Osmoderma eremita
Stato di conservazione
Lista Rossa Italiana: VU
Lista Rossa UICN Europea: NT
Lista Rossa UICN Globale: NT
Stato delle conoscenze nelle Marche
Stato attuale delle conoscenze: Gravemente Insufficiente
Stato attuale di conservazione: Non definibile
Il Ruolo della Rete Natura 2000: Non definibile
Sistematica
Specie: Osmoderma eremita
Classe: Insecta
Ordine: Coleoptera
Distribuzione nelle Marche
Osmoderma eremita
L’Osmoderma eremita deve il suo nome all’aroma di cuoio di Russia emesso dai maschi per attrarre le femmine. Gli adulti sono di piccole dimensioni, 2 - 3 cm, e dorso scuro e sfarfallano tra giugno e luglio. Le larve, che si sviluppano in 2 – 3 anni, sono saproxilofaghe e si nutrono di legno morto all’interno delle cavità degli alberi.
Habitat
Frequenta le aree forestali, i filari e le alberature ricche di esemplari di grandi dimensioni malati e marcescenti. Non mostra particolari preferenze è può colonizzare praticamente individui di qualunque specie arborea, da quelle selvatiche come querce, faggi, castagni, salici, ecc. a quelle coltivate, purché cavi.
Distribuzione e consistenza nelle Marche
Le informazioni sulla presenza della specie nelle Marche sono molto scarse per l’assenza di ricerche specifiche. Allo stato attuale non è possibile definire un quadro accettabile della sua distribuzione nella regione
La specie nella Rete Natura 2000
La specie è stata segnalata, solo di recente, in 4 siti. Le informazioni disponibili sono molto scarse e non permettono di definire il ruolo che la rete Natura 2000 svolge per la sua gestione.
Minacce e pressioni
Come tutte le specie che si nutrono di legno morto è particolarmente sensibile a tutte quelle attività di gestione della vegetazione arborea che tendono ad eliminare gli alberi malati o morti. Particolarmente dannosa è la gestione forestale finalizzata esclusivamente alla massimizzazione della resa produttiva del bosco e al governo a ceduo. Altrettanto dannosa è la manutenzione non attenta di parchi, giardini, filari alberati ecc.
A02.01 |
Agricoltura |
Intensificazione delle pratiche agrarie |
A07 |
Agricoltura |
Uso di biocidi, ormoni e altri prodotti chimici |
B02.02 |
Selvicoltura |
Taglio a raso e rimozione di tutti gli alberi |
B02.04 |
Selvicoltura |
Rimozione degli alberi morti o morenti |
B07 |
Selvicoltura |
Ceduazione |
G05.04 |
Disturbo antropico |
Vandalismo |
G05.06 |
Disturbo antropico |
Potature e rimozioni di alberi per incolumità pubblica |
G05.07 |
Disturbo antropico |
Misure di conservazione mancanti o sbagliate |
J01.01 |
Modificazione dei sistemi naturali |
Incendi di origine antropica |
M01 |
Cambiamenti climatici |
Cambiamenti nelle condizioni abiotiche |
Strategie di conservazione
La gestione di questa specie deve puntare alla conservazione degli alberi maturi morti e/o marcescenti sia nei boschi che nelle aree rurali o urbane. A questo scopo è necessario favorire forme di utilizzo forestale che non eliminino completamente la necromassa ma, anche rispetto a singoli esemplari, garantiscano la presenza di esemplari adatti al suo insediamento. Queste accortezze dovrebbero essere applicate sia alle formazioni oggetto del normale utilizzo selvicolturale che a quelle, come ad esempio i boschi ripariali, in cui gli interventi sono dettati da ragioni di pubblica sicurezza o “manutenzione” del territorio. Nelle aree rurali ed in quelle urbane va favorità la permanenza o ove il caso l’incremento di filari ad alberi isolati appartenenti a specie autoctone.
Siti Natura 2000 in cui รจ segnalata
ZSC/SIC: