cave e produzione di energia

Produzione energia solare

J01.01

Modificazione dei sistemi naturali

Incendi di origine antropica

J02.01.03

Modificazione dei sistemi naturali

Ritombamento di canali, stagni, laghi, ecc.

J02.10

Modificazione dei sistemi naturali

Gestione della vegetazione aquatica e delle sponde per il drenaggio

J02.13

Modificazione dei sistemi naturali

Abbandono della gestione dei corpi d'acqua

J03.04

Modificazione dei sistemi naturali

Ricerche distruttive

M01

Cambiamenti climatici

Cambiamenti nelle condizioni abiotiche

 

Strategie di conservazione

La gestione della specie deve essere indirizzata alla tutela delle formazione erbacee in particolare quelle poste lungo i corsi d’acqua, ai margini del bosco ed in generale in aree con microclima umido. A questo scopo è necessario ridurre allo stretto necessario gli interventi di manutenzione idraulica, anche del reticolo minore, e condurli in periodi adatti.
L’utilizzo della lettiera per la fase di crisalide richiede attenzione nelle attività di gestione forestali che non devono provocarne la completa eliminazione.

 

 

 

Siti Natura 2000 in cui è segnalata

 

ZSC/SIC: