Specie

Tarabusino

Sistematica

Specie: Ixobrychus minutus
Classe: Aves
Ordine: Pelacaniformes

Stato di conservazione

Lista Rossa Italiana: VU

Lista Rossa UICN Europea: LC

Lista Rossa UICN Globale: LC

Stato delle conoscenze nelle Marche

Stato attuale delle conoscenze: Gravemente insufficiente
Stato attuale di conservazione: Non definibile
Il Ruolo della Rete Natura 2000: Basso

Distribuzione in periodo riproduttivo nelle Marche

Tarabusino

Il Tarabusino è il più piccolo ardeide nidificante in Europa e, insieme al tarabuso (Botaurus stellaris), l’unico non coloniale. L’alimentazione è basata soprattutto su invertebrati e piccoli pesci che cattura sia sul terreno che in acqua. È una specie migratrice che giunge, per la riproduzione, tra aprile e maggio e riparte, per i quartieri di svernamento, tra fine agosto e settembre. 

 

 

 

Habitat

La specie è strettamente legata ai canneti palustri, anche di piccole dimensioni; frequenta quindi stagni e laghi, sia naturali che artificiali, ma anche fiumi, fossi e canali, purché siano presenti tratti sufficientemente ampi di formazioni ad elofite, in particolare di cannuccia di palude (Phragmites australis) o tifa (Typha spp.). Qui costruisce il nido, sul terreno o sulla vegetazione galleggiante, e svolge gran parte della sua attività di ricerca del cibo.

 

 

Distribuzione e consistenza nelle Marche

La specie è presente con certezza in poche aree lungo la costa e nei principali fondovalle, Il siti più importanti sembrano essere la Riserva di Ripa Bianca e le aree umide ad essa circostanti ma è segnalato anche nell’Oasi di protezione della fauna “Laghetti di Potenza Picena” e lungo il basso corso del Metauro. La stima precisa della consistenza della popolazione è impossibile per la carenza di informazioni disponibile, si ritiene comunque che dovrebbe essere compresa tra le 50 e le 100 coppie. 

 

La specie nella Rete Natura 2000

La specie è segnalata in appena 11 siti (5 ZPS e 6 SIC). Questa distribuzione limitata riflette da un lato la rarità della specie a livello regionale e dall’altro la scarsa rappresentatività della rete Natura 2000 rispetto agli ecosistemi acquatici tanto che la maggior parte della popolazione di tarabusino nidificante nelle Marche è al di fuori di essa.

 

 

Minacce e pressioni

La presenza di questa specie nelle Marche, regione priva di aree umide significative, è in genere legata a piccoli frammenti di canneto sviluppati all’interno di bacini artificiali o, occasionalmente, lungo i corsi d’acqua principali.
In queste condizioni anche piccoli interventi a carico della vegetazione delle sponde possono avere effetti molto negativi per cui la non corretta gestione dei corsi d’acqua e soprattutto dei laghetti di cava è una minaccia molto seria per la specie. Le ridotte dimensioni dei bacini in cui si insedia la specie nella regione rendono poi una pressione molto seria il disturbo prodotto dalle attività di fruizione che spesso è associato ad una gestione non corretta delle sponde finalizzata, come nel caso dei laghetti destinati alla pesca sportiva, ad eliminare qualunque traccia di vegetazione naturale.
Un ulteriore minaccia proviene dalla crescente diffusione della nutria (Myocastor coypus) roditore di origine americana, che dove si insedia tende ad eliminare i canneti di cui si nutre.

 

A07

Agricoltura

Uso di biocidi, ormoni e altri prodotti chimici

A08

Agricoltura

Fetilizzazione

D02.04

Infrastrutture per il trasporto e per le utilities

Impianti di trattamento delle acque

E01

Urbanizzazione e espansioni insediative

Aree urbane ed edifici residenziali

E02

Urbanizzazione e espansioni insediative

Aree commerciali o produttive

F02.03.02

Uso di risorse biologico (esclusa agricoltura e selvicoltura)

Pesca con l'amo

G01.01.01

Disturbo antropico

Sport nautici con motore

G01.03.02

Disturbo antropico

Escursionismo con veicoli motorizzati da fuoristrada

H01

Inquinamento

Inquinamento acque superficiali

I01

Specie e generi invasivi e/o problematici

Specie invasive allocotone

J01.01

Modificazione dei sistemi naturali

Incendi di origine antropica

J02.01.03

Modificazione dei sistemi naturali

Ritombamento di canali, stagni, laghi, ecc.

J02.03.01

Modificazione dei sistemi naturali

Grandi derivazioni

J02.03.02

Modificazione dei sistemi naturali

Canalizzazione

J02.05.02

Modificazione dei sistemi naturali

Modifica della struttura dei corsi d'acqua

J02.05.03

Modificazione dei sistemi naturali

Modifica dei corpi d'acqua ferma

J02.06

Modificazione dei sistemi naturali

Prelievo di acque superficiali per l'agricoltura

J02.07

Modificazione dei sistemi naturali

Prelievo di acque sotterranee per l'agricoltura

 

Strategie di conservazione

Come per tutte le specie legate alle aree umide, la strategia di gestione del tarabusino non può che passare per un incremento delle aree idonee al suo insediamento, presupposto necessario al consolidamento della popolazione regionale. A questo scopo quindi, oltre a tutelare i siti attualmente occupati, ad esempio attraverso il controllo della nutria, la regolamentazione delle attività di fruizione e la corretta gestione degli interventi sulla vegetazione, è necessario favorire un programma complessivo di riqualificazione dei fondovalle. Vista l’intensa antropizzazione a cui sono stati sottoposti è indispensabile procedere ad un riequilibrio ambientali che ne incrementi la dotazione di aree con vegetazione naturale tra quali vanno certamente compresi specchi d’acqua con canneti sufficientemente ampi da consentire l’insediamento di questo piccolo airone.

 

 

 

Siti Natura 2000 in cui è segnalata

 

ZPS:

 

ZSC/SIC: