Habitat

Habitat 9180*

Stato delle conoscenze nelle Marche

Stato attuale delle conoscenze: Sufficiente
Stato attuale di conservazione: Sufficiente
Il Ruolo della Rete Natura 2000: Medio

Siti in cui รจ segnalato

9180* - Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion

Boschi misti di tiglio (Tilia platyphyllos) ed aceri (Acer platanoides, A. pseudoplatanus, A. opalus subsp. obtusatum), con frassino maggiore (Fraxinus excelsior), faggio (Fagus sylvatica), carpino bianco (Carpinus betulus) e olmo montano (Ulmus glabra), con strato arbustivo piuttosto rado, talvolta con presenza di agrifoglio (Ilex aquifolium) e tasso (Taxus baccata) e strato erbaceo abbastanza ricco di entità nemorali e talvolta con abbondante presenza di muschi.

Si sviluppano nel piano basso-montano, all’interno di valloni molto acclivi, impluvi e forre umide, con esposizione decisamente settentrionale e pertanto estremamente freschi, umidi ed ombrosi, su suoli ricchi di humus e di clasti calcarei di grandi dimensioni.

 

 

Caratterizzazione fitosociologica

I boschi misti di tiglio e acero sono riferiti all’alleanza Tilio platyphylli-Acerion pseudoplatani Klika 1955, Fagetalia sylvaticae Pawlowski in Pawlowski, Sokolowski & Wallisch 1928, classe Querco-Fagetea Br.-Bl. & Vlieger in Vlieger 1937). 

 

Distribuzione e consistenza nelle Marche

L’habitat è diffuso in modo discontinuo ed eterogeneo lungo tutta la dorsale appenninica umbro-marchigiana.

 

L'habitat nella Rete Natura 2000

Attualmente è segnalato in 16 siti anche se, viste le dimensioni limitate e la difficoltà d’accesso delle aree in cui si sviluppa, è probabile che sia maggiormente diffuso. La superficie complessiva occupata, dedotta dal Formulari è di 80,95 ha che rappresenta una frazione significativa della sua distribuzione regionale.

 

Minacce e pressioni

Le principali minacce per questo Habitat derivano dalla gestione forestale non corretta che ne può alterare la struttura e composizione floristica. La collocazioni in stazioni spesso di difficile accesso per l’elevata acclività, se da un lato costituisce una protezione dallo sfruttamento eccessivo, dall’altro lo rende particolarmente vulnerabile, in caso di taglio, al degrado del suolo e all’innesco di dinamiche di tipo regressivo.

 

Strategie di conservazione

La gestione delle piccole superfici di questo Habitat, in genere inserite all’interno di altre formazioni boschive, passa attraverso il divieto totale del loro sfruttamento selvicolturale e l’elaborazione di piani d’assestamento per comprensori omogenei che prevedano eventuali interventi per favorirne lo sviluppo.

 

 

 

ZSC/SIC presenti: